UN EPITAFFIO
Zhào Yì (趙翼) , poeta e storico dell’epoca Qīng 清 朝,nacque nel 1727 d.C. a Jiāngsū 江 蘇, figlio di un precettore. Iniziò la carriera amministrativa nel 1727, dopo aver superato l’esame per il diploma di jìnshì ( 進 士),e ricoprì in seguito numerosi importanti incarichi. Morì nel 1814.
Fu poeta molto popolare sotto lo pseudonimo di Oūbĕi 歐 北.
Si cimentò con la critica letteraria scrivendo un’importante opera intitolata “Oūbĕi Shīhuà”, ( 甌 北 詩 話, “Discorsi di Oūbĕi sull’arte poetica”) nella quale si dichiara favorevole all’innovazione anche in materia di poesia.
Come storico compose i “Niàn Èr Shĭ Zhá Jì” ( 廿 二 史 札 記, “Appunti sui ventidue libri di storia”), nei quali analizza il modo in cui furono composte le più importanti opere storiche cinesi.
I metodi storiografici messi in luce da tale analisi non dovettero apparirgli particolarmente soddisfacenti, come può lasciar pensare la poesia, alquanto ironica, di cui riporto qui la traduzione.
Da “POESIE DELLA CASETTA NEL GIARDINO” (1)
居 時
( Hòu Yuán Jū Shī )
Un visitatore inatteso bussa alla porta
e mi propone un lavoro per il mio pennello.
Desidera farsi comporre un bell’epitaffio,
che non sia avaro di lodi né parco d’elogi,
che, per la politica, lo compari a Gōng (2) e Huáng (3),
che lo proclami dotto come erano i Chéng (4) e Zhū. (5)
Ho proprio voglia di divertirmi un pochettino
e gli faccio avere esattamente ciò che chiede,
mettendo insieme tutto ciò che mi viene in testa.
Ne risulta, a sorpresa, il ritratto d’un grand’uomo,
quando i meriti del tizio non sono in realtà
nemmeno un millesimo di quelli che ho inventato.(6)
Come faranno i posteri a sapere se costui
valeva davvero od era solo un imbecille?
Se il mio panegirico giungerà sino a loro,
lo prenderanno per una fonte autorevole.
Ecco come vengono scritti i libri di storia!
NOTE
(1) Si deve completare l’idea sottintesa nel titolo come segue:“ Poesie composte mentre mi trovavo nel padiglione situato nel giardino sul retro della casa”.
(2) Gōng Suì ( 龔 遂 ) fu consigliere del principe Liú Hè 劉 賀, che succedette all’imperatore Zhāo 昭 帝 sul trono imperiale nel 74 a.C. Tentò vanamente di distogliere Liú Hè da una vita dissoluta e disordinata, che indusse i grandi dignitari di corte a deporlo dopo meno di un mese di regno.
(3) Huáng Bà ( 黃 霸 ) (130 a.C-51 a.C.) fu primo ministro nel 56 a.C.
(4) Il poeta si riferisce qui a due famosi eruditi, i fratelli Chéng Hào ( 程 灝) (1032 d.C.- 1085 d.C.) e Chéng Yí ( 程 頤 ) (1033 d.C-1107 d.C.), esponenti della scuola filosofica neoconfuciana.
(5) Zhū Xī ( 朱 熹) (1130 d.C.- 1200 d.C.) fu un celebre filosofo, anche lui esponente del neoconfucianesimo.
(6) La frase originale è “ shí jūn wú yī zhū” ( 十 鈞 無 一 銖 ), vale a dire “nemmeno un zhū di fronte a dieci jūn”. Il jūn ( 鈞 ) era una misura di peso equivalente a 7.590 grammi, mentre il “zhū ( 銖 ) equivaleva a meno di un grammo.
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