Yuán Zhĕn 元稹 ( 779 d.C.- 831 d.C.) fu un importante poeta e uomo politico dell’epoca Táng 唐 朝.
Fece parte del “Movimento per una nuova Poesia Popolare” (新 樂 府 運 動 “xīn yuèfǔ yùndòng”), un circolo letterario guidato da Bái Jūyì 白居易 che intendeva ridar vita a taluni aspetti dello stile poetico detto “yuèfŭ” 樂 府 , sviluppatosi ai tempi della dinastia Hàn 漢 朝.
Pensando a chi è partito (1)
Che cosa sono mai le acque dei fiumi
per chi ha contemplato il vasto oceano?
Che cos’è un bel paesaggio per chi ha scorto
il monte Wū coronato di nubi? (2)
Incontro sui miei passi molti fiori
ma non mi volto indietro a guardarli,
un po’ perché voglio seguire la Via (3),
un po’ perché penso soltanto a te. (4)
离思
曾 经 沧 海 难 为 水,
除 却 巫 山 不 是 云。
取 次 花 丛 懒 回 顾,
半 缘 修 道 半 缘 君
NOTE
1) Il carattere 离 (“lí”) vale “partire”, ”andarsene”, ”separarsi”,”dirsi addio”. Il significato della poesia può variare secondo che si interpreti tale carattere come inteso a indicare “chi è morto” oppure ”chi è andato via”.
2) Il Wūshān 巫 山è una catena montagnosa che attraversa da nord-est a sud-ovest le regioni del Húbĕi 湖 北, di Chóngqìng 重 庆 e del Húnán 湖 南. La sua cima principale è il monte Wŭyúndīng 乌 云 顶, alto 2400 metri.
3) Il termine 修 道 (“xiūdào”), letteralmente “abbellire la Via”, indica il perfezionamento spirituale perseguito attraverso la pratica di una dottrina religiosa, in particolare il Taoismo.
4) Questa breve lirica è generalmente interpretata come una poesia d’amore che il poeta dedica alla defunta moglie, Wéi Cóng 韦 丛, da lui teneramente amata. Il sentimento che vi è espresso può tuttavia essere inteso non soltanto come affetto, ma anche come rispetto, riverenza, ammirazione, persino venerazione. La persona che è “andata via” è infatti paragonata al “vasto oceano”, al “monte Wū coronato di nubi”. Sembra difficile, considerate le caratteristiche della società cinese all’epoca dei Táng, che tali elogi potessero essere indirizzati ad una donna. Anche quando si tratta di menzionare le doti di Yáng Guīfèi, la fanciulla più bella dell’Impero, Lĭ Bài si limita, nella canzone “Una pura, serena melodia” ( 清 平 調 "qīng píng diào") a lodarne il “volto grazioso come un fiore” e i “capelli simili a nuvole” e Bài Jūyì, nella “Canzone dell’Eterno Rimpianto” (長 恨 歌 "cháng hèn gē"), si accontenta di ricordarne la “pelle color di rosa”.
Si aggiunga che il termine 君 ( “jūn” ), usato qui con valore pronominale, aveva in origine il significato di “signore”,”gentiluomo” e non sembrerebbe quindi il più comunemente usato per indicare una donna.
Sappiamo che Yuán Zhĕn coltivò, per tutta la vita, una profonda ed intima amicizia con il famoso poeta Bài Jūyì. Talune espressioni che possono apparirci curiose se riferite ad una donna, risulterebbero più naturali se la lirica fosse dedicata a quest’ultimo. L’esame di tale congettura esigerebbe però una ricerca molto approfondita.
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