Massime di Confucio
Dai Dialoghi di Confucio, alcune massime politiche sempre valide.
Il duca Ai di Lu si lamentava con Zi Zhang di quanto fosse difficile far quadrare il bilancio.
“Non c’è un prelievo del dieci per cento sul raccolto per finanziare le spese della Corte?”
gli domandò il suo interlocutore.
“Certo” gli rispose il duca “ ma, con il cattivo raccolto che abbiamo avuto quest’anno, ci vorrebbe almeno il venti per cento”.
“Quando le cose vanno bene” osservò allora Zi Zhang “ è giusto che i capi abbiano la loro parte, ma quando il popolo sta male, anche chi comanda dovrebbe fare qualche sacrificio”.
Coloro che servono lo Stato dovrebbero pensare innanzitutto al bene comune e solo dopo al proprio
tornaconto.
Per estirpare il male e rendere superflue le pene basterebbe un lungo periodo di buon governo.
In uno Stato ben governato le decisioni in materia politica, finanziaria e militare sono prerogativa dell’autorità sovrana...
Ji Huán Zi subì talmente il fascino di una troupe di suonatrici e di ballerine giunta da Qí che per tre giorni interi non si occupò più dei suoi compiti istituzionali. Il Maestro, indignato, si dimise dal proprio incarico e lasciò il paese.
Hui di Liu Xià fu sospeso tre volte dalle sue funzioni di giudice.
A chi gli consigliava di andarsene altrove, rispose: “ Se intendo restare fedele ai miei princìpi, in quale altro Stato posso trasferirmi senza rischiare anche là di essere sospeso tre volte? Se, invece, fossi disposto ad accettare qualche compromesso, che bisogno avrei di lasciare il mio paese?”.
Ci sono alcuni che hanno il senso della famiglia e che, nonostante ciò, sono privi del senso dello Stato, ma non c’è nessuno che abbia il senso dello Stato e sia un cattivo cittadino.
Per governare un grande Stato occorre affrontare i problemi con serietà ed onestà, moderare le spese, amare il popolo e saper impiegare gli uomini giusti al momento giusto.
Se sarà governato dalle leggi e spaventato dalle pene il popolo ubbidirà senza correggersi, ma se sarà guidato dalla virtù ed educato dal rispetto dei principî proverà vergogna di fare il male e progredirà moralmente.
È saggio colui che fa prevalere l’interesse generale sull’interesse di parte. È dappoco colui che fa prevalere l’interesse di parte sull’interesse generale.
Al duca Ai che gli domandava con quali metodi potesse garantirsi la fedeltà dei sudditi, il Maestro rispose: “Dà la preferenza agli onesti ed il popolo ti sarà fedele. Favorisci i corrotti ed il popolo si rivolterà”.
A coloro che gli domandavano perché non ambisse a cariche di governo il Maestro rispose: “ Non avete letto nel Libro dei Documenti che già compiere i propri doveri familiari contribuisce al bene dello Stato?. Anche questo è già occuparsi della cosa pubblica. Perché credete che fare politica sia solo occuparsi delle attività di governo?”.
Persino i barbari ai confini orientali e settentrionali hanno dei capi, a differenza dei nostri Stati che non hanno più chi li governi.
Il duca Ding domandò come un principe dovesse scegliere i propri collaboratori e come questi dovessero servire il sovrano.
Rispose il Maestro: “ Il sovrano deve nominare i suoi ministri nel rispetto delle regole ed i ministri devono servirlo con fedeltà”.
L’uomo superiore pensa alla virtù, l’uomo dappoco pensa ai vantaggi concreti.
L’uomo superiore si preoccupa di rispettare le leggi, l’uomo dappoco si preoccupa di ottenere privilegi.
Un sovrano che si conformi sinceramente ai principî del buongoverno non avrà problemi, ma, se non ci crede, a che cosa gli servirà fingere di rispettarli?
Non preoccupatevi di non avere un posto, ma sforzatevi piuttosto di meritarlo.
Non lamentatevi di non ottenere riconoscimenti, ma datevi piuttosto da fare per esserne degni.
L’uomo superiore pensa alla giustizia. L’uomo dappoco pensa al profitto.
Quando Zi You era governatore di Wucheng, il Maestro gli domandò se vi avesse incontrato uomini di valore. “Sì” gli rispose Zi You” Dan Tai Mieming. È qualcuno che non prende mai vie traverse e che non mi ha mai chiesto un colloquio se non per ragioni d’ufficio”.
Quando sei chiamato a svolgere un incarico, fa’ il tuo dovere. Quando hai terminato, sappi tirarti da parte.
Zi Lu riuscì a far nominare il giovane Zi Gao governatore della città di Bi.
“Tu stai rovinando quel ragazzo” lo rimproverò il Maestro.
Zi Lu cercò di minimizzare: “ In fondo deve solo controllare un paio di funzionari, tener quieto il popolo, celebrare qualche cerimonia e sorvegliare il raccolto. C’è bisogno di aver letto tanti libri per farlo? Un po’ di parlantina...e tutto fila liscio come l’olio”.
“Ecco perché detesto coloro che sanno parlar bene” replicò il Maestro.
Il Maestro disse al duca Qing di Qi: “ Si può parlare di buongoverno quando il sovrano fa il sovrano, il ministro fa il ministro, il padre fa il padre ed i figli fanno i figli”. “È proprio vero” osservò il duca “Se ciascuno non svolge il ruolo che gli spetta, anche uno Stato pieno di risorse, sarà mal governato”.
Per governare bene occorre saper affrontare i problemi senza mai stancarsi ed agire con lealtà.
Governare è fare ciò che è giusto. Se chi comanda agisce secondo giustizia, quale cittadino oserà comportarsi diversamente?
Li Kang domandò al maestro: “Non sarebbe bene condannare a morte i funzionari corrotti per far posto agli onesti?”
“Per governare bene” gli rispose il Maestro” non c’è bisogno del boia. Basta che il principe sia virtuoso ed anche il popolo sarà virtuoso. Il principe è come il vento ed il popolo è come l’erba.Se il vento soffia, l’erba si piega”.
Zi Lu chiese al Maestro un parere sul buongoverno.
“Dà il buon esempio”gli rispose il Maestro.
“E poi?”.
“Continua sempre a dare il buon esempio”.
Il sovrano giusto non ha bisogno di emanare ordini per essere obbedito. Il sovrano ingiusto potrà dare tutti gli ordini che vuole, ma nessuno gli presterà ascolto.
Un governo è buono quando soddisfa i cittadini ed attira l’ammirazione degli stranieri.
A Zi Xia che gli domandava come dovesse governare, il Maestro rispose: “Non aver fretta.
Non smarrirti nei dettagli. Chi ha fretta non va lontano. Chi si lascia invischiare nelle piccole cose perde di vista le grandi”.
Pensare solo al proprio tornaconto è vergognoso non solo in uno Stato ben governato, ma anche in uno Stato mal governato.
In uno Stato ben governato si deve agire onestamente e si può parlare liberamente. In uno Stato mal governato, si deve agire onestamente , ma si deve stare attenti a come si parla.
Zi Lu domandò al Maestro come si dovesse servire un sovrano. “Senza ingannarlo mai, anche a costo di offenderlo” fu la risposta.
Non occupatevi degli affari che non rientrano nei vostri compiti.
Se chi comanda rispetta le leggi, sarà facile governare il popolo.
Il governante avveduto non promuove qualcuno solo perché fa dei bei discorsi, ma non scarta neppure le buone idee solo perché provengono da una persona non raccomandabile.
Coloro che hanno idee differenti non possono fare programmi insieme.
Come è possibile servire lo Stato con uomini così scadenti? Quando non hanno incarichi pensano solo a come ottenerli, quando li hanno ottenuti pensano solo a come non perderli e sono disposti a qualsiasi cosa pur di conservarli.