LA TREDICESIMA NOTTE DEL SETTIMO MESE (1)
Al crepuscolo ormeggio la barca
nei pressi d’un boschetto d’aceri.
Dalle rosse cime degli alberi (2)
cola goccia a goccia la rugiada.
Come posso ritrovarmi solo
sotto la luna di questa sera? (3)
Cadon le mie lacrime nel fiume. (4)
Gonfiano la corrente d’autunno.
NOTE
1) La tredicesima notte del settimo mese lunare (孟 秋 “mèng qiù” “inizio autunno”) è tradizionalmente considerata uno dei momenti più adatti per ammirare la luna piena, anche se la data migliore è, senza dubbio, la quindicesima notte dell’ottavo mese ( 中 秋 “zhōng qiū” “metà autunno”), nella quale viene celebrata la Festa di Mezzo Autunno (中 秋 節 “zhōng qiū jié”) o Festa della Luna (八 月 節 “bā yuè jié”).
2) Nel presente contesto l’espressione 玉 峰 ( “yù fēng”“cime di giada”) mi sembra potersi riferire unicamente al fogliame degli aceri che gli ultimi raggi di sole fanno brillare di un rosso intenso. 玉 (“yù” “giada”) è, nella poesia cinese, un termine “passepartout” che serve ad esprimere la bellezza, lo splendore o la nobiltà di qualsiasi persona o di qualsiasi oggetto.
3) Il terzo verso esprime la sofferenza d’amore. Che cosa ci sarebbe infatti di più bello che potere ammirare lo spettacolo della luna piena in compagnia della donna amata? Forse Chén Zĭlóng pensa qui a Liŭ Rúshì 柳 如 是 , ma , per esserne sicuri, occorrerebbe accertare con precisione la data e le circostanze in cui la poesia fu composta.
4) Ho tradotto genericamente con “fiume” il termine Wújiāng 吳 江, che sarebbe alla lettera “il fiume Wú” o “il fiume di Wú”, in quanto non è ben chiaro a quale fiume il poeta si riferisca. Wújiāng è attualmente il nome di un distretto della città di Sūzhōu 苏 州 .
孟 秋 十 三 夜 mèng qiū shí sān yè
日 暮 维 船 枫 树 林 rí mù wéi chuán fēng shù lín
玉 峰 峰 外 漏 沉 沉 yù fēng fēng wài lòu chén chén
那 堪 独 對 當 時 月 nă kān dù duì dāng shí yuè
淚 落 吳 江 秋 水 深 lèi luò wú jiāng qiū shuĭ shēn