Xī Chuān 西川 (pseudonimo di Liú Jūn 刘军) è nato nel 1963 a Xúzhōu 徐州 nel Jiāngsū 江苏.
Laureatosi in Inglese presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Pechino nel 1985, insegna attualmente letteratura classica cinese nell’Accademia delle Belle Arti.
Poeta, saggista e traduttore, ha compiuto numerosi soggiorni di studio all’estero (India, Italia, Germania, Stati Uniti) ed ha vinto prestigiosi premi letterari.
Nel 1988 fondò con alcuni amici la rivista poetica “Qīngxiàng” 倾向 (“Tendenze”), la cui pubblicazione fu tuttavia vietata dopo l’uscita di soli tre numeri.
Tra le sue raccolte di poesie e di prose si possono ricordare:
- 1991 — “Zhōnguó méiguī” ( 中国玫瑰 ”La rosa della Cina”)
- 1992 — “Zhjìng “(致敬 “Saluto”)
- 1994 — “Dàyì Rúcĭ” (大意如此 “Vuol dire questo”)
- 1997 — “Xūgòu de Jiāpŭ” ( 虚构的家谱 “La genealogia inventata”)
- 1997 — " Yīnmì de huìhé " (隱密的匯合 « Incontro clandestino ")
- 1999 — “Yīng de Huàyŭ” (鹰的话语 “Le parole dell’aquila”)
- 2001 — “Shuĭ zì” (水渍 “Pozze d’acqua”)
- 2006 —" Shēn qiăn “(深浅 ”Profondità”)
- 2008 — Gèrén Hàowù ( 个人好恶 “Preferenze personali”)
La poesia che segue, dedicata a Dù Fŭ è stata scritta nel 1989.
Pensando a Dù Fŭ
Tanto sole, tanta pioggia e tanto dolore
vivevano nella tua profonda umanità
e nel grande amore dal quale eri spronato
che infine ti riuscì di trasformare in canti
i mille autunni (1) che portano a questa notte,
facendo sì ch’io finissi per invaghirmi
delle strade e delle pinete i cui colori
mi andavano sfumando dinanzi agli occhi.
Nella rustica osteria tra i due grandi fiumi
dove una volta ti fermasti a riposare
ho finalmente potuto udire quel suono,
quella nota solenne, forte, persistente,
come una peonia fiorita tardiva in Cháng’Ān
in tempi bui di cui tu solo eri l’anima.
Un magnifico paese trasse conforto (2)
dalla tua delicatezza e del tuo vigore;
una civiltà così prossima a spegnersi
dovette passare attraverso le tue mani
perché le fosse dato di sopravvivere.
Il tuo coraggio sconfinava nella follia.
Ascoltavi la fiamma ardente del tuo cuore,
senza aver mai sentito nulla di Keats e Yeats.
Spinse il vento dell’autunno (3) con il suo soffio
la chiara luna sulla sommità dei monti,
si lanciarono i corvi (4) contro la tua casa
spalancando a forza i battenti delle porte.
Galopparono scalpitando gli stalloni ,
passarono rombando i carri del sovrano, (5)
ciò che venne dopo furono fame e banditi (6),
ma per te la splendida arte non era un’ arma:
virtù la sua fonte, purezza la sua meta.
La casa di mille, di diecimila stanze (7) ,
che si staglia all’orizzonte e tutto lo copre ,
sei tu che l’hai costruita per ricordare
quei poveri vagabondi senza dimora,
uomini e donne impossibili da salvare.
Meglio di noi tu conoscevi la realtà,
conscio del fatto che il cosiddetto futuro,
pura proiezione delle nostre speranze,
non è invero nient’altro che il nostro destino.
NOTE
1) L’espressione “innumerevoli autunni” ( 无数个秋天 “wúshù gè qiūtiān”) esprime con malinconia l’idea del fluire inarrestabile del tempo. Ho usato nella traduzione l’espressione analoga ”mille autunni” (千 秋 “qiān qiū”), che figura nella poesia di Dù Fŭ intitolata “Seconda di cinque meditazioni su tracce lasciate dall’Antichità”( 詠 懷 古 跡 五 首 之 二 “yŏng huái gŭ jì wŭ shŏu zhī èr”) :”contemplo rattristato mille autunni” (悵 望 千 秋 一 灑 淚 “ chàng wàng qiān qiū yī să lèi” ).
2) L’espressione “monti e fiumi”( 山河“ shān hé”), metafora che designa l’essenza di un paese, figura nella poesia intitolata “Visione di primavera” (春望“chūn wàng”) :”L’Impero è distrutto, ma monti e fiumi rimangono”( 國破山河在 “guó pò shān hé zài”).
3) Il “vento dell’autunno” (秋风“qiū fēng”) richiama la famosa poesia intitolata “Canzone sul vento dell’autunno che ha sfasciato la mia capanna” ( 茅屋为秋风所破歌 ”máowū wèi qiūfēng suǒ pò gē”).
4) Il termine “corvi”( 乌鸦“ wūyā“) rimanda alla poesia intitolata “Il principe sventurato”( 哀 王 孫 "aī wáng sūn"), che così comincia: ”Sui bastioni di Cháng' Ān stormi di corvi dalla testa bianca volano di notte, gracchiando, fino alla Porta dell'Autunno, poi tornano verso le case e beccano i muri delle ricche dimore.”
5) È qui riecheggiato un verso del “Canto dei carri da guerra”( 兵 車 行 "bīng chē xíng"):”Rombano le ruote dei carri, nitriscono i cavalli”( 車轔轔,馬蕭蕭 “chē lín lín, mǎ xiāo xiāo”).
6) Alle guerre di conquista dell’era Tiānbǎo 天寶 ( 742–756) fecero seguito la rivolta di Ān Lùshān 安禄山, carestie e disordini senza fine.
7) Nella già citata “Canzone sul vento dell’autunno che ha sfasciato la mia capanna” si legge: “Oh, se potessi avere una casa di mille, di diecimila stanze!”( 安得广厦千万间 “ān dé guǎng shà qiān wàn jiān”).
杜 甫
你的深仁大爱容纳下了
那么多的太阳和雨水;那么多的悲苦
被你最终转化为歌吟
无数个秋天指向今夜
我终于爱上了眼前褪色的
街道和松林
在两条大河之间,在你曾经歇息
的乡村客栈,我终于听到了
一种声音:磅礴,结实又沉稳
有如茁壮的牡丹迟开于长安
在一个晦暗的时代
你是唯一的灵魂
美丽的山河必须信赖
你的清瘦,这易于毁灭的文明
必须经过你的触摸然后得以保存
你有近乎愚蠢的勇气
倾听内心倾斜的烛火
你甚至从未听说过济慈和叶芝
秋风,吹亮了山巅的明月
乌鸦,撞开了你的门扉
皇帝的车马隆隆驰过来的是饥饿和土匪
但伟大的艺术不是刀枪
它出于善,趋向于纯粹
千万间广厦遮住了地平线
是你建造了它们,以便怀念那些
流浪途中的妇女和男人
而拯救是徒劳,你比我们更清楚
所谓未来,不过是往昔
所谓希望,不过是命运