I POGGIATESTA DI PORCELLANA
I poggiatesta (枕 “zhĕn”) sono materialmente documentati in Cina da tempi molto antichi.
Un’importante scoperta archeologica ha permesso di constatare che tali oggetti erano già fabbricati all’epoca della dinastia Hàn 漢朝 (202 a.C.-220 d.C.). Nel 1968 alcuni scavi compiuti nella località di Língshān 陵山 a sud-ovest del distretto di Mànchén 滿城區 nel Hébēi 河北 hanno infatti portato alla luce le tombe del principe Liú Shèng 劉勝 (morto nel 113 a.C.) e di sua moglie Dòu Wăn 竇綰. Del ricco corredo funerario che accompagnava i defunti facevano parte anche due poggiatesta di bronzo intarsiati di giada.
All’epoca della dinastia Suí 隋朝 (581 d.C.- 618 d.C.) risale un esemplare a forma di parallelepipedo, ritrovato nella tomba del generale Zhāng Shèng 张盛 ad Ānyáng 安阳nel Hénán 河南 ( quindicesimo anno dell’era Kāihuáng 开皇 - 595 d.C.).
Non mancano inoltre testimonianze di fonti letterarie.
Se ne fa menzione, ad esempio, nella “Storia accaduta in un poggiatesta”( 枕中記 “zhěn zhōng jì”) di Shēn Jìyì 沈既濟 (750 d.C-797 d.C.). (1)
In una poesia di Wáng Ānshí 王安石 (1021 d.C.-1086 d.C.) intitolata “Risposta alla poesia di Ōuyáng Yǒngshῡ sui poggiatesta di pietra di Duānxī e sulle stuoie di bambù di Qí”( 次韵欧阳永叔端溪石枕蕲竹簟 ”cìyùn ōuyáng yǒng shū duān xī shízhěn qí zhú diàn”) si legge: “I poggiatesta di Duānxī sono color verde giada e le stuoie di bambù di Qíshuĭ sono intrecciate di fili dorati" (端溪琢枕绿玉色,蕲水织簟黄金纹 “duān xī zuó zhěn lǜ yù sè, qí shuǐ zhī diàn huángjīn wén”). (2)
Infine, in una breve poesia intitolata “Fiori ubriachi, oscurità, fitta nebbia, nuvole e lunghi giorni di tristezza”( 醉花阴薄雾浓云愁永昼 ”zuì huā yīn·bó wù nóng yún chóu yǒng zhòu”) la celebre poetessa Lī Qĭngzhào 李清照( 1084 d.C.-c. 1155 d.C.) scrive: “È di nuovo la festa del Doppio Nove, il poggiatesta di porcellana è nella cucina dalle cortine di seta e fa freddo nel cuore della notte”.( 佳节又重阳,玉枕纱厨,半夜凉初透 “Jiājié yòu chóngyáng, yù zhěn shā chú, bànyè liáng chū tòu”).
Sembra corretto parlare di “poggiatesta” piuttosto che di “cuscini” perché lo scopo principale di questi oggetti non era quello di aiutare l’interessato a dormire comodamente bensì quello di preservare intatte, anche durante il sonno notturno, le voluminose e complicate acconciature, sia maschili sia femminili, allora in uso. Il poggiatesta non veniva infatti piazzato sotto la nuca, bensì sotto il collo, in modo da far sì che l’acconciatura rimanesse sospesa e non rischiasse di disfarsi.
I poggiatesta potevano essere di pietra o mattone, di legno o di porcellana, di bronzo o d'argento, di giada o di cuoio.
Mi occuperò qui di seguito in particolare dei poggiatesta di porcellana, che sono quelli che ebbero lo sviluppo più interessante dal punto di vista artistico.
Otre al compito di mantenere intatte le acconciature maschili e femminili durante il sonno, questi oggetti svolgevano ulteriori funzioni, alcune comuni a tutti i tipi di poggiatesta, altre limitate ad alcuni tipi.
Leggiamo, ad esempio, in una poesia di Zhāng Lĕi 张耒 (1054 d.C.- 1114 d.C.) , intitolata ”Ringraziamento al Maestro Huáng per un poggiatesta di porcellana verde” ( 谢黄师是惠碧瓷枕 “xiè huáng shī shì huì bì cí zhěn”): “Il poggiatesta fabbricato dai Gōng è solido, di color verde. Mi è stato donato da un vecchio amico per combattere la calura. Rinfresca la camera come un alito di brezza e tiene fresca la mia testa mentre dormo”. (3) La porcellana infatti non assorbiva il calore e forniva a chi vi appoggiava sopra il capo una sensazione di frescura.
Un altro effetto, sul quale è comunque lecito esprimere qualche dubbio, era quello di rendere più acuta la vista. Afferma infatti Gāo Lián 高濂, nella sua opera enciclopedica “Otto trattati per la coltivazione dell’esistenza”( 遵生八笺 “zūn shēng bā jiān”) del 1591, che ”i poggiatesta acuiscono la vista e sono benefici alle pupille, rendendo possibile leggere caratteri minuti anche nelle ore notturne". Tale affermazione è ripetuta più volte nel “táo shuō” 陶 說 di Zhῡ Yăn 朱琰, storia della ceramica cinese e descrizione della tecnica di fabbricazione della porcellana pubblicata nel 1774, al capitolo V° intitolato (說器中 “shuǒqì zhōng”). (4)
Opinabili -almeno per noi- sono ulteriori benefici attribuiti ai poggiatesta, specialmente a quelli di porcellana, che avrebbero avuto il potere di cacciare i demoni, trattenuti invece dalla piacevole morbidezza dei cuscini, e di suscitare sogni gradevoli, in particolare di natura romantica, che gli antichi Cinesi compendiavano nella frase 風花雪月(“fēng huā xuě yuè”), vale a dire “ vento, fiori, neve e luna”.
I poggiatesta potevano inoltre servire per poggiarvi il braccio sia quando un medico dovesse procedere all’auscultazione del polso sia quando una persona dovesse impugnare un pennello per scriver qualcosa.
Vi era infine la deliberata utilizzazione dei poggiatesta per la loro innegabile scomodità durante i periodi di lutto. Colui che aveva perso il padre o la madre si ritirava dalla vita sociale e conduceva durante un triennio una vita particolarmente austera caratterizzata dalla rinuncia a qualsiasi cosa che potesse rendere la vita più confortevole. La sostituzione di un morbido cuscino con un duro poggiatesta chiamato “zhĕnkuài” 枕块, cioè "blocco poggiatesta", il più delle volte costituito da un semplice mattone, rientrava perfettamente in questo programma.
L’idea di utilizzare il poggiatesta per rendere quasi impossibile il sonno fu portata alla perfezione da un letterato dell’ 11° secolo d.C. Sīmă Guāng 司馬光 (1019 d.C.-1086 d.C.) (5), il quale aveva l’abitudine di poggiare il capo su cilindri di legno che tendevano a scivolar via al minimo movimento della testa. Lo scopo perseguito era quello di sottrarre al sonno ore preziose che potevano essere ben più proficuamente destinate allo studio e all’attività letteraria.
Caratteristica tipica dei poggiatesta di porcellana era la presenza di uno o più fori praticati durante il processo di fabbricazione per consentire all’aria di defluire durante la cottura ed evitare così il rischio di esplosione del manufatto.(6)
ll fatto che i poggiatesta fossero cavi ne permetteva un’ennesima utilizzazione: potevano infatti servire ai viaggiatori, obbligati a dormire in locali comuni nelle locande e nei caravanserragli, per custodire durante la notte monete od oggetti preziosi che portavano con sé e che sarebbero stati altrimenti più esposti alle mani rapaci dei ladri.(7)
L’uso dei poggiatesta corrispondeva inoltre, ad una società dalle idee piuttosto spartane, che vedeva in generale nelle concessioni alla comodità un grave rischio di rammollimento fisico e di degrado spirituale. Quando, sotto le dinastie Míng 明朝 e Qīng 清朝, cominciò ad affermarsi una visione più edonistica della vita, i poggiatesta vennero a poco a poco sostituiti dai più morbidi e comodi cuscini.
(segue)
NOTE
1) La “Storia accaduta in un poggiatesta”( 枕中記 “zhěn zhōng jì”) può, per la sua trama, essere considerata il modello o (uno dei modelli) a cui si ispirò la successiva “Storia del governatore di Nánké”( 南柯太守传 ”nánkē taishǒu zhuàn”) di Lǐ Gōngzuǒ 李公佐 (778 d.C.-848 d.C.).
2) Era chiamata 次韵 (“cìyùn”) una composizione poetica in cui si rispondeva ad una poesia di un altro autore riprendendone esattamente la forma, la metrica e le rime.
3) Qui di seguito il testo cinese della poesia: 巩人作枕坚且青,故人赠我消炎蒸。持之入室凉风生,脑寒发冷泥丸惊 ( “gǒng rén zuò zhěn jiān qiě qīng, gùrén zèng wǒ xiāoyán zhēng. chí zhī rùshì liáng fēng shēng, nǎo hán fā lěng ní wán jīng.”)
4) Leggiamo al paragrafo 67: “Secondo il Kăopán Yúshì...i poggiatesta di porcellana... possono acuire la vista e far bene agli occhi così da consentirvi di leggere libri scritti in caratteri piccoli anche quando siete vecchi” ( "考槃餘事":...枕 ...最能明目益睛,至老可讀細書 ”kǎo pán yú shì”: ...zhěn... zuì néng míng mù yì jīng, zhì lǎo kě dú xìshū”).
Al paragrafo 69 si legge:” Secondo la biografia di Fēng Níng non c’è nulla che faccia così bene agli occhi come un poggiatesta di porcellana”.( "豐寧傳"雲:益眼者無如瓷石為枕 “fēng níng zhuàn” yún: yì yǎn zhě wú rú cí shí wéi zhěn“)
5)Tale caratteristica fornisce lo spunto per la già citata “Storia avvenuta all’interno di un poggiatesta”. L’autore immagina infatti che il protagonista, fermatosi a mangiare in una locanda, si assopisca e che, mentre dorme, il suo spirito penetri all’interno di un poggiatesta che gli è stato prestato da un monaco.
6) Sīmă Guāng chiamava questo accorgimento 圓木警枕 (“yuán mù jīng zhĕn”), vale a dire” legno rotondo, poggiatesta che dà la sveglia”, espressione che divenne in seguito proverbiale.
7) Curiosamente, ma spiegabilmente, i poggiatesta di porcellana ricomparvero durante il 19° secolo nelle fumerie d’oppio. I frequentatori di quei locali vi nascondevano infatti i loro soldi e se li ponevano sotto la testa, prima di cominciare a fumare e di sprofondare nell’intorpidimento.