Ōuyáng Xiū 歐陽修 (1107-1172) fu un celebre scrittore e uomo politico cinese dell’epoca Sòng.
La voce dell’autunno
Una notte il maestro Ōuyáng era intento a leggere,quando sentì un rumore provenire dalla direzione di sud-ovest.
“Che stranezza!” osservò sconcertato.
Si udiva infatti, all’inizio, un fruscio e un picchiettio, quasi fosse vento e pioggia, che improvvisamente sembrava esplodere e spegnersi, come il pauroso frangersi delle onde sugli scogli di notte, quando, d’un tratto, si scatena la tempesta e, abbattendosi intorno, provoca un grande frastuono simile al clamore che si ottiene urtando fra loro metalli diversi. Era un rumore che poteva altresì paragonarsi a quello di una schiera di soldati che marciano verso il nemico rapidi e silenziosi. Non si sente urlare alcun ordine, ma rimbombano il passo degli uomini e lo zoccolio dei cavalli.
Chiamò un giovane servitore e gli disse: “Va’ a vedere di che si tratta.”
Il ragazzo andò, tornò e riferì: “ La luna e le stelle brillano. La Via Lattea risplende nel cielo. Non si sente tra gli alberi alcuna voce umana.”
“Ahimè!” sospirò il maestro” Questo deve essere il suono dell’autunno. Perché giunge l’autunno? Anche per quanto riguarda l’apparenza, i suoi colori sono pallidi e melanconici. Esso porta con sé dense nuvole, pioggia e neve. Se, per caso, la giornata è limpida e il cielo sereno, la luce del sole brilla chiara e ghiacciata come cristallo. Il suo soffio, freddo e pungente, fa rabbrividire. L’autunno suscita pensieri deprimenti. Vuoto e solitudine coprono fiumi e colline. Di conseguenza anche il suono dell’autunno è triste e gelido, come un gemito di dolore e di amarezza. L’autunno spazza via le erbe, che erano cresciute belle e lussureggianti gareggiando tra di loro in vivacità di colori, e le fa appassire, strappa i rami dei begli alberi che intrecciavano le loro fronde per fare ombra e dare piacere. Le erbe seccano e muoiono, i rami cadono e marciscono perché l’autunno è implacabile. Esso è il giustiziere che opera nell’ombra. È un guerriero duro come il ferro. Lo chiamano “il soffio inesorabile della giustizia che aleggia su cielo e terra” perché il suo carattere è ruvido e crudele.
In primavera la fioritura, d’autunno il raccolto; così ha stabilito il Cielo. Perciò, nella musica, la nota “shāng” è il simbolo del tramonto (1) e l’intervallo ”yi” regola il settimo mese.(2) “Shāng” infatti significa anche “deperire”: quando le cose invecchiano si intristiscono e sfioriscono. “Yí” significa anche “uccidere: tutto ciò che ha passato il pieno della maturità è destinato all’eliminazione. (3)
Ahimè! Erbe e piante sono inerti. Quando giunge la loro ora, semplicemente, seccano, deperiscono e muoiono. Ma l’uomo è un essere dotato di anima, è l’unica creatura che ha in sé una scintilla divina. Innumerevoli crucci assalgono la sua mente, ogni cosa si riflette sul suo corpo. L’uomo pensa ed è questo che tormenta il suo spirito. Allorché considera ciò che non ha la forza di realizzare o medita sulle cose che il suo intelletto non è in grado di comprendere, c’è da stupirsi se il suo volto impallidisce e perde il suo colorito, se ciocche bianche appaiono sempre più fitte tra i suoi capelli corvini? Come può chi non è fatto di pietra e di metallo voler competere con lo splendore della natura? Chi, se non l’uomo stesso, è il proprio carnefice? Perché mi turba tanto la voce dell’autunno?”.
Il ragazzo non disse nulla. Aveva chinato la testa e stava dormendo, in piedi.
Si sentiva soltanto, tutt‘intorno, il frinire degli insetti che sembravano volersi unire al lamento del maestro.
NOTE
1) “Shāng” 商 è la seconda nota della scala musicale pentatonica usata in Cina. Corrisponde al “re” della scala eptatonica occidentale.
2) Il termine “yi” 夷 vale qui “yí zé” 夷則 e corrisponde, nella scala cromatica occidentale, all’intervallo di sesta maggiore.
3) La nota “shāng” e l’intervallo “yí zé” vengono di solito usati per esprimere sensazioni di tristezza e di malinconia. Secondo Wikipedia” il bicordo formato da due note distanti fra loro una sesta maggiore ha una consonanza imperfetta”. Per la sua imperfezione esso richiama dunque l’impressione di decadenza legata all’autunno.
秋聲賦
歐陽子方夜讀書,聞有聲自西南來者,悚然,而聽之,曰:「異哉!」初淅瀝以蕭颯,忽奔騰而砰湃;如波濤夜驚,風雨驟至。其觸於物也,鏦鏦錚錚,金鐵皆鳴;又如赴敵之兵,銜枚疾走,不聞號令,但聞人馬之行聲。
予謂童子:「此何聲也?汝出視之。」童子曰:「星月皎潔,明河在天,四無人聲,聲在樹間。」
予曰:「噫嘻,悲哉!此秋聲也,胡為而來哉?蓋夫秋之為狀也:其色慘澹,煙霏雲斂;其容清明,天高日晶;其氣慄冽,砭人肌骨;其意蕭條,山川寂寥。故其為聲也,淒淒切切,呼號憤發。豐草綠縟而爭茂,佳木蔥籠而可悅;草拂之而色變,木遭之而葉脫;其所以摧敗零落者,乃其一氣之餘烈。
夫秋,刑官也,於時為陰:又兵象也,於行為金,是謂天地之義氣,常以肅殺而為心。天之於物,春生秋實。故其在樂也,商聲主西方之音,夷則為七月之律。商,傷也;物既老而悲傷。夷,戮也;物過盛而當殺。
嗟乎,草木無情,有時飄零。人為動物,惟物之靈。百憂感其心,萬事勞其形。有動于中,必搖其精。而況思其力之所不及,憂其智之所不能;宜其渥然丹者為槁木,黟然黑者為星星。奈何以非金石之質,欲與草木而爭榮?念誰為之戕賊,亦何恨乎秋聲!」
童子莫對,垂頭而睡。但聞四壁蟲聲唧唧,如助予之歎息。