L’”Alba” (日出 “rìchū), seconda opera teatrale di Cáo Yù 曹禺 (1910-1996), sviluppa il tema della progressiva degradazione morale degli individui in una società come quella cinese dei primi decenni del secolo scorso, che ha perso i suoi antichi valori e non ha ancora trovato nuovi riferimenti ideali.
ll dramma fu pubblicato nella rivista “Mensile di letteratura” (文学月刊 ”wénxué yuèkān”) di cui Cáo Yù era redattore nel secondo semestre del 1936, in ragione di un atto per ciascun numero ( vol. 1°, nn.1-4).
La prima rappresentazione avvenne il 3 febbraio 1937 al Teatro Carlton, oggi Teatro dello Yangtze (长江剧场 “chángjiāng jùchǎng “) di Shànghăi, ad opera della Filodrammatica dell’Università Fùdàn (复旦大学戏剧工作社 “fùdàn dàxué xìjù gōngzuò shè”), con Fèngzi 凤子nel ruolo della protagonista Chén Báilù 陈白露.
Sembra che il dramma sia stato ispirato all’autore dal suicidio di una celebre diva del cinema, Ruăn Língyù 阮玲玉, che si uccise nel 1935.
La figlia di Cáo Yù, Wàn Fāng 万方, ne trasse un libretto che fu utilizzato dal compositore Jīn Xiāng 金湘 (1935-2015) per l’opera omonima, messa in scena nel 2015.
Il dramma ha per protagonista Chén Báilù, una ragazza di campagna che, dopo essersi trasferita a Shànghăi, è finita in un giro di prostituzione d’alto bordo.
Chén Báilù passa il suo tempo tra feste e balli e vive in un lussuoso hotel, mantenuta da un ricco banchiere. Non ha vergogna della vita che conduce, perché ritiene di comportarsi onestamente senza fare del male a nessuno. Le persone che le stanno intorno sono il riflesso di una società decadente e priva di valori. Che si tratti del banchiere, di una ricca signora, di un professore di scuola, per non parlare del trafficante legato alla malavita, sono tutti ossessionati da una sola idea: far soldi.
Quando però viene a trovarla Fāng Dáshēng 方达生, un amico dei tempi della sua adolescenza, che vorrebbe sposarla e portarla via da quell’ambiente corrotto, Chén Báilù comincia a riflettere sul senso della propria esistenza.
Un giorno si rifugia nella sua camera d’albergo una ragazzina quindicenne, “Cosetta” 小东西, che gli “amici” di Chén Báilù vogliono avviare alla prostituzione.
Chén Báilù cerca vanamente di salvarla, ma la ragazza finisce in un bordello, dove, disperata, si impicca.
Nel frattempo, il banchiere, lanciatosi imprudentemente in affari rischiosi, va in rovina.
Rimasta priva di ogni appoggio, Chén Báilù si rende conto di aver sprecato la propria vita e si suicida.
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