Sòng Yŭ 宋雨, appartenente al gruppo etnico Huí (回 族 “huízú”) dello Xīnjiāng Settentrionale 北 新 疆, è nata nel 1980. Ha cominciato a scrivere poesie nel 2008. I suoi versi sono stati pubblicati in numerose riviste letterarie. Una sua antologia poetica reca il titolo “Ascoltando me stessa” (我 听 我 说 “wŏ tíng wŏ shuō”).
Oh, mamma!
Oh, mamma!
Non sopporto proprio che tu sia sempre lì a pettinarmi.
Non riesco più a stare seduta. Mamma! Fuori, l’erba cresce rigogliosa.
Tu vuoi ancora annodarmi i capelli con nastri rossi e verdi.
Mi rimproveri di comportarmi come uno scavezzacollo (1)
e mi acconci da brava bambina, con le treccioline.(2)
Fuori, nei prati, i miei compagni già lanciano l’urlo di guerra.
Mù Guìyīng è pronto ad assumere il comando.
Il mio fedele Yáng Zōngbăo, lui, lui, lui...
lui sta aspettando che io ritorni,
come si spera che riappaia un disperso.
Oh, mamma! Oh, mamma!
Un pettine di legno di pesco non si cura di produrre boccioli.(3)
Il mio destino è calpestare i fiori di pesco.
Non c’è nulla che tu possa fare per la tua ragazzina scapestrata.
NOTE
1) Il testo dice letteralmente: “Mi rimproveri di essere una ragazzina stupida e immatura”. Il termine 丫 头 (“yātóu”) è usato nel linguaggio familiare per indicare una bambina. L’aggettivo 黄 毛 (“huáng máo”= “di pelo giallo”,“dai capelli giallastri”) si applica generalmente ai neonati o ai bambini in tenera etá, i cui capelli non hanno ancora assunto un colore ben definito, e, quindi, in senso figurato, alle persone immature, che non sono ancora capaci di comportarsi in modo razionale e coerente.
2) Il termine 麻 花 “máhuā” indica, in senso proprio, le frittelle intrecciate, in senso figurato, le trecce delle bambine, che ricordano, per i loro aspetto, le suddette frittelle.
3) Il termine 桃 红 (“táo hóng”) , che indica il colore rosa, designava originariamente i boccioli di pesco. Il verso mi sembra riprodurre un’espressione idiomatica con cui si intende affermare che non basta avere la stessa natura per avere lo stesso comportamento.Un pettine in legno di pesco è fatto dello stesso legno di un albero di pesco, ma non produce boccioli. Allo stesso modo una bambina, pur avendo le caratteristiche del proprio sesso, può avere un temperamento che la porta a preferire giochi maschili e a rifuggire dagli atteggiamenti vezzosi che sono considerati tipicamente femminili.
- 哎哟妈妈
- 妈妈我真的不喜欢你再给我梳头
- 我坐不住外面的小草都发芽了妈妈
- 你还要给我扎上红头绳绿头绳
- 一边骂我是黄毛丫头一边 拧着 麻花。
- 伙伴们在野外喊杀阵阵穆桂英就要 挂帅了
- 我的杨宗保他他
- 他在等待一个失而复得的我
- 哎哟妈妈。
- 桃木梳子不小心生出桃红
- 我这个命犯桃花的
- 无可救药的你的野丫头妆
Perché i fiori non sbocciano due volte?
Appassiscono i fiori del melo
e sbocciano quelli del pomo selvatico.
Appassiscono i fiori del prugno
e sbocciano quelli della fragola.
Appassiscono i fiori dell’erba cipollina
e sbocciano quelli della patata.
Sbocciano e appassiscono i fiori dello scalogno. (1)
La pentola s’è raffreddata.
La cenere s’accumula sul fondo della stufa. (2)
NOTE
1) Il termine 葱 (“cōng”) è reso dai dizionari inglesi con i termini “scallion” o “green onion” che designano varie specie del genere Allium, tra cui il cipollotto e lo scalogno.
2) La poesia può forse essere interpretata come un’allusione all’amore, che, una volta sfiorito, non risboccia più. Gli ultimi versi, con il loro riferirsi alla pentola ormai fredda e alla cenere che si deposita sul fondo della stufa, sembrano confermare questa interpretazione.
什么花不再开
苹果花谢了,海棠花开
李子,花谢了,草莓花开
韭菜花,谢了,洋芋花开
葱花开败了,锅底凉了
炉灰堆在炉膛下。
I Girasoli (1)
Si devon guardare quando il sole non batte troppo forte.(2)
Altrimenti è un solo riflesso rosseggiante in tutto il giardino
ed io non riesco a trovare un angolo d’ombra.
NOTE
1) Ho tradotto “girasoli”, al plurale, perché, nonostante l’uso di 它 (“tā”), che, grammaticalmente, è un pronome neutro di terza persona singolare, il contesto della poesia mostra che si parla dei girasoli sparsi in tutto il giardino.( si veda, ad es. l’avverbio 普遍 “pūbiàn”, che vale “dappertutto”). Nella poesia classica, del resto, il pronome poteva avere indifferentemente valore di singolare o di plurale.
2) L’aggettivo 羞涩 (“xiūsè”) significa “timido”, “vergognoso”.
太阳花
望着它的时候太阳是羞涩的
它让园子普遍的红了亮了
找不到一处阴影
Il Passero
Un passero si posa sul davanzale della finestra in un mattino d’inverno.(1)
Il vetro ci separa. È un po’ spaventato.
Non sono io quell’esserino solitario (2)
che si nasconde tra i nastri rossi dietro i rami degli alberi (3)
Non sono io quell’esserino solitario
che si nasconde tra i nastri rossi dietro i rami degli alberi.
Frulla le ali in un breve cenno di saluto.
Anche lui si è accorto della mia confusione.
NOTE
1) Il testo cinese reca”nel dodicesimo mese” (在十二月 “zái shí ‘èr yuè”) che, se ci si riferisce al calendario lunare tradizionale, corrisponde piuttosto al mese di gennaio. Ho quindi preferito tradurre genericamente “d’inverno”.
2) L’espressione 那个撒一把米(“nàgè sā yī bǎ mǐ “), letteralmente “quel solitario mucchietto di chicchi”, sembra indicare un essere piccolo e indifeso. Il termine 撒 (“sā”) vale “abbandonato”, “disperso”. Il termine (一 把 米 “yī bă mĭ”), che significa “un pugno di riso”, può anche essere inteso nell’accezione di qualcosa di minuscolo come un mucchietto di chicchi di riso. La poetessa nega la propria identificazione con il passerotto in modo troppo insistito per poter essere creduta. In realtà, è tormentata dal dubbio di essere anche lei sola e abbandonata come il povero uccellino.
3) Il verso non è di facile interpretazione.Forse si riferisce all’uso di appendere nastri rossi sui rami degli alberi per invocare il favore degli spiriti. Confessando implicitamente di aver compiuto questo gesto, la poetessa rivela il suo stato d’animo turbato ed incerto.
麻雀
一只麻雀落在窗台上
在十二月的早上
隔着玻璃,它有点惊慌
我不是那个撒一把米,躲在木桩后的红头绳
我不是那个撒一把米,躲在木桩后的红头绳
它拍着翅膀发出简短的问候
它也看到了我的慌乱。
Il Gregge
Le pecore in cima alla montagna sembrano immense gocce di pioggia inghirlandate.
Lassù, l’erba alta arriva sino alla cintola dei giovani pastori. (2)
NOTA
1) Letteralmente “lassù l’erba alta arriva a toccare il manico del coltello dei giovani pastori (草深到巴郎仔的刀把子那儿了 “cǎoshēn dào bālángzăi de dāobàzi nà'er le”). Il termine 巴 郎 仔 (“bālángzăi”) sembra essere un’espressione dialettale in uso nello Xīnjiāng 新 疆 per indicare i giovani. Il termine 刀 把 子 (“daobazi”) designa invece l’impugnatura del coltello. Ho interpretato il verso nel senso che l’erba è così alta da arrivare sino alla cintura dei pastori, dove questi infilamo i loro coltelli
羊群
绵羊在山顶像最大的雨滴戴着花环
草深到巴郎仔的刀把子那儿了
Il Grano
La terra profuma al momento della semina. (1)
Qualcosa bolle in cucina.(2)
Una focaccia invernale solleva il coperchio della pentola. (3)
NOTE
1) Dalle zolle che l’aratro ha rivoltato per preparare la semina si leva intenso l’odore della terra.
2) Il verbo 煨(“wēi”) significa “cuocere in umido”, ”bollire a fuoco lento”
3) Il termine 锅 盔 “(“guōkuī”) indica una focaccia farcita tipica di diverse cucine regionali.
麦子
下种的时候泥土清香
煨了一个冬天的锅盔揭开了锅盖
La mungitrice (1)
Il gregge ci passa accanto salendo ai pascoli di Sà’ĕrhúsōng. (2)
Il pastore racconta che lassù c’è erba abbondante durante l’inverno
Ad aiutarlo a fare il formaggio (3) ci sarà solo quella pazza (4) di sua moglie.(5)
Gli ha chiesto: “ Se non venissi io, chi mungerebbe le tue capre?”
.NOTE
1) La poesia è molto concisa. Per renderla più comprensibile l’ho integrata aggiungendo, un po’arbitrariamente, alcune precisazioni che non figurerebbero in una traduzione letterale.
2) Sà’ĕrhúsōng 萨尔胡松 è una zona montagnosa della prefettura dell’Altai 阿 勒 泰 地 区 nella regione del Xīnjiāng 新 疆 , dove i pastori conducono le greggi all’alpeggio.
3) Ho tradotto con fare il formaggio l’espressione 做 奶 疙 瘩 (“zuò năi gēdà”) che, letteralmente, sarebbe “fare nodi di latte”.
4) Il termine 缺 (“quē”) significa letteralmente “cattivo”,”malvagio”, ma può assumere, nel linguaggio familiare, un’accezione un po’diversa quasi a voler dire, in senso sostanzialmente positivo, “quel bel tipo”.
5) Il termine羊 缸 子 (“yánggāngzĭ”) è un’espressione dialettale dello Xīnjiāng che significa “donna”,”moglie”.Esso deriva dalla parola uigura “yengge” يەڭگە • che designa la “moglie del fratello maggiore”.
挤羊奶女人
驮队经过这里去萨尔胡松牧场
牧羊人说
那里有越冬的草料就是缺一个洋缸子
帮他做奶疙瘩她问“谁挤了你的羊奶。”
Il Formaggio
Si gonfia (1), si vena di blu (2)...
il formaggio.
Voglio proprio morderne una boccata.
Mi fa venire in mente la fresca allegria
delle folte distese d’erba verdeggiante.
NOTE
1) Il termine 长 (“zhăng”=”crescere”,”espandersi”) sembra riferirsi alla fermentazione.
2) Il termine 绿 毛 (“lǜmáo”) si riferisce alla fase di produzione in cui certi formaggi assumono venature verdi-bluastre. La parola “máo” può infatti significare , oltre che “pelo”, anche “muffa”.
奶酪
长了绿毛的
奶酪,真想咬上一口
让的心也绿茸茸的新鲜快活
Le Betulle
Quest’anno,
un giorno di primavera,
mi inoltrai nel folto
di un bosco di betulle
piangendo lacrime solitarie. (1)
NOTA
1) La traduzione letterale sarebbe “scorrevano lacrime solitarie”. La breve poesia rende bene il tormento della poetessa che cerca nel silenzio del bosco un sollievo ai suoi affanni.
桦林
那年春天,
我 走进桦林深 处
流着孤单的泪。
La Teiera
Lavo e risciacquo la teiera di vetro. (1)
Faccio bollire l’acqua (2)
che gorgoglia e fischia
come se fosse spinta
fuori del recipiente.(3)
NOTE
1) La particella 啊 (“a”) è di solito un’esclamazione posta al termine di una frase. Se usata nel corpo di una frase, essa può mettere in evidenza un’elencazione di oggetti oppure indicare la continuazione di un’azione. In questo caso sembra sottolineare la cura e l’applicazione con cui è lavata la teiera.
2) Letteralmente: “l’acqua bolle”(水 烧 开 了 “shuĭ shāo kāi le”).
3) La frase è qui costruita con la particella 把 (“bă”) che permette, a fini stilistici ed espressivi, di preporre il complemento oggetto al verbo. Il suo senso letterale è il seguente:”Fischiando esso spinge l’acqua come se dovesse riversarsi fuori” (呜呜它把水撑破了“wū wū tā bă shuĭ chēng pò le”). Non è ben chiaro a che cosa si riferisca il pronome “tā”它 , forse all’ebollizione che fa gorgogliare l’acqua e fischiare il recipiente.
茶壶
玻璃 茶壶,我洗啊洗
水烧开了. 呜呜
它把水撑破了。
Il Telefonino
Squilla il telefonino.
È uno che ha sbagliato numero.(1)
Ah, io sbaglio sempre numero. (2)
NOTE
1) Letteralmente: “Ho al telefono una persona che voleva fare il numero di un altro”.
2) Letteralmente: “Ah, io cerco dappertutto un numero di telefono”.
La poesia va interpretata, a mio avviso, come indicativa della solitudine dell’autrice che soffre della mancanza di amicizie e di contatti con gli altri.
手机
手机响了。我接
一个人 打听另 一个人的电话
嘿,我到处找手机。
I Rapanelli
Un tizio vide dei rapanelli
in vendita su un banchetto del mercato
ed esclamò:
”Cavolo (1), come son rossi!”.
Il venditore lo guardò e rispose:
“Sono rafani verdi”. (2)
NOTE
1) Ho reso con questo eufemismo la celebre imprecazione 他 妈 的 (“tāmāde”). Si veda, al riguardo, in Argomenti Diversi, il piccolo studio dedicato a questa espressione da Lŭ Xùn 鲁 迅.
2) Mi sembra che Il gusto di questa poesiola stia nel gioco di parole consentito dai termini usati in cinese per indicare il rapanello 萝 卜 (“luóbò”), che è comunemente chiamato anche 青萝卜 (“qīng luóbo”), cioè “rapanello verde”.
萝卜
那人看见地摊上卖的萝卜说
他妈的,咋这么红
这人望着他说,是青 萝卜。