Il trasferimento in provincia era, all'epoca della dinastia Táng 唐 朝 , il terrore di tutti i funzionari, ben consapevoli del fatto che solo la permanenza nella capitale poteva garantir loro comodità e privilegi, contatti sociali e possibilità di rapida carriera. Nella poesia che segue, Hán Yù (韓 愈) cerca di consolare, con qualche considerazione sulla bellezza della natura e sull'ineluttabilità del destino, un collega che non riesce a darsi pace di essere stato relegato nella zona del lago Dòngtíng.洞 庭 湖
La poesia dovrebbe essere stata composta tra l’805 e l’806 d.C. giacché fa riferimento ad un’amnistia concessa. in occasione dell’ascesa al trono di un nuovo imperatore, avvenimento che nell’805 si verificò per ben due volte: nel mese di febbraio, quando salì al trono Shùnzōng 唐 順 宗 e nel mese di settembre, quando Shùnzōng abdicò e fu sostituito da Xiànzōng. 唐 憲 宗 .Dall’803 d.C. all’805 d. C. Hàn Yù fu esiliato a Yángshān 楊 山 nel Guāndōng 關 東 per essersi opposto alla politica di Wáng Shū Wén 王 叔 文, potente consigliere dell’imperatore, e poté rientrare nella capitale solo dopo l’ascesa al trono di Xiànzōng e la caduta in disgrazia di Wáng Shū Wén.
DEDICATO ALL'ASSISTENTE (1) ZHĀNG LA NOTTE DELLA FESTA DELLA LUNA (2)
八 月 十 五 夜 贈 張 功 曹 (Bā yuè shí wŭ yè zèng Zhāng gōng cáo)
Sparpagliate le nuvole leggere
per tutti gli angoli del vasto cielo;
svanite le stelle della Via Lattea.
Una fresca brezza spira nell'aria,
mentre la luna libera le onde (3).
Soffice la sabbia, l'aria tranquilla;
cessati i rumori, spente le luci.
Ecco, ti porgo una coppa di vino.
Su! Ti prego! Cantami una canzone!
Ma, quant'è melanconico il suo tono.
Come sono amare le sue parole.
Non ho ancora finito d'ascoltare
e già mi colano giù le lacrime.
"Dove le colline dei Nove Dubbi (4)
si levano al cielo dal lago Dòngtíng (5)
in cui nuotano draghi e altri mostri,
tra le urla di scimmie e scoiattoli,
rischiando la vita sono venuto
a occupare il posto che m'hanno dato.
Qui vivo in solitudine e silenzio,
come se fossi un fuggiasco nascosto.
Ho paura dei serpenti sotto il letto.
Quando mangio, temo il cibo avariato.
Il clima del lago è umido e malsano.
L'aria è putrida, pesante di miasmi.
Ieri suonavano i grandi tamburi (6)
per annunciare la lieta novella:
"L'erede imperiale è asceso al trono".
L'editto d'amnistia è proclamato
in ogni angolo dell'immenso paese.
Il grande monarca ha concesso grazia
a tutti quanti i condannati a morte.
Ritornano esiliati e fuggitivi.
Tutte le colpe sono cancellate.
I funzionari che avevan mancato,
ecco che son di nuovo incensurati.
Il sottoprefetto fece il mio nome,
ma il governatore non fu d'accordo (7)
e, per mia disgrazia, ho solo ottenuto
d'essere trasferito in questo posto,
in questa landa barbara e desolata.
Son solo cancelliere - un grado basso.(8)
Che mi servirebbe fare ricorso?
Rischierei le bastonate in piazza.
Molti altri esiliati tornano a casa,
ma per me lontano e pericoloso
rimane sempre il sentiero del cielo
e quant'è mai difficile ascenderlo".
"Su! Lascia perdere la tua canzone
ed ascolta invece quella che canto io,
canzone che è ben diversa dalla tua
Hai visto in un'altra notte dell'anno
risplendere una luna così bella?
Il fato dirige le nostre vite
Poco conta la volontà dell'uomo
Rifiutando di bere questo vino
credi di poter cambiare qualcosa?
NOTE
1) Una definizione abbastanza precisa di ciascuna delle innumerevoli funzioni esercitate nell'ambito della burocrazia imperiale ai tempi dei Táng potrebbe essere fornita solo dopo un'ampia ed accurata consultazione di testi e dizionari specializzati. Di conseguenza, le traduzioni qui riportate devono intendersi approssimative.
Il termine "gōngcáo" (功 曹), che ho reso con "assistente", si riferisce ad un funzionario di basso livello, con uno stipendio annuo equivalente al valore di 100 shí (石)(1 shi = 60,49 kg) di cereali. Possiamo ricordare, a titolo di comparazione, che Bái Jūyì riceveva come "xiànwèi" 縣 尉 , funzionario locale con compiti di polizia e potere di giurisdizione, uno stipendio annuo pari a 180 shí (cfr. la poesia di Bái Jūyìi intitolata "Guardando mietere il grano").
Le funzioni dei "gōngcáo" variarono secondo le dinastie. In generale, si può dire che erano assistenti dei prefetti
("tàishŏu" 太 守 ), talvolta anche con il ruolo di assistenti personali, e redigevano rapporti sui funzionari.
(2) La Festa della Luna, conosciuta come Festa di Mezzo Autunno (中 秋 節﹐"Zhōngqiūjié"), Festa delle Lanterne (元 宵 櫛﹐ "Yuánxiāojié") e Festa del Dolce della Luna (月 餅 櫛﹐"Yuèbĭngjié"), si celebra, fin dai tempi della dinastia Shāng 商 朝 , il quindicesimo giorno dell'ottavo mese lunare, cioè tra la fine di settembre e l'inizio d'ottobre. La data della festa corrisponde ad un periodo di plenilunio e di particolare luminosità della luna.
(3) La scena si svolge in riva al lago al momento del ritorno dell'alta marea, quando le onde ricominciano a lambire la spiaggia ( 月 舒 波,"yuè shū bō"﹕"la luna libera le onde").
(4) Jiŭyí Shān (九 疑 山 "Monte dei Nove Dubbi") è il nome con cui è noto, fin dai tempi più antichi, il Monte Cāngwú 蒼 梧 nei pressi del lago Dòntíng. Secondo la leggenda, il mitico imperatore Shùn 舜 帝 , già vecchissimo e malato, si sarebbe recato nella zona del lago Dòngtíng per sedare alcuni disordini ivi scoppiati e sarebbe morto ai piedi di uno dei picchi del Monte Cāngwú. Le sue due consorti Éhuáng 娥 皇 e Nǚyīng 女 英 , figlie dell'imperatore Yáo 堯 帝 , si sarebbero messe a cercarlo, ma, a causa dell'aspetto dei nove picchi del monte, che quasi non si distinguevano l'uno dall'altro, si sarebbero smarrite e non sarebbero riuscite a ritrovare il cadavere del defunto. Per la disperazione si sarebbero gettate nelle acque del lago Dòngtíng. Da quel giorno, il Monte Cāngwú sarebbe stato conosciuto come il Monte dei Nove Dubbi.
(5) Il Dòngtíng (洞 湖 è un lago vasto e poco profondo, situato nel Húnán 湖 南 ed alimentato dalle acque dello Yángzĭjiāng 楊 子 江 e di altri fiumi minori. La sua superficie, che è normalmente di 2.820 km2, può crescere fino a 20.000 km2 nei periodi di piena. La regione del lago Dòngtíng, molto decentrata rispetto alla capitale dell'epoca Táng, Cháng' Ān, era considerata come "terra d'esilio" dai funzionari, che vi venivano spesso inviati quando cadevano in disgrazia o subivano una punizione disciplinare.
(6) Si rende qui con "ieri"il termine "zuò" (作) , il quale in realtà indica semplicemente che ci si riferisce al passato e, per essere più preciso, deve essere integrato da un altro termine (ad es.作帷 天﹐"zuò tiān" = "ieri",作月﹐"zuò yuè" = "il mese scorso", 作 年﹐"zuò nián" = "l'anno scorso"). Nel caso specifico, la serie di avvenimenti narrata da Zhāng si è certamente svolta nell'arco di parecchi mesi, se non addirittura di un anno o più.
(7) Poiché il termine "jiā"(家)indica, quando si riferisce all'ambito amministrativo, un funzionario o un ufficio, l'espressione "zhōujiā" (州 家), che lo combina con il termine "zhōu"(州﹐"prefettura"),va intesa, in linea di massima, come "funzionario di prefettura" o "uffici della prefettura", mentre l'espressione "shĭjiā" (史 家), che lo combina con il termine "shĭ" (史﹐"messaggero", "legato", "inviato"), può essere interpretata nel senso di "delegato dell'imperatore" e quindi nel senso di "governatore" o "ispettore generale".
(8) Il termine "pànsī" (判 司), composto da "pàn" (判 "giudicare") e "sī" (司﹐"funzionario", "ufficio"), si riferisce ad una persona che svolge funzioni relative all'attività giudiziaria. Poiché l'interessato afferma di non esercitare una funzione elevata, si deve ritenere che non si tratti di un giudice, ma di un collaboratore dei giudici, ad es. di un "cancelliere" o di un "ufficiale giudiziario".