Secondo quanto ci è stato tramandato, i versi che seguono furono cantati da Hulǚ Jīn 斛 律 金 , un generale barbaro al servizio dell’imperatore Gāo Huān 高 歡 (Dinastia dei Wèi Orientali 東 魏 朝 ), per ridare coraggio ai suoi soldati dopo una sconfitta subita nella guerra contro i Wèi Occidentali (西 魏 朝 )。
Si tratta probabilmente di un canto tradizionale dei nomadi della steppa.
Molto suggestivo nella sua semplicità, questo canto fu poi tradotto in cinese e divenne presto estremamente popolare.
IL CANTO DEI CHÌ LÈ (1)
敕 勒 歌 chì lè gē
Pianura dei Chì Lè (2) 敕 勒 川 chì lè chuān
ai piedi dell' Yìnshān.(3) 阴 山 下 yīn shān xià
La yurta del cielo (4) 天 似 穹 庐 tiān sī qióng lú
copre la steppa. (5) 笼 盖 四 野 lŏng gài sì yě
Infinito il cielo, 天 苍 苍 tiān cāng cāng
immensa la steppa. 野 茫 茫 yě măng măng
Il vento soffia, 风 吹 fēng chuī
l’erba si piega; 草 低 cāo dī
ecco si vedon 见 牛 羊 xiàn niù yáng
pecore e buoi. (6)
NOTE
1) I Chì Lè 敕 勒 erano un popolo nomade di stirpe turca, originario dell’ Asia Centrale. Intorno alla metà del IV° secolo d.C.,nel periodo in cui parte della Cina era occupata da una tribù barbarica , gli Xiānbēi 鮮 卑, che vi aveva fondato una propria dinastia, essi emigrarono dalle regioni intorno al lago Baikal verso le le pianure situate ai margini meridionali del grande deserto di Gobi. Più tardi si fusero con gli Xiānbēi.
2) "Chì lè chuān" 敕 勒 川 è la steppa in cui si stabilirono i Chì Lè. Letteralmente il termine “chuān” 川 significa “fiume”,”torrente”, mentre qui indica la pianura. Si può tuttavia immaginare che la pianura erbosa potesse assumere, se vista dall’alto di una montagna, l’aspetto di un fiume che serpeggiava in mezzo al deserto. Va inoltre ricordato che la vegetazione nasceva necessariamente in zone relativamente umide, quindi in presenza di fiumi o di laghi.
3) L' Yīnshān 阴 山 è una catena montagnosa che sorge nella steppa della Mongolia Interna ( 內 蒙 古 “nèi mēng gŭ”) e forma il margine meridionale del deserto di Gobi. (戈壁 “gēbì”)
4) “Qióng lú” 穹 庐 è la yurta, cioè la tenda o capanna a cupola che costituisce l’abitazione tipica dei nomadi dell’Asia Centrale. Nell’immaginazione del poeta la cupola celeste diventa come il tetto di un’enorme capanna che copre tutta la terra.
5) Il termine 四 野 ( “sī yě” “le quattro steppe”) è qui usato per indicare l’immensità della pianura. Appare evidente l’analogia con l’espressione “i quattro mari” (四 海 “sī hăi”), che indica il mondo intero.
6) Quando il vento soffia e piega verso il basso le rigogliose erbe della steppa, appaiono le mandrie di bovini e i greggi di pecore che pascolano nella sterminata prateria.