L’origine del teatro cinese moderno si può far risalire al 1907 quando, a Tokyo, un gruppo di studenti cinesi fondò una società letteraria chiamata “La Società del Salice Primaverile” ( 春 柳 社 “chūnliŭ shè”) con l’intento di mettere in scena un “teatro parlato (話 劇 “huàjù) che si ispirava alle opere dei drammaturghi occidentali. (1)
Nel 1912 fu fondata a Shànghăi, dove già nel 1866 la comunità occidentale aveva costruito un proprio teatro e dove nel 1908 gli stessi Cinesi avevano inaugurato un teatro, il New Stage (新 舞 台 “xīn wŭtái”), che presentava le caratteristiche architettoniche e tecniche di una moderna sala teatrale, la società letteraria “Illuminismo” (開 明 社 “kāimíng shè”), tra i cui scopi rientrava la promozione dei generi letterari moderni.
Uno dei settori a cui si interessò questa società fu appunto il teatro. A Shànghăi furono messi in scena soprattutto drammi e commedie di autori occidentali, quali Ibsen, Bjӧrnson, Strindberg e Checov, ma furono anche create opere cinesi che presero il nome di “commedie civili” (文 明 戏 “wénmíngxì”).
Il nuovo genere teatrale abbandonò le forme stilizzate e simboliche dello spettacolo tradizionale e adottò spesso il cosiddetto “metodo Stanislavsky”, nel quale gli attori si sforzavano di fornire un ritratto preciso e psicologicamente accurato dei personaggi rappresentati.
I tentativi di diffondere in Cina il teatro parlato ebbero successo presso una ristretta élite di intellettuali, ma si urtarono per lungo tempo alla diffidenza del pubblico , abituato alle forme teatrali tradizionali.
Molti testi teatrali occidentali furono tradotti in cinese negli anni “20 e “30, ma il teatro parlato cominciò ad affermarsi solo quando il successo del cinematografo rese familiari al gran pubblico temi e tecniche di recitazione diversi da quelli con cui aveva a che fare da secoli.
Fra le opere più importanti di questo periodo si può ricordare “La morte di un celebre attore d’opera” (明 优 之 死 “míng yōu zhī sì”) di Tiàn Hàn田 漢 ( 1898-1968), che descrive la vana lotta di un anziano attore contro la corruzione e il dispotismo.
Nel 1933 apparve sulla rivista “Il Trimestrale Letterario” ( 文 字 季 刊 “wénzì jìkān”) il dramma “Temporale”(雷 雨 “léiyŭ”) di Cáo Yŭ 曹 禺 (1910-1996), che poco tempo dopo fu messo in scena a Jìnán 濟 南 e successivamente, nel 1935, a Shànghăi e a Tokyo, dove riscosse un buon successo. Nel 1936 “Temporale” fu rappresentato a Nanchino con lo stesso autore nella parte del protagonista.
Il tema del dramma, in quattro atti preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo, è la disgregazione di una famiglia che, pur apparendo sotto certi aspetti moderna e occidentalizzata, soccombe agli effetti disastrosi del tradizionalismo e dell’ipocrisia.
La trama, molto complessa e un po’ingarbugliata, può essere riassunta, per sommi capi, come segue:
Antefatti: Il giovane Zhōu Púyuán 周 樸 園 , erede di una famiglia di ricchi industriali, ha una relazione con la domestica Shīpíng 時 萍 , dalla quale ha un figlio, Píng 萍 . Púyuán caccia di casa Shīpíng, ma tiene con sé il figlio. Qualche anno più tardi sposa una ragazza di buona famiglia Fányī 繁漪, da cui ha un altro figlio, Chōng 沖 .
All’inizio del dramma, Púyuán ormai cinquantenne dirige l’impresa familiare.Tra i suoi domestici figurano il maggiordomo Lŭ Guì 魯 貴 e la figlia di quest’ultimo Sìfèng 四 鳳 . Il figlio minore di Púyuán, Chōng, è innamorato di Sìfèng, la quale però intrattiene una relazione nascosta con il figlio maggiore Píng, che, a sua volta, ha una tresca anche con la matrigna Fányī.
Fányī, che vuole liberarsi di Sìfèng, convoca la moglie del maggiordomo perché porti via la figlia, ma la signora Lŭ, la quale non è altri che Shīpíng, si accorge casualmente di avere a che fare con la famiglia di Púyuán. Quando Sìfèng confessa alla madre che è incinta di Píng, Shīpíng si rende conto con orrore che i due hanno commesso incesto, ma non ha la forza di rivelar loro la terribile verità e non riesce a far altro che cercare di convincerli ad andarsene subito e a stabilirsi il più lontano possibile, in modo da troncare tutti i rapporti con la famiglia Zhōu. I due stanno per allontanarsi insieme quando arriva, accompagnata da Chōng, Fányī, che, accecata dalla gelosia e desiderosa di vendetta, rivela a tutti di essere l’amante di Píng. In quel momento entra nella stanza Púyuán, che, ignaro di tutto, confessa di avere un tempo sedotto Shīpíng, che è la madre del suo primogenito. Sìfèng, disperata, fugge via, seguita da Chōng, che è ancora innamorato di lei, ma, nel buio, i due inciampano su un cavo elettrico spezzato e muoiono fulminati. Mentre Púyuán, Fányī e Shīpíng si precipitano fuori, si ode dall’interno della casa un colpo di pistola: Zhōu Píng s’è ucciso.
Alla vicenda familiare si aggiunge un aspetto politico-sociale di attualità rappresentato dallo scontro tra l’industriale Púyuán ed il sindacalista Lŭ Dàhăi 魯 大 海 , che è, in realtà un altro figlio di Púyuán, perché Shīping era incinta per la seconda volta quando fu cacciata da casa Zhōu.
Sebbene non privo di imperfezioni tecniche, il dramma ebbe negli anni un enorme successo di pubblico ed è tuttora considerato come una tappa fondamentale nello sviluppo del teatro moderno in Cina.
Riporto, qui di seguito, la traduzione dell’ultima scena del primo atto.
Zhōu Púyuán rientra nella stanza e rivolge uno sguardo affettuoso e intenerito al suo primogenito Zhōu Píng, il cui volto gli ricorda quello della madre. (2) Si lascia trascinare un attimo da questo pensiero, ma subito riprende il controllo di sé stesso.
Púyuán: Ho sentito dire che ti stai comportando in modo vergognoso.
Píng (sorpreso e impaurito): Perché?
Púyuán (avvicinandosi a Píng) : Ti rendi conto che il tuo modo di fare imbarazza tuo padre e ...(fa una pausa), più ancora, dispiacerebbe a tua madre?
Píng (colto dal panico): Papà!
Púyuán (prendendo affettuosamente nelle sue mani la mano di Ping):Tu sei il mio primogenito. Questa faccenda è una cosa di cui vorrei parlarti a quattr’occhi. (fa una pausa e tossisce significativamente) Mi hanno detto che in questi due anni, mentre ero lontano, tu, qui a casa, non ti sei comportato bene.
Píng (terrorizzato): Papà!! Non ho fatto niente...niente...niente...davvero niente....
Púyuán: Chi fa qualcosa deve avere il coraggio di assumersene la responsabilità!
Píng: (impallidendo): Papà!!!
Púyuán: Persone della ditta mi hanno riferito che, soprattutto negli ultimi tre mesi, ti sei comportato molto male: sei sempre in giro per le sale da ballo, bevi, giochi e passi le notti fuori casa
Un’espressione di sollievo appare sul volto di Píng. (3)
Píng: Ah! È di questo che volevi parlarmi...
Púyuán: È vero ciò che mi hanno raccontato?. (fa una lunga pausa) Dimmi la verità?
Píng (arrossendo) : È vero, papà!
Púyuán: Un ragazzo di quasi trent’anni dovrebbe riuscire a capire che cos’è il “decoro”! Ti ricordi ancora perché ti abbiamo chiamato “Píng”?
Píng: Me lo ricordo.
Púyuán: Allora, ripetimelo tu stesso.
Píng: È perché mia madre si chiamava Shìpíng. Quando morì , volle lei stessa che mi chiamassero così anziché usare il nome che mi era stato dato alla nascita.(4)
Púyuán: Ed io adesso ti chiedo, per la memoria di tua madre, di cambiare totalmente la tua condotta.
Píng: Sì, papà, lo farò. È stato solo un attimo di smarrimento.
Lŭ Guì entra in sala dallo studio.
Guì: Signore! (prosegue con una certa esitazione, strascicando un po’ le parole) La persona che è venuta a trovarvi sta ...aspettando ...da una buona mezz’ora.
Púyuán: Lo so!.
(continua rivolto a Píng) Sono sicuro che la mia famiglia è la migliore di tutte, una famiglia perfetta. Sono certo che i miei figli sono tutti ottimi ragazzi e non voglio assolutamente sentire nessun pettegolezzo sul loro conto.
Píng: Sì, papà!
Púyuán (rivolgendosi ora a Guì): Venite qua! (parlando fra sé) Ah! Devo sedermi un momento.
(Píng lo aiuta a sedersi sul sofà) (di nuovo rivolto a Guì) Fate entrare il nostro ospite!
Guì: Sissignore!
Guì esce. Púyuán tira fuori un sigaro e Píng lo aiuta ad accenderlo. Púyuán, seduto con il busto ben eretto, aspira lentamente.
NOTE
1) I primi lavori rappresentati da questa compagnia di dilettanti furono adattamenti teatrali di celebri romanzi: “La Signora delle Camelie” di Alexandre Dumas e “La Capanna dello Zio Tom” di Harriet Beecher Stowe.
2) La madre è Shīpíng che Púyuán un tempo aveva amato, ma che poi aveva cacciato via.
3) Il terrore di Píng è giustificato dal timore che il padre abbia dei sospetti sulla sua relazione con Sìfèng o addirittura sulla sua tresca con la matrigna. Quando capisce che il rimprovero riguarda soltanto le notti passate fuori casa a bere e a giocare respira di sollievo.
4) Púyuán ha sempre fatto credere a Píng che sua madre fosse morta quando lui era piccolissimo. Già questo dettaglio lascia capire che la menzogna e l’ipocrisia regnano in casa Zhōu.
画外音---周朴园回过头来,非常慈爱的看着长子周萍,周萍的眉眼儿像极了他的母亲;
一瞬间,周朴园的思绪像是被偷走了似的;但又马上回过神儿来-
朴 我听人说你现在做了一件很对不起自己的事情。
萍 (惊)什-么(有点儿肝儿颤似的长音儿)?
画外音---周朴园走到萍的面前
朴 你知道你现在做的事是对不起你的父亲么?并且--(停)--对不起你的母亲么?
萍 (惊慌失措)爸爸-
画外音---周朴园仁慈地拉住周萍的手
朴 你是我的长子,我不愿意当着人谈这件事。(停,喘一口气严厉地)我听说我在外边的时候,你这两年来在家里很不规矩。
画外音-周萍更加惊恐
萍 爸,没有的事,没有,没-没有,没有……
朴 一个人敢做一件事就要当一件事。
萍 (失色)爸!
朴 公司的人说你总是在跳舞窝里鬼混,尤其是这三个月,喝酒,赌钱,整夜整夜地不回家。
画外音---周萍长长地出了一口气
萍 哦!您说的是--
朴 这些事是真的么?(半晌)---说实话!
萍 真的,爸爸。
画外音---周萍憋红了脸
朴 将近三十的人应当懂得"自爱"!--你还记得你的名为什么叫萍吗?
萍 记得。
朴 你自己说一遍。
萍 那是因为母亲叫侍萍,母亲临死,自己替我起的名字。
朴 那我请你为你的生母,你把现在的行为完全改过来。
萍 是,爸爸,那是我一时的荒唐
画外音---鲁贵由书房上…
贵 老-爷。客-等(长音儿)了好半天啦。
朴 知道了。
朴 我的家庭是我认为最圆满,最有秩序的家庭,我的儿子我也认为都还是健全的子弟,我教育出来的孩子,我绝对不愿叫任何人说他们一点闲话的。
萍 是,爸爸。
朴 来人啦。(自语)哦,我有点累啦。(萍扶他至沙发坐。)你请客到这边来坐。
贵 是,老爷。
画外音---鲁贵下。朴园拿出一支雪茄,萍为他点上,朴园徐徐抽烟,端坐。