Nel 1914 il governo della neonata Repubblica Cinese affidò ad un gruppo di studiosi il compito di redigere la “storia ufficiale” (正 史 “zhèng shĭ” ) della dinastia Qīng, che aveva regnato sulla Cina dal 1644 al 1911.
Tale opera non venne portata a compimento a causa dei successivi eventi politici, ma fu nondimeno pubblicata, nello stato in cui si trovava, nel 1928 con il titolo “Appunti sulla storia della dinastia Qīng” ( 清 史 稿 “qīng shĭ gào”).
Essa comprende parecchie centinaiai di volumi, tra cui venticinque volumi di annali-biografie imperiali (本 記 “bĕnjì”).
Riporto, qui di seguito, la mia traduzione di alcuni passi del 25° volume degli annali, che descrivono, secondo gli schemi della storiografia tradizionale, gli avvenimenti dei giorni in cui ascese al trono l’ultimo imperatore, il giovanissimo Pūyí 溥 仪.
L’imperatore Xuāntŏng (1), il cui nome personale era Pŭyí (2), fu il bisnipote dell’imperatore Xuānzōng (3), il nipote di Yìxuān (4), principe Chūn del primo rango (5), e il figlio del principe reggente Zăifēng (6), fratello minore dell’imperatore Dézōng. (7)
Nacque il quattordicesimo giorno del primo mese del trentaduesimo anno dell’era Guāngxù (7 febbraio 1906) (8), nel palazzo dei principi Chūn, dalla moglie del principe reggente, che apparteneva alla nobile famiglia manciù dei Suwan Guwalgiya.(9)
Nel decimo mese del trentaquattresimo anno dell’era Guāngxù, il giorno chiamato “rénshēn” (13 novembre 1908) , la grande imperatrice madre, vedendo aggravarsi le condizioni di salute dell’imperatore, ordinò che il piccolo Pŭyí fosse condotto al palazzo imperiale. Il giorno seguente, detto “guĭyŏu” (14 novembre), Dézōng morì (10) e, per decreto della grande imperatrice madre, il bambino, all’età di tre anni, salì al trono e fu proclamato imperatore, figlio adottivo (11) di Muzōng (12) e dell’imperatore defunto (13).
Il principe Zăifēng ricevette, sempre per decreto della grande imperatrice madre, la reggenza dell’impero. Tale decisione fu notificata ai comandanti militari, alle autorità civili e ai rappresentanti delle potenze straniere. Fu reso noto che il principe reggente si sarebbe preso cura degli affari di stato. Fu emanato a questo riguardo un decreto imperiale e tutti gli affari più importanti furono regolati da decreti dell’imperatrice madre. Fu proclamato un lutto di tre anni.
Il giorno detto “jiăxū” (15 novembre), la “santa nonna (14), l’imperatrice madre e imperatrice vedova, benevola e lieta, generosa e soccorrevole, protettiva, splendida e felice, solenne e sincera, longeva, rispettosa, simile agli dei, fiorente, divina nella sua apparenza” (15) ricevette, in segno d’onore, i titoli di “grande imperatrice madre” e di “grande imperatrice vedova”(16). Fino a quel momento la grande imperatrice madre era stata bene, ma, quello stesso giorno, morì.
Il giorno detto “yĭhài”(16 novembre), fu proclamato uno stretto controllo dell’accesso al palazzo imperiale. Il giorno detto “dingchŏu”(18 novembre), la serena nobile consorte (17) del venerabile Wénzōng (18) ricevette il titolo di serena grande nobile consorte imperiale (19), l’impeccabile nobile consorte del defunto imperatore Mùzōng ricevette il titolo di impeccabile nobile consorte imperiale(20), la nobile consorte di giada ricevette il titolo di nobile consorte imperiale di giada (21), l’augusta consorte ricevette il titolo di augusta nobile consorte e la splendida consorte del defunto imperatore Guāngxù (22) ricevette il titolo di splendida nobile consorte. (23)
NOTE
1) Gli imperatori cinesi erano ufficialmente designati con il loro “nome dell’era” ( 年 号 “niánhào”). Anticamente i singoli imperatori usavano adottare numerosi “niánhào” per caratterizzare i periodi più importanti del loro regno, ma, a partire dalla dinastia Míng 明 朝 , ogni imperatore si limitò ad un solo “niánhào” per tutta la durata del suo regno. Il “niánhào”, che veniva scelto in occasione dell’ascesa al trono, aveva valore augurale, ad es. “xuāntŏng” 宣 统, che significava “proclamare l’unione”, auspicava la concordia fra i sudditi e la loro armoniosa collaborazione per il bene dell’impero.
2) Secondo la tradizione cinese, un tabù, la cui violazione poteva essere punita con gravi sanzioni, vietava di rivolgersi ad un imperatore con il suo nome personale. L’imperatore Xuāntŏng 宣 统 potè dunque essere chiamato Pŭyí 溥 仪 soltanto dopo la sua abdicazione nel 1911.
3) Xuānzōng 宣 宗 è il nome templare dell’imperatore dell’era Dàoguāng 道 光, che regnò dal 1820 al 1850 ed il cui nome personale era Mín Níng 旻 寧. Il nome templare era il nome che figurava sulle tavolette conservate nel “grande tempio” (太 廟 “tàimiào”) o “tempio ancestrale”( 祖 廟 “zŭmiào”), in cui i membri della famiglia imperiale si riunivano per celebrare e venerare gli antenati.
4) Il nonno di Pŭyí fu Yìxuān 溥 仪, principe Chūn 醇 亲 王 (1840-1891), il cui secondo figlio regnò, come imperatore dell’era Guāngxù 光 绪 帝, dal 1875 al 1908, mentre il quinto figlio, Zăifēng 载 沣, fu il padre di Pŭyí.
5) In linea di massima, i titoli nobiliari della dinastia Qīng erano abbassati di un grado ad ogni passaggio di generazione. Assai di rado veniva concesso il privilegio dell’”ereditarietà perpetua” ( 世襲 罔 替 “shíxì wăngtì”) che consentiva la trasmissione del titolo senza retrocessione nel rango. Durante tutto il periodo della dominazione manciù soltanto dodici principi ottennero questo privilegio. Uno di essi fu Yìxuān, principe Chūn, che lo ricevette nel 1874.
6) Zăifēng, principe Chūn, (1883-1951), padre di Pŭyí, svolse le funzioni di principe reggente dal 1908 al 1911.
7) Dézōng 德 宗 è il nome templare dell’imperatore dell’era Guāngxù 光 绪 帝, che regnò dal 1875 al 1908 e il cui nome personale era Zăitián 載 湉.
8) Per ragioni di chiarezza accanto alle date, che nel testo originale sono specificate con riferimento agli anni delle ere imperiali e ai giorni del sistema sessagesimale cinese, ho indicato le date corrispondenti secondo il calendario occidentale.
9) La famiglia Guwalgiya ( in caratteri cinesi: 瓜 尔 佳 氏), appartenente alla tribù dei Suwan ( in caratteri cinesi: 苏 完), è spesso considerata dagli storici come la più importante delle otto grandi famiglie manciù. La madre di Pŭyí si chiamava Yòulán 幼 兰 (1884-1921) ed era la figlia di Rónglù 荣 禄 (1836-1903), uno dei più fedeli sostenitori dell’imperatrice madre Cíxĭ (慈 禧 太 后 “cíxĭ tàihòu”).
10) L’imperatore Guāngxù morì improvvisamente il 14 novembre 1908, il giorno prima prima della morte dell’imperatrice Cíxĭ. Voci molto diffuse a quell’epoca volevano che l’imperatrice madre, sentendo avvicinarsi la fine, avesse fatto avvelenare l’imperatore, per impedirgli di sconfessare la politica reazionaria condotta dal governo sino a quel momento. Nel 2008, un esame medico-legale ha accertato la presenza di importanti quantità di arsenico nei resti mortali dell’imperatore.
11) Con l’artificio di questa finta adozione, Pŭyí, discendente di un ramo collaterale della dinastia Qīng, veniva ufficialmente considerato come il continuatore della branca principale della dinastia, ormai estinta.
12) Mùzōng 穆 宗 è il nome templare dell’imperatore dell’era Tóngzhì 同 治 (1861-1875), il cui nome personale era Zăichún 載 淳.
13) L’espressione 大 行 皇 帝 (“dà xīng huángdì”), letteralmente “L’imperatore che ha intrapreso il grande viaggio”), indicava l’imperatore appena defunto.
14) Durante la vita dell’imperatore dell’era Xiánfēng 咸 豐 (1850-1861), Cíxĭ arrivò solo al rango di nobile consorte (贵妃“guì fēi”), ma, avendo dato vita ad un figlio, Zăichún 載 淳., che divenne in seguito l’imperatore dell’era Tóngzhì 同 治 (1861-1875), ricevette, alla morte del marito, il titolo di “santa madre l’imperatrice vedova” (圣母皇太后 ”shèng mŭ huáng tài hòu”). Qui è chiamata la “santa nonna”( 圣祖母 “shéng zùmŭ”) perché, in base ad un’adozione fittizia, fu considerata ufficialmente come la nonna dell’imperatore dell’era Xuāntŏng.
15) I titoli qui riportati fanno parte del nome postumo di Cíxĭ : “l’imperatrice vedova benevola e lieta, generosa e soccorrevole, protettiva, splendida e felice, solenne e sincera, longeva, rispettosa, stimata e brillante, simile agli dei, fiorente, divina nella sua apparenza” (慈禧端佑康頤昭豫莊誠壽恭欽獻崇熙配天興聖顯皇太后 “cíxǐ duānyòu kāngyí zhāoyù zhuāngchéng shòugōng qīnxiàn chóngxī pèitiān xìng shèngxiǎn huáng tàihòu”).
16) ll titolo di “grande imperatrice vedova” (太皇太后 “tài huán tài hòu”) spettava all’imperatrice vedova il cui nipote fosse diventato imperatore. Non era questo il caso di Cĭxĭ, poiché l’imperatore che succedette a suo figlio non era il figlio di Tóngzhì 同 治, che morì giovane e senza discendenti, bensì il figlio di una sorella di Cĭxi, sposata al principe Chūn. Il titolo le fu però conferito in base alla finzione di un’adozione, da parte di Tóngzhì, del giovanissimo imperatore Xuāntŏng, che divenne così, formalmente, il figlio del figlio di Cíxĭ.
17) Al pari dell’amministrazione civile e militare, anche il gineceo dell’imperatore era ordinato secondo un sistema gerarchico, strutturato come segue:
- l’imperatrice (皇后”huáng hòu”);
-una nobile consorte imperiale (皇贵妃”huáng guì fēi);
-due nobili consorti (贵妃 “guì fēi”);
- quattro consorti (妃 ”fēi”);
- sei concubine (嫔 ”pín”);
- nobili dame贵人 (“guì rén”), in numero illimitato;
-dame di compagnia di prima classe (常在 “cháng zài), in numero illimitato;
- dame di compagnia di seconda classe (答应 “dā yìng”), in numero illimitato;
-dame di palazzo (官女子 “guān nǚ zĭ”) in numero illimitato.
Come si può ben pensare, la maggior parte di queste donne svolgevano differenti funzioni nell’ambito del gineceo e non avevano, di regola, alcun rapporto con l’imperatore. L’organico effettivo delle consorti, delle concubine e delle dame poteva grandemente variare. Si dice che l’imperatore dell’era Kāngxī 康 熙 (1661-1722) avesse 79 consorti, mentre l’imperatore dell’era Guāngxù (1875-1908) ebbe soltanto un’imperatrice e due consorti.
18) Wénzōng 文 宗 è il nome templare dell’imperatore dell’era Xiánfēng 咸 豐 (1850-1861), il cui nome personale era Yìzhŭ 奕 詝.
19) La “serena nobile consorte”( 祺 貴 妃“qí guìfēi”) la dama Tóngjiā 佟 佳 氏 (1844-1910), concubina dell’imperatore dell’era Xiánfēng (1850-1861).
20) L’”impeccabile nobile consorte” ( 瑜 貴 妃“yú guìfēi”) è la dama Xiánzhé 献 哲 (1856-1932), concubina dell’imperatore dell’era Tōngzhì (1861-1875).
21) La “nobile consorte di giada” ( 珣貴妃 “ xún guìfēi”) è la dama Alute 阿鲁特氏 (1857-1921), concubina dell’imperatore dell’era Tōngzhì (1861-1875).
22) La “splendida consorte” (瑾 妃 “jìn fēi”) è la dama Wēnjìng 温 靖. Nata nel 1873, fu elevata al rango di consorte dell’imperatore dell’era Guāngxù nel 1894. Morì nel 1924. Era la sorella della “preziosa consorte” (珍 妃 “zhēn fēi”), conosciuta come la concubina Perla, invisa all’imperatrice madre per la sua fedeltà all’imperatore dell’era Guāngxù, che fu gettata in un pozzo su ordine di Cíxì il 15 agosto 1900, quando la corte imperiale dovette fuggire da Pechino in seguito all’avanzata delle truppe occidentali inviate a reprimere la rivolta dei Boxer.
23) Si può senz’altro pensare che le promozioni all’interno del gineceo fossero effettuate subito perché prive di rilevanza politica. Non bisogna tuttavia dimenticare che Cíxĭ riuscì ad esercitare un dominio assoluto su tutta la Cina proprio partendo dalla posizione di preminenza raggiunta nel gineceo.
宣统皇帝名溥仪,宣宗之曾孙,醇贤亲王奕譞之孙,监国摄政王载沣之子也,于德宗为本生弟子。母摄政王嫡福晋苏完瓜尔佳氏。光绪三十二年春正月十四日,诞于醇邸。
三十四年冬十月壬申,德宗疾大渐,太皇太后命教养宫内。癸酉,德宗崩,奉太皇太后懿旨,入承大统,为嗣皇帝,嗣穆宗,兼承大行皇帝之祧,时年三岁。
摄政王载沣奉太皇太后懿旨监国。军国机务,中外章奏,悉取摄政王处分,称诏行之,大事并请皇太后懿旨。诏行三年丧。
甲戌,尊圣祖母慈禧端佑康颐昭豫庄诚寿恭钦献崇熙皇太后为太皇太后,兼祧母后皇后为皇太后。先是,太皇太后并亦违豫。是日,崩。
乙亥,申嚴門禁。丁酉,尊封文宗祺貴妃為祺皇貴太妃,穆宗瑜貴妃為瑜皇貴妃,珣貴妃為珣皇貴妃,晉妃為晉貴妃,大行皇帝瑾妃為瑾貴妃。