UN BRANO DEL PRIMO LIBRO INTERAMENTE DEDICATO AL TÈ
LÙ YŬ 陸 羽
(733 d.C. – 804 d.C)
IL LIBRO DEL TÈ 茶 經 CHÁJĪNG
Capitolo 1
L’origine del tè
La pianta del tè è un grazioso arbusto delle regioni meridionali, che da un piede o due d’altezza può giungere sino a parecchie decine dipiedi. Quanto alla larghezza del fusto, c’è una pianta nella zona delle valli e delle gole di Bāshān 巴 山 di cui ci vogliono due uomini per abbracciare il tronco. Per raccoglierne le foglie, occorre tagliarne i rami.
La pianta del tè ha l’aspetto di una pianta di zucca, ma le sue foglie sono come quelle della gardenia, i suoi fiori come quelli delle rosacee, i suoi semi come quelli di una palma, il suo fusto come quello dell’albero dell’incenso e la sua radice come quella di un noce.
Il carattere usato per scrivere la parola "tè" (茶 "chá") si può ritenere derivato vuoi dal radicale ++ ("căo", erba) vuoi dal radicale 木 ("mù”, albero), o meglio ancora dalla combinazione dei due. Tuttavia, per indicare la pianta del tè, sono usati anche altri termini: 檟 "jiă", 蔎 "shè", 茗 "míng" e 荈 "chuăn".
Il suolo migliore per la coltivazione del tè è quello costituito dalle rocce che il tempo ha eroso fino a farne sabbia. La pianta cresce abbastanza bene anche sulla ghiaia, mentre il meno adatto al suo sviluppo si rivela il terreno argilloso.
È raro che l’arbusto del tè cresca bene, se non è coltivato da mani esperte. Il seme va piantato come quello di una zucca. Dopo tre anni si può procedere al primo raccolto.
Il tè proveniente da terreni incolti è migliore di quello che proviene dai giardini.
Il tè a foglie violette che cresce all’ombra di un bosco su un pendio esposto al sole è migliore del tè a foglie verdi. ( 1 )
Le foglioline più piccole, simili a germogli di bambù, sono migliori delle foglie più sviluppate.
Le foglie accartocciate sono migliori di quelle lisce.
Il tè che cresce sui pendii orientati a mezzanotte non merita di essere raccolto. Esso tende a ristagnare nello stomaco e ad ostruire l’intestino.
Quando viene assunto a fini terapeutici, il tè appartiene alla categoria delle “medicine fredde”. ( 2 )
Come bevanda, esso va molto bene per le persone attente, capaci, frugali e virtuose.
In presenza di febbre, sete, senso di oppressione al petto, mal di testa, occhi secchi, pesantezza delle braccia e delle gambe e rigidezza delle articolazioni, bastano cinque o sei sorsi di tè per produrre un effetto tonificante ( 3 ) come quello della dolce rugiada caduta dal cielo. ( 4 )
Qualora il tè sia stato raccolto fuori stagione o non sia stato trattato correttamente o, ancora, sia stato mescolato con altre erbe, il suo consumo può provocare indisposizioni ed indigestioni.
Ciò che vale per il tè vale anche per il ginseng, la cui qualità dipende dalle zone di provenienza.
Il miglior ginseng si trova nello Shàngdăng.( 5 ) Quello prodotto a Băijì ( 6 ) ed a Xīn Luó ( 7 ) è di qualità media, mentre quello di Gāo Lì ( 8 ) è il meno
pregiato.
Il ginseng che cresce nelle regioni di Zezhōu , Yizhōu, Youzhōu e Tanzhōu ( 9 ) non ha proprietà medicinali, anzi è sconsigliabile consumarlo.
Se ci si cura con la radice della campanula ( 10 ), non si guarisce dalle malattie. ( 11 )
Chi sa come agisce il ginseng è già in grado di capire come agisce il tè.
NOTE
(1) Le foglie violette che talora si riscontrano su alcune piante di tè sono dovute alla presenza di antocianina. In questo caso, i Cinesi chiamano la pianta ed il suo prodotto 紫 茶 “zĭ chá”, vale a dire“tè purpureo”.
(2) La medicina tradizionale cinese si fonda anch’essa sull’idea dell’interazione tra 陰 “yīn” e 陽 “ yáng” ed identifica la salute con l’equilibrio tra il caldo (elemento “yáng”) ed il freddo (“elemento “yīn”). La malattia , più o meno grave, risulta quindi da uno squilibrio, più o meno forte, tra questi due elementi , che deve essere eliminato con la somministrazione di una medicina che apporti al corpo la necessaria dose dell’elemento deficitario.
Una“malattia calda” ( 熱 病 "rèbìng”), caratterizzata da sintomi quali la febbre e la sete, va perciò curata con un’”erba medicinale fredda” ( 寒 葯 ”hányào”). Una delle erbe che possono essere usate in tal caso è il tè, che è di “natura fredda” Le “quattro nature”o “quattro energie”( 四 氣 “sìqì”) sono le seguenti: 寒 (”hán”, “freddo”) , 涼 (“liáng”, “fresco”), 溫 (“wēn”, “tiepido”) e 熱 (“rè”,”caldo”).
(3 ) Ho reso qui con l’espressione“effetto tonificante” il termine 醍 醐 “tíhú”, che, nel lessico della dottrina buddhista,ha perso il significato originario di “unguento profumato” ed è passato a designare il “nirvana”, cioè lo stato di beatitudine
in cui si trova chi è pervenuto alla verità. Nel contesto del 茶 經 “chá jīng” esso è usato per indicare che qualche sorso di tè può far passare chi lo beve da uno stato di malattia ad uno stato di benessere.
(4) Il termine “dolce rugiada” (甘 露 “gānlù”) figura già nel Dào Dé Jīng 道 德 經, il testo sacro del Taoismo, compilato intorno al V° secolo a.C., e precisamente nel Capitolo 32, di cui riporto qui la traduzione:
“La Via è eterna, ma non ha nome.
È semplice, è la più piccola delle cose,
ma nessuno è capace di soggiogarla.
Quando principi e re sapevano conformarsi ad essa
tutto il creato rendeva loro uno spontaneo omaggio,
cielo e terra, insieme, stillavano una dolce rugiada,
gli uomini vivevano in armonia, di libero accordo.
Non appena s’è persa la semplicità originaria,
le cose hanno cominciato a ricevere un nome,
ma quando cominciano ad essere dati i nomi
si deve anche capire che è tempo di fermarsi.
Chi sa evitare gli eccessi non sarà mai in pericolo.
Tutto confluisce nella Via
proprio come ruscelli e torrenti
si riversano nei fiumi e nel mare.”
Nella mitologia cinese era indicato con l’espressione “dolce rugiada” il “fluido vivificante” o “acqua sacra” che, all’origine del
mondo, la Divinità avrebbe versato sulla Terra per conferire vita al Creato.
5) Lo Shàngdăng 上 黨 era un’area montagnosa corrispondente più o meno al territorio dell’attuale prefettura di Chángzhì 长 治 nella provincia dello Shānxī 山 西 (Cina Settentrionale).
6) Il Baekje o Paekche (in cinese 百 濟 Băijì ) era un regno situato sulla costa sud-occidentale della Corea. Fondato nel 18 a.C., sopravvisse come Stato indipendente, fino al 660 d.C. quando fu sconfitto e conquistato dal Regno di Silla.
7) Il Regno di Silla, ( in cinese 新 羅 Xīnluó ), fondato nel 57 a.C., comprendeva la metà sud-orientale dell’attuale Corea. Esso durò quasi un millennio. Si frammentò nell’892 d.C. in tre Stati ( Silla, Hubaekje e Hugoguryeo), poi riuniti nel 936 d.C. da
Wang Geon (877 d.C.-943 d.C.), il primo sovrano della dinastia Goryeo ( 918 d.C.- 1392 d.C.), dalla quale le lingue occidentali hanno fatto derivare il termine“Corea”.
8) Il Regno del Goguryeo ( in cinese 高 句 麗 Gāojùlì ) comprendeva la parte centro-settentrionale dell’attuale Corea, nonché ampi territori situati più a nord che oggi appartengono alla Cina ed alla Russia. Fondato nel 37 a.C., fu sconfitto nel 668
d.C. dal Regno di Silla, alleatosi con i Táng 唐 朝. Gran parte del suo territorio fu diviso tra il Regno di Silla e l’Impero Cinese, mentre , nella regione della Manciuria, sorse un nuovo regno chiamato Balhae.
9) Tutte le località citate si trovano nella Cina Settentrionale. Zézhōu 澤 州è situata presso la città di Jīnchéng 晉 成 nello Shānxī 山 西. Yìzhōu 易 州 si trova nella regione del Liáoníng 遼 寧 a sud-ovest di Pechino. Yŏuzhōu 幽 州 è situata al nord del Hébĕi 河 北 presso il confine con il Liáoníng 遼 寧. Tánzhou 檀 州 corrisponde all’attuale contea di Mìyún 密 雲, che costituisce parte della periferia nord-orientale di Pechino.
10) Ho tradotto con “campanula” il termine 薺 尼 “jìní, che designa la “Adenophora Trachelioides Maxim.”, una pianta della
famiglia delle Campanulacee (sottofamiglia: Campanuloidi, genere: Adenophora) diffusa in Cina, la cuiradice veniva anticamente usata a fini terapeutici come quella del ginseng.
11) Il testo originale cinese usa il termine 六 疾 (“liù jí”, “sei malattie”) che mi sembra richiamare il termine 六 淫 (“liù yín”, “i sei eccessi”), con cui si indicavano sei fattori climatici alla cui influenza si ricollegavano i diversi tipi di malattie: 風( “fēng”,”vento”), 寒 (“hán”,”freddo”), 火 (“hŭo”,”caldo”), 濕 (“shī”,”umidità”), 燥 (“zào”,”secchezza”) e 署 (“shŭ”,”calura estiva”).
Ed ecco infine il testo originale:
茶經
陸羽撰
一之源
茶者,南方之嘉木也,一尺二尺,乃至數十尺。其巴山峽川有兩人合抱者伐而掇之,其樹如瓜蘆,葉如梔子,花如白薔薇,實如栟櫚,葉如丁香,根如胡桃。其字或從草,或從木,或草木並。其名一曰茶,二曰檟,三曰<艸設>,四曰茗,五曰荈。其地:上者生爛石,中者生櫟壤,下者生黃土。凡藝而不實,植而罕茂,法如種瓜,三歲可采。野者上,園者次;陽 崖陰林紫者上,綠者次;筍者上,牙者次;葉卷上,葉舒次。陰山坡穀者 不堪采掇,性凝滯,結瘕疾。茶之用,味至寒,飲最宜精行儉德之人,熱渴、凝悶、腦疼、目澀、四支煩、百節不舒,聊四五啜,與醍醐、甘露 抗衡也。采不時,造不精,雜以卉,莽飲之成疾,茶累也。亦猶人參,上 者生上黨,中者生百濟、新羅,下者生高麗。有生澤州 、易州、幽州、檀 州者,藥無效,況非此者!設服薺<艸尼>,使六疾不瘳。知人參累,則茶 累盡矣
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