Bái Jūyì affrontò, nella sua ampia produzione poetica, anche temi sociali, descrivendo con compassione e partecipazione le disgrazie della povera gente.
Egli cercò di essere vicino al popolo altresì nello stile e nel lessico delle sue poesie. Si racconta che avesse l'abitudine di leggere le sue composizioni ad una vecchia domestica analfabeta e che si ritenesse soddisfatto dei suoi versi solo quando la vecchia riusciva a capirli.
Ricordo vagamente che lo stesso procedimento, ma con finalità opposte, era seguito da un poeta simbolista francese del XIX° secolo, il quale soleva leggere i propri versi al cocchiere, ma, se quest'ultimo mostrava di apprezzarli, esclamava deluso: "Li capisci anche tu? Allora devo veramente cambiare tutto!".
La storia del "Vecchio Carbonaio" (賣 炭 翁 "Mài Tàn Wēng"), di cui faccio seguire la traduzione, ci mostra un esempio dei soprusi a cui poteva essere sottoposta la popolazione all'epoca dei Táng, ma può ugualmente essere intesa, in generale, come una rappresentazione di ciò che accade ogni volta che i governanti abusano del loro potere.
È forse anche per questo motivo che “Il Vecchio Carbonaio” non figura nel Táng Shī Sānbăi Shōu ( 唐 詩 三 百 首 “Trecento liriche dei Táng”), antologia della poesia Táng pubblicata nel 1764 da Sūnzhū 孫 洙.
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IL VECCHIO CARBONAIO
Sui monti del sud taglia legna per fare carbone.
Faccia annerita dal fumo, arrossata dal fuoco.
Ha i capelli canuti, le mani sporche di fuliggine.
A che gli serviranno i soldi del carbone venduto?
A comprare qualche indumento, un poco di cibo.
Poveretto! I suoi abiti non lo coprono abbastanza,
ma teme che il carbone costi poco, spera nel freddo.
Nella notte c`è stata una nevicata fuori della città.
Il mattino, spinge il carretto sulla strada gelata.
A mezzogiorno il bue è stanco, il vecchio ha fame.
Alla porta sud della città si riposano tra il fango.
Chi sono quei due cavalieri che giungono al galoppo?
Il capo, in tunica gialla, l'altro, in uniforme bianca.
Sventolano un foglio gridando: "Ordine imperiale".
Voltano il carretto, incitano il bue, lo spingono a nord.
Un carretto pieno di carbone. Più di cinque quintali!
Il carbone è requisito dal governo. Non c`è rimedio.
Quanto all'indennizzo, se la sono cavata con poco:
al collo del bue, una garza ed uno scampolo di stoffa.