Questa poesia che Chìlé Chuān 敕勒川 ha dedicato a Dù Fŭ 杜 甫 sembra un po’ convenzionale.
Si ha, in effetti, l’impressione di trovarsi di fronte ad un doveroso omaggio al grande poeta più che ad una lirica particolarmente ispirata.
Indubbiamente vi sono accennati tutti i tratti essenziali della figura di Dù Fŭ: da una parte, la miseria in cui visse, le malattie che patì, le delusioni di carriera, le sofferenze fisiche e psichiche, i continui spostamenti; dall’altra, l’insuperata maestria nell’uso della lingua, l’eleganza dei versi, l’altezza dei sentimenti, la passione civile, l’altissimo senso morale.
Il ritratto che ne risulta corrisponde senz’altro a quello che ci è stato tramandato dalle fonti storiche e letterarie, ma la descrizione non si distingue per originalità né per intima passione.
Si salva qualche immagine suggestiva, ad es. la vita del poeta paragonata ad un “ filo d’erba sballottato dal vento”.
Le considerazioni che precedono vanno tuttavia intese più come una riflessione estemporanea che come un ponderato giudizio critico, per il quale occorrerebbero conoscenze linguistiche e letterarie molto vaste ed approfondite.
A Dù Fŭ
Immagino di essere te e di vivere in quell’età turbolenta.(1)
Chi fosse vissuto al tuo posto avrebbe sperimentato quell’epoca piena di disordini.
Tu dovesti ingoiare da solo l’amarezza di continui (2) addii.(3)
La tua solitudine fu grandezza.
Nelle tue mani ogni parola diventava oro.
Come una goccia di brina, ti rispecchiavi nella luna.
Il tuo volto ardeva senza sosta.
Non sapevi che la tua vita di miseria avrebbe nobilitato un’era.
Lottasti con le malattie, con le difficoltà, con le amarezze, come un filo d’erba sballottato dal vento sulla terra (4)
Unico, ai tuoi tempi, raggiungesti la vetta (5), ma, ahimè, quanto si è soli lassù in alto (6), salvo la compagnia della sofferenza e della tristezza.
Tu non trovasti mai riposo.
La tua grandezza fu l’essere povero e modesto. (7)
Tu vivesti miseramente, senza una dimora fissa, sempre in affanno (8)
Tu non avevi nulla da offrire a questo mondo.
Tu eri soltanto il dolore di questo basso mondo. (9)
Ma hai alleviato un briciolo il peso dei caratteri cinesi.(10)
NOTE
1) Letteralmente: “Prendendo il tuo posto, vivo in quell’epoca turbolenta”. Si può presumere che il poeta immagini di immedesimarsi in Dù Fŭ e nella sua esistenza.
2) La vita di Dù Fŭ fu segnata da continui spostamenti e, quindi, da innumerevoli addii. Il termine “qiàn gŭ”(千 古 , “mille antichità”) indica l’eternità, la perpetuità, il carattere costante di qualche cosa.
3) L’espressione qui usata ricorda l’endiadi “biéhèn líchóu” (别 恨 离 愁 ) che esprime ”il rimpianto dell’addio e la tristezza della partenza”.
4) Il termine 流 浪 (“liúlàng”) indica il vagare incessantemente, il vagabondare. Suggestiva l’immagine del filo d’erba sballottato dal vento.
5) “Gāochŭ” (高 处 ) è un termine d’uso letterario che indica una posizione eminente, di rilievo. Pur essendo sempre vissuto in miseria e senza aver mai ricoperto cariche di prestigio, Dù Fŭ venne riconosciuto, già in vita, come un grande poeta.
6) È qui riportato un vecchio proverbio che suona: ”Sulle cime non si può vincere il freddo”(高 处 不 胜 寒 “gāochŭ bù shèng hán”). Il senso è che il prezzo dell’eccellenza in qualsiasi campo è la solitudine.
7) Il poeta insiste sull’apparente contraddizione tra le splendide qualità letterarie di Dù Fŭ e la sua condizione di modestissimo funzionario. Ma, proprio in questo consiste la grandezza del Maestro, che è stato capace di esprimere nobili idee ed elevati sentimenti nonostante le miserie della vita.
8) L’espressione 四 处 奔 波 (“sìchù bēnbō”), letteralmente “in tutte le direzioni un’onda impetuosa”, indica l’agitazione, l’instabilità, il continuo movimento che furono una caratteristica della vita di Dù Fŭ.
9) “Questo mondo di polvere” (这 尘 世 ”zhè chénshì”) è il termine con cui la dottrina buddhista designa il mondo fenomenico, che non è se non il mondo delle apparenze, inconsistente come la polvere.
10) Il verso finale è difficile da interpretare. Si può forse intendere nel senso che Dù Fŭ diede nuova vita alla poesia cinese, pesante e fossilizzata, rendendola più agile e spontanea.
写给杜甫
你代替我活在那个动荡的年代
你代替所有人活在那个动荡的年代
你独自吞下那些千古的离愁与别恨
你的孤独,是大地的
你用过的词语,都成了金子
像一粒寒霜,你照着月亮的镜子
那里,你的面容一直没有熄灭
你不知道,你潦倒的一生,抬高了一个时代
你生病,挣扎,叹息,像一株草在大地上流浪
你独自登上时光的高处,高处不胜寒啊
除了痛苦和忧愁,你无处安身
你的伟大,是卑微的
你卑微地为生活四处奔波
你没有给这个世界带来什么
你只是将这尘世的苦难
减轻了一粒汉字的重量