Zhèng Xiăoqióng 郑小琼, nata nel 1980 a Nánchōng 南充 ( Sìchuān 四川), ha lavorato per sei mesi in un ospedale rurale dopo essersi diplomata alla scuola per infermieri.
Trasferitasi a Dōngguăn 东莞 nel 2001, ha trovato lavoro in una fabbrica di mobili. Successivamente è stata occupata in una fabbrica di giocattoli e in una fabbrica di nastri magnetici, dove è diventata responsabile del magazzino. Da ultimo, per cinque anni, ha svolto l’attività di operaia perforatrice in una fabbrica di ferramenta.
Zhèng Xiăoqióng è ampiamente nota come la voce più rappresentativa della poesia dei lavoratori migranti cinesi. * Dalla sua improvvisa ascesa alla ribalta nel 2007, quando fu insignita del premio letterario “Lìqún” 利群 dalla prestigiosa rivista “Letteratura del Popolo”( 人民文学 “rénmín wénxué”), è divenuta la poetessa operaia migrante cinese più celebrata e tradotta. Ma la stessa Zhèng ha rifiutato quell'etichetta e i limiti impliciti che ne derivano. Sebbene gran parte del lavoro dei suoi primi anni riguardi il tempo trascorso alla catena di montaggio, nei magazzini e nelle fabbriche, e documenti le prove, spesso orribili, subite dai suoi colleghi, in particolare dalle donne, la sua visione poetica e la sua esperienza di vita sono molto più ampie.
Il mondo di cui scrive nella sua raccolta di poesie del 2016, intitolata “Il cortile rosa”, è molto lontano dalle fabbriche e dagli operai. La poetessa vi esplora la propria storia familiare, ricreando con la fantasia la vita della sua famiglia ( il nonno, la nonna, le concubine del nonno), in un villaggio rurale del Sìchuān all'inizio del XX° secolo. Ella affronta grandi temi come l'amore, la storia, la natura, il degrado ambientale, la guerra, il femminismo, la complessità dei legami familiari e coniugali.
La poesia qui tradotta è tratta dalla raccolta “Il cortile rosa”.
L’autrice ha trovato, tra i ricordi di famiglia, le lettere di un parente vissuto due generazioni prima (probabilmente un fratello della nonna) caduto combattendo nello Yúnnán durante la guerra sino-giapponese durata dal 1937 al 1945. La sua fantasia corre a questo ragazzo mai conosciuto, al suo ardente patriottismo, alla sua fine prematura lontano da casa, alla regione lontana e misteriosa in cui ha combattuto le sue battaglie ed in cui è sepolto.
* I "lavoratori migranti cinesi" sono i contadini che si trasferiscono dalle regioni agricole dell'interno alle grandi città industriali della costa per trovare lavoro nelle fabbriche o nei cantieri. Le loro condizioni di vita sono molto dure.
Terra Lontana (1)
Cavalli o lanterne sulla carta
e nel tuo corpo sangue o musica.
Petali di seta avvizziscono.
A Téngchōng nello Yúnnán,(2)
tanti anni fa.
Il tuo corpo gracile correva
selvaggiamente per il paese,
con le tue aspirazioni, le tue
passioni, il tuo senso del dovere,
a testimonianza di un’epoca.
Dopo tanto tempo sento ancora
nelle ossa il gelo della guerra.
I vostri corpi erano fiaccole
che scaldavano tutta la Patria.
Quanti anni son passati da allora,
mentre rileggo le tue lettere,
sotto la lampada del cortile.
Un animo colmo d’entusiasmo
trasuda da quei fogli di carta.
“Fragile, magro, con occhi ardenti”,
così tu appari nella memoria della nonna.
“Nel buio della disperazione
brilla una fiamma” scrivevi a casa.
Ho studiato sui libri di storia
la guerra feroce che si svolse
allora, oltre settant’anni or sono.
Otto anni di massacri, le “tre luci” (3)
e tanti altri termini ancora.
“Non vi dovete preoccupare”
comincia una delle tue lettere.
Vedo dinanzi a me distese di giungla .
sotto i tropici, belve, malattie,
solitudine e fame,
vita e morte,
rose e cannoni,
nostalgia di casa,
un chiarore denso come una salsa al pepe nero (4),
ufficiali e soldati determinati, imperturbabili.(5)
Tutte queste cose di cui non sapevo niente (6)
mi soffocano come fumo che penetri in gola.
Piante subtropicali (7) e i loro odori penetranti.
Non posso toccarti, o parente mio,
sepolto in terre lontane.
Una medaglia per atti di valore
compiuti nella guerra di resistenza (8)
testimonia quei tempi tragici.
Ho letto in questi anni sui giornali
articoli che parlavano
di voi che avete combattuto nella guerra
ed ho sognato di quella giungla in cui tu,
parente mio, sei sepolto.
Vivo in uno stato di letargo,
scrivendo poesie,
osservando come i miei vecchi appassiscono,
pensando nella stanchezza del crepuscolo
a quelle parole:
“Non vi dovete preoccupare”.
NOTE
1) Il termine 異鄉 (“yìxiāng") indica un paese “differente”, “inusuale”, “strano” e si vede quindi normalmente attribuire il senso di “terra forestiera”, “terra straniera”. Nel presente contesto ho preferito tuttavia tradurlo con “terra lontana” perché lo Yúnnán, pur essendo molto diverso dal resto del paese per popolazione, clima, flora e fauna, fa nondimeno parte della Cina da più di due millenni.
2) La città di Téngchōng 腾冲 appartiene alla prefettura di Băoshān 保山 nella parte occidentale della provincia dello Yúnnán 云南. Lo Yúnnán Occidentale fu teatro di feroci e prolungati combattimenti tra Cinesi e Giapponesi nel periodo che va dal 1942 al 1945. Nell’aprile del 1942, infatti, i Giapponesi, dopo aver occupato la Malesia e Singapore, invasero, attraverso la Thailandia, la Birmania e lo Yúnnán, per bloccare la “strada birmana”, cioè la via terrestre per cui gli Americani facevano giungere aiuti ai loro alleati cinesi. I Giapponesi non riuscirono tuttavia ad occupare completamente lo Yúnnán e furono poi gradualmente ricacciati indietro dalla controffensiva cinese.
3) L’espressione “le tre luci”( “sān guāng” 三光) fu usata nel periodo della guerra sino-giapponese per riassumere la brutale politica imperialista dei Giapponesi, caratterizzata da tre aspetti ricorrenti: massacri, distruzioni e saccheggi su larga scala.
4) Ritengo che questa immagine si riferisca al particolare tipo di luce che si percepisce nella giungla ove i raggi del sole non giungono direttamente, ma, filtrando attraverso la folta vegetazione, creano una semioscurità che l'autrice descrive quale “un chiarore denso come una salsa al pepe nero”( 黑汁般的光 “hēi zhī bān de guāng”).
5) I caratteri 戴安 (“dài ān”) esprimono l’idea di una persona “calma”, “imperturbabile” (戴 “dài”= “rivestire”,”indossare”; 安 ”ān”=”tranquillità”,”serenità”).Nonostante gli orrori e le passioni della guerra, i soldati, animati dall’amor di patria e dal senso del dovere che stanno compiendo verso il loro Paese, si mantengono calmi e imperturbabili.
6) Ho interpretato in questo senso il termine “parole sconosciute” (陌生的词 ”mòshēng de cì”). Si tratta infatti delle cose che il prozio morto combattendo nello Yúnnán scriveva alla famiglia nelle sue lettere, che l'autrice ignorava e che legge ora per la prima volta con grande emozione.
7) Il termine 亚热带 (“yàrèdài”) designa le regioni poste fra i tropici e le zone temperate del globo.
8) Il conflitto armato tra Cinesi e Giapponesi, chiamato dai Cinesi guerra di” resistenza all’aggressione” (抵抗侵略“ dǐkàng qīnlüè”), durò in modo quasi continuo dal 18 settembre 1931 al 2 settembre 1945.
异乡
纸上的马或灯笼 ,身体里的热血或音乐
绸质花瓣枯萎,时光弯向云南腾冲
你渺小的身体奔突着祖国,有你的
向往、热爱、责任,构成时代的见证
这么多年,我依旧感受战争彻骨寒凉
你们的身体似一盏盏灯笼温暖祖国大地
多少年后,我在庄园灯下读你的信件
一颗饱含激情的心灵,在纸上跳动
“孱弱 瘦小 一双明亮眼睛”祖母说起你
“沮丧中有火焰跳动”这是你的句子
我从史书阅读七十多年前残暴的战争
八年,屠杀、 三光……还有另外名词
“别为我担心”你信中第一句话
我想象亚热带的丛林 ,野兽与疾病
孤寂与饥饿、生与死、枪与玫瑰
思乡病 ,黑汁般的光与戴安澜将军
这些陌生的词,浓烟样呛着我喉咙
亚热带草本植物,它们浓烈的气味
我无法触摸到你,我的亲人,长眠异乡
抵抗侵略的勋章,成为悲剧时代罪证
这些年,我从新闻看关于战争中的你们
梦见那片丛林,那里埋葬了我的亲人
我在慵懒中活着,写诗,目睹亲人凋零
在疲倦的黄昏想起 “别为我担心”