Míng Dí 明 迪 (pseudonimo di Mindy Zhang) è una poetessa e traduttrice di origine cinese, che attualmente vive e lavora negli Stati Uniti.
La poesia che segue si ispira ai calligrammi di Guillaume Apollinaire.
叶
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口 口 叶 十 十
口 叶 十
口 叶 十
叶 叶 叶
口 叶 叶 叶 十
口 叶 叶 叶 十
口 叶 叶 叶 十
口 叶 叶 叶 十
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口 口 口 叶 十 十 十
口 口 口 叶 十 十 十
口 口 口 叶 十 十 十
Che cosa ci dice una foglia (1)
Le domande rivolte al Cielo (2) scuotono nel vento il bianco pioppo.
Le risposte disperdono nell’aria mille foglie bianche.
Mille bocche senza macchia.
Mille!
Infinite scuse incolori.
Ne afferro una e la stringo forte come se stringessi l’intero albero.
Invero, Qū Yuán (3) afferma che la foglia, non l’albero, ci dice la verità sull’albero stesso.
I poeti dell’epoca Táng (4) sostengono che le foglie portano con sé i grandi segreti dell’autunno.
Ma io vedo soltanto una foglia.(5)
NOTE
- Ho tradotto la poesia da una versione inglese. Non sono riuscito a trovarne su Internet il testo cinese e non sono quindi in grado di dire se il testo da me tradotto sia un originale oppure una traduzione.
- L’espressione “domande rivolte al Cielo” (天 問 “tiānwén”) rimanda ad un’opera dell’antico poeta Qū Yuán 屈 原 (c.340 a.C.-278 a.C.), il quale, secondo la tradizione, avendo visto dipinte sulle pareti di un tempio alcune scene di carattere mitologico, avrebbe scritto su quelle stesse pareti dei versi con cui chiedeva al Cielo la spiegazione di numerosi miti divenuti oscuri a causa della loro origine remota.
- Indicherò la fonte della citazione quando avrò individuato la poesia di Qū Yuán da cui essa è tratta.
- Il fatto che la citazione sia certamente tratta da una delle quasi cinquantamila poesie che figurano nella “Antologia Completa della Poesia Táng” ( 全 唐 詩 “quán tángshī”) non è di molto aiuto nella ricerca della fonte.
- C’è un sottile gioco di rimandi tra il calligramma e la poesia. Il termine “scusa”( 借口“ jièkŏu”) contiene infatti in sé il carattere 口 (“kŏu”, cioè “bocca”) . Il termine “verità”( 实 “shí”) è pronunciato allo stesso modo del carattere 十. I due caratteri 口 e 十, uniti, danno il termine 叶 (“yè”, cioè “foglia”).