Lăo Shĕ 老 舍 (1) nacque a Pechino il 3 febbraio 1899 in una famiglia di origine mancese. Il padre, soldato della guardia imperiale, fu ucciso l’anno successivo, durante la rivolta dei Boxer, in uno scontro con le truppe della coalizione internazionale che avevano attaccato la capitale. “Durante la mia infanzia” ricordò più tardi lo scrittore” non ascoltai storie di orchi immaginari. Gli orchi di cui mi raccontava mia madre erano veri e ben più crudeli di quelli che si incontrano nelle favole”.
Poiché la famiglia era di modeste condizioni economiche, la madre, per sopravvivere, fu costretta a svolgere lavori umili (donna delle pulizie, lavandaia) e il bambino crebbe fra molte ristrettezze.
All’età di undici anni, fu ammesso a frequentare la scuola elementare di Xīzhímén 西 直 门 , probabilmente riservata agli studenti di etnia manciù, poiché si trovava all’interno della “città tartara”. (2) Qui ebbe come compagno di classe Luó Chángpéi 罗 常 培, che doveva in seguito diventare un noto filologo.
Grazie alle sue brillanti doti intellettuali, potè poi iscriversi nel 1913 alla Scuola Normale Superiore di Pechino ( 国 立 北 京 高 等 师 范 学 校 “guólì bĕijīng gāodĕng shīfàn xuéxiào”), istituto pubblico destinato alla formazione del personale insegnante, che non richiedeva il pagamento di tasse scolastiche e forniva ai suoi allievi vitto e alloggio gratuiti.
Dopo aver conseguito il diploma nel 1918, svolse incarichi di insegnante e di amministratore in diverse scuole di Pechino e di Tiānjīn 天 津 (Tientsin), ma, deluso dall’impatto con la burocrazia, rinunciò a proseguire la carriera in ambito scolastico.
Durante questo periodo subì in modo assai forte l’influenza del Movimento del 4 Maggio (五 四 运 动 “wŭsì yùndòng”), che propugnava la rinascita politica e culturale della Cina, anche se non vi aderì formalmente. (3) Più tardi avrebbe dichiarato: “ Il Movimento del 4 maggio mi ha dato una nuova anima e una nuova lingua. È grazie ad esso che sono diventato uno scrittore”.
Nel 1922 ottenne un posto all’Università Nánkai di Tiānjīn (天 津 南 开 大 学 “tiānjīn nánkāi dàxué”), ma nel 1924 si trasferì in Inghilterra , dove gli era stato offerto un posto di lettore di cinese presso la Scuola di Studi Orientali dell’Università di Londra. Rimase a Londra cinque anni e, durante questo periodo, approfondì la sua conoscenza della letteratura inglese, in particolare delle opere di Dickens, per il quale ebbe una vera e propria adorazione. Risalgono a quest’epoca anche le sue prime esperienze letterarie, di cui diremo dettagliatamente in seguito.
Nell’estate del 1929 accettò un incarico di insegnamento presso la Scuola Superiore Cinese (华 侨 中 学 “huá qiáo zhōng xué”) di Singapore.
Ritornato in Cina nel 1930, insegnò dapprima nella Cheloo University di Jìnán ( 济 南 的 齐 鲁大 学 “jìnán de qílŭ dàxué”), fondata da missionari americani e inglesi agli inizi del XX° secolo, e successivamente nell’Università dello Shāndōng 山 东 大 学 (“shāndōng dàxué”) a Qīngdăo 青 岛 . Pubblicò in quegli anni alcune opere che gli procurarono la celebrità.
Sorpreso a Qīngdăo dalla guerra con il Giappone, scoppiata nel luglio del 1937, si rifugiò all’interno del paese e si stabilì a Chónqìng 重 庆 nel Sìchuān 四 川, dove già s’era ritirato il governo del Guómíndăng 国 民 党 . L’invasione giapponese destò in lui una forte passione patriottica che lo indusse ad accettare la presidenza dell’”Associazione nazionale dei letterati e degli artisti impegnati nella resistenza al nemico” (中华全国文艺界抗敌协会 “zhōnghuá quánguó wényì jièkàngdí xiéhuì”). Nonostante ciò, il governo nazionalista rimase freddo nei suoi confronti perché lo sospettava di essere un simpatizzante comunista. Furono anni difficili per Lăo Shĕ, che viveva lontano dalla famiglia (moglie e figli erano rimasti nella zona occupata dai Giapponesi e solo nel 1943 riuscirono a raggiungerlo) e dovette affrontare anche notevoli difficoltà economiche.
Grazie al successo del suo romanzo “Xiángzi dei cammelli” (Luòtuó Xiángzi 骆 驼 祥 子 ), tradotto in inglese da Evan King e pubblicato nel 1945 a New York con il titolo di “Richshaw Boy”, Lăo Shĕ acquisì una larga notorietà negli Stati Uniti, dove fu invitato dal Dipartimento di Stato, che gli offrì una borsa di studio biennale.
Durante il soggiorno negli Stati Uniti, che durò dal 1946 al 1949, lo scrittore fece una serie di conferenze e curò la traduzione di numerosi suoi libri.
Rientrato in Cina dopo la Fondazione della Repubblica Popolare, svolse attività politica ed ebbe incarichi di prestigio:membro della Commissione Permanente della Conferenza Politica Consultiva. membro dell’Assemblea del Popolo, vicepresidente dell’Associazione degli Scrittori.
Durante la Rivoluzione Culturale, Lăo Shĕ, al pari di molti altri intellettuali, fu perseguitato dalle Guardie Rosse, maltrattato, umiliato e bollato come “deviazionista capitalista” ,“letterato reazionario”, “spirito demoniaco”.
Il 24 agosto 1966, il suo corpo fu ritrovato nel “Lago della Grande Pace” (太 平 湖 “tàipíng hú”) di Pechino. Tutto lascia pensare, come del resto concluse l’inchiesta ufficiale, che si trattò di suicidio.
Fu riabilitato, a titolo postumo, nel 1978 e le sue opere conoscono oggi una larga diffusione.
Lăo Shĕ compose i suoi primi romanzi durante il soggiorno londinese (1924-1929), ispirandosi a Dickens, di cui era un grande ammiratore. L’ironia della sua scrittura e la mancanza di un impegno politico dichiarato gli procurarono l’accusa ingiustificata di essere uno scrittore superficiale e poco attento ai problemi sociali.
”La filosofia del vecchio Zhāng“ (老 張 的 哲 學 “lǎo zhāng de zhéxué”), romanzo pubblicato nel 1926, tratteggia la figura del preside di una scuola di Pechino, personaggio avido e senza scrupoli, la cui malvagità rovina la vita di due giovani studenti. Già in questa prima opera, si può notare che la lingua adottata dall’autore è il “báihuà” (白 话 “lingua comune”), cioè la lingua popolare il cui uso era propugnato dal Movimento del 4 maggio.
“Zhào Zĭyuē”(赵 子 曰 “zhào zĭ yuē”), pubblicato nel 1927, è un romanzo ambientato a Pechino negli Anni Venti. Esso descrive il comportamento di un gruppo di studenti, di cui fa parte il protagonista Zhào Zĭyuē, che scimmiottano le mode occidentali credendo così di mostrarsi progressisti e professano un patriottismo esacerbato e privo di sostanza, che si esaurisce in parate e manifestazioni violente. La psicologia dei personaggi qui descritti presenta singolari analogie con quella delle Guardie Rosse, che Lăo Shĕ doveva incontrare sulla propria strada molti anni più tardi. Dal punto di vista stilistico è interessante l’uso del dialetto pechinese, che mostra quanto l’autore si senta vicino alla vita e alle passioni della propria città.
“I due Mă” (二 马 “ér mă”), pubblicato nel 1929, presenta aspetti autobiografici. Due Cinesi, padre e figlio, si trasferiscono a Londra, dove hanno ereditato un negozio di antiquariato, ed alloggiano in una pensione familiare. Tra la proprietaria della pensione, signora Winter, ed il signor Mă nasce una simpatia, che non riesce però a superare il peso dei pregiudizi e delle convenzioni sociali. Il figlio del signor Mă si innamora a sua volta della figlia della signora Winter, ma non è corrisposto. Il romanzo mette in luce, con molta ironia, l’immagine deformata e caricaturale che gli Inglesi - e gli occidentali in genere- avevano, in quell’epoca, del popolo cinese.
Un’altra serie di racconti e di romanzi risalgono al periodo compreso tra il 1930 e il 1937.
Nel 1933 furono pubblicati i romanzi “Cronaca della città dei gatti “ (猫 城 记 “māochéngjì”) e “Divorzio”(离 婚 “líhūn”).
In “Cronaca della città dei gatti” Lăo Shĕ immagina che un pilota atterri su Marte e vi trovi una città abitata da soli gatti . La storia consente all’autore di sferzare, descrivendo i vizi dei gatti, taluni mali sociali della sua epoca quali l’arretratezza del sistema scolastico, la presunzione degli intellettuali e l’oppressione delle donne. Durante la Rivoluzione Culturale il romanzo fu accusato di essere una satira del partito comunista, accusa che appare abbastanza inverosimile se si guarda all’epoca della sua composizione.
In “Divorzio” è invece narrata la storia di un uomo che vorrebbe a tutti i costi nascondere l’origine contadina della giovane moglie. Ogni tentativo di trasformare la donna in una raffinata signora di città fallisce ed, alla fine, ai due non resta che separarsi.
Negli stessi anni furono pubblicate tre raccolte di racconti: “Di fretta”(赶 集 “gănjí”) 1934, “Ciliegie e mare (樱 海 集 “yīnghăijí”) 1935 e “Vongole e alghe” (蛤 藻 集 “gézăojí””) 1936.
Un racconto particolarmente rappresentativo è “Falce di luna” (月 牙 儿 “ yuèyár“) 1935, amara storia di una fanciulla rimasta orfana di padre, che vede la madre prostituirsi per poterla mantenere e che, diventata adulta, non potrà sottrarsi allo stesso destino.
Nel 1936 fu pubblicato il più celebre romanzo di Lăo Shĕ “Xiángzi dei cammelli” (Luòtuó Xiángzi 骆 驼 祥 ) in cui maggiore è l’attenzione per la sorte di coloro che sono schiacciati dalla povertà e dall’ingiustizia sociale. Il romanzo comincia presentandoci un giovane tiratore di risciò che, pieno d’ottimismo, lavora con entusiasmo sperando di potere, con i suoi risparmi, comprare un risciò e diventare così un lavoratore autonomo. I risparmi gli vengono però rubati da un gruppo di soldati, sui quali egli si rivale sottraendo loro alcuni cammelli ( da cui il soprannome). L’episodio ha però segnato il suo destino e, nonostante tutti i suoi sforzi, egli non riuscirà più a risollevarsi. Abbrutito e disperato, morirà in miseria. La prima traduzione del romanzo pubblicata negli Stati Uniti fu una traduzione “bowderizzata”, che era stata privata delle scene più crude e realistiche ed alla quale era stato aggiunto un “happy end”. Solo in anni più recenti è apparsa una traduzione fedele ed integrale.
Durante la guerra Lăo Shĕ lavorò soprattutto a fini propagandistici componendo commedie, ballate, dialoghi comici destinati al vasto pubblico.
Nel 1944 mise mano alla trilogia “Quattro generazioni sotto lo stesso tetto”( 四 世 同 堂 “sì shì tóng táng”) che intendeva narrare la vita di quattro generazioni di una stessa famiglia a Pechino ai tempi dell’invasione giapponese. Il manoscritto del terzo volume, composto durante il soggiorno negli Stati Uniti, fu distrutto ai tempi della Rivoluzione Culturale. Fu più tardi possibile ricostruirlo, in parte, sulla base di una traduzione inglese che ne era stata pubblicata in precedenza.
L’ultimo romanzo di Lăo Shĕ “The Drum Singer”, scritto in inglese, fu pubblicato a New York nel 1952.
Rientrato in Cina, lo scrittore si concentrò sul teatro, in particolare sul teatro moderno o “teatro parlato” (话 剧 “huàjù”). La più nota delle sue opere teatrali è “La casa da tè” (茶 馆 “cháguăn“ ), ambientata in una casa da tè di Pechino, che descrive, attraverso gli atteggiamenti dei clienti durante diversi periodi storici (1898, 1916-1926, 1945) l’evoluzione subita dalla società cinese nella prima metà del XX° secolo.
I romanzi e i racconti di Lăo Shĕ godono oggi di grande considerazione sia per la loro vivacità ed il loro realismo sia per la grande attenzione prestata alla sorte degli umili e dei diseredati. Nonostante che la loro traduzione sia resa difficile dall’impiego non solo della lingua popolare, ma addirittura di numerosissime espressioni dialettali della regione di Pechino, essi figurano tra le opere letterarie della Cina contemporanea più conosciute e più frequentemente pubblicate all’estero.
NOTE
1) Il vero nome dello scrittore era Shū Qìngchūn 舒 庆 春. Lăo Shĕ 老 舍 è uno degli pseudonimi da lui adottati. Un altro pseudonimo è Shū Shĕyú 舒舍予.
2) Il quartiere di Xīzhímén 西 直 门 prendeva il nome dalla porta che separava la “città interna” (内 城 “nèichéng”), in cui abitavano i Manciù, dalla “città esterna” (外 城 “wàichéng”) , in cui abitavano i Cinesi.
3) È comprensibile la riluttanza di Lăo Shĕ ad appoggiare pubblicamente il Movimento del 4 Maggio, nel quale, accanto alle istanze di rinnovamento politico e culturale, emergevano, per ovvie ragioni storiche, antichi sentimenti di astio e desideri di rivalsa nei confronti dei Manciù.