XÙ ZHÍMÒ 徐 志 摩
Xù Zhímò (1897-1931) fu uno dei maggiori esponenti della nuova poesia cinese agli inizi del XX°secolo.
Dopo aver frequentato l'università di Pechino, nel 1918 si recò negli Stati Uniti, da dove nel 1922 passò in Inghilterra per proseguire i suoi studi al King's College di Cambridge.
A Cambridge, egli subì l'influenza del romanticismo, in particolare di quello inglese, rappresentato da Keats e Shelley, e del simbolismo.
Ritornato in Cina, fu uno dei primi a comporre poesie di ispirazione romantica secondo gli schemi occidentali.
Morì nel 1931, in un incidente aereo.
Lasciò quattro raccolte di versi e numerosi volumi di traduzioni.
La poesia intitolata "Arrivederci, Cambridge" ("Zài Biè Kiāng Qiáo") fu scritta nel 1928, in occasione di una breve visita del poeta alla città in cui aveva trascorso alcuni anni da studente.
La composizione è molto conosciuta. I versi sono assai musicali e le immagini hanno i toni ed i colori di una cartolina illustrata.
Si deve però pensare che Xù Zhímò abbia voluto offrirci qualcosa di più che un delizioso quadretto di paesaggio.
Egli rivede i suggestivi scorci di Cambridge con animo pieno di emozione. I salici che sembrano fanciulle innamorate gli ricordano forse un appassionato amore giovanile, l'ombroso laghetto, la cui acqua manda riflessi iridescenti, gli richiama alla mente sogni e fantasticherie, la barca che scorre sul fiume nella notte stellata rievoca per lui allegre serate studentesche, piene di canti e di discussioni.
La consapevolezza di appartenere ad un altro mondo, con problemi diversi e con una differente scala di valori, lo spinge ad un congedo discreto e silenzioso. Egli sa bene che, ritornando a casa, non potrà portare con sé "le nuvole colorate dell'occidente".
再 別 康 橋
ARRIVEDERCI, CAMBRIDGE Zài Biè Kāng Qiáo
Me ne vado quietamente 輕 輕 的 我 走 了
qīng qīng de wŏ zòu le
proprio come son venuto. 正 如 我 輕 輕 的 來
zhèng rú wŏ qīng qīng de lái .
Un lieve cenno di mano, 我 輕 輕 的 招 手
wŏ qīng qīng de zhāo shŏu
un saluto alle nuvole 作 別 西 天 的 雲 彩
di seta dell'occidente. zuò biè xī tiān de yún cài.
Ah! Quei salici dorati 那 河 畔 的 金 柳
sulle rive del ruscello nà hé pàn de jīn liū
sembrano giovani spose 是 夕 陽 中 的 新 娘
nel sole del crepuscolo. shì xī yáng zhōng de xīn niáng.
Le loro ombre voluttuose 波 光 裡 的 艷 影
si riflettono sulle onde bō guāng lĭ de yàn yĭng
mi penetrano nel cuore. 在 我 的 心 頭 蕩 漾
zài wŏ de xīn tóu dàn yàng.
Verdi alghe nella fanghiglia 軟 泥 上 的 情 荇
s'agitano sotto l'acqua ruàn ní shàng de qīng xìng simili a macchie oleose. 油 油 的 在 水 底 招 搖
yóu yóu de zài shuĭ dì zhāo yáo.
Nella tua calma corrente 在 康 河 的 柔 波 裡
come sarei felice, o Cam, zài kāng hé de róu bō lĭ
d'essere pianta di fiume. 我 甘 心 作 一 條 水 草
wō gān xĭn zuò yī tiáo shuĭ căo.
Lo stagno all'ombra dell'olmo 那 榆 蔭 下 的 一 潭
non è limpida sorgente, nà yú yīn xià de yī tán
è arcobaleno celeste 不 是 清 泉 是 天 上 虹 frantumato fra le alghe, bú shì qīng quán shì tian shàng hóng
disperso infine tra sogni 揉 碎 在 浮 藻 間
dai colori iridescenti. róu suì zài fú zăo jiān
沉 澱 著 彩 虹 似 的 夢
chén diàn zhe căi hóng shì de mèng
Spinto da lunga pertica 尋 夢﹖ 撐 一 支 長 篙
li va a cercare lo scafo xún mèng?chēng yī zhī chăng gāo
in mezzo al verde più intenso. 向 青 草 更 青 處 漫 溯
xiàng qīng căo gèng qīng chù màn sù
Colma di luce siderea, 滿 載 一 船 星 輝
innalza lieta il suo canto măn zăi yī chuán xīng huī la barca sotto il brillante 在 星 輝 斑 斕 裡 放 歌
luccichio delle stelle. zài xīng huī bān lán lĭ fàng gē.
Io però non posso cantare. 但 我 不 能 放 歌
dàn wŏ bù néng fàng gē.
Tacciono i flauti dell'addio. 悄 悄 是 別 離 的 生 簫
Tacciono persino gli insetti qiāo qiāo shì biè lí de shēng xiāo.
in questa sera di Cambridge 夏 蟲 也 為 我 沉 默
sprofondata nel silenzio. xià chóng yĕ wèi wŏ chén mò.
沉 默 是 今 晚 的 康 橋
chén mò shì jīn wăn de Kān qiáo
Quietamente me ne vado 悄 悄 的 我 走 了
proprio come son venuto. qiāo qiāo de wŏ zóu le
正 如 我 悄 悄 的 來
zhèng rú wŏ qiāo qiāo de lái.
Un lieve cenno di mano, 我 揮 一 揮 衣 袖
ma le nuvole di seta, wŏ huī yī huī yī xiù
non posso portarle con me. 不 帶 走 一 片 雲 彩
bú dài zŏu yī piàn yún cái.
Nei bellissimi versi di Xu Zhimo 徐 志 摩 (1897-1931) ,di cui riporto qui sotto la mia traduzione, sembra aleggiare un concetto tipicamente evangelico: Dio non si raggiunge attraverso la conoscenza, ma attraverso l’amore; sfugge alla saggezza degli intellettuali, ma si rivela alla semplicità dei fanciulli. La poesia non può infatti non ricordarci due famosi passi del Vangelo di Matteo: “Ti rendo lode, O Padre, Signore del cielo e della terra , perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”(Matteo, 11,25) e “Lasciate che i bambini vengano a me perché di essi è il regno dei cieli”(Matteo, 19,14).
NEI SUOI OCCHI C'ERI TU 他 眼 里 有 你
TĀ YĂN LĬ YǑU NĬ
Ho scalato cime di folle altezza, (1) 我 攀 登 了 万 仞 的 高 冈
le vesti lacerate da rovi e spine. wŏ pān dēng le wàn rèn de gāo gāng
Ho scrutato oltre gli spazi celesti (2) 荆 棘 扎 烂 了 我 的 衣 服
oscurati da infiniti uragani, jīng jí zhā làn le wŏ de yī fu
eppure non t'ho trovato, o Signore. 我 向 飘 渺 的 云 天 外 望
wŏ xiàng piāo miăo de yún tiān wài wàng..
上 帝 , 我 望 不 见 你
Shāng dì, wŏ wàng bù jiàn nǐ
Ho scavato profondamente la terra, 我 向 坚 厚 的 地 売 里 掏
penetrandone la solida crosta wŏ xiàng jiān hòu de dì huò lǐ tāo
distrutto tane di serpenti e draghi, 捣 毁 了 蛇 龙 门 的 者 巢
ho scandagliato abissi senza fondo, dăo huǐ le shé lóng mén de zhě cháo
eppure non t'ho trovato, o Signore. 在 无 底 的 藻 谭 里 我 叫
zái wú dǐ de zăo tán lǐ wŏ jiào.
上 帝 , 我 所 不 到 你
Shāng dì, wŏ suŏ bù dào nǐ
Ed ecco ,per strada, ho incontrato un bimbo, 我 在 道 旁 里 见 一 个 小 孩
vivace, delizioso, sbrindellato. wŏ zái dào páng lǐ jián yī ge xiăo hái
Chiamava "mamma" con occhi ridenti 活 泼 秀 丽 褴 楼 的 衣 衫
e, nel suo sguardo amoroso, c'eri tu huó pō xiù lì lán lóu de yī shān
o Signore! 他 叫 声 妈 眼 里 亮 着 爱 tā jiào shēng mā, yăn lǐ liàng zháo ài...
上 帝 , 他 眼 里 有 你 !
Shāng dì, tā yān lǐ yŏu nǐ
NOTE
(1) Le parole “wàn rèn de gāo gāng”万 仞 得 高 冈 significano letteralmente “pendii alti diecimila rèn”. Il “rèn”仞 era un’antica unità di misura della lunghezza pari a circa 1,82 metri.
L’espressione “scalare cime alte diecimila rèn”è probabilmente usata con lo stesso significato metaforico dell’espressione “superare un muro alto diecimila rèn”, normalmente intesa nel senso di raggiungere il culmine della saggezza e della conoscenza umana.
Nei “Dialoghi di Confucio”論 語 ,XIX, 23, troviamo la risposta data dal discepolo ZǏ Gòng 子 貢 ad un alto funzionario del regno di Lŭ 魯 國 che gli aveva confidato di ritenerlo più saggio dello stesso Maestro. “Immaginiamo” disse Zĭ Gòng “che ognuno di noi sia come una casa circondata da un muro di cinta (宮 牆 ).Il mio muro di cinta arriva alle spalle di un uomo: ciascuno può sbirciare oltre e vedere che cosa c’è di bello all’interno della mia casa.Il muro di cinta del Maestro è alto numerosi“rèn”(夫 子 之 牆 數 仞) e nessuno è in grado di guardare oltre per spiare all’interno della casa. Solo chi riesce a varcare la soglia della casa, può ammirare la bellezza del tempio ancestrale e gli abiti sontuosi degli officianti”.
Nacque da ciò l’espressione “wàn rèn gōng qiáng”萬 仞 宮 牆 , cioè “il muro alto diecimila rèn”per indicare la difficoltà di comprendere la dottrina del Maestro.
(2) Mi sembra che l’ideogramma “wài”外 (“al di là”) renda ancora più smisurata ed affannosa la ricerca di Dio che viene effettuata non solo scrutando i cieli, ma anche spingendosi oltre---nell’infinito.
Xù Zhímò fu uno dei rinnovatori della poesia cinese agli inizi del XX° secolo. La sua azione risultò particolarmente incisiva grazie all’ampia conoscenza della letteratura occidentale che egli acquisì nel corso di ripetuti e prolungati soggiorni in Europa. Degna di menzione, nell’ambito dei rapporti tra la cultura cinese e quella europea, è anche la sua attività di traduttore, in particolare a partire dall’inglese. Una curiosità, a questo riguardo, è la traduzione, alla fine del 1930, sotto il titolo 墨 索 林 你 的 中 饭 (“ A pranzo da Mussolini ”), di un atto unico, di ispirazione antifascista, che sarebbe stato scritto dall’allora giovanissimo Dylan Thomas. Si tratta, probabilmente, di “Lunch at Mussolini’s”, che fu più tardi pubblicato a Milano, nel 1972, dall’editrice M’Arte, accompagnato da una traduzione di Roberto Sanesi e con alcune illustrazioni di Mino Maccari.
La poesia che segue 偶 然 (“Per caso”), scritta nel maggio 1926, fa parte della raccolta intitolata 翡 冷 翠 的 一 夜 (“Una notte a Firenze”), pubblicata nel 1927.
PER CASO 偶 然
Ǒu rán
Io sono una nuvola nel cielo 我 是 天 空 里 的 一 片 云 un'ombra casuale wŏ shì tiān kōng lǐ de yī piàn yún sull'onda del tuo cuore 偶 尔 投 影 在 你 的 波 心 ou’ ěr tóu yǐng zài nǐ de bō xīn Non devi esserne sorpresa 你 不 必 牙 异 ma non hai alcun motivo nǐ bù bì yà yì di inorgoglirtene. 更 无 須 欢 喜 gèng wú xū huān xǐ In un attimo sparirò 在 转 瞬 间 消 灭 了 踪 影 senza lasciare tracce . zài zhuăn shùn jiān xiāo miè le zōng yǐng Il nostro incontro è avvenuto 你 我 相 逢 在 黑 夜 的 海 上 in un mare di nera notte, nǐ wŏ xiān féng zài hēi yè de hăi shàng mentre ciascuno di noi due 你 有 你 的 我 有 我 的 方 向 seguiva il proprio destino nǐ yŏu nǐ de, wŏ yŏu wŏ de fāng xiàng Serba nel ricordo, se vuoi, 你 记 得 也 好 o, ancor meglio, dimentica nǐ jì de yě hăo la luce che ci scambiammo 最 好 你 忘 掉 zuì hăo nǐ wàng diào 在 这 交 会 时 互 放 的 光 芒 zài zhè jiāo huì shí hù fàng de guāng máng
Il testo si presenta così per un puro ed involontario accidente tecnico. Visto che il risultato è abbastanza curioso, ho deciso di lasciar stare le cose come sono.