Come pochi tratti sono sufficienti ad un grande pittore per dipingere una scena piena di vita, così poche parole bastano a Lĭ Bái per creare un’ atmosfera densa di suggestione. Una melodia malinconica risuona nell’oscurità e l’esule insonne si commuove ricordando il paese lontano.
Ascoltando il suono di un flauto a Luòchéng in una notte di primavera
Da quale casa si diffondono
aleggiando nella notte oscura
le note di quel flauto di giada
che la brezza della primavera
sparge per ogni angolo di Luòchéng?(1)
Questa sera la canzone parla
del ramo spezzato del salice. (2)
Tra coloro che stanno ascoltando
chi mai non si sentirà commosso
al pensiero del villaggio natio?
NOTE
1) Luòchéng 落 成 , vale a dire “la città sul fiume Luò”, è uno dei nomi con cui veniva indicata la città di Luòyáng 洛 陽 .
2) Era antica tradizione offrire a chi partiva un rametto di salice forse come allusione al desiderio dei parenti e degli amici di non vederlo allontanarsi. Il termine 柳 (“salice”), pronunciato“liŭ”, ha infatti un suono piuttosto vicino a quello del termine 留 , pronunciato “liú”, che significa “trattenere”. Una canzone popolare (樂 府 “yuèfŭ”) del periodo delle Dinastie Settentrionali 北 朝 , che regnarono dal 386 d.C. al 581 d.C., menziona questo uso:
“Montando a cavallo, non afferri il frustino,
ma spezzi , per contro, un rametto di salice.
Tra le danze e le melodie del flauto lungo
la tristezza opprime l’animo di chi parte”.
( 上马不捉鞭,反折杨柳枝。蹀座吹长笛,愁杀行客儿。” shăng mă bù zhuō biān făn zhé yáng liŭ zhī dié zuò chuī cháng dí chóu shā xíng kĕ ér”).
春 夜 洛 城 聞 笛
誰 家 玉 笛 暗 飛 聲,散 入 春 風 滿 洛 城。
此 夜 曲 中 聞 折 柳,何 人 不 起 故 園 情
chūn yè luò chéng wén dí
shuǐ jiā yù dí àn fēi shēng,
sàn rén chūn fēng mǎn luó chēng.
cǐ yè qǔ zhōng wén zhé liǔ,
hé rén bù qǐ gù yuán qíng.