UNA LUNGA ASCENSIONE
登高 dēng gāo
1) Il tema è quello di una passeggiata in montagna, trattato anche da altri letterati, ad es. da Lĭ Bái nella poesia intitolata: “Una serata in una baita del Monte Hú al ritorno da un’escursione sullo Zhōng Nán”, ma la differenza di atmosfera è abissale. In Lĭ Bái abbiamo un’allegra compagnia, una baita accogliente, buon vino e simpatiche canzoni. Per Dù Fǔ invece tutto è ragione di amarezza e di melanconia.
SULLO SFONDO DI UN CIELO SCONVOLTO DAI VENTI GLI STRILLI DELLE SCIMMIE SUONANO LAMENTOSI
風急天高猿嘯哀 fēng jí tiān gāo yuán xiào āi
1) Già la prima immagine ci presenta un ambiente scuro e depresso: il cielo è agitato da venti impetuosi forieri di uragani, gli strilli lamentosi delle scimmie creano un senso d’angoscia.
2) Letteralmente: “ Il vento incalza l’alto del cielo, le scimmie strillano lamentosamente”.
3) Il termine 急 “jí” può essere inteso come aggettivo nel significato di “ansioso”, “urgente”, “agitato”, “inquieto”, “impaziente” o come verbo nel significato di “affrettarsi”, “affrettare”, “incitare”, “incalzare”.
4) Le strida delle scimmie sono spesso legate a pensieri di tristezza e di angoscia. Si veda, nel “Canto di Chánggān” di Lĭ Bái il lamento della sposa che pensa al marito lontano: “Mi angosciavo pensando alle urla delle scimmie in cima alle gole”.
BIANCHI GABBIANI TORNANO AL NIDO SULLA CHIARA SABBIA DELL’ISOLETTA
渚清沙白鳥飛迴. zhǔ qīng shā bái niǎo fēi huí.
1) Salendo il pendio della montagna o della collina, Dù Fǔ vede in lontananza stormi di uccelli che hanno nidificato su un banco di sabbia in mezzo al fiume. Si vedrà in seguito che si tratta dello Yángzĭ Jiāng 扬子江, il Fiume Azzurro.
2) Il termine “zhǚ” 渚 indica i banchi di sabbia che emergono spesso in mezzo ai fiumi, assumendo talvolta l’aspetto di piccole isole. L’espressione 白鳥 “bái niǎo”, cioè i “bianchi uccelli”, designa evidentemente i gabbiani.
DAGLI ALBERI LE FOGLIE CADONO DISORDINATAMENTE A TERRA IN UN CONTINUO FRUSCIO
無邊落木蕭蕭下 wú biān luò mù xiāo xiāo xià
1) Abbiamo qui un esempio dello stile conciso ed involuto di Dù Fǔ, che lo rese spesso di difficile comprensione per i suoi contemporanei o, quantomeno, per gli esaminatori dei concorsi imperiali che lo respinsero non riuscendo a capire ciò che intendeva dire.
La frase è infatti priva di un soggetto espresso. Dal riferimento agli alberi, alla caduta disordinata ed al fruscio si può desumere che il poeta descrive la caduta delle foglie in autunno.
2) L’espressione “wú biān “無邊 = “nessun lato”, “nessun confine”, va intesa nel senso che le foglie cadono in disordine tutt’intorno agli alberi.
3) Il termine “xiāo” 蕭 è probabilmente un’onomatopea che rende il sibilo del vento tra le foglie degli alberi. Poiché questo sibilo o fruscio si può sentire bene solo in luoghi solitari ed abbandonati il termine ha poi assunto anche il significato di “calmo”, “tranquillo”, “solitario”,“deserto”, “abbandonato”, “(coperto di ) rovi”.
La scelta dell’immagine e dei termini mira deliberatamente a creare un’impressione di tristezza.
4) Il raddoppiamento del termine mette in evidenza la persistenza del fruscio delle foglie.
NON CESSO DI GUARDARE IL GRANDE FIUME CHE SCORRE SENZA POSA
不盡長江滾滾來. bù jìn cháng jiāng gǔn gǔn lái.
1) L’espressione “bù jìn” 不盡 è un po’ enigmatica.In effetti, non si capisce bene se significhi ”nessuna fine” oppure “non sono esaurito”, “non smetto”.
2) “Cháng Jiāng” 長江 (“il lungo fiume”) è il nome con cui è normalmente designato il Fiume Azzurro, il fiume più lungo della Cina.
TREMILA LEGHE HO PERCORSO NELLA TRISTEZZA DELL’AUTUNNO, SEMPRE OSPITE IN CASA D’ALTRI
萬里悲秋常作客 wàn lǐ bēi qiū cháng zuò kè
E, DOPO UNA VITA AFFLITTA DA UNA QUANTITÀ DI MALANNI, SALGO ORA SOLO QUESTA ALTURA
百年多病獨登臺 bǎi nián duō bìng dú dēng tái
1) Dù Fǔ riassume in questi versi le vicissitudini della sua vita: le continue peregrinazioni, la solitudine, le malattie e le sofferenze. L’ascensione citata nella poesia avvenne probabilmente in occasione dell’ultimo lungo viaggio intrapreso dal poeta. Nel 765 Dù Fǔ si mise in cammino con la famiglia per la sua città d’origine Luòyáng 洛阳, che era stata riconquistata dalle truppe imperiali nel 762, ma il viaggio fu piuttosto lento perché nel frattempo le sue condizioni di salute si erano molto deteriorate.Nella primavera del 766 giunse a Báidìchéng 白 帝 成 , nella regione delle Tre Gole ( 三 峽 ”sānxiá”) dello Yángzĭ Jiāng 揚 子 江 , dove sostò due anni e scrisse oltre 400 poesie. Il governatore del distretto, Bó Maòlín 柏 茂 琳, lo aiutò, impiegandolo nell’autunno del 766 come proprio segretario pur senza una nomina ufficiale. Nel 768 Dù Fŭ riprese il suo viaggio e giunse a Tánzhou 潭 州 (oggi Chángshā 長 沙) nel Húnán 湖 南 , dove morì nel dicembre del 770 d.C..
2) Il termine 臺 “tái” indica una “piattaforma”, un’”elevazione”, un’”altura”. Non è quindi necessario pensare che Dù Fǔ stia scalando un’alta montagna. Forse sta solo salendo in cima ad una collina da cui vede scorrere il Fiume Azzurro, ma questa passeggiata basta a destare in lui un flusso inarrestabile di pessimismo e di amare considerazioni.
DIFFICOLTÀ, PRIVAZIONI, OSTILITÀ INNUMEREVOLI MI HANNO IMBIANCATO LE TEMPIE
艱難苦恨繁霜鬢, jiān nán kǔ hèn fán shuāng bìn
1) “Jiān” 艱, “nán” 難, “kǔ” 苦 sono termini che indicano in vario modo “difficoltà”, “privazioni”, “pena”, “dolore”, “preoccupazione”, “miseria”. La loro giustapposizione rafforza il concetto.
2) Il termine “hèn” 恨 indica il “risentimento”, l’inimicizia”, l’”odio”. Dù Fǔ si era fatto molti nemici a causa della sua rigida moralità confuciana e lo stesso imperatore gli era diventato ostile quando il nostro poeta aveva ritenuto suo dovere fargli la predica.
3)“Shuāng bìn” 霜鬢 vale “brina sulle tempie”. È un’espressione tipica per indicare l’ingrigirsi dei capelli a causa dell’età.
Dù Fǔ intende qui dire che le amarezze della vita lo hanno incanutito anzitempo.
INSUCCESSI, ED ORA INATTIVITÀ, QUANT’È TORBIDO IL VINO NELLA MIA COPPA
潦倒新停濁酒杯. liáo dǎo xīn tíng zhuó jiǔ bēi
1)“Liáo” 潦 indica le “pozzanghere” che si formano in caso di “pioggia torrenziale”, mentre “dăo” 倒 indica il “cadere”. “Cadere nelle pozzanghere” è un’espressione idiomatica usata per indicare il “fallimento”, l”insuccesso”. Dù Fǔ rivede con amarezza la sua carriera, che ritiene piena di insuccessi e di delusioni.
2)“Xīn tíng” 新停 = “recente fermata” o “ di recente una fermata”. Si può immaginare che Dù Fǔ alluda quì ad una inattesa interruzione del suo viaggio oppure, più in generale all’inattività conseguente al fatto di essere stato costretto ad abbandonare il pubblico impiego.
3) “Zhuò jiǔ” 濁酒 = “vino torbido”. La presenza di impurità nell’alcool è segno evidente di scarsa qualità del prodotto. L’immagine è una suggestiva metafora di una vita piena di delusioni e di amarezze.
登高
风急天高猿啸哀, 渚清沙白鸟飞回。
无边落木萧萧下, 不尽长江滚滚来。
万里悲秋常作客,百年多病独登台。
艰难苦恨繁霜鬓,潦倒新停浊酒杯。
dēng gāo
fēng jí tiān gāo yuán xiào āi, zhǔ qīng shā bái niǎo fēi huí.
wú biān luò mù xiāo xiāo xià, bù jìn cháng jiāng gǔn gǔn lái.
wàn lǐ bēi qiū cháng zuò kè, bǎi nián duō bìng dú dēng tái.
jiān nán kǔ hèn fán shuāng bìn, liáo dǎo xīn tíng zhuó jiǔ bēi
UNA LUNGA ASCENSIONE
登高 dēng gāo
1) Il tema è quello di una passeggiata in montagna, trattato anche da altri letterati, ad es. da Lĭ Bái nella poesia intitolata: “Una serata in una baita del Monte Hú al ritorno da un’escursione sullo Zhōng Nán”, ma la differenza di atmosfera è abissale. In Lĭ Bái abbiamo un’allegra compagnia, una baita accogliente, buon vino e simpatiche canzoni. Per Dù Fǔ invece tutto è ragione di amarezza e di melanconia.
SULLO SFONDO DI UN CIELO SCONVOLTO DAI VENTI GLI STRILLI DELLE SCIMMIE SUONANO LAMENTOSI
風急天高猿嘯哀 fēng jí tiān gāo yuán xiào āi
1) Già la prima immagine ci presenta un ambiente scuro e depresso: il cielo è agitato da venti impetuosi forieri di uragani, gli strilli lamentosi delle scimmie creano un senso d’angoscia.
2) Letteralmente: “ Il vento incalza l’alto del cielo, le scimmie strillano lamentosamente”.
3) Il termine 急 “jí” può essere inteso come aggettivo nel significato di “ansioso”, “urgente”, “agitato”, “inquieto”, “impaziente” o come verbo nel significato di “affrettarsi”, “affrettare”, “incitare”, “incalzare”.
4) Le strida delle scimmie sono spesso legate a pensieri di tristezza e di angoscia. Si veda, nel “Canto di Chánggān” di Lĭ Bái il lamento della sposa che pensa al marito lontano: “Mi angosciavo pensando alle urla delle scimmie in cima alle gole”.
BIANCHI GABBIANI TORNANO AL NIDO SULLA CHIARA SABBIA DELL’ISOLETTA
渚清沙白鳥飛迴. zhǔ qīng shā bái niǎo fēi huí.
1) Salendo il pendio della montagna o della collina, Dù Fǔ vede in lontananza stormi di uccelli che hanno nidificato su un banco di sabbia in mezzo al fiume. Si vedrà in seguito che si tratta dello Yángzĭ Jiāng 扬子江, il Fiume Azzurro.
2) Il termine “zhǚ” 渚 indica i banchi di sabbia che emergono spesso in mezzo ai fiumi, assumendo talvolta l’aspetto di piccole isole. L’espressione 白鳥 “bái niǎo”, cioè i “bianchi uccelli”, designa evidentemente i gabbiani.
DAGLI ALBERI LE FOGLIE CADONO DISORDINATAMENTE A TERRA IN UN CONTINUO FRUSCIO
無邊落木蕭蕭下 wú biān luò mù xiāo xiāo xià
1) Abbiamo qui un esempio dello stile conciso ed involuto di Dù Fǔ, che lo rese spesso di difficile comprensione per i suoi contemporanei o, quantomeno, per gli esaminatori dei concorsi imperiali che lo respinsero non riuscendo a capire ciò che intendeva dire.
La frase è infatti priva di un soggetto espresso. Dal riferimento agli alberi, alla caduta disordinata ed al fruscio si può desumere che il poeta descrive la caduta delle foglie in autunno.
2) L’espressione “wú biān “無邊 = “nessun lato”, “nessun confine”, va intesa nel senso che le foglie cadono in disordine tutt’intorno agli alberi.
3) Il termine “xiāo” 蕭 è probabilmente un’onomatopea che rende il sibilo del vento tra le foglie degli alberi. Poiché questo sibilo o fruscio si può sentire bene solo in luoghi solitari ed abbandonati il termine ha poi assunto anche il significato di “calmo”, “tranquillo”, “solitario”,“deserto”, “abbandonato”, “(coperto di ) rovi”.
La scelta dell’immagine e dei termini mira deliberatamente a creare un’impressione di tristezza.
4) Il raddoppiamento del termine mette in evidenza la persistenza del fruscio delle foglie.
NON CESSO DI GUARDARE IL GRANDE FIUME CHE SCORRE SENZA POSA
不盡長江滾滾來. bù jìn cháng jiāng gǔn gǔn lái.
1) L’espressione “bù jìn” 不盡 è un po’ enigmatica.In effetti, non si capisce bene se significhi ”nessuna fine” oppure “non sono esaurito”, “non smetto”.
2) “Cháng Jiāng” 長江 (“il lungo fiume”) è il nome con cui è normalmente designato il Fiume Azzurro, il fiume più lungo della Cina.
TREMILA LEGHE HO PERCORSO NELLA TRISTEZZA DELL’AUTUNNO, SEMPRE OSPITE IN CASA D’ALTRI
萬里悲秋常作客 wàn lǐ bēi qiū cháng zuò kè
E, DOPO UNA VITA AFFLITTA DA UNA QUANTITÀ DI MALANNI, SALGO ORA SOLO QUESTA ALTURA
百年多病獨登臺 bǎi nián duō bìng dú dēng tái
1) Dù Fǔ riassume in questi versi le vicissitudini della sua vita: le continue peregrinazioni, la solitudine, le malattie e le sofferenze. L’ascensione citata nella poesia avvenne probabilmente in occasione dell’ultimo lungo viaggio intrapreso dal poeta. Nel 765 Dù Fǔ si mise in cammino con la famiglia per la sua città d’origine Luòyáng 洛阳, che era stata riconquistata dalle truppe imperiali nel 762, ma il viaggio fu piuttosto lento perché nel frattempo le sue condizioni di salute si erano molto deteriorate.Nella primavera del 766 giunse a Báidìchéng 白 帝 成 , nella regione delle Tre Gole ( 三 峽 ”sānxiá”) dello Yángzĭ Jiāng 揚 子 江 , dove sostò due anni e scrisse oltre 400 poesie. Il governatore del distretto, Bó Maòlín 柏 茂 琳, lo aiutò, impiegandolo nell’autunno del 766 come proprio segretario pur senza una nomina ufficiale. Nel 768 Dù Fŭ riprese il suo viaggio e giunse a Tánzhou 潭 州 (oggi Chángshā 長 沙) nel Húnán 湖 南 , dove morì nel dicembre del 770 d.C..
2) Il termine 臺 “tái” indica una “piattaforma”, un’”elevazione”, un’”altura”. Non è quindi necessario pensare che Dù Fǔ stia scalando un’alta montagna. Forse sta solo salendo in cima ad una collina da cui vede scorrere il Fiume Azzurro, ma questa passeggiata basta a destare in lui un flusso inarrestabile di pessimismo e di amare considerazioni.
DIFFICOLTÀ, PRIVAZIONI, OSTILITÀ INNUMEREVOLI MI HANNO IMBIANCATO LE TEMPIE
艱難苦恨繁霜鬢, jiān nán kǔ hèn fán shuāng bìn
1) “Jiān” 艱, “nán” 難, “kǔ” 苦 sono termini che indicano in vario modo “difficoltà”, “privazioni”, “pena”, “dolore”, “preoccupazione”, “miseria”. La loro giustapposizione rafforza il concetto.
2) Il termine “hèn” 恨 indica il “risentimento”, l’inimicizia”, l’”odio”. Dù Fǔ si era fatto molti nemici a causa della sua rigida moralità confuciana e lo stesso imperatore gli era diventato ostile quando il nostro poeta aveva ritenuto suo dovere fargli la predica.
3)“Shuāng bìn” 霜鬢 vale “brina sulle tempie”. È un’espressione tipica per indicare l’ingrigirsi dei capelli a causa dell’età.
Dù Fǔ intende qui dire che le amarezze della vita lo hanno incanutito anzitempo.
INSUCCESSI, ED ORA INATTIVITÀ, QUANT’È TORBIDO IL VINO NELLA MIA COPPA
潦倒新停濁酒杯. liáo dǎo xīn tíng zhuó jiǔ bēi
1)“Liáo” 潦 indica le “pozzanghere” che si formano in caso di “pioggia torrenziale”, mentre “dăo” 倒 indica il “cadere”. “Cadere nelle pozzanghere” è un’espressione idiomatica usata per indicare il “fallimento”, l”insuccesso”. Dù Fǔ rivede con amarezza la sua carriera, che ritiene piena di insuccessi e di delusioni.
2)“Xīn tíng” 新停 = “recente fermata” o “ di recente una fermata”. Si può immaginare che Dù Fǔ alluda quì ad una inattesa interruzione del suo viaggio oppure, più in generale all’inattività conseguente al fatto di essere stato costretto ad abbandonare il pubblico impiego.
3) “Zhuò jiǔ” 濁酒 = “vino torbido”. La presenza di impurità nell’alcool è segno evidente di scarsa qualità del prodotto. L’immagine è una suggestiva metafora di una vita piena di delusioni e di amarezze.
登高
风急天高猿啸哀, 渚清沙白鸟飞回。
无边落木萧萧下, 不尽长江滚滚来。
万里悲秋常作客,百年多病独登台。
艰难苦恨繁霜鬓,潦倒新停浊酒杯。
dēng gāo
fēng jí tiān gāo yuán xiào āi, zhǔ qīng shā bái niǎo fēi huí.
wú biān luò mù xiāo xiāo xià, bù jìn cháng jiāng gǔn gǔn lái.
wàn lǐ bēi qiū cháng zuò kè, bǎi nián duō bìng dú dēng tái.
jiān nán kǔ hèn fán shuāng bìn, liáo dǎo xīn tíng zhuó jiǔ bēi