Il libro dei purosangue
Il più antico libro cinese concernente l’allevamento dei cavalli si intitola 相马经 (“xiàngmǎjīng”), vale a dire ”Il classico sulla valutazione dei cavalli” ed insegna sulla base di quali elementi si possa distinguere un purosangue da un ronzino.
Esso è opera di un autore anonimo che sarebbe vissuto nel regno di Chǔ (楚国 “chǔguó”) verso la fine del Periodo degli Stati Combattenti (战国晚期 “zhànguó wǎnqī”).
Il libro andò perduto già nell’antichità e se ne conosceva l’esistenza solo perché era menzionato in altre opere.
Nel 1973, gli archeologi scoprirono, durante degli scavi effettuati in talune tombe dell’epoca Hàn a Mǎwángduī, nei pressi di Chángshā (长沙 “chángshā”), provincia del Húnán (湖南 “húnán”), e precisamente nella tomba n.3 (马王堆三号汉墓 “mǎwángduī sānhào hànmù"), un manoscritto su seta che fu identificato come il libro perduto.
Il manoscritto contiene tre capitoli per un totale di 77 righe e di oltre 5.200 caratteri. Poiché il drappo di seta su cui è scritto il testo è lacerato e corroso in più punti, circa 500 caratteri risultano mutili, con la conseguenza che molte frasi del libro non possono essere ricostruite.
Il primo capitolo ci spiega come il famoso allevatore Bó Lè (1) (伯乐 “bó lè”) identificava un cavallo di razza.(2)
Il secondo capitolo ci spiega come, per identificare un cavallo di razza, sia importante esaminarne gli occhi, controllandone in modo approfondito le dimensioni, la pienezza, la lucentezza, la mobilità, senza dimenticare le ciglia e i muscoli extraoculari, in quanto tale esame consente di giudicare meglio la forma fisica e la velocità di un cavallo. Il capitolo è articolato in 15 domande, a ciascuna delle quali viene fornita un’adeguata risposta.
Il terzo capitolo, infine, precisa ulteriormente quanto spiegato nel primo capitolo.
Troviamo nel libro una classificazione dei cavalli in tre categorie:
1) i cavalli ordinari;
2) i purosangue cinesi che sono detti 国宝 (“guó băo”), cioè “tesori nazionali”;
3) i purosangue stranieri che sono detti 天下宝 (“tiānxiàbăo”), cioè “tesori del mondo”. (3)
NOTE
1) Sῡn Yáng 孫陽, detto Bó Lè 伯乐 fu un famoso allevatore di cavalli durante il Periodo delle Primavere e degli Autunni (春秋時代 “chῡnqiῡshídài”).
2) L’enciclopedia on line Băidù Băikē riporta, a questo riguardo una storiella abbastanza ridicola. Nel “Classico sulla valutazione dei cavalli”, che alcuni attribuiscono a Bó Lè, è scritto che “i purosangue hanno fronte sporgente, occhi sporgenti e zoccoli simili a cialde di lievito sovrapposte”. Il figlio di Bó Lè, messosi alla ricerca di un purosangue, ritornò portando in mano un grosso rospo e disse al padre: “Ha la fronte sporgente e gli occhi sporgenti, ma non mi pare che abbia gli zoccoli come cialde di lievito sovrapposte”. Bó Lè capì che il figlio non era un fulmine di intelligenza e sorrise rassegnato.
3) Una distinzione analoga figura nel Zhuāngzĭ.
Riporto qui di seguito, con tutte le avvertenze del caso, un tentativo di traduzione.
Sul modo di valutare i cavalli di razza
Alla nascita i puledri non si reggono in piedi e non hanno ancora la criniera, anche se (una volta cresciuti) saranno in grado di galoppare per migliaia di leghe. Per urinare sollevano una zampa, (il che non gli impedirà di) galoppare per migliaia di leghe. Si tengono dritti appoggiandosi alla staccionata, (ma saranno in grado di galoppare per) migliaia di leghe. Le loro ginocchia sono ancora curve ( ma galopperanno) per migliaia di leghe.
Ad un anno d’età, il cavallo ha un totale di quaranta denti; a quattro anni, ha i denti gialli; a trentatre anni ha i denti bianchi.
La testa del cavallo è come il re: serve a comandare. Gli occhi sono come il primo ministro: servono a vedere con chiarezza. La spina dorsale è come il capo dell’esercito: serve a dar forza. Il ventre è come la circonferenza della città: serve a favorire la crescita.
Tutto si sviluppa con l’età. La testa si allunga. Gli occhi si incastrano in orbite profonde ed appaiono come campanellini sospesi che emettono bagliori purpurei. Le ciglia e le rughe sotto gli occhi assumono la loro forma definitiva. Le narici diventano più grandi e sulla punta del naso si disegnano i caratteri “wáng” e “huǒ”. (1) L’interno della bocca diventa rosso. L’osso del ginocchio assume una forma allungata ed arrotondata. Le orecchie sono ravvicinate ed erette, piccole e spesse. Lo scheletro assume la sua forma completa. Il collo si allunga. Le zampe si allungano e si irrobustiscono. Gli zoccoli si ispessiscono. La pelle del ventre diventa liscia e vi si possono leggere gli otto caratteri. (2) La coda diventa lunga e pendente.
Valutazione dei cavalli scadenti
In generale, per valutare i cavalli occorre innanzitutto accertarsi che non siano presenti i tre difetti e le cinque debolezze e poi esaminare il resto.
I tre difetti sono:
1) testa grande e collo corto;
2) scheletro fragile e ventre pronunciato;
3) collo corto e zoccoli grandi.
Le cinque debolezze sono:
1) testa grande e orecchie cadenti;
2) collo lungo ma rigido;
3) schiena corta e zampe lunghe; (3)
4) arti robusti e costole deboli;
5) fianchi macilenti e zampe magre.
Metodo per la valutazione dei cavalli di razza
Tra i cavalli ci sono purosangue e ronzini e coloro che hanno la capacità di valutarne correttamente le caratteristiche sono in grado di distinguere gli uni dagli altri. Anche nei casi in cui una valutazione appare particolarmente difficile, una persona che abbia studiato bene la materia riesce a formulare un giudizio molto preciso, indipendentemente dal fatto che il mantello del cavallo sia fulvo, giallastro, nero o grigio e dalla circostanza che l’animale si raggruppi con altri come fanno le formiche e gli insetti, si muova in mandrie, corra o stia fermo, si confonda in gruppi che si formano e si scompongono in mille modi diversi e che si sparpagliano in tutte le direzioni.
Gli esperti sanno giudicare la mobilità di un cavallo e il suo pelame. Essi sono in grado di valutare le qualità che permettono di allevare un cavallo, di addestrarlo e di usarlo per la guerra anche se non sono molto evidenti. Sanno infatti che dalla forma si può dedurre la sostanza, che da indizi generici si può giungere a conclusioni precise. Non si può forse partire dal rapporto tra l’esistenza di una qualità e il modo in cui si manifesta per riuscire infine a svelare ciò che sembrava impossibile scoprire? (4) Elencherò qui di seguito i criteri di valutazione che consentono di giungere a questo risultato.
Ecco di che cosa si deve tener conto nell’effettuare la valutazione.
La testa.
La testa del cavallo deve essere alta e dai tratti fini come se fossero cesellati. Può essere anche squadrata e pesante, ma è meglio che ci sia poca carne, come sulla testa di un coniglio scuoiato.
È auspicabile che la nuca sia grande, come un blocco di giada avvolto in una borra di cotone.
Le mascelle devono preferibilmente essere corte e piatte, ma possono anche essere di forma allungata.
La fronte deve essere ampia e piatta.
Gli “otto pezzi di carne” (5) devono essere grandi e brillanti.
L’”osso facile” deve essere diritto.(6)
La parte centrale della testa deve essere profonda.(7)
Le guance devono essere piene. (8)
Il collo del cavallo deve essere eretto. (9)
Gli occhi.
Gli occhi del cavallo devono essere alti, pieni e umidi, grandi e luminosi, e devono anche essere un po’allungati. (10)
Se gli occhi sono grandi, il carattere è impetuoso (11) e, se il carattere è impetuoso, l’animale è vigoroso, scattante ed impavido.
Gli occhi devono essere come campanelli pendenti, gialli e lucenti, ma possono anche tendere ad un vivo color porpora.
Le orbite devono essere piccole, ma regolari. La loro parte superiore deve essere arcuata, la parte inferiore, diritta.
L’osso deve essere triangolare e la pelle spessa.
Se gli occhi sono piccoli e molto bianchi, l’animale è ombroso.
Se non c`è abbastanza carne intorno alla pupilla (12), ciò è sempre cattivo segno.
Se gli occhi non sono pieni, se la palpebra superiore preme sull’occhio e se la palpebra inferiore è poco profonda, ci troviamo di fronte ad un animale che non è in buona salute e che non mangia bene.
Anche la bocca rossa, le ciglia in disordine e gli occhi incavati sono segni negativi di cui occorre tener conto.(13)
Le orecchie.
Le orecchie del cavallo devono essere vicine l’una all’altra e volte in avanti (14) nonché piccole ed affilate, come una canna di bambù tagliata, il che significa che devono essere corte. (15) Le orecchie piccole implicano un piccolo fegato, e, poiché dire fegato equivale a dire temperamento, la piccolezza delle orecchie influisce sul temperamento. (16)
Le orecchie corte e tese indicano i cavalli di razza. Le orecchie larghe alla radice, grosse e lunghe sono invece proprie dei ronzini.
Il naso
Le froge devono essere larghe e squadrate. Il colore all’interno delle narici deve essere rosso. Se le narici sono grandi, ciò significa che anche i polmoni sono ben sviluppati e che l’animale è atto al galoppo.
Occorre sempre amalgamare ed ampliare (16), ma caratteristiche opposte ( 17) vanno distinte e separate. (18)
Il muso.
Il muso del cavallo deve avere una forma allungata. L’interno della bocca deve essere di color chiaro. Il labbro superiore deve essere prominente e quadrato, mentre il labbro inferiore deve essere rientrante, spesso e piuttosto liscio. (20) I denti di sopra servono ad agganciare il cibo, i denti di sotto a masticarlo. La mascella deve essere profonda. La gola deve essere curva e profonda. Se le labbra non coprono i denti, l’animale mangia di meno. Se i denti sono irregolari, l’animale sarà difficile da controllare. (21) I denti devono essere vicini l’uno all’altro e ben piantati nelle gengive. Se non lo sono, l’animale mangerà con difficoltà. I denti devono essere di uguale lunghezza e di color bianco e devono conservare questo colore. Se la dentatura non è completa e i denti non sono ben piantati, l’animale non sarà in grado di galoppare a lungo. (22) (Qui c’è una lacuna e ci sono alcuni caratteri isolati con cui non è possibile formare una frase di senso compiuto) La lingua deve essere squadrata e sottile, lunga e grande, di un colore rosso intenso.
La struttura corporea (23)
Se i muscoli sono potenti, siamo di fronte ad un purosangue, anche se le ossa sono piccole.(24) Se i muscoli sono meno sviluppati, siamo di fronte ad un cavallo da lavoro, anche se l’ossatura è grande. (25)(26) In un animale snello si dovrà guardare che ci sia un po’di carne; in un animale pesante, al contrario, si dovrà stare attenti che ci sia un po’di muscolatura. (27) Il collo dell’animale deve essere forte e robusto, inoltre... (lacuna) Per quanto riguarda il collo e la testa, la struttura è l’elemento più importante, mentre la grassezza appare un elemento secondario. La criniera deve essere inanellata (28), folta e lunga. Se il cambio di mantello stagionale si manifesta con una crescita di pelo folta e diffusa, ciò significa che fegato e polmoni sono sani. Se si deve allacciare la criniera, la spina del collo sarà alta tre pollici. Il petto deve essere diritto e prominente. Il torace deve essere ampio. Le spalle devono essere carnose e non incavate. (lacuna)...devono essere aperti, essere visti come una coppia (lacuna)...una coppia (lacuna).
NOTE
1) Sul muso dei cavalli si possono senza dubbio individuare dei tratti che corrispondono ai caratteri 王 (wáng”) e 火 (huǒ”), così come con un po’ di immaginazione si potrebbero certamente individuare dei tratti corrispondenti a molti altri caratteri.
2) Ci si riferisce qui ai 生 辰 八 字 (“shēng chén bā zì”) vale a dire “gli otto caratteri del momento della nascita”, che servivano per effettuare gli oroscopi. Sulla pelle del ventre del cavallo adulto compaiono dei disegni naturali che possono essere equiparati a degli ideogrammi.
3) Ho interpretato così i termini 短上长下 ( duǎn shàng cháng xià “), letteralmente “ parte superiore corta, parte inferiore lunga).
4) Il testo cinese reca l’espressione 天机之妙 (“tiānjī zhī miào”), letteralmente “la profondità del mistero che soltanto il Cielo conosce”.
5) Nonostante accurate ricerche, non sono riuscito a trovare la spiegazione del termine 八肉 (“bā ròu”), che ho perciò tradotto letteralmente con le parole “otto pezzi di carne”.
6) Le stesse considerazioni di cui sopra valgono per il termine 易骨 (“yì gǔ”) letteralmente “osso facile”. Mi riservo di modificare la traduzione non appena avrò trovato una spiegazione di questo termine.
7) Ho tradotto 元中(“yuán zhōng”) con “parte centrale della testa” perché nella lingua più antica il termine “yuán” 元 significava “testa”.
8) Ho tradotto con “piene” il termine 开 (“kāi”), che significa “aperto”,”livellato", perché ho pensato che l’autore intendesse dire che le guance del cavallo non devono essere incavate.”
9) La frase 鞅欲方 (“yāng yù fāng”) appare di difficile interpretazione. Il carattere 鞅 (“yù”) indica la “martingala”, che è un finimento consistente in una cinghia a collare posta intorno al collo del cavallo per impedire che questo sollevi troppo la testa. Nel presente caso, mi sembra che il termine intenda riferirsi al collo del cavallo nel punto in cui vi si applica la martingala.
Il termine 方 (“fāng”) significa “quadrato”, ma può anche voler dire “dritto”, eretto”. Ho preferito questa seconda accezione in base alla considerazione che un cavallo di razza deve portare la testa alta.
10) Il termine 长大 (“zhăngdà”) è tradotto dai dizionari con “cresciuto”, “grosso”, ma in questo caso mi è parso opportuno sottolineare il senso di “allungato” che è dato dal carattere 长.
11) Il termine ”cuore” (心 “xin”) non è qui riferito all’organo, ma va inteso, in senso metaforico come “mente”, ”animo”, “carattere”.
12) Ho interpretato l’espressione 前后 (“qián hòu”),vale a dire “davanti e dietro”, dandole il significato di “intorno”. Se l’occhio appare incavato, l’animale non è in buona salute.
13) Il termine 伤人 (“ shāngrén”) può significare “offendere”,”ferire”, “essere dannoso alla salute”.
14) Le orecchie volte in avanti sembrano corrispondere alla condizione normale di un cavallo, mentre le orecchie volte all’indietro significano spesso che l’animale è eccitato o aggressivo.
15) Il dizionario dà al carattere 促 (“cú”) parecchi significati, tra cui quello di “corto”.
16) La frase appare di difficile interpretazione. Sembra però da escludere la conclusione che la piccolezza delle orecchie incida negativamente sul temperamento, poiché l’autore ha appena detto che i cavalli di razza devono avere le orecchie piccole.
17) Il carattere 兼 (“jiān”) può significare “far due cose insieme”,”amalgamare”,”fondere”, “annettere”, “assorbire”. Il carattere 張 (“zhāng”) può significare “tendere l’arco”, ”distendere”,”allargare” ,”ampliare”, “espandere”.
18) L’espressione idiomatica 水火 (“shuĭhuǒ”), letteralmente “acqua e fuoco”, serve ad indicare due cose diametralmente opposte.
19) Il significato di queste frasi non è chiaro. Le ho intese come una considerazione di carattere generale con cui l’autore ha voluto dire che il bisogno di elaborare delle categorie non può spingere a far rientrare in una stessa categoria soggetti (in questo caso cavalli) che presentino caratteristiche estremamente diverse gli uni dagli altri.
20) I termini 急 (“jí “) e 缓 (“huǎn”) potrebbero anche essere letti come “teso” e “rilassato”.
21) Il collegamento tra la dentatura difettosa e la difficoltà di controllo dell’animale non è di immediata comprensione. Si può tuttavia pensare che le cattive condizioni dei denti incidano sulla salute del cavallo e quindi sull’equilibrio del suo comportamento.
22) Vale qui la stessa osservazione fatta alla nota precedente. Una dentatura in cattive condizioni prova che il cavallo non è in buona salute e che non è quindi in grado di fornire le prestazioni tipiche di un purosangue. Potremmo trovare una conferma di questa osservazione nel famoso proverbio: " A caval donato non si guarda in bocca".
23) L’interpretazione di questo paragrafo richiede preliminarmente una chiara definizione dei termini in esso impiegati. Io ho inteso il termine 骨 (“gǔ”=”ossa”) come” struttura corporea”, il termine 肉 (“ròu”= “carne”) come “massa corporea” ed il termine 筋 (“”jīn” = “muscolo”) come “massa muscolare”.
24) Il termine 筋马 (“jīnmă”) indica un cavallo che è muscoloso (筋=”muscolo”), senza essere grosso e pesante, cioè un purosangue.
25) Il termine 肉马(“ròumă”), letteralmente “cavallo in carne”, “cavallo massiccio”, indica il cavallo grosso e lento destinato ai lavori agricoli.
26) Ho interpretato la frase nel senso che la taglia snella e muscolosa è propria di un cavallo adatto alla corsa, cioè di un purosangue, mentre la taglia pesante e massiccia è propria di un cavallo lento, adatto ai lavori dei campi.
27) Il ragionamento dell’autore mi sembra essere il seguente: Se è vero che un purosangue deve essere tutto muscoli, ciò non toglie che debba avere anche una certa massa corporea. Allo stesso modo, un cavallo da fatica, non può essere soltanto grosso e pesante, ma deve anche avere una certa massa muscolare.
28) L’autore usa il termine 桎 (“zhì" = “anelli di una catena”) per indicare che i peli della criniiera non devono essere lisci, bensì “arricciati”,”inanellati”.