LE BALLATE DELLE QUATTRO STAGIONI
Anche Lĭ Bái si cimenta con la descrizione delle “Quattro Stagioni”, uno dei “temi obbligati” della lirica cinese, ma lo fa da par suo, in modo particolarmente originale. Egli pone infatti ciascuna stagione in rapporto con una figura femminile che, in un certo senso, la rappresenta : la freschezza della primavera è impersonata da una giovane e ardita contadinella, l’opulenza dell’estate da una donna nella piena maturità della sua bellezza, la malinconia dell’autunno da un’innamorata che pensa all’amante lontano, la tristezza dell’inverno da una madre in ansia per il figlio, soldato in una guarnigione di confine.
CANTO DELLA PRIMAVERA ( 春 歌 "Chūn gē")
In riva al ruscello una fanciulla di Qín (1)
è intenta a raccogliere foglie di gelso,
le candide manine sui verdi rami,
il bel volto splendente alla luce del sole.
"I bachi hanno fame, devo correre via.
Non fate scalpitare cinque cavalli.”
NOTE
1) Lĭ Bái trae ispirazione da un'antica ballata popolare che mette in scena una storia di tentata seduzione simile a quelle descritte nelle "pastorelle" della letteratura medioevale europea. Il governatore, che rientra in città su una carrozza trainata da ben cinque cavalli, scorge una raccoglitrice di foglie di gelso ( il termine “luó fū” 羅 敷, da molti inteso come nome proprio, indica in realtà un lavoro specifico: “raccogliere (“luó”) le foglie di gelso e spargerle (“fū) per preparare il “letto” necessario alla coltura dei bachi da seta) al margine della strada e vorrebbe convincerla a fare un giretto con lui, ma la fanciulla respinge con dignità la proposta dell'importuno, invocando le esigenzei nderogabili del proprio lavoro.
2) Qín 秦 國 è il nome di un antico Stato cinese, ma, nella ballata popolare ripresa da Lĭ Bái, è il nome della famiglia o del clan a cui appartiene la fanciulla.
CANTO DELL'ESTATE ( 夏 歌“xià gē")
Per trenta leghe si stendono le rive dello Specchio. (1)
Nel mese di giugno la bella Xī Shī (2) viene a cogliere
i boccioli di loto divenuti turgidi fiori,
mentre i curiosi si assiepano sulle sponde del lago.
Al ritorno, i battelli non attendon che spunti la luna.
Alzan la vela e navigano verso la reggia di Yuè.(3)
NOTE
1) Il Lago dello Specchio ( 鏡 胡 "jìng hú") è un lago artificiale fatto scavare nel II° secolo a.C. dal governatore di Yuè. Le sue rive, assai frastagliate e ricche di boschi e di colline, offrono allo sguardo un paesaggio estremamente suggestivo e sono molto adatte alle gite in barca.
2) Xī Shī 西 施 è una fanciulla vissuta nel Regno di Yuè 越 國 all'inizio del V° secolo a.C. che divenne leggendaria per la sua avvenenza. ( È la prima, in ordine cronologico, delle Quattro Grandi Bellezze: 西 施 Xī Shī, 王 昭 君 Wáng Zhāojūn, 貂 蟬 Diāo Chán e 楊 貴 妃 Yáng Guìfēi ). Xī Shī fu inviata dal re Gōujiàn di Yuè 越 王 勾 踐 alla corte del suo nemico, il re
Fūchāi di Wú 吳 王 夫 差, con il segreto incarico di sedurlo. La ragazza riuscì così bene nella sua missione che il re Fūchāi, follemente innamorato di lei, trascurò sempre di più gli affari di Stato ed alla fine non fu più in grado di resistere agli attacchi del Regno di Yuè.
3) Affermando che i battelli veleggiano verso il palazzo del re di Yuè, il quale era un famoso ammiratore delle belle donne, il poeta sottintende che essi sono pieni di deliziose fanciulle e rivolge quindi un raffinato complimento a tutte le dame che si sono recate a cogliere i fiori di loto sulle rive del Jìng Hú.
CANTO DELL'AUTUNNO ( 秋 歌“qiū gē")
Uno spicchio di luna illumina Cháng'Ān.(1)
Dappertutto le donne battono i panni.(2)
Il vento d'autunno soffia senza sosta.
Il pensiero corre al Passo della Giada.(3)"
Saranno mai pacificati i barbari?
Quando il mio amato tornerà dalla guerra?
NOTE
1) Cháng'Ān 長 安, nei pressi dell'attuale Xī'Ān 西 安 nello Shănxī 陝 西, era la capitale dell'impero cinese all'epoca dei Táng 唐 朝.
2) La sera le donne battevano i panni lavati il mattino e messi ad asciugare all'aperto durante il giorno. Una traduzione letterale del verso (“ Da innumerevoli case si ode il tambureggiare dei battipanni” ) sarebbe stata più suggestiva perché avrebbe meglio reso l’idea di questo rumore che sale da ogni angolo dell’immensa città come il rombo di un terremoto, ma non sarebbe stata compatibile con il rispetto di una struttura metrica, anche se approssimativa.
3) Il Passo della Giada ( 玉 門 關 "Yùménguān"), nella provincia di 甘 肅 Gānsù, non lontano dall'oasi di 敦 煌 Dūnhuáng, costituì per lungo tempo una postazione avanzata dell'impero cinese nell'Asia Centrale. Al di là di questo passo cominciavano le regioni abitate dalle tribù barbare che furono per secoli in lotta con le truppe cinesi inviate a controllare la Via della Seta.
CANTO DELL'INVERNO (冬 歌 " dōng gē")
Un corriere parte domattina all’alba.
Tutta la notte ad imbottire una giubba,
i gelidi aghi nelle ruvide mani.
Come riesce ancora a tener le forbici?
Taglia. Cuce. Spedisce il pacco lontano.
"Quanto ci vorrà per arrivare a Lín Táo?".
NOTE
1) Lín Táo 臨 逃 era una guarnigione di confine, molto lontana dalle regioni centrali della Cina , nelle quali venivano spesso reclutati i soldati da inviare alla frontiera.
ELOGIO DELL’UBRIACHEZZA
Sarebbe di certo troppo riduttivo non vedere in Lĭ Bái altro che uno sfaccendato
perennemente ubriaco. Egli subì infatti, come risulta da molte sue poesie,
l’influenza della dottrina taoista,che, in contrasto con i rigidi precetti del
confucianesimo, predicava il disimpegno dalle attività politiche e tollerava che
tale disimpegno si manifestasse in forme talvolta assai
originali.
La passione che Lĭ Bai dimostra qui per i
divertimenti e, soprattutto, per le grandi bevute, appare smodata, ma sincera.
Ho usato
abbondanza di imperativi e di punti esclamativi per rendere al
meglio il ritmo vigoroso ed incalzante della sua
perorazione.
SI VERSI IL VINO
Non
vedi, amico?
Piovute dal cielo, le acque
del Fiume Giallo (1)
scorrono verso
l’oceano, senza ritorno.
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