Wáng Sù 王肃 (195 d.C.–256 d.C.),politico e scrittore del periodo dei Tre Regni compilò i “Detti della scuola di Confucio”( 孔子家語 ”kǒngzǐ jiāyǔ”), una collezione di detti attribuiti a Confucio che integra i “Dialoghi” (論語 “lúnyǔ”).
Confucio in pericolo
Facendo seguito ad un invito rivoltogli dal re Zhāo (1), Confucio si mise in viaggio per Chŭ, attraversando i paesi di Chén e di Cài.(2)
Conosciuta la notizia, i dignitari di Chén e di Cài si riunirono e dissero:
“Confucio è un uomo saggio e giusto, che è solito condannare duramente gli abusi dei nobili. Se lo farà a Chŭ, anche noi di Chén e di Cài rischieremo di subirne le conseguenze”.
Inviarono quindi un distaccamento di soldati a bloccare la via percorsa dal Maestro.
Confucio ed i suoi compagni non poterono proseguire il loro cammino e non furono in grado di rifornirsi di cibo per un’intera settimana.
Non essendoci modo di andare avanti, dovettero cibarsi di zuppa di quinoa che non bastava a sostituire un’alimentazione normale.
In breve tempo tutti si ritrovarono affamati ed indeboliti, tranne il Maestro , che continuava a parlare e ad insegnare con ancor maggior entusiasmo e a cantare e suonare come se nulla fosse.
Chiamò a sé Zĭlú (3) e gli domandò:
“Leggiamo nel Libro delle Odi i seguenti versi:’ Non siamo rinoceronti, non siamo tigri selvagge”.(4) C’è forse qualcosa di errato nel mio insegnamento? Che cosa ci ha trascinati in questo guaio?”. (5)
“Non è giusto che un uomo di grande valore come voi venga ostacolato nei suoi movimenti” gli rispose Zĭlú con rabbia ed indignazione” Non riesco a credere che voi, Maestro, abbiate potuto mancare nell’esercizio della virtù. Non vi ho mai visto fare nulla che non fosse saggio. Inoltre, una volta vi ho sentito dire che il Cielo ricompensa i buoni e punisce i malvagi. Ora, da sempre, il vostro comportamento è stato improntato ad amore e giustizia. Come può mai spiegarsi ciò che ci sta succedendo?”.
“Tu non hai capito il mio insegnamento, figliuolo “disse il Maestro “Ora te lo spiegherò. Se la virtù dovesse sempre essere premiata, come tu sembri credere, Bó Yí e Shū Qí (6) non sarebbero morti di fame; se la saggezza dovesse sempre essere rispettata, a Bĭ Gān non sarebbe stato strappato il cuore (7); se la lealtà dovesse sempre essere apprezzata, Guān Lóng non sarebbe stato giustiziato (8); se i buoni consigli dovessero sempre essere ascoltati, Wǔ Zixū non sarebbe stato ucciso. (9) Invece, il successo e il fallimento dipendono dalle circostanze; non sono essi che distinguono il buono dal malvagio, bensì le qualità dell’uno e dell’altro. Molti sono stati gli uomini di valore, intelligenti e preparati, che hanno fallito perché la sorte è stata loro contraria. Perché non dovrebbe poter capitare anche a me? L’orchidea fiorisce nel più folto del bosco, ma possiamo forse dire che non è profumata perché non c’è nessuno a sentirne il profumo? Il saggio che coltiva la Via continua a praticare la virtù, anche se si trova in mezzo alle avversità ed è minacciato dall’insuccesso. Il dovere dell’uomo è agire onestamente. Vita o morte dipendono dal destino. …(10)
NOTE
1) Zhāo 昭 fu re di Chŭ 楚 dal 515 a.C. al 489 a.C.
2) Il ducato di Chén 陳, che durò dall’11° secolo a.C. al 221 a.C., era un piccolo Stato che sorgeva nelle pianure Centrali della Cina, a sud del ducato di Lŭ 魯.
Il ducato di Cài 蔡 era situato a sud del ducato di Chén e a nord del regno di Chŭ.
Per recarsi da Lŭ a Chŭ, Confucio doveva dunque attraversare entrambi questi Stati.
3) Zhòng Yóu 仲由 detto Zĭlú 子路 (542 a.C.-480 a.C.) fu uno dei più noti discepoli di Confucio.
4) I versi citati da Confucio appartengono alla poesia intitolata “Quale pianta non è secca?”( 何 草 不 黃 “hé căo bù huáng”) che figura nel Libro delle Odi (詩 經 “Shī Jīng”), Odi minori ( 小 雅 “xiăo yà”), decade dei “Funzionari della Capitale” ( 都 人 士 之 仕 “dū rén shì zhī shÌ”), n°. 234, ed esprimono il lamento dei soldati per tutte le sofferenze che devono subire nel corso delle campagne militari.
5) Le domande del Maestro sono evidentemente domande retoriche.La risposta di Zĭlú gli permetterà di spiegare con chiarezza l’essenza della sua dottrina.
6) Bó Yí 伯 夷. e Shū Qí 叔 齊 sono due personaggi semileggendari vissuti verso la fine della dinastia Shāng 商 朝 (prima metà dell’XI° secolo a.C.). Erano rispettivamente il primogenito ed il terzo figlio del re di un piccolo Stato vassallo dei Shāng, il Regno di Gūzhú 孤 竹 國. Quando il padre, morendo, lasciò il regno a Shū Qí, trascurando il primogenito, quest’ultimo, anziché difendere con la forza i propri diritti, andò volontariamente in esilio. Shū Qí, commosso dal comportamento del fratello, abbandonò il trono e lo raggiunse. Avendo avuto notizia delle buone qualità del re Wén di Zhōu 周 文 王 i due si misero in cammino per recarsi presso di lui, ma quando giunsero alla corte dei Zhōu , scoprirono che il re Wén era morto e che il suo figlio e successore Wŭ 周 武 王, senza nemmeno rispettare il lutto per il padre, stava già preparando una rivolta contro la dinastia Shāng, di cui anche i Zhōu erano vassalli. I due fratelli protestarono contro questa iniziativa, che, a loro parere, contrastava sia con la pietà filiale sia con il dovere di lealtà dei vassalli nei confronti dei loro sovrani, ma non furono ascoltati, anzi per poco non furono uccisi. Delusi ed amareggiati decisero di abbandonare il mondo e di ritirarsi sulle pendici del monte Shoŭyáng 首 陽 山,dove, poco tempo dopo, morirono di denutrizione e di stenti. La tradizione ne conservò il ricordo, esaltandoli come esempi di bontà , di umiltà e di lealtà.
7) Bĭ Gān 比 干, zio paterno di Zhòu 紂 , l’ultimo sovrano della dinastia Shāng 商 朝, protestò con il nipote per il suo comportamento indegno. Zhòu lo fece uccidere e gli fece strappare il cuore per vedere che aspetto avesse il cuore di un saggio.
8) Guān Lóngpáng 關龍逄 (ca. 1713 a.C.- circa 1620 a.C.) fu fatto uccidere da Jié 桀, l’ultimo sovrano della dinastia Xià 夏, che aveva rimproverato per la sua condotta dissoluta.
9) Wŭ Zĭxū 伍子胥 (559 a.C.- 483 a.C.), ministro del regno di Wú 吳, fu costretto ad uccidersi dal re di Wú Fūchāi 夫差, che non volle ascoltare i suoi saggi consigli.
10) La narrazione si conclude con l’intervento di altri discepoli che lodano, unanimi, la saggezza del Maestro.
楚昭王聘孔子,孔子往拜禮焉,路出于陳、蔡。陳、蔡大夫相與謀曰:「孔子聖賢,其所刺譏,皆中諸侯之病。若用於楚,則陳、蔡危矣。」遂使徒兵距孔子。孔子不得行,絕糧七日,外無所通,黎羹不充,從者皆病,孔子愈慷慨講誦,絃歌不衰。乃召子路而問焉,曰:「《詩》云:『匪兕匪虎,率彼曠野。』吾道非乎?奚為至於此?」子路慍,作色而對曰:「君子無所困。意者夫子未仁與?人之弗吾信也;意者夫子未智與?人之弗吾行也。且由也,昔者聞諸夫子:『為善者,天報之以福;為不善者,天報之以禍。』今夫子積德懷義,行之久矣,奚居之窮也?」子曰:「由未之識也!吾語汝。汝以仁者為必信也,則伯夷、叔齊不餓死首陽;汝以智者為必用也,則王子比干不見剖心;汝以忠者為必報也,則關龍逢不見刑;汝以諫者為必聽也,則伍子胥不見殺。夫遇不遇者,時也;賢不肖者,才也。君子博學深謀,而不遇時者,眾矣。何獨丘哉!且芝蘭生於深林,不以無人而不芳;君子修道立德,不為窮困而敗節,為之者人也,生死者命也。是以晉重耳之有霸心,生於曹、衛;越王句踐之有霸心,生於會稽。故居下而無憂者,則思不遠;處身而常逸者,則志不廣。庸知其終始乎?」子路出。召子貢,告如子路。子貢曰:「夫子之道至大,故天下莫能容夫子,夫子盍少貶焉?」子曰:「賜!良農能稼,不必能穡;良工能巧,不能為順;君子能修其道,綱而紀之,不必其能容。今不修其道,而求其容,賜,爾志不廣矣!思不遠矣!」子貢出。顏回入,問亦如之。顏回曰:「夫子之道至大,天下莫能容。雖然,夫子推而行之,世不我用,有國者之醜也。夫子何病焉!不容然後見君子。」孔子欣然歎曰:「有是哉,顏氏之子!吾亦使爾多財,吾為爾宰。」
Wáng Sù 王肃 (195 d.C.–256 d.C.),politico e scrittore del periodo dei Tre Regni compilò i “Detti della scuola di Confucio”( 孔子家語 ”kǒngzǐ jiāyǔ”), una collezione di detti attribuiti a Confucio che integra i “Dialoghi” (論語 “lúnyǔ”).
Confucio in pericolo
Facendo seguito ad un invito rivoltogli dal re Zhāo (1), Confucio si mise in viaggio per Chŭ, attraversando i paesi di Chén e di Cài.(2)
Conosciuta la notizia, i dignitari di Chén e di Cài si riunirono e dissero:
“Confucio è un uomo saggio e giusto, che è solito condannare duramente gli abusi dei nobili. Se lo farà a Chŭ, anche noi di Chén e di Cài rischieremo di subirne le conseguenze”.
Inviarono quindi un distaccamento di soldati a bloccare la via percorsa dal Maestro.
Confucio ed i suoi compagni non poterono proseguire il loro cammino e non furono in grado di rifornirsi di cibo per un’intera settimana.
Non essendoci modo di andare avanti, dovettero cibarsi di zuppa di quinoa che non bastava a sostituire un’alimentazione normale.
In breve tempo tutti si ritrovarono affamati ed indeboliti, tranne il Maestro , che continuava a parlare e ad insegnare con ancor maggior entusiasmo e a cantare e suonare come se nulla fosse.
Chiamò a sé Zĭlú (3) e gli domandò:
“Leggiamo nel Libro delle Odi i seguenti versi:’ Non siamo rinoceronti, non siamo tigri selvagge”.(4) C’è forse qualcosa di errato nel mio insegnamento? Che cosa ci ha trascinati in questo guaio?”. (5)
“Non è giusto che un uomo di grande valore come voi venga ostacolato nei suoi movimenti” gli rispose Zĭlú con rabbia ed indignazione” Non riesco a credere che voi, Maestro, abbiate potuto mancare nell’esercizio della virtù. Non vi ho mai visto fare nulla che non fosse saggio. Inoltre, una volta vi ho sentito dire che il Cielo ricompensa i buoni e punisce i malvagi. Ora, da sempre, il vostro comportamento è stato improntato ad amore e giustizia. Come può mai spiegarsi ciò che ci sta succedendo?”.
“Tu non hai capito il mio insegnamento, figliuolo “disse il Maestro “Ora te lo spiegherò. Se la virtù dovesse sempre essere premiata, come tu sembri credere, Bó Yí e Shū Qí (6) non sarebbero morti di fame; se la saggezza dovesse sempre essere rispettata, a Bĭ Gān non sarebbe stato strappato il cuore (7); se la lealtà dovesse sempre essere apprezzata, Guān Lóng non sarebbe stato giustiziato (8); se i buoni consigli dovessero sempre essere ascoltati, Wǔ Zixū non sarebbe stato ucciso. (9) Invece, il successo e il fallimento dipendono dalle circostanze; non sono essi che distinguono il buono dal malvagio, bensì le qualità dell’uno e dell’altro. Molti sono stati gli uomini di valore, intelligenti e preparati, che hanno fallito perché la sorte è stata loro contraria. Perché non dovrebbe poter capitare anche a me? L’orchidea fiorisce nel più folto del bosco, ma possiamo forse dire che non è profumata perché non c’è nessuno a sentirne il profumo? Il saggio che coltiva la Via continua a praticare la virtù, anche se si trova in mezzo alle avversità ed è minacciato dall’insuccesso. Il dovere dell’uomo è agire onestamente. Vita o morte dipendono dal destino. …(10)
NOTE
1) Zhāo 昭 fu re di Chŭ 楚 dal 515 a.C. al 489 a.C.
2) Il ducato di Chén 陳, che durò dall’11° secolo a.C. al 221 a.C., era un piccolo Stato che sorgeva nelle pianure Centrali della Cina, a sud del ducato di Lŭ 魯.
Il ducato di Cài 蔡 era situato a sud del ducato di Chén e a nord del regno di Chŭ.
Per recarsi da Lŭ a Chŭ, Confucio doveva dunque attraversare entrambi questi Stati.
3) Zhòng Yóu 仲由 detto Zĭlú 子路 (542 a.C.-480 a.C.) fu uno dei più noti discepoli di Confucio.
4) I versi citati da Confucio appartengono alla poesia intitolata “Quale pianta non è secca?”( 何 草 不 黃 “hé căo bù huáng”) che figura nel Libro delle Odi (詩 經 “Shī Jīng”), Odi minori ( 小 雅 “xiăo yà”), decade dei “Funzionari della Capitale” ( 都 人 士 之 仕 “dū rén shì zhī shÌ”), n°. 234, ed esprimono il lamento dei soldati per tutte le sofferenze che devono subire nel corso delle campagne militari.
5) Le domande del Maestro sono evidentemente domande retoriche.La risposta di Zĭlú gli permetterà di spiegare con chiarezza l’essenza della sua dottrina.
6) Bó Yí 伯 夷. e Shū Qí 叔 齊 sono due personaggi semileggendari vissuti verso la fine della dinastia Shāng 商 朝 (prima metà dell’XI° secolo a.C.). Erano rispettivamente il primogenito ed il terzo figlio del re di un piccolo Stato vassallo dei Shāng, il Regno di Gūzhú 孤 竹 國. Quando il padre, morendo, lasciò il regno a Shū Qí, trascurando il primogenito, quest’ultimo, anziché difendere con la forza i propri diritti, andò volontariamente in esilio. Shū Qí, commosso dal comportamento del fratello, abbandonò il trono e lo raggiunse. Avendo avuto notizia delle buone qualità del re Wén di Zhōu 周 文 王 i due si misero in cammino per recarsi presso di lui, ma quando giunsero alla corte dei Zhōu , scoprirono che il re Wén era morto e che il suo figlio e successore Wŭ 周 武 王, senza nemmeno rispettare il lutto per il padre, stava già preparando una rivolta contro la dinastia Shāng, di cui anche i Zhōu erano vassalli. I due fratelli protestarono contro questa iniziativa, che, a loro parere, contrastava sia con la pietà filiale sia con il dovere di lealtà dei vassalli nei confronti dei loro sovrani, ma non furono ascoltati, anzi per poco non furono uccisi. Delusi ed amareggiati decisero di abbandonare il mondo e di ritirarsi sulle pendici del monte Shoŭyáng 首 陽 山,dove, poco tempo dopo, morirono di denutrizione e di stenti. La tradizione ne conservò il ricordo, esaltandoli come esempi di bontà , di umiltà e di lealtà.
7) Bĭ Gān 比 干, zio paterno di Zhòu 紂 , l’ultimo sovrano della dinastia Shāng 商 朝, protestò con il nipote per il suo comportamento indegno. Zhòu lo fece uccidere e gli fece strappare il cuore per vedere che aspetto avesse il cuore di un saggio.
8) Guān Lóngpáng 關龍逄 (ca. 1713 a.C.- circa 1620 a.C.) fu fatto uccidere da Jié 桀, l’ultimo sovrano della dinastia Xià 夏, che aveva rimproverato per la sua condotta dissoluta.
9) Wŭ Zĭxū 伍子胥 (559 a.C.- 483 a.C.), ministro del regno di Wú 吳, fu costretto ad uccidersi dal re di Wú Fūchāi 夫差, che non volle ascoltare i suoi saggi consigli.
10) La narrazione si conclude con l’intervento di altri discepoli che lodano, unanimi, la saggezza del Maestro.
楚昭王聘孔子,孔子往拜禮焉,路出于陳、蔡。陳、蔡大夫相與謀曰:「孔子聖賢,其所刺譏,皆中諸侯之病。若用於楚,則陳、蔡危矣。」遂使徒兵距孔子。孔子不得行,絕糧七日,外無所通,黎羹不充,從者皆病,孔子愈慷慨講誦,絃歌不衰。乃召子路而問焉,曰:「《詩》云:『匪兕匪虎,率彼曠野。』吾道非乎?奚為至於此?」子路慍,作色而對曰:「君子無所困。意者夫子未仁與?人之弗吾信也;意者夫子未智與?人之弗吾行也。且由也,昔者聞諸夫子:『為善者,天報之以福;為不善者,天報之以禍。』今夫子積德懷義,行之久矣,奚居之窮也?」子曰:「由未之識也!吾語汝。汝以仁者為必信也,則伯夷、叔齊不餓死首陽;汝以智者為必用也,則王子比干不見剖心;汝以忠者為必報也,則關龍逢不見刑;汝以諫者為必聽也,則伍子胥不見殺。夫遇不遇者,時也;賢不肖者,才也。君子博學深謀,而不遇時者,眾矣。何獨丘哉!且芝蘭生於深林,不以無人而不芳;君子修道立德,不為窮困而敗節,為之者人也,生死者命也。是以晉重耳之有霸心,生於曹、衛;越王句踐之有霸心,生於會稽。故居下而無憂者,則思不遠;處身而常逸者,則志不廣。庸知其終始乎?」子路出。召子貢,告如子路。子貢曰:「夫子之道至大,故天下莫能容夫子,夫子盍少貶焉?」子曰:「賜!良農能稼,不必能穡;良工能巧,不能為順;君子能修其道,綱而紀之,不必其能容。今不修其道,而求其容,賜,爾志不廣矣!思不遠矣!」子貢出。顏回入,問亦如之。顏回曰:「夫子之道至大,天下莫能容。雖然,夫子推而行之,世不我用,有國者之醜也。夫子何病焉!不容然後見君子。」孔子欣然歎曰:「有是哉,顏氏之子!吾亦使爾多財,吾為爾宰。」