Bái Jūyì 白居易
I FRATELLI
PREAMBOLO
自河南经乱关内阻饥兄弟离散各在一处因望月有感聊书所怀寄上浮梁大兄於潜七兄乌江十五兄兼示符离及下邽弟妹
Zì hénán jīng luàn guānnèi zǔ jī xiōngdì lísàn gè zài yī chù yīn wàngyuè yǒu gǎn liáo shū suǒ huái jì shàngfú liáng dàxiōng yú qián qī xiōng wūjiāng shíwǔ xiōng jiān shì fú lí jí xià guī dìmèi.
Io sono nel Hénán, in mezzo al caos. Il Guánnéi è colpito dalla carestia. I miei fratelli sono partiti e si sono dispersi, ognuno in una località diversa. Perciò, contemplando la luna, mi sono commosso ed ho inviato questa poesia al mio fratello più grande a Fùliáng, al settimo fratello maggiore a Yúqian, al quindicesimo fratello maggiore a Wújiāng, ai fratelli ed alle sorelle minori che stanno a Fúlí e a Xiàguí.
NOTE
1) Il preambolo, che serve da titolo, ci spiega la situazione che ha fornito lo spunto alla creazione di questa poesia: è un appello rivolto ai fratelli, dispersi ai quattro angoli dell’impero, a mantenere saldi i legami familiari.
I numeri citati ci stupiscono un po’ perché, se partiamo dal presupposto che Bái Jūyì 白居易 avesse quindici fratelli maggiori, dobbiamo concluderne che il numero complessivo di fratelli e sorelle superava la ventina. Si può però anche congetturare che nella famiglia patriarcale cinese la numerazione si facesse tenendo conto anche dei cugini primi e che il numero di fratelli effettivi risultasse quindi un po’minore. Si deve inoltre tener conto del fatto che erano considerati fratelli legittimi anche quelli nati da eventuali concubine.
2) Lo Hénán 河南 è una provincia della Cina centrale, a sud del Fiume Giallo 黄河 ( “huáng hé”). Essa è anche chiamata Zhōngyuán 中原 (“pianura centrale) o Zhōngzhōu 中州 (“regione centrale”).
3) Il Guánnéi 关内 (letteralmente “all’interno dei passi”) era la zona circostante la capitale e specificamente la parte nord dello Shănxī 陕西.
4) Fúliáng 浮梁 è una città dello Jiāngxī 江西, nella Cina sud-orientale.
时难年荒世业空
SHÍ NÁN NIÁN HUÁNG SÉI YÉ KÓNG
I TEMPI SONO DIFFICILI, IL MONDO È IN ROVINA, GLI AFFARI VANNO IN MALORA
NOTE
1) Il poeta si addolora qui sulla sorte di una famiglia dispersa dalle guerre e dai disordini civili, i cui componenti non hanno più avuto da lunghi anni la possibilità di rivedersi.
2) Il termine “yé” 业 indica “professione”, “carriera”, “affari”, ma anche “proprietà”, “beni”. Il poeta intende presumibilmente dire che anche i beni della famiglia hanno dovuto essere abbandonati e sono andati in rovina.
弟兄羁旅各西东
DÍ XIÓNG JI LÜ GÉ XĪ DÓNG
I MIEI FRATELLI NON HANNO PIÙ UNA CASA, SONO DISPERSI PER I SENTIERI, CHI AD ORIENTE; CHI AD OCCIDENTE
NOTE
1) L’espressione “dí xióng” 弟兄 indica i “fratelli maschi maggiori e minori”. Il preambolo parla però anche di “mèi” 妹”, cioè di sorelle minori. Può darsi che nel testo della poesia Bái Jūyì si sia accontentato di un’espressione meno precisa per ragioni di metrica.
2) Il termine “jī” 羁 indica un “soggiorno provvisorio”. I fratelli del poeta, che, come lui, sono stati mandati lontano dalla loro casa, non hanno più un focolare, un preciso punto di riferimento e vagano (“lü 旅”= viaggiare, muoversi) dispersi per tutta la Cina (xi dóng 西东 = ad ovest e ad est; dappertutto).
田园寥落干戈后
TIĀN YUÁN LIÁO LUÒ GĀN GÉ HÒU
CAMPI ED ORTI SONO ABBANDONATI ED ARIDI DOPO IL PASSAGGIO DELLA GUERRA
骨肉流离道路中。
GÚ RÒU LIÚ LÍ DÀO LÜ ZHÒNG
LA MIA FAMIGLIA SE N’È ANDATA, FUGGIASCA SULLE STRADE
NOTE
1) L’espressione “ gǔròu” 骨肉, letteralmente “ossa e carne”, designa i “parenti di sangue”, cioè la “famiglia”.
吊影分为千里雁
DIÀO YĬNG FĒN WÉI QIĀN LĬ YÀN
SOLO, PIANGO SU ME STESSO, COME UN’OCA SELVATICA CHE HA
VOLATO TRECENTO LEGHE
NOTE
1) L’espressione “qiān lĭ” 千里 (“mille lĭ”) designa una distanza pari a circa 500 chilometri.
辞根散作九秋蓬
CÍ GĒN SÀN ZUÒ JIǔ QIū PÉNG
SONO STATO DIVELTO DALLE MIE RADICI COME UNA PIANTA ACQUATICA TRAVOLTA DALLE PIENE D’AUTUNNO
共看明月应垂泪
GÒNG KÀN MÍNG YUÈ YĪNG CHUÍ LÈI
MENTRE CONTEMPLO LA PALLIDA LUNA, MI COLANO GIÙ LE LACRIME.
一夜乡心五处同
YĪ YÈ XIĀNG XĪN Wǔ CHÙ TÓNG
QUESTA NOTTE, IN CINQUE LOCALITÀ DIVERSE, CI SONO CUORI CHE BATTONO ALL’UNISONO