Zhῡ Yízῡn 朱彝尊 (1629-1709), nativo di Xiùshuĭ 秀水 (oggi Jiāxīng 省嘉) nel Zhéjiāng 浙江, letterato e poeta, contribuì alla rinascita della “canzonetta“( 詞 “cí”) nei primi anni della dinastia Qīng 清朝.
La poesia che segue ci descrive, con pochi tratti essenziali, la “giornata d’ozio” primaverile di un letterato dell’epoca Qīng.
Il mattino (trascorso probabilmente a letto) è già passato.
Seduto sulla comoda poltrona dove, fino a qualche istante prima, era placidamente disteso il gatto di casa, l’uomo ammira dalla veranda il giardino fiorito.
Ha ingannato il tempo con distrazioni leggere, quali il lancio delle monetine ed il gioco degli steli d’erba, e non sembra prevedere, per il resto del giorno, attività più impegnative.
Una donna, dall’aria languida ed assonnata, scherza con lui sulla notte, che sarà, a quanto pare, un pochino più vivace.
Sull’aria della canzone intitolata “L’Immortale del Ponte delle Gazze”(1)
Cadon petali dalla magnolia (2)
mentre la brezza soffia tra i meli (3)
dopo l’acquazzone del mattino. (4)
Il gatto s’è appena allontanato (5)
ma la mia poltrona ricamata
conserva il calore del suo corpo
che mi fa compagnia mentre siedo
ozioso in questo lungo giorno.
Girandomi intorno con grazia
nelle sue scarpette purpuree,
lei mi domanda scherzosamente
sbadigliando ancora insonnolita: (6)
“Perdesti nel lanciar le monete. (7)
Ti andò male il gioco degli steli. (8)
Con che dono potrai sdebitarti
per la notte che ci sta davanti?”.(9)
NOTE
1) “L’Immortale del Ponte delle Gazze”( 鵲橋仙 ”quèqiáo xiān”) è il nome di una melodia (詞牌 “cípái”) alla quale si ispirarono, per la composizione di canzonette, numerosi autori tra cui Ōuyáng Xiῡ 歐陽修, Sῡshì 蘇軾 e Qín Guān 秦觀.
2) Il termine 辛夷 (“xínyī”) designa la “magnolia a fiore di giglio”(“magnolia liliiflora”), arbusto originario della Cina meridionale, poi diffusosi nel resto della Cina e in Giappone.
3) Il termine 海棠 (“hăitáng”) designa il “melo cinese” (“malus spectabilis”), albero di modeste dimensioni originario della Cina, dove è generalemente diffuso come pianta ornamentale.
4) L’espressione 新過 (“xín guó”) lascia pensare che l’acquazzone mattutino sia appena terminato.
5) Il termine 狸奴 (“línú”), letteralmente “procione domestico”, era usato un tempo per indicare il gatto, che oggi è designato con il termine 貓 (“māo”).
6) I dizionari attribuiscono all’espressione 欠伸 (“qiànshén”) il senso di “sbadigliare e stirarsi” come fa qualcuno che si è appena svegliato. Evidentemente la donna non si è levata all’alba.
7) Era indicato con il termine 簸錢 (“bó qián”), letteralmente “lanciare il denaro”, un antico gioco fatto con le monetine. Si giocava forse a “testa o croce” oppure vinceva chi, lanciando la sua monetina, colpiva quella dell’avversario.
8) Il duello coi fili d’erba ( 斗草 ”dôu căo”) era un gioco infantile. I contendenti prendevano ciascuno un filo d’erba e lo incrociavano con quello dell’avversario, poi ciascuno tirava con forza le due estremità del proprio filo. Vinceva colui il cui filo non si spezzava, perché dimostrava così di averlo saputo scegliere con accortezza.
9) La domanda è chiaramente scherzosa. Le somme scommesse in questi piccoli giochi di società non erano di certo tali da mettere in difficoltà i perdenti impedendo loro di fare regali alle donne che amavano.
朱彝尊
"鵲橋仙"
辛夷花落,
海棠風起,
朝雨一番新過。
貍奴去後繡墪温,
且伴我日長閒坐。
笑言也得,
欠伸也得,
行處丹鞵婀娜。
簸錢鬬草已都輸,
問持底今宵償我。