Questa breve poesia dell’epoca Táng, di cui non conosciamo l’autore, ci presenta l’amore senza speranza tra un uomo già anziano e una fanciulla adolescente. La voce di lui è più sensuale, la voce di lei più malinconica, ma entrambe sono intrise di amarezza e di rassegnazione.
Il componimento si presenta come un canto amebeo, in cui si giustappongono la parte della donna e quella dell’uomo, accompagnate da un identico ritornello, che ciascuno dei due personaggi adatta alla propria situazione.
Il lessico, il metro e la rima sono molto semplici, ma, forse proprio per questo, risultano particolarmente espressivi.
Un amore impossibile
Quando tu nascesti non ero ancor nata.(1)
Quando sono nata tu eri già maturo.
Che peccato per te che io sia nata tardi.
Che peccato per me che tu sia ormai vecchio.
Quando tu nascesti non ero ancor nata.
Quando sono nata tu eri già maturo.
Che peccato per noi non nascere insieme.
Come sarebbe bello vivere in tua compagnia.
Quando io sono nato non eri ancor nata.
Quando tu sei nata io ero un uomo maturo.
Che immensa distanza mi separa da te.
Che grande oceano mi divide da te. (2)
Quando io sono nato non eri ancor nata.
Quando tu sei nata io ero un uomo maturo.
Vorrei , qual farfalla,volare sui fiori,
dormire la notte sull’erba fragrante.
君 生 我 未 生,我 生 君 已 老
君 恨 我 生 迟,我 恨 君 生 早
君 生 我 未 生,我 生 君 已 老
恨 不 生 同 时,日 日 与 君 好
我 生 君 未 生, 君 生 我 已 老
我 离 君 天 涯, 君 隔 我 海 角
我 生 君 未 生, 君 生 我 已 老
化 蝶 去 寻 花, 夜 夜 栖 芳 草
jūn shēng wŏ wèi shēng, wŏ shēng jūn yĭ lăo
jūn hèn wŏ shēng chí, wŏ hèn jūn shēng zăo
jūn shēng wŏ wèi shēng, wŏ shēng jūn yĭ lăo
hèn bu shēng tóng shí, rì rì yŭ jūn hăo
wŏ shēng jūn wèi shēng, jūn shēng wŏ yĭ lăo
wŏ lí jūn tiān yá, jūn gé wŏ hăi jiăo
wŏ shēng jūn wèi shēng, jūn shēng wŏ yĭ lăo
huà diè qú xùn huā, yè yè qī fāng căo
NOTE
1) Nella lingua cinese classica alcuni sostantivi erano spesso usati con funzioni pronominali. Per il pronome di seconda persona singolare, che è attualmente 你 (nĭ), si adoperava, tra gli altri, come termine di cortesia, il sostantivo 君 (“jūn”), che significa “sovrano, signore, gentiluomo”. Un uso simile si riscontra talvolta anche nella lingua italiana, ad es. nelle frasi: “Il signore desidera?”,”La signora è servita”.
2) Il termine 天 涯 (“tiān yá”), letteralmente il “confine del cielo”, “l’orizzonte”, indica le “terre lontane”, le “grandi distanze” e designa qui, metaforicamente, la grande differenza d’età.
Il termine 海 角(“hăi jiăo”), letteralmente l’”angolo del mare”, il “promontorio”, la”penisola”, indica un ostacolo naturale che allunga enormemente i viaggi marittimi, ed assume quindi anch’esso il significato, reale o metaforico, di “enorme distanza”.
L’espressione 天 涯 海 角(“tiān yá hăi jiăo”) è usata proverbialmente per indicare ad es. persone che, trovandosi agli opposti capi del mondo, non hanno alcuna possibilità di incontrarsi.