Wáng Xiăoní
Quant’è bianco il chiaro di luna! (1)
La luna, a notte fonda, m’illumina di dentro. (2)
Respiro l’aria lattiginosa venata d’azzurro. (3)
Le banalità del mondo si trasformano in
lucciole cadenti.
La città appare come uno scheletro inanimato.
La vita non può eguagliare una notte così pura.
Scosto le tendine e vedo il cielo e la terra
congiungersi dinanzi a me
in un’aura argentata.
Il chiaro di luna mi fa dimenticare
la mia solitudine.
L’ultimo atto della vita
è recitato in silenzio
su una scena dai toni smorzati.
La luce della luna si posa sul pavimento:
sono già bianchi i miei piedi
prima ancora che li tocchi.
NOTE
1) L’espressione “ déhĕn” 得很 può assumere differenti sfumature di significato: ”molto”,”realmente”, “curiosamente”, “in modo sconcertante”. La luce della luna è quindi “molto bianca” e al tempo stesso “bianca in modo sconcertante ” perché mette a nudo la persona e ne svela gli aspetti più intimi e segreti.
3) La frase “zhào chūle yīqiè de gǔtou” 照出了一切的骨头, letteralmente “rivela tutte le tue ossa”, potrebbe quasi riferirsi ad una radiografia. Il termine “gǔtou” 骨头, in senso letterale, significa infatti “ossa”. In senso translato, esso designa tuttavia, contrapponendosi alla pelle, ciò che sta all’interno dell’uomo, cioè il “carattere”,la “personalità”, le “qualità” positive e negative. Si potrebbe perciò dire che il chiaro di luna compie una radiografia dell’anima.
3) Abbiamo qui una sinestesia perché l’aria in sé non ha colore.
月光白得很
月亮在深夜照出了一切的骨头。
我呼进了青白的气息。
人间的琐碎皮毛 变成下坠的萤火虫。
城市是一具死去的骨架。
没有那个生命 配得上这样纯的夜色。
打开窗帘 天地正在眼前交接白银 月光使我忘记我是一个人。
生命的最后一幕 在一片素色里静静地彩排。
月光来到地板上 我的两只脚已经预先白了。
Il Sale (1)
La marea copre le rive ed, ecco, il sale impregna largamente il terreno.
Soffia il vento.
Un sottilissimo raggio di pallida luna rende inquieta la gente. (2)
La ricchezza è macinata,
ridotta ad una polvere indistinta. (3)
Fa un gran freddo. (4)
L’aria si rarefa, si ritira lontano. Sa di sale e ti astringe la pelle.
La sola moneta salita in alto sta per cadere.
Dappertutto i fuggitivi hanno alzato bandiera bianca.
L’argento non vale già più niente, proprio come il sale ha perso valore.
Dietro le spalle dell’era monetaria,
a guardare come andrà a finire
questo muto spettacolo. (5)
NOTE
1) La poesia appare di difficile interpretazione. Non per nulla Wáng Xiăoní 王小妮 è ascritta al gruppo dei “poeti brumosi” 朦胧诗人 (“ménglóng shīrén”), sorto dopo la Rivoluzione Culturale e caratterizzato da forme di espressione volutamente oscure. Sembra comunque di scorgervi un parallelismo tra le vicende del sale, spesso usato come valuta nell’antica Cina, e il funzionamento del sistema monetario, talvolta addirittura meno consistente del sale. Si può ipotizzare che la poesia sia stata composta in un periodo di crisi economica, quando l’inflazione riduce fortemente il valore del denaro.
2) Il collegamento con la luna è qui fornito dalla menzione di un sottilissimo raggio. L’atmosfera creata dal chiaro di luna accresce il senso di incertezza e di inquietudine che l’autrice ha voluto infondere in tutta la poesia.
3) Come i grani di sale sono macinati e ridotti ad una polvere uniforme, così, nei periodi di crisi economica, le ricchezze svaniscono e tutti si ritrovano in uno stato di povertà generalizzata.
4) Ho interpretato 冷冷, ripetizione dell’aggettivo “léng”冷, cioè freddo, come espressione usata per indicare “molto freddo”, “un gran freddo”.
5) La poesia potrebbe essere intesa come una critica del sistema monetario, che rischia di non riuscire più a svolgere correttamente la propria funzione. Non credo però che l’autrice abbia voluto lanciarsi in un’analisi di tipo economico, che richiederebbe ben altro approfondimento. In ogni caso, la tendenza di molti Stati ad eliminare i pagamenti in contanti rimpiazzandoli con operazioni bancarie può essere interpretata come un preludio alla fine del sistema monetario quale è esistito sino ad oggi. Se ciò rappresenti uno sviluppo positivo con riferimento alla libertà individuale è cosa largamente discutibile.
盐
海正在上岸,盐哦,摊满了大地 风过去,
一层微微的白 月光使人站不稳。
财富研出了均匀的粉末
天冷冷的,越退越远,又咸又涩。
那枚唯一升到高处的硬币就要坠落了
逃亡者遍地舞着白旗。
银子已经贬值,就像盐已经贬值。
站在金钱时代的背面 看这无声的戏怎么收场
Impiccagione
Il cielo è scuro di nubi . (1)
Alzo la testa e penso all’impiccagione.
La benda per coprire gli occhi, la corda,
la botola pronta ad aprirsi. (2)
Levo lo sguardo
e aspetto il rumore dell’ultimo tonfo.
A chi di voi toccherà cominciare? (3)
Il cuore che batte forte,
le gambe che vorrebbero solo arrivare
ai gradini della scala che scende. (4)
Non deve davvero essere una bella sensazione.
Ancora appesa nel cielo, (5)
alta, indistinta, la luna.
Proprio nulla si muove (6)
Tutto è già morto, già freddo.
A chi toccherà stasera?
Nell’oscurità il boia infila i suoi guanti di pelle. (7)
Un vortice di nubi nere come la pece.(8)
Il suono di un tonfo.
NOTE
1) Il primo verso presenta qualche difficoltà di interpretazione. L’aggettivo 彩 (“chăi”), che significa “variegato”, “di colori intensi e brillanti”, suona un po’ strano nel quadro di un’impiccagione, dove ci si aspetterebbe piuttosto un cielo ingombro di nuvole nere e minacciose. Il termine ritorna nel penultimo verso in cui però è accostato all’espressione 黑漆漆云 “hēi qī qī yún”, vale a dire “nuvole nere come la pece”. Non sapendo esattamente che cosa l’autrice abbia voluto significare nel contesto, mi sono permesso di privilegiare l’interpretazione più “tenebrosa”.
2) L’espressione “有缝隙的活动踏板 ( “yǒu fèngxì de huódòng tàbǎn”), letteralmente “pedana mobile con fessura”, si riferisce evidentemente alla botola sotto cui si spalanca il vuoto.
3) Il verso è ambiguo. L’espressione 来动手 (“lái dòngshǒu”) significa letteralmente “mettere mano”, “cominciare a fare qualcosa”, “agire”. Non si capisce però bene chi “comincerà”: il primo che sarà impiccato o il primo che fungerà da boia?
4) Nel momento della disperazione il condannato pensa ossessivamente alla vita che sta per sfuggirgli, alla salvezza rappresentata dai pochi passi che potrebbero permettergli di raggiungere la scala del patibolo e di scendere libero tra la gente.
5) Anche la scelta del verbo riferito alla luna instaura un macabro parallelismo. Il termine 吊 (“diào”) significa infatti “ appendere”, “tirare su con una corda”.
6) Non è specificato il soggetto, ma si può ben pensare che tutto sia immobile, freddo e silenzioso: la luna, il paesaggio, la gente che sta intorno al patibolo.
7) Il termine 抻 (“chén”), che significa “stendere”, “allungare”, “infilare” rende bene l’immagine del boia che indossa i guanti di pelle e che poi li tira e li liscia affinché aderiscano perfettamente alle mani.
8) Ritroviamo qui la stessa difficoltà del primo verso: 黑漆漆云彩翻卷 (“hēi qī qī yúncai fānjuǎn”), “un vortice variopinto di nuvole nere come la lacca”, che ho risolto anche in questo verso mettendo in evidenza soltanto il nero delle nuvole minacciose.
绞刑
云彩很多
仰头时想到了绞刑
蒙眼布和绳索, 有缝隙的活动踏板
我仰头, 等着最后的扑通一声
你们谁来动手?
心跳, 脚能探到的全是向下的台阶
真不是什么好感觉
月亮还隐约吊在高处
真是平静, 已经死过, 已经凉了
今夜该轮到哪个
行刑人在暗处抻他的皮手套
黑漆漆云彩翻卷
扑通一声
Imprevisto (1)
La luna improvvisamente srmorza il suo chiarore. (2)
La mite isola rivela il suo guscio di metallo
e la terra mostra i suoi tesori nascosti.
Prova dunque questa armatura
che ti cade sulle spalle.
Nella pallida luce
non si ode alcun suono. (3)
Scivolo sempre più a fondo
nelle briciole d’argento. (4)
Si dovrebbe assolutamente fare qualcosa
in questa notte in cui si riesce infine
a sentire il chiaro di luna. (5)
Con lo sguardo fiero colgo l’occasione
di immergermi ancora di più, (5)
poi allungo una mano e catturo la luce,
così morbida che non sembra un pugnale. (6)
NOTE
1) La tradizionale indeterminatezza della poesia cinese, che ignora il più delle volte pronomi, preposizioni, congiunzioni, generi e numeri, modi e tempi verbali, legittima spesso, anche quando il poeta non intende deliberatamente rimanere oscuro, un’ampia gamma di interpretazioni. Ciò vale tanto più quando, come in questo caso, l’autore della poesia appartiene al gruppo detto dei “poeti brumosi”( 朦胧诗人 “ménglóng shīrén”). La traduzione che segue è quindi frutto della mia “lettura”, che non è necessariamente vincolante.
2) L’espressione 放下 (“fàng xià”) significa “abbassare”, “smorzare”, “mettere giù”. Per una qualche ragione il chiaro di luna si attenua, creando un’atmosfera magica, un po’spettrale.
3) Il termine 寒光 (“hán guāng”) indica una luce “fredda”, “pallida” come è quella della luna rispetto alla luce viva e calda del sole. Nel caso specifico questa pallidezza è ancora accentuata, perché il poeta ha appena detto che la luna ha smorzato il suo chiarore.
4) La frase non ha un soggetto. Mi è sembrato verosimile che si riferisca alle sensazioni del poeta,il quale si sente irresistibilmente attratto da questa atmosfera magica e si immerge sempre di più in questo turbinio di luce argentata.
5) Il termine 摸 (“mō”) ha il significato di “toccare”, “sentire”, “carezzare”, dapprima in senso letterale e poi anche in senso metaforico. Il chiaro di luna è diventato qualcosa di concreto che si può “toccare”, in cui cioè ci si può immedesimare completamente.
6) Il soggetto della frase è qui 凶相 (" xiōng xiàng "), vale a dire lo “sguardo fiero”, la “faccia feroce”. Non mi sembra però che possa trattarsi di un altro personaggio: è sempre il poeta stesso che con determinazione si immerge sempre di più nell’atmosfera fatata della notte di luna.
7) Difficile la spiegazione dell’ultimo verso. La luce gelida della luna potrebbe dare l’impressione di qualcosa di pungente, di affilato, ma quando il poeta l’afferra si rivela morbida e dolce. L’esperienza della notte lunare si risolve quindi -ma questa è solo la mia interpretazione- in un che di benefico e di positivo.
意外
月亮意外地把它的光放下来。
温和的海岛亮出金属外壳 土地显露了藏宝处。
试试落在肩上这副铠甲
寒光上没一点声响。
在银子的碎末里越走越陷
能摸到亮的这一夜总该做点儿什么。
凶相借机躲得更深了
伸手就接到光
软软的怎么看都不像匕首