ELOGIO DEL NON CONFORMISMO
Nella poesia di cui riporto qui sotto la traduzione, intitolata “In memoria di Lĭ Píngshān” ( 李 屏 山 晚 章) ,Yuán Hàowén 元 好 問 (1190 d.C. - 1257 d.C.) affronta il problema della libertà dell’artista – e dell’uomo in generale- e lo risolve affermando che, per realizzarsi al meglio, ciascuno deve seguire ciò che gli dettano le proprie tendenze naturali.
Con un’immagine molto espressiva, Yuán Hàowén ci spiega che chi si lascia impastoiare dalle regole e dalle convenzioni sociali, alla fine non sa più dove sbattere la testa, come “un pidocchio nelle mutande”.
Ben vengano allora l’anticonformismo di Dù Mù, che cercava la sua ispirazione nei bordelli, e l’originalità di Lĭ Bái , le cui liriche più belle furono concepite con l’aiuto di abbondanti libagioni.
Allo stesso modo , ha fatto la scelta giusta Lĭ Píngshān quando ha abbandonato la società, con le sue costrizioni e le sue ipocrisie, per cercare rifugio nella solitudine di un eremo.
Egli è stato l’ultimo esempio, conclude il poeta, di quei personaggi eccezionali di cui si è ormai perduto lo stampo.
In memoria di Lĭ Píngshān (1)
李 屏 山 晚 章
Lĭ píng shān wăn zhāng
La gente è intrappolata dalle convenzioni 世 法 拘 人 虱 處 褲
come un pidocchio finito nelle mutande. shì fă gōu rén shī chù kù
Ho appena saputo con stupore e sorpresa 忽 驚 龍 跳 九 天 門
che il drago ha preso il volo verso il nono cielo (2) hū jīng lóng tiào jiŭ tiān mén
Quanto fosse vasto l’intelletto di Dù Mù (3) 牧 之 宏 放 見 文 篳
ci è dimostrato dai frutti del suo pennello. mù zhī hóng fàng jiàn wén bĭ
La sensibilità poetica di Lĭ Bái (4) 白 也 風 流 余 酒 尊
tracimava fuori dalle coppe di vino. bái yĕ fēng liú yú jiŭ zūn
Abbandonasti il secolo ben conoscendo 落 落 久 知 難 合 在
la difficoltà di vivere con gli uomini. là là jiŭ zhī nán hé zái
L’originalità della scelta compiuta 堂 堂 元 有 不 亡 存
ti garantisce di sfuggire alla morte. táng táng yuán yŏu bù wáng cún
Dei grandi uomini della Cina di un tempo 中 州 豪 傑 今 誰 望
chi può sperare di vederne oggi ancor uno? zhōng zhōu háo jié jīn shéi wàng
Non ci resta altro che invocare Yáng lo sciamano (5) 擬 蟃 巫 楊 起 醉 鬼
perché richiami il tuo spirito spumeggiante. (6) nĭ huàn wú yáng qĭ zuì guĭ
NOTE
(1) Lĭ Píngshān 李 屏 山 è uno pseudonimo del monaco buddhista Lĭ Chúnfŭ 李 純 甫 (1185 d.C-1231 d.C.), detto anche
Píngshān Jūshì 屏山 居 (“L’eremita del Monte Píng”), autore di un trattato che reca il titolo 鳴 道 集 解 (“míng dáo jì jié”).
2) Il Nono Cielo 九 天 è per i Cinesi il più alto dei Cieli.
3) Dù Mù 杜 牧 (803 d.C. – 852 d.C.), poeta dell’epoca Táng 唐 朝 , non nascose, nelle sue poesie, una forte passione per le
cortigiane.
4) Lĭ Bái 李白 (701 d.C. – 762 d.C.), il maggior poeta dell’epoca Táng, è noto, tra l’altro, per il suo amore smodato delle
bevande alcoliche.
5) “Il richiamo dell’anima”( 招 魂 “zhāo hún”) è il titolo di una delle poesie conosciute come” I Nove Capitoli”( jiŭ zhān 九 章)
che fanno parte dei “Canti di Chŭ”( 楚 辭 chŭ cí). In questa poesia si fa riferimento ad un’antica pratica sciamanica
chiamata appunto “il richiamo dell’anima”, che sarebbe stata messa in atto dal mitico stregone Yáng 楊. Sembra che in origine gli sciamani utilizzassero tale pratica per tentare di far riprender coscienza a persone in stato di coma, nella credenza che la loro anima si fosse allontanata temporaneamente dal corpo e che potesse essere indotta a tornare con
allettamenti e minacce. Successivamente tale pratica si trasformò in una cerimonia simbolica che esprimeva il congedo della famiglia da una persona in punto di morte.
6) L’espressione 醉鬼 “zuì guĭ” significa letteralmente “lo spirito ubriaco”. Poiché gli ubriachi sono di solito loquaci ed estroversi, l’ho interpretata come un riferimento alla vivacità di spirito di Lĭ Píngshān, ma sono evidentemente
possibili altre spiegazioni.
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