Riporto qui di seguito due canzoni popolari anonime che, per il loro tema, possono essere incluse nella categoria delle “canzonette”.
Vorrei che ci amassimo per sempre
senza una sosta, senza declino.
Quando i monti saranno spianati,
quando i fiumi non scorreranno più,
quando ci sarà pioggia d’inverno
e quando cadrà neve d’estate,
quando s’uniranno cielo e terra,
soltanto allora potrò lasciarti.
我欲与君相知,
长命无绝衰。
山无陵,
江水为竭,
冬雷震震,
夏雨雪 ,
天地合,
乃敢与君绝!
Avanti! Sempre avanti! Sempre più avanti!
Lontano da te! Ci siamo detti addio!
Più di diecimila “lĭ” ci separano,
alle differenti estremità del mondo.
Il mio cammino è lungo e scosceso;
chissà se mai ci ritroveremo insieme?
Lo stallone galoppa nel vento del nord,
gli uccelli fanno il nido sui rami del sud.
Di giorno in giorno siam sempre più lontani.
Abiti e cintura s’allentano ancora. (1)
Le nubi oscurano il chiarore del sole.
Ho dimenticato il cammino di casa.(2)
Pensando a te sono diventato vecchio.
M’accorgo che i mesi e gli anni son passati.
Solo e disperato, so che non tornerò.
Mi faccio coraggio ed ingoio il mio rancio.(3)
行行重行行,
与君生别离。
相去万余里,
各在天一涯。
道路阻且长,
会面安可知。
胡马依北风,
越鸟巢南枝。
相去日已远,
衣带日已缓。
浮云蔽白日,
游子不顾返。
思君令人老,
岁月忽已晚。
弃捐勿复道,
努力加餐饭。
NOTE
1) Questa osservazione sembra alludere ad una vita dura e piena di difficoltà, come quella del soldato che le magre razioni obbligano a “tirare la cinghia”.
2) L’espressione 游子 (“yóuzĭ”) indica una persona che viaggia o risiede molto lontano da casa (un viaggiatore, un soldato, un esiliato)
3) Ho tradotto “rancio” perché l’insieme della poesia mi induce a ritenere che l’uomo che pensa all’amata lontana sia un soldato costretto, da molti anni, a combattere sui confini dell’impero.
行行重行行,
与君生别离。
相去万余里,
各在天一涯。
道路阻且长,
会面安可知。
胡马依北风,
越鸟巢南枝。
相去日已远,
衣带日已缓。
浮云蔽白日,
游子不顾返。
思君令人老,
岁月忽已晚。
弃捐勿复道,
努力加餐饭。
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