LE SETTE TAZZE DI TÈ
Un alto ufficiale bussa con forza alla porta della capanna e consegna personalmente all’eremita un pacchetto avvolto in un’elegante borsa di seta chiusa da ben tre sigilli di ceralacca vermiglia. È un gentile pensiero del censore imperiale ( “jiànyì” 諫 議 ) Mèng 孟, uno dei più alti funzionari del governo. L’eremita intuisce che è un dono prezioso e si domanda come possa esserne lui il destinatario, quando principi e nobili di corte farebbero carte false per entrarne in possesso. Si tratta infatti di un articolo raro,“prodotto in serie limitata”. È una delle trecento confezioni autorizzate del primo tè dell’anno, raccolto a Yíxīng 宜 興nella lontana regione del Jiāngsū 江 蘇 , che è diventata famosa da quando Lù Yŭ 陸 羽 ,”Il Santo del Tè” 茶 圣 ( “chá shèng” ), ha celebrato nel suo “Libro del tè” ( 茶 經“chájīng”) il tè di Yángxiàn 陽 羨 茶, ivi coltivato. Funzionari di rango ne hanno controllato la produzione, ne hanno verificato la qualità eccezionale, hanno fatto costruire nuove strade tra le montagne affinché i corrieri imperiali lanciando i cavalli al galoppo, coprendo centinaia di chilometri al giorno, potessero portarlo alla capitale entro il giorno della Festa degli Antenati ( 青 明.“qīng míng”). Quel giorno, il Figlio del Cielo, bevendone un sorso, proclamerà l’ inizio della grande festa e ridarà vita e colori alle “mille piante che non osavano rifiorire”(百 草 不 敢 先 開 花).
L’eremita sa di essere un privilegiato cui è riservato un’esperienza unica. Solo nella sua capanna, senza nessuno che lo disturbi, celebra la cerimonia del tè. Ammira il verde intenso delle foglie, ascolta il liquido che gorgoglia incessantemente, guarda affascinato la schiuma che si addensa sui bordi della tazza. Il momento magico si avvicina.Stiamo avanzando sulla Via del Tè ( 茶 道 “chá dào”), il percorso iniziatico che conduce gli adepti al di là del mondo profano verso il superamento di sé, verso la trascendenza.
Le sette tazze di tè” 七 碗 歌 qī wăn gē
“La prima inumidisce labbra e gola. 一 碗 候 吻 閏 yī wăn hòu wĕn rùn
Con la seconda non sarai più solo. 兩 碗 破 孤 悶 liăng wăn pò gū mēn
La terza penetra le arse viscere 三 碗 叟 枯 腸 sān wăn sōu kū cháng
e vi trova caratteri a migliaia. 唯 有 文 字 五 千 卷 wéi yŏu wén zì wŭ qiān juăn
La quarta causa un leggero sudore 四 碗 發 輕 汗 sì wăn fā qīng hàn
e le asprezze della vita fuggono 手 生 不 平 事 shŏu shēng bù píng shì
gocciolando dai pori della pelle. 盡 向 毛 孔 散 jìn xiàng máo kŏng săn
La quinta purifica carne ed ossa. 五 碗 肌 骨 清 wŭ wăn jī gŭ qīng
La sesta ti innalza tra gli Immortali. 六 碗 通 仙 靈 liù wăn tōng xiān líng
Ma la settima non si può più bere 七 碗 吃 不 得 也 qī wăn chī bù de yĕ
e senti che soffia, sotto le ascelle, 唯 覺 两 羽 wéi jué liăng yè yù
una fresca brezza tonificante. 清 風 生 qīng fēng shēng
Dov’è nascosta l’Isola dei Beati? 蓬 萊 山 在 何 處 péng lài shān zài hé chù
Sulle ali del vento voglio tornarci. 玉 川 子 yù chuān zĭ
乘 此 清 風 欲 歸 至 chéng cĭ qīng fēng yù guī zhì
La meravigliosa visione del monte Pénglái 蓬 萊 山, il paradiso nascosto, dove schiere di Immortali abitano beati in palazzi d’oro e di giada sotto un cielo sempre sereno occupa per un momento il pensiero dell’eremita.
Ma l’eremita non vive fuori della realtà e non può ignorare che la deliziosa bevanda che ha appena assaporato è prodotta con il lavoro di migliaia di contadini sottoposti a massacranti corvées per un salario insignificante o addirittura senza alcuna retribuzione e che, come non di rado accade, il lusso di pochi è pagato dalla sofferenza di molti. Egli formula il pio augurio che la condizione dei contadini possa un giorno migliorare. Così, in un’atmosfera soffusa di malinconia, si chiude il racconto di questa eccezionale degustazione.
Lú Tóng 盧 仝 (790 d.C.-835 d.C.), conosciuto anche con lo pseudonimo di Yùchuānzĭ 玉 川 子 (Il Maestro del Ruscello di Giada”), nacque da una famiglia di condizioni molto modeste a Jìyuán 濟 原 nel Hénán 河 南.
Ventenne, andò a vivere come eremita sullo Shăoshì 少 室 山, un picco del Sōngshān 嵩 山, una delle montagne sacre del taoismo, e più tardi divenne amico del famoso poeta Hán Yù 韓 愈. La maggior parte dei suoi poemi, che ci sono giunti nella “Raccolta delle poesie di Yùchuānzĭ” sono dedicati al tè ed alla cerimonia del tè. Il più famoso di essi è quello intitolato “Ringraziamento al censore Mèng per avermi inviato un pacchetto di tè” ( 走 筆 謝 孟 諫 議 寄 新 察 ”zŏu bĭ xiè Mèng jiànyì jì xīn chá”) dal quale sono tratti i versi sopra riportati che vengono spesso pubblicati isolatamente con il titolo “ La canzone delle sette tazze di tè” (七 碗 歌 “qī wăn gē”).
Anche la morte prematura di Lú Tóng sembra, in un certo modo, dovuta alla sua passione per il tè. Essendosi recato alla capitale Cháng’Ān fu infatti ospitato in casa del cancelliere Wáng Yá 王 涯, del quale era divenuto amico, perché anche costui, presidente della Commissione per il Monopolio del Tè, era un famoso intenditore di questa bevanda. Mentre Lú Tóng era suo ospite, Wáng Yá fu coinvolto in una sfortunata congiura contro lo strapotere degli eunuchi che abusavano della loro influenza sull’imperatore. La congiura fu scoperta e nello scontro che ne seguì ( conosciuto nei libri di storia come “L’Incidente della Dolce Rugiada” 甘 露 之 變 “gānlù zhī biàn”) i congiurati ebbero la peggio. Gli sgherri degli eunuchi, inviati alla residenza di Wáng Yá per massacrarne la famiglia, uccisero tutti coloro che trovarono in casa, ivi compreso Lú Tóng.
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