IL PADIGLIONE DELLE ORCHIDEE
La "Prefazione ai poemi del Padiglione delle Orchidee" (蘭 亭 集 序 "Lán tíng jí xù"), composta nel 353 d.C. da Wáng Xīzhī 王 羲 之 (303-361 d.C. o, secondo altre fonti,
303-379 d.C.), contiene alcune profonde e serene riflessioni sul carattere effimero della vita umana, ma non è famosa per questo motivo. La sua celebrità è invece dovuta al fatto che essa è considerata, per l'eleganza dei caratteri e la vigoria dei tratti, il capolavoro indiscusso della calligrafia cinese. Si può trovare sul seguente link:http://en.wikisource.org/wiki/ (Preface to the Poems Composed at the Orchid Pavilion) la riproduzione di una copia dell'epoca Táng di questo scritto, di cui l'originale è andato perduto, accompagnata dal testo in caratteri cinesi e in pīnyīn nonchè da una traduzione in inglese.
PREFAZIONE AI POEMI DEL PADIGLIONE DELLE ORCHIDEE
Il nono anno dell'era dell'Armonia Perpetua, corrispondente nel ciclo sessagesimale all'anno detto " Il fratello minore del bue", ci siamo riuniti, nei primi giorni dell'ultimo mese di primavera, qui a Shānyīn nel Guìjī,per celebrare, presso il Padiglione delle Orchidee, la festa della Purificazione Primaverile.
Siamo un folto gruppo di poeti e di letterati, giovani e vecchi, tutti insieme.
Questa zona è ricca di alte montagne e di picchi scoscesi. Vi abbondano le foreste ed i boschetti di bambù e vi si incontrano limpidi corsi d'acqua e precipitosi torrenti.Il fiumicello che scorre qui vicino riflette i raggi del sole a destra ed a sinistra del Padiglione delle Orchidee, intorno al quale esso forma due ruscelletti. Ci siamo seduti sulle rive, uno accanto all'altro, e, sebbene non disponessimo né di strumenti a fiato né di strumenti a corda per fare un po' di musica,qualche bicchiere di vino e qualche canzone sono stati sufficienti per avviare un'animata conversazione e per stimolare alcune riflessioni. Splende il sole, il tempo è sereno e l'aria è limpida. Spira una brezza leggera e piacevole. Alzando gli occhi si può ammirare l'infinita distesa del cielo, abbassandoli si possono contemplare le innumerevoli bellezze della terra. Perciò basta lasciar errare lo sguardo e mettersi a sognare perchè la vista e l'udito raggiungano l'estasi. Credetemi, è un puro piacere!
La vita degli uomini in questo mondo è breve. Alcuni vivono in famiglia e condividono le proprie aspirazioni con i loro cari; altri preferiscono una vita libera ed errabonda. Le possibilità di scelta sono infinite e diverse: non è la stessa cosa condurre un'esistenza tranquilla ed ordinata od andare invece in cerca di emozioni e di avventure.Chi prova gioia nel vivere in un certo modo si sentirà per un po' di
tempo soddisfatto e si compiacerà di sé stesso, ma dimentica che la vecchiaia coglierà anche lui. Non appena si sarà stancato di come vive o non avrà più le stesse passioni, sarà tormentato dai rimpianti. Dove se n'è andata tutta la gioia, in un solo attimo?
Noi già apparteniamo al passato e ciò non può che farci sospirare.La lunghezza della nostra vita dipende dal Destino, ma alla fine nessuno sfuggirà alla sorte comune. Hanno detto gli Antichi: "Nascita e morte sono entrambe elementi essenziali della vicenda umana". In fondo, non dobbiamo poi rattristarci tanto. Ogni volta che mi domando perché gli uomini del passato abbiano espresso tanta malinconia, sempre mi impressiona osservare quanto i loro scritti siano pervasi di tristezza e di rimpianto, e comincio anch'io a sospirare senza capirne la ragione. So bene che è una falsa consolazione affermare, come essi dicevano, che vivere e morire si equivalgono e che è assurdo sostenere che non fa differenza vivere a lungo, come il mitico Péng, che raggiunse la veneranda età di 800 anni, o soccombere in giovane età.
Quando i posteri penseranno a noi, le loro considerazioni saranno identiche a quelle che io svolgo in questo momento pensando al passato. Che tristezza!
Perciò parlo degli amici che sono qui con me e prendo nota di ciò che dicono, pur sapendo che domani il mondo sarà diverso e che tutto sarà cambiato. Solo i rimpianti non cambieranno mai, perché la natura dell'uomo è sempre la stessa. E forse voi posteri che mi leggerete proverete le stesse emozioni che sento io ora mentre sto scrivendo.
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