I FUMETTI CINESI
Esempi di libri illustrati si possono trovare in Cina anche risalendo indietro di molti secoli, ma, poiché di “fumetto” si può parlare, a rigor di termini, solamente quando le immagini prevalgono sul testo scritto riducendo quest’ultimo ad un ruolo marginale, una storia del fumetto cinese dovrà prendere le mosse dagli ultimi anni del XIX° secolo.
Lo schema tipico del fumetto si ritrova, per la prima volta, in un supplemento del quotidiano “Shēnbào” 申報 (1) di Shànghăi, diffuso, a partire dal 1884, con il titolo 点石斋画报 (“diǎn shí zhāi huàbào” “rivista dell’atelier di litografia”). (2) I temi trattati in tale supplemento erano aspetti della vita cittadina o fatti di cronaca, che venivano illustrati con disegni in stile “báimiáo” 白描 (3) accompagnati da un testo scritto. L’iniziativa ebbe grande successo proprio grazie alle illustrazioni, preparate da una ventina di disegnatori, molti dei quali si erano fatti la mano collaborando alla pubblicazione dei tradizionali “Dipinti del Nuovo Anno” (年畫“niánhuā”). (4) Tra questi disegnatori si distinse Wú Yŏurú 吴友如. Il supplemento fu accolto con grande favore tanto che prestò si cominciò a venderlo separatamente dal giornale. Cessò le pubblicazioni nel 1898 dopo aver pubblicato più di 40.000 illustrazioni.
Negli anni successivi, caratterizzati da turbinosi sviluppi della vita politica e sociale, il cammino del fumetto si incrocia con quello della satira politica.
Nel 1909 nasce, sempre a Shànghăi, un quotidiano rivoluzionario, intitolato “Il grido del popolo” ( 民呼日报 “mín hū rìbào”) che, nei pochi mesi della sua esistenza, pubblica una grande quantità di vignette satiriche. Si tratta di incisioni che possono essere definite veri e propri fumetti, visto che le parole pronunciate dai personaggi sono contenute in nuvolette che escono dalla loro bocca. (5)
Nel 1913 cominciano ad apparire serie di illustrazioni che formano piccole storie di carattere umoristico o satirico spesso su sfondo politico.
La serie “I cento avatar della vecchia scimmia”( 老猿百态 , “lǎo yuán bǎi tài “) (6), ad esempio, prende in giro Yuán Shìkăi 袁世凯 (7), l’anziano generale che era diventato presidente della repubblica appena creata e che aspirava a fondare una nuova dinastia, denunciandone le ambizioni e gli abusi.
Il disegnatore della serie, Qián Bìnghè 钱病鹤, continua anche in seguito con i fumetti satirici, criticando i soprusi dei signori della guerra (8) e l’imperialismo delle Grandi Potenze.
Nel 1916 il “Giornale del Mattino” (“zăobào”早报 ) pubblica alcune serie di illustrazioni rilegandole in un formato molto simile a quello dei futuri album a fumetti.
Nel 1919 comincia la produzione di fumetti tratti da lavori teatrali. Un gruppo di piccoli editori commissiona infatti ad alcuni disegnatori una serie di fumetti tratti da un’opera assai popolare, “Il principe scambiato con un gatto” ( 狸猫换太子 “límāo huàn tàizǐ”) (9), che va in scena a Shànghăi proprio quell’anno. Poiché un’opera tradizionale cinese comporta spesso decine di atti, una rappresentazione teatrale può durare anche parecchie settimane. I vari episodi dell’opera sono dunque pubblicati sotto forma di fumetto man mano che essi vengono portati in scena.
Con riferimento a questi fumetti occorre osservare che la fretta dell’esecuzione incide notevolmente sulla qualità del lavoro: il disegno è poco curato, gli sfondi riprendono semplicemente gli scenari del teatro, i personaggi sono sempre vestiti e truccati come i cantanti dell’opera, il che ingenera una certa monotonia. Questi difetti vengono tuttavia accettati senza problemi dai lettori che acquistano i fumetti proprio per poter rivivere la rappresentazione alla quale hanno appena assistito. (10)
Il fumetto viene poi sfruttato come arma di propaganda dal Guómíndăng 國民黨 durante la Spedizione del Nord (國民革命軍北伐 “guómín gémìng jūn běifá”) condotta nel 1926 contro i generali che controllavano le regioni settentrionali della Cina. In quell’occasione numerosi disegnatori seguono l’esercito descrivendo lo svolgimento e le finalità della spedizione in una serie di illustrazioni che vengono poi riprodotte in un gran numero di esemplari e distribuite alla popolazione.
I progressi della fotoincisione e delle tecniche di stampa facilitano la riduzione in forma di fumetti dei grandi romanzi classici.
Già nel 1909 era apparsa una versione ( probabilmente condensata) del “Romanzo dei Tre Regni” (三国志演义 “sānguózhì yǎnyì “) accompagnata da più di duecento illustrazioni, ma si rimaneva comunque ancora nel campo del romanzo illustrato. (10)
Un passo in direzione del fumetto viene compiuto nel 1911 con l’adattamento di singoli episodi del “Romanzo dei Tre Regni:” Zhūgé Liàng si sceglie una moglie” ( 诸葛亮招亲 “Zhūgé Liàng zhāo qīn”) (11) e “Le sette catture di Mèng Huò” ( 七擒孟获 “qī qín mèng huò). (12) In questi adattamenti il ruolo dell’immagine comincia visibilmente a competere con quello del testo scritto.
Negli Anni Venti lo sviluppo della lingua popolare “báihua” stimola la riduzione a fumetto di alcuni dei più celebri romanzi classici.
La casa editrice di Shànghăi “Edizioni del Mondo” ( 上海世界书局 “shànghǎi shìjiè shūjú”) pubblica tra il 1925 e il 1929 cinque serie tratte, rispettivamente, da: “Il Viaggio in Occidente” ( 西游记 ” xīyóu jì”), "Il Romanzo dei Tre Regni” (三国志演义 “sānguózhì yǎnyì “) (13), “In Riva all’Acqua” ( 水浒传 ” shuǐhǔ zhuàn”) (14), ”L’Investitura degli Dei”( 封神榜 “fēngshénbǎng”) e “Yuè Fei” (岳传 “yuè zhuàn”).
Ben presto, tuttavia, si va a cercare ispirazione anche nella narrativa più recente, seppur sempre di carattere popolare.
Nel 1920 viene pubblicato il fumetto “La spedizione di Xuē Rénguì (15) verso l’est” ( 薛仁贵征东 “xuē rénguì zhēng dōng”), tratto da un romanzo d’avventure scritto sotto la dinastia Qíng. (16)
Disegnato da Liú Bóliáng 刘伯良, questo fumetto comporta, per ogni pagina, un’illustrazione corredata dal testo del romanzo (in alto), dai nomi dei personaggi (accanto alle loro figure) e da una breve didascalia che spiega la scena (in basso). (17)
È in questo periodo che, dopo alcune incertezze, si afferma il termine con cui si designa il fumetto cinese: “liánhuánhuà” 连环画, vale a dire “immagini a catena”. (18)
Un’ulteriore evoluzione è costituita dalla nascita di serie autonome che trovano ispirazione nella vita reale senza più fare riferimento alla letteratura o al teatro.
Si affermano tra il 1920 e il 1930 una decina di disegnatori, fra i quali se ne distinguono quattro che verranno chiamati “I quattro grandi personaggi del fumetto”( 连环画四大名旦 ”liánhuánhuà sì dàmíng dàn”): il già citato Liú Bóliáng, Zhū Rùnzhāi 朱润斋, Zhōu Yúnfăng 周云舫 e Shén Mànyún 沈曼云.(19)
Zhū Rùnzhāi(1890-1936) consegue la celebrità verso la fine degli Anni Venti con un fumetto intitolato “Immagini dell’era Tiānbăo”( 天宝图 “tiānbǎotú”). (20) I suoi lettori più affezionati, studenti e giovani operai, dicevano che la lettura del “Tiānbǎotú” faceva loro “dimenticare la fame". Pubblica nel 1930 un “Romanzo dei Tre Regni” composto da cento illustrazioni, in ragione di due per pagina.
Zhōu Yúnfăng (1910-1939) comincia a disegnare fumetti all’età di quindici anni. Più tardi incorpora nel suo disegno elementi di stile occidentale. Nella sua produzione, non molto vasta a causa della morte prematura, spiccano due fumetti pubblicati sul “Shénbào”: “La Storia di Píngyáng” ( 张勇平阳传 “zhāng yǒng píngyáng zhuán” ) e “L’Investitura degli Dei” ( 封神榜“ fēngshénbǎng” ). (21)
Shén Mànyún (1911-1978), soprannominato “il re dei fumetti”, allievo di Liú Bóliáng, elabora presto un proprio stile personale, che si può ammirare nel suo album “Il principe scambiato con il gatto”. (22) L’album è a doppia pagina, con le didascalie piazzate in un riquadro al centro delle illustrazioni ed il testo in alto. Il disegno è raffinato e riprende con eleganza fastose scene d’opera.
Shén Mànyún fu anche uno dei primi a ricavare dei fumetti dai film di avventure detti “wŭxiá” 武侠 (letteralmente: “eroi marziali”) che, durante gli Anni Venti, cominciavano ad avere un grande successo di pubblico. Gli album venivano pubblicati in concomitanza con il periodo di proiezione dei film per sfruttarne l’effetto trainante. La voga dei film “wŭxiá” e dei corrispondenti fumetti durò sino al 1932, quando il governo del Guómíndàng proibì gli uni e gli altri perché riteneva che fomentassero il disordine e la disobbedienza alle autorità. (23)
A questi grandi disegnatori occorre aggiungere Zhào Hóngbēn 赵宏本 (1915-2000). Una delle sue opere più significative data degli Anni Quaranta e si intitola “I Generali della famiglia Yáng della dinastia dei Sòng Settentrionali”( 北宋杨家将 ” běisòng yáng jiā jiāng “). (24)
Il testo è rimpiazzato da una breve didascalia contenuta in un riquadro.
I fumetti furono considerati, in un primo tempo, come una forma di svago popolare che non aveva nulla a che fare con la letteratura colta e non poterono quindi contare, per la loro diffusione, sulla rete libraria tradizionale. Venivano di conseguenza venduti per strada, sulle bancarelle. I loro lettori erano in genere persone di modeste possibilità finanziarie, nella maggior parte giovani studenti ed operai, che prendevano in prestito un album per pochi soldi e spesso lo leggevano sul posto, evitando così di dover sborsare una cauzione.
Nel 1928 fanno la loro comparsa con la rivista “Shànghăi Mànhuà” 上海漫画, un fascicolo di 8 pagine in formato “tabloid”, i “mànhuà” 漫画, disegni che si distinguono dai “liánhuánhuà” 连环画 per la loro maggiore affinità con i fumetti occidentali. (25)
La serie “Il Signor Wáng” (王先生“ wáng xiānzhēng”), creata nel 1929 da Yè Qiănyŭ 叶浅予, uno dei fondatori della rivista, descrive con amara ironia le vicende del signor Wáng 王先生 e del suo fedele accompagnatore Xiăo Chén 小陈 in una Shànghăi dove la vita lussuosa e spensierata dei borghesi occidentalizzati si mescola con le miserie del popolino. (26)
La rivista cessa le pubblicazioni nel 1930, ma le fanno seguito numerose iniziative analoghe: “Lo Schizzo”( 半角漫画 “bànjiǎo mànhuà”), la bisettimanale “Miscellanea Moderna” ( 时代图画半月刊 “shídài túhuà bànyuèkān”) fondata nel 1930, e “Schizzi Moderni”( 时代漫画 “shídài mànhuà”), lanciata nel 1934. (27)
È proprio in “Schizzi Moderni” che nasce un celebre personaggio creato nel 1935 da Zhāng Lèpíng 张乐平: Sān Máo 三毛, il bambino con tre peli in testa. (28)
Il primo disegno di Sān Máo è pubblicato il 28 luglio 1935 nel supplemento letterario del “Giornale illustrato del mattino” (图画晨报 “túhuà chénbào”).
La seconda serie di disegni intitolata “Sān Máo, il piccolo vagabondo” (三毛流浪记 ”sān máo liúlàng jì”) è oggi considerata un classico del fumetto ed una sua copia è esposta dal 1983 nel Museo Nazionale delle Belle Arti a Pechino. (29)
Con lo sviluppo della lingua volgare o “báihuà” 白話, i fumetti cominciarono ad attirare l’attenzione degli scrittori impegnati.
Intorno al 1930, Máo Dùn 茅盾 metteva in risalto il contributo dei fumetti al progresso dell’alfabetizzazione. La presentazione dei grandi romanzi classici sotto forma di illustrazioni li portava a contatto con un gran numero di persone di formazione culturale assai modesta, che altrimenti non ne avrebbero mai sentito parlare, ed i brevi, semplici riassunti che accompagnavano le immagini potevano, grazie al contesto figurativo, essere compresi senza troppe difficoltà anche da persone fornite di una preparazione scolastica molto limitata.
Lŭ Xùn 鲁迅, pur ritenendo volgari i film del genere “wŭxiá” 武侠, apprezzava i fumetti che ne venivano tratti, ai quali riconosceva una funzione di “risveglio” delle classi popolari. Molti suoi racconti furono trasformati in fumetti o in mànhuà 漫画 , nel caso di Fēng Zĭkăi 丰子恺, alla fine degli Anni Trenta. Va citata, in particolare, la riduzione in fumetti della “Vera Storia di AQ” ( 阿Q正传 “Ā Q zhèng zhuàn”), alla quale Fēng Zĭkăi lavorò dal 1937 al 1939 . L’opera riscosse grande successo ed ebbe fino al 1951 una quindicina di edizioni. (30)
Nell’ottobre del 1936 si svolge a Shànghăi una “mostra nazionale del fumetto”, che riscuote notevole successo.
A partire dal 1937, la guerra contro i Giapponesi influisce in modo molto negativo sulla produzione dei fumetti, che assumono però grande rilevanza come strumento di propaganda patriottica. Dopo l’occupazione di Shànghăi, i “mànhuà” vengono pubblicati a Canton e, dal 1939 ad Hong Kong, allora possedimento britannico. Quando anche Hong Kong cade nelle mani dei Giapponesi nel 1941, la produzione di fumetti viene a cessare in tutta la Cina.
I primi anni del dopoguerra vedono un rilancio dei fumetti, che ricompaiono soprattutto sotto forma di supplementi dei giornali.
La satira politica e la propaganda rivoluzionaria non sono però ben viste dal governo del Guómíndàng e numerosi disegnatori di simpatie comuniste si rifugiano ad Hong Kong.
È il caso della “Società di Illustrazione Umana (人间画会 “rénjiān huàhuì”), un gruppo di artisti che nel 1948 pubblica nella colonia britannica la rivista “Questa è l’epoca dei fumetti” (这是一个漫画年代 “zhè shì yīgè mànhuà niándài “). (31)
Con la vittoria comunista nel 1949, numerosi artisti esiliati ritornano in patria.
A Máo Zédōng 毛泽东 non sfugge quale prezioso strumento possano costituire i fumetti per diffondere tra le masse le idee della rivoluzione comunista.
Già durante la guerra, alcuni artisti come Yè Qiănyŭ e Zhāng Lèpíng avevano formato una squadra di disegnatori e di caricaturisti che aveva seguito il governo nazionalista, ritiratosi a Chóngqíng 重庆 di fronte all’avanzata dei Giapponesi. Questa squadra organizzava mostre itineranti di manifesti, di caricature e di fumetti, volte a stimolare la resistenza contro l’invasore e a promuovere il patriottismo. Dopo che la squadra fu sciolta dal Guómíndàng nel 1940 per simpatie comuniste, molti suoi membri raggiunsero le zone controllate dai guerriglieri di Máo.
Tre disegnatori impegnati, Lǚ Méng 吕蒙, Mò Pŭ 莫朴 e Chéng Yàjūn 程亚君, pubblicarono quello stesso anno un fumetto particolarmente significativo, “Il Tempio del Buddha di Ferro”( 铁佛寺 “tiěfó sì”), che racconta con una serie di immagini in bianco e nero di stile semplice e popolaresco l’assassinio di un militante di partito su ordine di un notabile collaborazionista. (32)
Durante i primi anni del nuovo regime si decide di sfruttare al massimo le potenzialità insite nel fumetto. Viene , tra l’altro, creata una rivista specializzata, “Il Giornale dei Fumetti”( 连环画报 ”liánhuánhuà bào”), pubblicata dalle “Edizioni Popolari per le Belle Arti” di Shànghăi (上海人民美术出版社 ”shànghǎi rénmín měishù chūbǎn shè”) e la diffusione dei fumetti è favorita dalle autorità locali che finanziano le bancarelle di vendita e mettono a disposizione apposite sale di lettura.
I fumetti devono accompagnare le grandi campagne politiche, esaltare il patriottismo, lo spirito rivoluzionario, la dedizione al lavoro, promuovere la volgarizzazione delle scienze e della tecnica.
Tra il 1955 ed il 1962 viene, ad esempio, pubblicato sotto forma di fumetto, in 10 album, il romanzo epico di Liú Zhīxiá 刘知侠 “I Guerriglieri della Ferrovia”( 铁道游击队 “tiědào yóují duì”) (33), che celebra le gesta dei partigiani al tempo dell’occupazione giapponese.
Racconti tradizionali, leggende e romanzi celebri non sono accantonati, ma vengono presentati in modo tale da metterne in particolare rilievo, talora arbitrariamente, aspetti che consentano di esaltare il patriottismo o episodi che possano essere interpretati come un preannuncio della lotta di classe.
Tipica è, in questo senso, la “Storia del Signor Dōngguō” (东郭先生 “dōngguō xiānshēng”) di Liú Jìyŏu 刘继卣, pubblicata nel 1951 (34), che riprende un’antica favola: Il Signor Dōngguō è un viaggiatore, il quale finisce divorato da un lupo che aveva lui stesso salvato dai cacciatori. La storia è manifestamente un’allegoria della lotta di classe e del suo carattere inesorabile.
Nel 1957 è pubblicata una versione a fumetti del “Romanzo dei Tre Regni” in 60 quaderni, che contengono complessivamente più di 7.000 illustrazioni. (35)
Vengono adattate anche opere di scrittori socialisti stranieri, come avviene, ad esempio, nel 1955, con il romanzo“The Gadfly” (“Il Tafano”, in cinese: 牛虻 “niúméng”) della scrittrice irlandese Ethel Lilian Voynich, illustrato da Lù Yănshăo 陆俨少. (36)
Nel 1952, durante la campagna del “Grande Balzo in Avanti”( 大跃进 “dàyuèjìn”) viene ridotto in fumetti “Come fu temprato l’acciaio” (“ Как закалялась сталь”, in cinese: 钢铁是怎样炼成的 “gāngtiě shì zěnyàng liàn chéng de”), scritto nel 1932 dal russo Nikolai Ostrowsky. (37)
Occorre riconoscere che, a prescindere dalla loro funzione propagandistica, taluni di questi fumetti sono molto ben fatti: il testo è chiaro e conciso, il disegno è curato ed elegante. La tecnica spazia dal “báimiáo” alla pittura tradizionale e alla pittura in acquerello.
Alla tecnica dell’acquerello fa ricorso, ad esempio, Chéng Shífā 程十发per illustrare nel 1955 l’adattamento della novella “La Pelle Dipinta”( 画皮”huàpí”) di Pú Sōnglíng 蒲松龄. (38)
La tiratura dei “liánhuánhuà” e dei “mànhuà” passa da 21 milioni di copie nel 1952 a più di 110 milioni di copie nel 1957.
La campagna contro i “destristi” (反右运动” fǎnyòu yùndòng”) segna un momento di crisi dal 1957 al 1959, ma le pubblicazioni riprendono agli inizi degli Anni Sessanta.
Il breve periodo di tranquillità che si apre nel 1960 vede un rilancio dei fumetti, che riprendono i temi delle leggende popolari e dei romanzi classici.
Degno di nota è il fumetto intitolato “La scimmia batte per tre volte lo Scheletro Bianco”( 孙悟空三打白骨精 “sūnwùkōng sān dǎ báigǔjīng”) di Zhao Hóngbēn. (39)
Si afferma in quegli anni Hè Yŏuzhí 贺友直, fondatore del Dipartimento dei Fumetti presso l’Istituto delle Belle Arti a Pechino, che crea opere di notevole valore: “Lĭ Shuángshuáng” 李双双(1962) (40) e “Grandi Cambiamenti in un Villaggio di Montagna” (山乡巨变 “shān xiāng jùbiàn “) (1963). (41)
Il Movimento per l’Educazione Socialista ( 社会主义教育运动 ”shèhuìzhŭyì jiàoyú yùndòng”) del 1963 e, pochi anni più tardi, la Grande Rivoluzione Culturale( 文化大革命“wénhuà dàgémìng”) pongono bruscamente fine a questa fioritura e stroncano per oltre un decennio la produzione fumettistica.
Vi è, in realtà, una ripresa intorno al 1970, ma i soggetti sono rigorosamente politici e strettamente ispirati alla linea del partito.
Abbiamo così l’adattamento di opere “esemplari” come “La Presa della Montagna della Tigre grazie alla strategia” (智取威虎山 ”zhì qǔ wēi hǔ shān”), “La Brigata Rossa Femminile”(红色娘子军 ”hóngsè niángzǐ jūn”),”La Ragazza dai Capelli Bianchi”(白毛女 ”bái máo nǚ”), “Il Porto”(海港 “hǎigǎng”),” Shājiābāng” (沙家浜 “shā jiā bāng”), “La Storia della Lanterna Rossa”(红灯记 “hóng dēng jì“), ”Imboscata alle Tigri Bianche”( 奇袭白虎团 “qíxí báihǔ tuán”), “La Canzone del Fiume del Drago”《龙江颂 “lóng jiāng sòng”) (42) oppure le biografie a fumetti di famosi leader e intellettuali comunisti quali, ad esempio, Lenin e Gorky. (43)
Sebbene la Rivoluzione Culturale abbia avuto complessivamente un effetto disastroso sulla produzione dei fumetti, non mancano alcune pubblicazioni che propagandano i suoi temi.
Possiamo ricordare, in proposito, “La pianura di Línhăi sotto la neve”( 林海雪原 ”línhǎi xuěyuán”) (44) e “Léi Fēng, il bravo soldato del Presidente Máo”( 毛主席的好战士--雷锋” “máo zhǔxí de hào zhànshì--léifēng”). (45)
Gli album che si ispirano alla Rivoluzione Culturale si riconoscono perché recano in copertina citazioni di Máo e perché seguono le regole delle “tre selezioni ”(46) e del “ rosso brillante” (47) (三突出,红光亮 “sān túchū, hóng guāngliàng”).
Nel 1974, mentre infuria la campagna contro la “strana coppia” Lín Biáo – Confucio (批林批孔运动 “pī lín pī kǒng yùndòng”), Hè Yŏuzhí pubblica un fumetto dal titolo significativo: “Il povero Confucio: una vita sbagliata”( 孔老二,罪恶的一生 “kǒng lǎo èr, zuì'è de yīshēng”). (48)
Soltanto dopo la morte di Máo e la caduta della Banda dei Quattro (四人帮 “sì rén bāng”), il fumetto comincia lentamente a rinascere. La politica di apertura annunciata da Dèng Xiaŏpíng 鄧小平 porta, in modo graduale, all’adattamento di romanzi e film stranieri nonché alla traduzione di fumetti stranieri: occidentali e giapponesi. La svolta si traduce anche in un rinnovato interesse per la letteratura e il folklore tradizionali, che i disegnatori possono di nuovo utilizzare senza doverli costringere nella camicia di forza dell’ortodossia maoista.
Lo stesso Hè Yŏuzhí, paladino pochi anni prima della crociata contro Confucio, pubblica nel 1980 un fumetto tratto da una novella di Lŭ Xùn, ”La Luce Bianca”( 白光 “báiguāng”), preoccupandosi più del risultato artistico che del rigore ideologico. Gli eleganti disegni ad acquerello rasentano talora l’arte astratta. (49)
Non mancano fra gli artisti ritornati in attività, coloro che hanno subito persecuzioni e angherie durante la Rivoluzione Culturale e che, ora, danno il loro contributo alla “letteratura delle cicatrici” (伤痕文学” shānghén wénxué”). (50)
“Cicatrici”( 伤痕 "shānghén”) (51) è appunto il titolo di un fumetto pubblicato a puntate durante il 1978 sul “Giornale dei Fumetti”, che riprende la novella omonima di Lú Xīnhuá 卢新华 e che sarà riproposto l’anno successivo in forma di libro. Le illustrazioni sono a colori vivaci e recano come sfondo i poster e le scene della Rivoluzione Culturale, immersi in una specie di bruma come se fossero ormai - e per fortuna lo sono- soltanto un ricordo.
Un secondo fumetto che si ispira alla “letteratura delle cicatrici” è “l’Acero” (枫 ”fēng”), tratto da un racconto di Zhèng Yì 郑义, che descrive le conseguenze drammatiche dei contrasti tra le Guardie Rosse durante la Rivoluzione Culturale. Esso non è apprezzato dalle autorità forse perché non si adegua sufficientemente alla lettura ufficiale “ex post” di quei terribili avvenimenti. (52)
Un terzo fumetto “Zhāng Zhíxīn” 张志新 di Wú Wénhuàn 吴文焕, sulle vicende di una fedele militante comunista imprigionata, torturata ed infine giustiziata durante la Rivoluzione Culturale per essersi opposta alla Banda dei Quattro, non sarà neppure pubblicato. (53)
Si giunge così a questi ultimi decenni, che, secondo quanto scrive l’enciclopedia on-line Băidù Băikē 百度百科, hanno visto, dopo un’ultima fioritura tra il 1978 ed il 1985, un rapido declino dei fumetti, scomparsi ormai quasi del tutto dal mercato cinese. (54)
Nella voce relativa ai “liánhuánhuà” si legge infatti che, rispetto al periodo di massimo splendore dei fumetti, negli Anni Ottanta del secolo scorso, il numero dei disegnatori che continuano ad operare in tale settore si è enormemente ridotto e che, nella “Casa editrice per le Belle Arti” di Shànghăi, dove una volta lavorava Hè Yŏuzhí, non c’è più un solo fumettista impiegato a tempo pieno.
Il compilatore della voce ritiene che il crollo verticale nella diffusione dei fumetti sia dovuto a diversi fattori:
- da una parte, la concorrenza spietata del cinema e della televisione nonché quella dei fumetti esteri, in particolare i “manga” giapponesi, oggi facilmente accessibili grazie ai moderni mezzi di comunicazione;
-dall’altra, il mancato aggiornamento delle tematiche narrative, il mancato rinnovamento delle tecniche pittoriche ed il sempre più accentuato disinteresse dei disegnatori più quotati nei confronti dell’attività fumettistica.
Le cifre che testimoniano il crollo delle vendite sono impressionanti.
Se, nella seconda metà del XX° secolo, le tirature raggiungevano facilmente il milione di copie, nei primi anni di questo secolo esse sono scese a poche migliaia di unità.
L’unico periodico rimasto in vita, il “Giornale dei Fumetti (连环画 报 “liánhuánhuà bào”) che, intorno al 1980, tirava 1.280.000 copie, vende attualmente circa 10.000 copie.
Secondo il critico d’arte Xiè Chūnyàn 谢春彦, i fumetti vanno considerati come una forma d’espressione legata ad una determinata epoca storica. È dunque normale che, quando una società muta radicalmente, mutino radicalmente anche le sue forme di espressione.
Lĭ Xīn 李新, redattore-capo della “Casa Editrice per le Belle Arti” di Shànghăi, ritiene possibile una sopravvivenza dei fumetti in ambiti limitati (educazione infantile, biblioteche dopolavoristiche, biblioteche comunali), cioè come prodotti aventi fini specifici e destinati ad un pubblico ben determinato.
Diversa è invece la situazione di Táiwān, dove la fumettistica, che, per ovvie ragioni storiche, ha sempre ignorato i temi rivoluzionari, ha ora abbandonato anche i soggetti tradizionali per ispirarsi soprattutto ai temi e alle forme dei “manga” giapponesi e sembra godere di una notevole vitalità.
Tra i fumetti più popolari possiamo ricordare “Il Cortile del Drago Nero” (乌龙院 “wūlóngyuàn”) (55), serie disegnata da Ao Yòuxiáng 敖幼祥, conosciuto come “Il Dio dei Fumetti Cinesi”( 中国漫神 “zhōngguó màn shén”), “Il Maestro non parla” (“zĭ bù yǔ” 子不语) (56) e “La Canzone di Chánggē” (“cháng gē xíng”), (57) della giovane Xià Dá 夏达 , “Tre per i gatti, quattro per i cani” ( 猫三狗四“māo sān gǒu sì” ) di Māo Xiăolè 猫小乐 (58), “Note sull’allevamento dei gamberetti rossi”( 水晶虾达人修炼漫记 ” shuǐjīng xiā dá rén xiūliàn màn jì”) di Niú Yuàn 牛媛 (59), “Asso, il ragazzo geniale” (推理少年艾斯 “tuīlǐ shàonián ài sī”) di Yán Lóngzǐxù 炎龙紫绪 (60), “La mia famiglia vive a Xīshuāngbǎnnà”( 我家住在西双版纳 “wǒ jiā zhù zài xīshuāngbǎnnà”) e “La macchina del tempo del porcellino”( 猪仔仔的时光机 “zhū zǎi zǐ de shíguāng jī “) di Zhū Lètáo 猪乐桃 . (61)
È difficile dire, in questo momento, se assisteremo nei prossimi anni ad una rinascita dei fumetti pubblicati nella Repubblica Popolare di Cina. Per gli appassionati del genere, il fatto che le edizioni più rare ed antiche raggiungano oggi prezzi da capogiro nelle aste frequentate dai collezionisti è soltanto una magra consolazione.
NOTE
* La ricerca dei “link” su Internet è stata effettuata in tempi brevi. Ciò non mi ha consentito di selezionarli accuratamente. Mi riservo perciò di sostituire uno o più “link” qualora dovessi trovarne altri più precisi o dettagliati.
1) Il quotidiano “Shēnbào” 申報 (titolo tratto dalla contrazione dei termini “Shēnjiāng Xínbào” 申江新報, vale a dire ”Il giornale dello Shēnjiāng”) fu fondato nel 1872 dall’uomo d’affari inglese Ernest Major.
2) Cfr. 点石斋画报_百度百科 (baidu.com)
https://www.shuge.org/ebook/dian-shi-zhai-hua-bao/
https://www.sohu.com/a/283782730_562249
3) Viene indicato con il termine “báimiáo” 白描 (letteralmente “disegno semplice”) il disegno ad inchiostro nero senza aggiunta di colori. È caratterizzato dalla nettezza e dalla precisione dei tratti.
4) I ”Dipinti del Nuovo Anno”(年画 “niànhuà”) erano illustrazioni, di solito litografie, rappresentanti una divinità (generalmente il “guardiano della soglia” o “mén shén” 門神) che ogni famiglia acquistava in occasione del Capodanno per appenderle alle pareti ed invocare così prosperità e benessere. Col passare del tempo il loro tema si ampliò gradualmente fino a comprendere anche soggetti di natura politica. Erano una forma di pittura molto popolare con cui numerosi artisti cominciavano la loro carriera. Uno dei maggiori centri di produzione dei “niànhuà” era Sūzhōu 苏州.
5) Cfr. https://kknews.cc/history/56vomok.html
http://183.63.187.59/chapter/22
http://1www.tnua.edu.tw/~TNUA_THEATRE/files/archive/396_02744611.pdf
6) Cfr. 老猿百态 - 中国书画鉴赏辞典 - 中国工具书网络出版总库
http://www.zhlhh.com/ReadRoom/aamglhh/article/yj5.html
(par.n.5)
https://www.hkeaa.edu.hk/DocLibrary/Candidates/Special_Needs_Candidates/CHist_sample1_original.pdf
7) Il titolo della serie gioca sull’omofonia tra il carattere 猿 (“yuán”), che significa “scimmia” e il cognome Yuán 袁. Yuán Shìkăi 袁世凯 (1859-1916), generale della dinastia Qíng, fu il primo presidente della Repubblica di Cina. Alla fine del 1915 tentò, senza successo, di proclamarsi imperatore. Morì pochi mesi dopo.
8) Erano chiamati dagli Occidentali “signori della guerra” i generali che, tra il 1916 ed il 1928, controllarono con le loro truppe vaste zone del territorio cinese, sottraendole all’effettiva sovranità del nuovo governo repubblicano. Il termine cinese corrispondente è 军阀 (“jūnfá”) che significa “gruppo di ufficiali”, ”giunta militare”.
9) La trama dell’opera, ispirata ad un episodio di un celebre romanzo popolare di fine Ottocento: “I tre cavalieri e i cinque giustizieri” ( 三俠五义 “sānxiá wŭyì” ) è la seguente: Una concubina imperiale, gelosa di un’altra concubina che ha appena avuto un figlio, lo rapisce per impedire che la rivale possa vantarsi di aver generato un erede al trono e depone un gatto nella culla vuota.
L'album a cui conducono i link qui di seguito indicati potrebbe essere una ristampa anastatica del fumetto del 1919. Contrariamente a quanto afferma la fonte che lo cita (Chinese Short Stories chinese-shortstories.com (chinese-shortstories.com)), il disegno mi pare tuttavia elegante e molto curato nei dettagli.
Cfr. https://bbs.voc.com.cn/viewthread.php?action=printable&tid=7809725
https://bbs.voc.com.cn/topic-7809725-2-1.html
10) Cfr. 连环画—狸猫换太子(上)_网易订阅 (163.com)
11) Le immagini cui rimanda il link sembrano essere una riproduzione anastatica del fumetto originale, effettuata nel 1980.
Cfr. 诸葛亮招亲 第3页 (laohuabao.com)
12) Cfr. Cfr. https://kknews.cc/history/xnygp6o.html
13) Il “Romanzo dei Tre Regni”, pubblicato nel 1928, è un’opera monumentale in 24 volumi, ciascuno dei quali comporta 32 tavole, per un totale di 768 illustrazioni. Il disegnatore è Chén Dānxù 陈丹旭.
Numerossimi sono i fumetti che hanno per oggetto il “Romanzo dei Tre Regni”.
Il link qui sotto riportato rimanda a quello disegnato da Liú Bóliáng 刘伯良
三国演义》连环画 版本知多少,介绍一套罕见民国初年版 (sohu.com)
14) “In Riva all’Acqua”, disegnato da Lĭ Shùchéng 李树丞, è pubblicato nel 1928.
Il link qui sotto riportato rimanda a due fumetti sullo stesso tema: “In Riva all’Acqua” ( 水浒传” shuǐhǔ zhuàn”) di Zhōu Yúnfăng 周云舫 e “ Le Paludi del Liángshān” (水泊梁山 “ shuǐbó liángshān”) di Chén Dānxù 陈丹旭
https://www.sohu.com/a/223112502_657240
15) Xuē Rénguì (614d.C.-683 d.C.) fu un celebre generale della dinastia Táng, che condusse con successo numerose campagne militari.
16) Cfr: http://blog.sina.com.cn/s/blog_e77fcc4f010309te.html
http://blog.sina.com.cn/s/blog_18344c67a0102z5na.html
17)) Cfr https://read01.com/zh-sg/mzjJ2yN.html#.YDAiM-hKiUk
https://mts.jk51.com/tushuo/10185460.html
18) In origine i “fumetti” erano designati in modo diverso secondo le regioni: essi erano chiamati “xiaŏrénshū” 小人书, cioè “libri per bambini” o “libri per persone semplici” nelle regioni settentrionali, e “gōngzàishū” 公仔书, cioè “libri di figurine”, nelle regioni meridionali. Si passò poi al termine “liánhuántúhuá” 连环图画, cioè “immagini in serie, immagini a catena”, che fu successivamente semplificato in “liánhuánhuà” 连环画.
19) Cfr. https://kknews.cc/culture/oeznl5o.html
http://www.360doc.com/content/20/0430/17/605353_909461756.shtml
20) Cfr. 20) Cfr. 民国连环画《天宝图》 不止一种版本_民国连藏第一痴_新浪博客 (sina.com.cn)
朱润斋-连环画数字图书馆 (sinocomic.com)
Il link che segue conduce ad un altro suo album intitolato "Le dieci belle illustrazioni" (十美图 "shí měi tú ).
民国连环画《十美图》之一「朱润斋作品」 - 每日头条 (kknews.cc)
21) Il fumetto intitolato “ La storia di Píng Yáng” (张勇平阳传 “zhāng yǒng píngyáng zhuán”) si rifà alle gesta di una principessa guerriera, che nel 7° secolo d.C. contribuì alla fondazione della dinastia Táng.
Il fumetto intitolato “L’Investitura degli Dei” ( 封神榜 “fēngshénbǎng”) è tratto dal romanzo omonimo di Xù Zhònglín 许仲琳 (Dinastia Míng 明朝), che racconta la vittoria del re Wŭ dei Zhōu 周武王 su Zhòu, l’ultimo sovrano della dinastia Shāng 商纣王.
Il link qui sotto riportato conduce ad un fumetto dello stesso periodo avente lo stesso tema, che non sembra tuttavia essere il fumetto di Zhōu Yúnfăng .
https://kuaibao.qq.com/s/20190408AZOTR900?refer=spider
22) Il fumetto cui rimandano i link qui sotto citati non riporta il nome dell’autore. Non vi è quindi la certezza che sia quello disegnato da Shén Mànyún.
Cfr. https://www.163.com/dy/article/ECENCM2R05444HB4.html
https://www.163.com/dy/article/ECEN2E63053777R0.html
23) Curiosamente, nello stesso periodo, il governo del Guómíndàng proibì anche la proiezione del film “All’ovest niente di nuovo”, tratto dall’omonimo libro di E.M. Remarque, ma per il motivo opposto: perché era un film pacifista.
24) Cfr. http://blog.sina.com.cn/s/blog_6e27fb970102vp69.html
25) La distinzione tra “manhuà” 漫画 e “liánhuánhuà” 连环画 è piuttosto sottile. Il termine “mànhuà”, che si richiama al termine giapponese “manga” 漫画, reso celebre dagli schizzi di Hokusai 北斎 (1760-1849), fu infatti usato per la prima volta nel 1925 da Fēng Zĭkăi 丰子恺per indicare la serie di vignette politiche da lui pubblicate nel “Settimanale Letterario”( 文學週報 “wénxué zhōubào”) di Shànghăi. Da allora, il termine “mànhuà” ha gradualmente soppiantato il termine “liánhánhuà”. Si può dire in generale che, mentre il termine “liánhuánhuà” si adatta meglio ai fumetti che conservano un legame con i temi e le forme della letteratura tradizionale, il termine ”mànhuà” designa piuttosto i fumetti che risultano più originali sia per la loro tematica sia per la loro presentazione.
26) Cfr. http://www.laohuabao.com/huabao/lhhb-1982-3/10123740_3.html
27) Cfr. https://www.guangzhouinfo.cn/home/article/view/id/15985.html
https://www.epailive.com/goods/14055876
https://www.shuge.org/ebook/modern-sketch/
28)Cfr. http://www.sanmao.com.cn/father/artwork/comic/index/html/index.htm
29) https://www.twoeggz.com/news/8309478.html
30) Cfr. Zhoua1: 阿Q正传 漫画
31)Cfr. https://2newcenturynet.blogspot.com/2012/05/blog-post_5493.html
32) Cfr. https://www.sohu.com/a/369368563_120441479
http://blog.sina.com.cn/s/blog_14196966501030b9h.html
33) Il fumetto dedicato ai guerriglieri della ferrovia è pubblicato nel 1956.
Cfr. https://jbh.17qq.com/article/igeihgebz.html
Esistono molti altri fumetti dedicati a questo tema. Si veda, qui di seguito, un fumetto degli Anni Settanta che esalta le gesta dei “Piccoli Guerriglieri della Ferrovia” (小铁道游击队 “xiăo tiědào yóují duì”).
Cfr. https://kknews.cc/zh-sg/news/xr22kv9.html
34) Il primo dei link qui sotto indicati riporta l’edizione del 1951. Il secondo contiene altri due fumetti dedicati a questa favola, pubblicati, rispettivamente, nel 1970 e nel 1994.
Cfr. https://www.sohu.com/a/199132013_657240
https://www.163.com/dy/article/FCMDABL705444XCH.html
35) Cfr. https://www.thepaper.cn/newsDetail_forward_1299577
36) Il romanzo è ambientato nell’Italia del Risorgimento. Un giovane inglese, sedotto dalle idee di libertà, partecipa alle attività rivoluzionarie nel Granducato di Toscana e nello Stato Pontificio e va incontro ad una tragica fine. Il libro, pressoché sconosciuto in Europa, ha avuto un grande successo in Cina.
Cfr. https://zhuanlan.zhihu.com/p/120975226
37) “Come fu temprato l’acciaio” può essere considerato un romanzo-modello del realismo socialista. Il protagonista, Pavel Korchagin, combattente della Guerra Civile, è un eroe positivo che lotta con tutte le sue forze per il progresso della società e per la vittoria del proletariato.
Cfr. https://kuaibao.qq.com/s/20190728AZPHTJ00?refer=spider
38) Cfr. https://m.lhh1.com/files/nd80/523.html
39) Cfr. https://www.sohu.com/a/365939109_120441469
https://medium.com/@664670609/%E8%AE%BA%E8%B5%B5%E5%AE%8F%E6%9C%AC-%E9%92%B1%E7%AC%91%E5%91%86%E7%89%88-%E5%AD%99%E6%82%9F%E7%A9%BA%E4%B8%89%E6%89%93%E7%99%BD%E9%AA%A8%E7%B2%BE-%E8%BF%9E%E7%8E%AF%E7%94%BB-%E4%B8%AD%E8%8B%B1%E5%8F%8C%E8%AF%AD%E5%AF%B9%E7%85%A7-22a74449b6c2
40) Cfr. https://www.sohu.com/a/125723461_486652
http://www.artnet.com/artists/he-youzhi/lishuangshuang- lianhuanhuafengmianyuangao-ku_M_p-bgBMzn2Y8gtNvXA2
41) Cfr. https://www.sohu.com/a/318790789_100110703
42) ”La Presa della Montagna della Tigre grazie alla Strategia” narra come una squadra dell’Esercito Popolare di Liberazione affronti un gruppo di banditi nella Cina Settentrionale ed espugni il loro covo.
Cfr. https://kknews.cc/culture/ok5gxpm.html
”La Brigata Rossa Femminile” narra le imprese di Wú Qiónghuā 吴琼花, una ragazza sfruttata, che, dopo aver raggiunto l’Armata Rossa, acquisisce una maturità politica e combatte eroicamente contro i suoi antichi oppressori.
Cfr. https://www.lhh1.com/modules/cartoon/cartooninfo.php?id=82
“La Ragazza dai Capelli Bianchi” narra le vicende di una giovane contadina durante la guerra di resistenza contro i Giapponesi. Le sofferenze e le torture subite l’hanno fatta incanutire anzitempo, ma la vittoria della Rivoluzione le riporta la libertà e la serenità.
Cfr. https://baike.baidu.com/pic/%E7%99%BD%E6%AF%9B%E5%A5%B3/5939916/0/d6ca7bcb0a46f21fda108b92f6246b600d33aecf?fr=lemma&ct=single#aid=0&pic=d6ca7bcb0a46f21fda108b92f6246b600d33aecf
“Il Porto” narra la storia di una squadra di portuali, impegnati a caricare nel modo più rapido i prodotti da spedire in Africa, Asia e America Latina per sostenere le battaglie di libertà e di indipendenza dei popoli.
Cfr. https://j.17qq.com/article/hohfojbdz.html
In “Shājiābāng”, i guerriglieri sono costretti ad evacuare la zona di Chángshú, abbandonando, nascosti nel villaggio di Shājiābāng, alcuni compagni malati o feriti. Nonostante i rastrellamenti dei Giapponesi e dei collaborazionisti, il gruppo riesce a sfuggire alla cattura fino al ritorno vittorioso dei partigiani.
Cfr. https://www.amazon.cn/dp/B07839RZ6P
“La Storia della Lanterna Rossa” ha per protagonisti i membri di una famiglia di patrioti. Il padre, ferroviere, che collabora con i partigiani, viene tradito, catturato e giustiziato. La nonna preferisce morire piuttosto che rinunciare ai propri ideali. Rimane solo la giovane nipote, che riesce finalmente a riprendere contatto con i guerriglieri e a fornir loro informazioni vitali per la loro lotta contro gli occupanti.
Cfr. https://www.amazon.cn/dp/B077ZRKXYG
“Imboscata alle Tigri Bianche” esalta il valore dei soldati cinesi impegnati contro le truppe americane nella guerra di Corea.
Cfr. https://baike.baidu.com/pic/%E5%A5%87%E8%A2%AD%E7%99%BD%E8%99%8E%E5%9B%A2/7710266/0/fc1f4134970a304eafc888d4dec8a786c9175c31?fr=lemma&ct=single#aid=0&pic=fc1f4134970a304eafc888d4dec8a786c9175c31
“La Canzone del Fiume del Drago” descrive le vicende della lotta contro la siccità della primavera 1963 nel Fújiàn Meridionale.
Cfr. https://3g.163.com/dy/article/FTSR869U05421U4D.html
https://j.17qq.com/article/qwhfwqpqy.html
43)Cfr.
http://blog.sina.com.cn/s/blog_14196966501030b9x.html
http://www.360doc.com/content/16/0619/22/17132703_569121708.s
44) David Kunzle (in https://www.artforum.com/print/197304/i-fumetti-di-mao-38612 ) osserva tuttavia, in disaccordo con l’opinione di altri, che, per quanto pubblicato nel periodo della Rivoluzione Culturale, questo fumetto ha piuttosto l’andamento di un western, nel quale l’ideologia rivoluzionaria non svolge un ruolo preponderante.
Cfr. https://www.sohu.com/a/168584611_717685
https://open-hl.toutiao.com/a6857315501954040323/?utm_campaign=open&item_id=6857315501954040323&crypt=4005&utm_medium=webview&label=vivo_llq_channel&req_id=202009161920040101980662124C1B4346&dt=vivo%20Y3%204G%2B64G&gy=bf1a42b968c520bad65c5db13f8f92843bea6163e05381ace17d974fbd5f9808da
http://www.sinocomic.com/index.php/book/reader/index/guid/MDAwMDAwMDAwMMWLgtqFzbluhJiooMSJnGSxs31t.html#page/2
45) Lei Fēng è un soldato modello, che, ispirandosi ai “Pensieri” di Máo, riesce a superare il proprio desiderio di vendetta per i torti subiti e la propria ambizione personale ed a sublimarli nel perseguimento dell’interesse comune.
Cfr. https://kknews.cc/zh-my/history/b683v96.html
Per dare un’idea dell’impostazione ideologica dell’album, riporto qui di seguito le didascalie di alcune vignette:
- Il compagno Léi Fēng era caporale di un plotone del Genio Ferrovieri dell’Esercito Popolare di Liberazione. Membro del Partito comunista, esponente esemplare della Lega della Gioventù Comunista, glorioso combattente della Causa, morì in servizio all’età di soli 23 anni. La sua nobile anima comunista, la sua salda fede nel proletariato e la sua incondizionata dedizione al popolo meritano di essere sempre ricordate.
- Léi Fēng nacque il 30 dicembre 1939 in una famiglia di contadini poveri a Ānqín, contea di Wángchéng, Húnán. Suo padre riportò gravi lesioni interne dopo essere stato selvaggiamente picchiato dai soldati giapponesi e continuò a vomitare sangue sino alla morte, che avvenne quando Léi Fēng era ancora molto piccolo.
- Due anni dopo la morte del padre, il fratello maggiore, ancora bambino, costretto a lavorare in fabbrica dagli sfruttatori capitalisti, contrasse la tubercolosi e morì tra le braccia della madre.
- Dopo la morte del padre, del fratello e della sorellina di Léi Fēng, la madre fu assunta come domestica in casa della ricca famiglia Tán. Un giorno, inaspettatamente, fu violentata dal padroncino. Senza più voglia di vivere, piangendo amaramente, condusse Léi Fēng a casa della zia e glielo affidò, dicendole che doveva assentarsi per una incombenza.
- Il giorno successivo Léi Fēng corse a casa e vide che sua madre si era impiccata ad una trave del soffitto.
- Da quel giorno in poi Léi Fēng visse con la zia paterna. Anche la famiglia della zia era molto povera. Léi Fēng la aiutava, andando spesso in montagna a tagliare la legna. Sebbene, a quell’epoca, avesse soltanto sette od otto anni, era già un ragazzo molto bravo e laborioso.
- Nell’agosto del 1949 il villaggio natale di Léi Fēng fu liberato. Ben presto vi fu istituito un gruppo giovanile comunista e Léi Fēng ne diventò il capo, partecipando con entusiasmo alla lotta per la riforma agraria ed alla campagna contro i latifondisti. Sfilava per le vie con gli abitanti del villaggio urlando: ”Abbasso i latifondisti. Vendichiamoci dei torti che ci hanno fatto!”.
- Grazie all’assistenza ed all’aiuto dell’Associazione dei Contadini e dell’amministrazione del villaggio, l’orfano poté andare a scuola. Manifestò per questo la sua gratitudine al compagno Péng Démào, che era allora presidente dell’Associazione dei Contadini e che divenne più tardi sindaco del villaggio. Péng Démào gli disse: “Non ringraziarmi, ragazzo mio. I nostri benefattori sono il Presidente Máo, il Partito Comunista e l’Esercito Popolare di Liberazione”.
- Appena arrivato a scuola, Léi Fēng aprì il sillabario e vide, sulla prima pagina, il bel viso del Presidente Máo che gli ispirò nobilissimi sentimenti. La prima cosa che scrisse nel suo quaderno quando imparò a scrivere fu: ”Lunga vita al Presidente Máo”. Decise allora di studiare con applicazione e di essere un bravo scolaro per il Presidente Máo.
- Nel 1956 Léi Fēng conseguì il diploma di maturità. In quel momento il Paese si trovava nel pieno della campagna per lo sviluppo agricolo. Léi Fēng era deciso a contribuire con tutte le proprie forze alla creazione di una nuova agricoltura socialista. Lasciò perciò lo studio per collaborare con l’amministrazione cittadina e spesso si recava a lavorare in campagna con i suoi compaesani.
46) La regola delle “tre selezioni” disciplina la scelta dei protagonisti dei fumetti. Tra la massa dei possibili personaggi vanno dapprima selezionati coloro che hanno un atteggiamento positivo nei confronti della società. Tra costoro vanno poi presi in considerazione gli individui che presentano doti particolari. Da questo gruppo ristretto emergeranno infine i personaggi dotati di qualità eccezionali, gli “eroi”, le cui storie saranno raccontate dai fumetti.
47) La regola del “ rosso brillante” disciplina il contenuto e la forma dei fumetti
Il termine “rosso” indica che il soggetto trattato deve necessariamente riflettere l’ideologia marxista-leninista ed esaltare le imprese e le realizzazioni di chi si ispira a tale ideologia. I protagonisti dei fumetti potranno quindi essere soltanto i leader e i dirigenti del partito, gli eroi proletari, i militanti comunisti, gli operai, i contadini e i soldati che lottano per il progresso.
L’aggettivo “brillante” indica che la forma del fumetto deve ispirarsi al “realismo socialista”: la trama deve essere chiara, lo stile limpido e non volgare, i temi positivi ed educativi. Il disegno deve essere vivace, preciso, armonioso ed aderente alla realtà. I personaggi devono essere di carattere forte, leale e combattivo, consci delle mete che intendono raggiungere e non tormentati da dubbi ed angosce.
48) Cfr. https://www.bilibili.com/read/cv1996185/
49) Cfr. http://www.laohuabao.com/huabao/lhhb-1981-1/18142264_2.html
50) È chiamata “letteratura delle cicatrici” ( 伤痕文学 “shānghén wénxué”) quella produzione letteraria, successiva alla morte di Máo, che descrive le persecuzioni subite dagli intellettuali durante la Rivoluzione Culturale. Essa prende il nome dal racconto “Cicatrici” (伤痕 “shānghén”) di Lú Xīnhuá 卢新华, pubblicato nel 1978.
51) Cfr. https://m.lhh1.com/files/nd70/749.html
http://www.cnzihua.cn/shuhuazatan/23532.html
Riporto il testo del fumetto in un altro articolo della presente rubrica, perché risulta troppo luingo per essere inserito in queste note.
52) Cfr. http://www.cnzihua.cn/shuhuazatan/23460.html
53) Il fumetto che narra la storia di “Zhāng Zhíxīn”, creato nel 1979, sarà pubblicato soltanto nel 2005.
Cfr. http://reader.epubee.com/books/mobile/57/5764fb492024bb1495b02ea1c0b9f9ac/text00013.html
54) Cfr. https://baike.baidu.com/item/%E8%BF%9E%E7%8E%AF%E7%94%BB/340165
55) La serie racconta la storia di due maestri di arti marziali e dei loro allievi. La tiratura ha raggiunto un milione di copie.
Cfr. https://baike.baidu.com/item/%E4%B9%8C%E9%BE%99%E9%99%A2/15418211
56) Il titolo della serie è tratto da un passo dei “Dialoghi “ ( 论语”lún yŭ”) di Confucio”, cap.7, par.21: “Il Maestro non parlava mai di prodigi, di atti di violenza, di ribellioni e di esseri sovrannaturali. “( “子不语怪力乱神 “zi bù yǔ guàilì luàn shén”). La piccola Yŭ, protagonista della serie, è invece dotata di poteri paranormali e vive in un mondo magico e meraviglioso di cui le persone ordinarie ignorano persino l’esistenza.
Cfr. https://www.baidu.com/from=844b/ssid=1c6370696e6b696c696b794c40/s?word=%E5%A4%8F%E8%BE%BE%E5%AD%90%E4%B8%8D%E8%AF%AD%E6%BC%AB%E7%94%BB&sa=re_dl_prs_34689_2&ms=1&rqid=8999905715149941013¶ms_ssrt=node-san&rq=%E5%A4%8F%E8%BE%BE%E6%BC%AB%E7%94%BB%E6%9C%89%E5%93%AA%E4%BA%9B&rsf=1630001&asctag=50986
57) La storia è ambientata ai tempi della Dinastia Táng e narra le avventure della principessa Lĭ Chánggē costretta a fuggire e a nascondersi dopo che tutta la sua famiglia è stata sterminata dall’imperatore suo zio.
Cfr. https://baike.baidu.com/item/%E9%95%BF%E6%AD%8C%E8%A1%8C/5464938
58) Il titolo della serie richiama un vecchio proverbio che, riferendosi ai differenti periodi di gravidanza dei gatti e dei cani (rispettivamente tre e quattro mesi), intende mettere in rilievo il modo diverso in cui persone diverse affrontano la vita. Il tema del fumetto è la vita quotidiana con tutte le sue piccole vicende viste dalla prospettiva di un cane e di un gatto.
Cfr. https://www.photophoto.cn/pic/02815402.html
https://yule.sohu.com/20040715/n221016966.shtml
59) Il fumetto descrive il modo tortuoso in cui un acquariofilo appassionato di gamberetti rossi (in particolare della specie detta “Red Crystal Shrimp” o “Caridina Cantonensis”) si trasforma a poco a poco in un esperto specialista della vita e dell’allevamento di questi crostacei.
Cfr. http://www.yiquhai.com/content/293899.html
60) La serie verte su un ragazzino, che, con i suoi geniali ragionamenti, riesce a risolvere anche i casi criminali più misteriosi.
Cfr. http://bbs.tianya.cn/post-3d-57329-1.shtml
61) Tema dei due fumetti sono i ricordi d’infanzia dell’autrice.
Cfr. https://wenku.baidu.com/view/4b0012cabb4cf7ec4afed047.html
http://ishare.iask.sina.com.cn/f/38386049.html