Scorrendo una poesia di Wéi Yìngwù 韋 應 物 mi sono imbattuto nel nome di Féng Zhù 馮 著, letterato quasi sconosciuto, del quale l'”Antologia completa della poesia Táng” (全 唐 诗 “quán táng shī ”) ci ha conservato solo quattro liriche (rotolo 215, 9-13). Ho provato a tradurre quella che mi è parsa la più suggestiva, intitolata “Le rondini portano nel becco grumi di fango” ( 燕 銜 泥 “yàn xián ní”.215/13). Il risultato mi sembra abbastanza soddisfacente, sebbene io non sia sicuro al cento per cento dell’esattezza di talune interpretazioni. Nelle note ho spiegato gli argomenti che mi hanno indotto ad adottare , per certi punti, una determinata soluzione. Sarei grato a coloro che mi leggono di segnalarmi errori od incongruenze, ovviamente accordandomi, non foss’altro che per ragioni di metrica, un largo margine di “licenza poetica”.
Le rondini portano nel becco grumi di fango
燕 銜 泥 yàn xián ní
Una coppia di rondini indaffarate
svolazzano di qua e di là per la casa.
Dentro la casa i vecchi si rallegrano
che le rondini abbiano fatto ritorno.
Le rondini s’agitano irresolute,
avanti ed indietro, dinanzi al mio letto.
L’anno scorso hai fatto distruggere i nidi, (1)
cacciar via i rondinini dal manto giallo.(2)
Molta pioggia è caduta sopra la casa,
la terra umida s’è trasformata in fango.
Lascia che le rondini facciano il nido (3)
indisturbate sotto il tetto di paglia.
A capo d’una trave nidificano,
sotto di essa vedi che s’appendono.
Non senti , ad est, dalla casa del vicino (4)
pigolare fitto i gialli rondinini?(5)
Le serpi strisciano su per le grondaie,
I topi si insinuano nelle fessure.
Tu non risiedi nella grande dimora
d’una distinta, nobile famiglia.(6)
Un’amabile, graziosa mogliettina
si prende ogni cura della tua nidiata.(7)
Accanto al pozzo, mescolando acqua e terra,
modellino il fango in grossi, saldi grumi .
Tenendoli nel becco, volino a casa
in obbedienza a ciò che tu desideri. (8)
双 燕 碌 碌 飞 入 屋 shuāng yàn lù lù fēi rù wū
屋 中 老 人 喜 燕 归 wū zhōng lăo rén xī yàn guì
皮 回 绕 我 床 头 飞 péi huí rào wŏ chuáng tóu fēi
去 年 为 尔 逐 黄 雀 qù nián wéi ĕr zhú huáng què
雨 多 屋 漏 泥 土 落 yŭ duò wū lòu ní tŭ luò
尔 莫 厌 老 翁 茅 屋 低 ĕr mó yàn lăo wēng máo wū dì
粱 头 作 窝 粱 下 栖 liàng tóu zuò wŏ liàng xià qí
尔 不 见 东 家 黄 鹇 鸣 啧 责 ĕr bù jiàn dōng jiā huáng kòu míng zé zé
蛇 盘 瓦 沟 鼠 穿 壁 shé pán wà gòu shū chuán bì
豪 家 大 屋 尔 莫 居 háo jiā dà wū ĕr mó jū
娇 儿 少 女 菜 尔 雏 jiāo ér shào nǚ căi ĕr chú
井 旁 写 水 泥 自 足 jìng páng xiè shuĭ ní zì zù
銜 泥 上 屋 随 尔 欲 xián ní sháng wū suí ĕr yù
NOTE
1) Non risulta dal testo chi sia la persona che si rivolge al padrone di casa. È bello immaginare che si tratti di un bambino affascinato dalla presenza delle rondini e desideroso di salvare dalla distruzione i loro nidi in cui nasceranno tra poco teneri rondinini.
2) Il termine 黄 雀 (“huáng què “gialli passerotti”) designa nella lingua odierna i lucherini (nome scientifico: “carduelis spinus”). Dubito però che il linguaggio poetico dell’epoca Táng fosse particolarmente attento ad una precisa classificazione delle diverse specie di uccelli. Mi sembra verosimile che con l’espressione “gialli passerotti” il poeta intendesse semplicemente indicare i rondinini. Questa interpretazione permette di salvare la congruenza logica dell’intero distico: le rondini sono irresolute ed irrequiete perché l’anno precedente il padrone di casa ha fatto distruggere i loro nidi (“cacciare via i rondinini” 逐 黄 雀 “ zhú huáng què”).
3) Il poeta usa per le rondini le stesse parole che si applicano agli esseri umani. Il termine 老 翁 ("lăo wēng”) indica i “vecchi”, gli “anziani” e, per estensione, i “genitori”, gli “adulti”.
4) La famiglia dell’est (东 家 “dōng jiā”) sono evidentemente i vicini, più generosi, che hanno consentito alle rondini di nidificare tranquillamente sotto il tetto della loro casa.
5) Il termine 鹇 “ kòu” indica gli uccellini appena nati.
6) Un primo argomento in favore delle rondini: La famiglia è normale, modesta. Non è una famiglia aristocratica residente in un sontuoso palazzo da cui è bandita qualsiasi cosa possa disturbare la solennità e l’austerità dell’ambiente.
7) Il secondo argomento invoca i sentimenti: il capofamiglia può essere paragonato alle rondini perché è anche lui a capo di una numerosa "nidiata". Come potrebbe non provare simpatia per i rondinini? Devo però ammettere, senza arrampicarmi sugli specchi, che ho scelto questa traduzione soltanto perché mi sembra garantire la coerenza dell’intero poema. Non sono in grado di affermare che sia anche corretta.
8) L’ultimo argomento sviluppa in un certo modo l’equiparazione prima accennata. Accettando che le rondini vivano sotto il suo tetto, il padrone di casa le sottopone alla propria autorità, le integra, per così dire, nella famiglia. La costruzione dei nidi diventa così un’attività cui tutti partecipano, materialmente o affettivamente, e la sua legittimazione la rende conforme ai voleri del capofamiglia ( 随 尔 欲 “suí ér yù” “obbedendo ai tuoi desideri”).