Sῡ Shì 蘇軾
La testa di maiale bollita al vapore
Durante la campagna militare che portò alla conquista del regno di Shŭ (1), il Direttore del Segretariato (2) Wáng, incalzando i resti delle truppe nemiche sconfitte, si allontanò molto dai suoi soldati. Preso dai morsi della fame, entrò nel tempio di un villaggio, dove trovò l’abate seduto in modo scomposto (3) e manifestamente ubriaco. Il generale, irritato da questo spettacolo indecoroso, tirò fuori la spada per decapitarlo, ma il monaco non si mostrò per nulla intimorito dalla minaccia. Sconcertato, Wáng lasciò perdere il proposito di ucciderlo e gli chiese se fosse possibile avere un piatto di legumi. (4)
“Niente vegetali.” gli rispose il monaco “Ho solo della carne”.(5)
Wáng ne rimase ancor più sorpreso.
Il monaco gli portò una testa di maiale bollita. Era un piatto delizioso, che Wáng gustò con grande piacere.
Quando ebbe terminato il pasto, domandò al monaco: “ Sai fare anche qualcos’altro oltre che ubriacarti e mangiar carne?”.
Il monaco gli rispose che sapeva comporre poesie.
Allora Wáng gli chiese di comporre una poesia sulla testa di maiale al vapore che aveva appena assaggiato.
Il monaco prese il pennello e scrisse:
Muso allungato, corte setole, grasso ch’affiora.
A lungo, in montagna, si cibò d’erbe saporite.(6)
Per farlo bollire l’avvolsi in foglie di banano.
Nel servirlo l’ho cosparso con salsa d’albicocca.
Per questo piatto festivo e gustoso (7) c’è un bel nome:
“offerta sacrificale su un vassoio dorato”.
Tenero e ben cotto, degno di bacchette di giada.(8)
Se paragonata ad esso, la carne di montone (9)
parrebbe stopposa come una fibra vegetale.(10)
Molto soddisfatto, Wáng conferì al monaco il titolo di “Maestro in Abiti Purpurei”. (11)
Il tredicesimo giorno del secondo mese del nono anno dell’era Yuányòu (12), il bisnipote di Wáng, Né, mi raccontò per caso questo aneddoto che ho avuto cura di riportare.
NOTE
1) Il Tardo Regno di Shǔ (後蜀 ”hòu shŭ”) fu uno dei Dieci Regni sorti nel periodo storico conosciuto come Epoca delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni ( 五代十國 “wŭ dài shí guó”), che durò dal 907 d.C. al 979 d.C. Fondato nel 934 d.C., fu conquistato nel 965 d.C. dalle truppe della dinastia Sòng 宋朝.
2) Wáng Quánbīn 王全斌 (908 d.C.- 976 d.C.) fu uno dei generali più importanti nel corso delle campagne condotte dai Sòng Settentrionali 北宋 contro il Tardo Regno di Shŭ 後蜀. Gli fu conferito, dopo la morte, il titolo di Direttore del Segretariato (中書令 “zhōngshῡlìng”, qui abbreviato in 中令 “zhǒnglìng”).
3) Il modo corretto di sedersi (in mancanza di sedie, che a quel tempo erano poco diffuse) consisteva nel sedersi sul pavimento con il busto eretto e le gambe incrociate dinanzi a sé. L’espressione “jījù” 箕踞 indicava invece la posizione di chi assumeva un atteggiamento scomposto allungando le gambe ed appoggiando i gomiti al pavimento o la schiena alla parete. Questo atteggiamento (tipico degli ubriachi) era considerato indecoroso per chi lo assumeva e profondamente scortese nei confronti degli altri.
4) Come nella religione cristiana, anche nella religione buddhista, l’astinenza dalla carne era una delle principali regole della vita monastica. Ciò ha portato, nei secoli, alla creazione di una vera e propria “cucina vegetariana”, elaborata nei monasteri e ricca di numerosi piatti.
5) L’abate, amante della carne e del buon vino, richiama, almeno in apparenza, la figura di un “frate gaudente” piuttosto che quella di un pio monaco e sconcerta chi si aspettava da lui un comportamento più consono alle sue funzioni.
6) Il termine “yào miáo” 藥苗 è comunemente usato per indicare le “erbe medicinali”, ma, in questo contesto, ho pensato che volesse piuttosto significare “erbe gustose”, “erbe saporite”.
7) L’espressione 紅鮮 (“hóng xiān”), significa letteralmente “rosso e fresco”, ma mi è sembrato che potesse anche essere interpretata, metaforicamente, nel senso di “ festivo e gustoso”.
8) Il termine “yùjīn” 玉筋 , vale a dire “tendini di giada”, è una metafora per indicare le bacchette. Esso fa da pendant al termine “jīnpàn” 金盤 (“piatto dorato”), che appare nel verso precedente.
9) Il termine “zhān gēn” 毡根, letteralmente “radici di feltro, è un’antica denominazione della carne di montone.
10) Il termine “téng tiáo” 藤條indica il “rattan”, una fibra vegetale ricavata dalla lavorazione di alcune palme rampicanti, usata per la fabbricazione di stuoie e di canestri.
11) Nel titolo “zǐyī shīhào” 紫衣師號, i caratteri 紫衣 (“zǐyī “) si riferiscono alla tonaca purpurea indossata dai monaci mentre i caratteri 師號 (“shīhào”) indicano i religiosi che si distinguono per particolare dottrina.
12) L’era Yuányòu 元祐 copre gli anni che vanno dal 1086 d.C. al 1094 d.C. Il nono anno di tale era corrisponde dunque al 1094 d.C.
王中令既平蜀,捕逐餘寇,與部隊相遠。飢甚,入一村寺中。主僧醉甚,箕踞。公怒,欲斬之,僧應對不懼,公奇而赦之,問求蔬食。僧曰:“有肉無蔬。”公益奇之。餽之以蒸豬頭,食之甚美,公喜,問僧:“止能飲酒食肉耶,抑有他技也?”僧自言能為,詩。公命賦蒸豚,操筆立成云:
觜長毛短淺含臕,
久向山中食藥苗。
蒸處已將蕉葉裹,
熟時兼用杏漿澆。
紅鮮雅稱金盤飣,
軟熟真堪玉筯挑。
若把氈根來比並,
氈根只合喫藤條
公大喜,與紫衣師號。元祐九年二月十三日,偶與公之玄孫訥道此,因記之。