La poesia che segue descrive con grande immediatezza l’atmosfera di una gita in montagna. Meta dell’escursione è lo Zhōng Nán, una catena montuosa che si trova nello Shănxi, una trentina di chilometri a sud dell’antica capitale Xī’ān e la cui cima più elevata raggiunge un’altezza di 2.064 metri. Dopo essere saliti su una delle cime, gli escursionisti pernottano in una baita situata sulle pendici del monte Hú.
UNA SERATA IN UNA BAITA DEL MONTE HÚ AL RITORNO DA
UN' ESCURSIONE SUL MONTE ZHŌNGNÁN
Al crepuscolo discendiamo lentamente la montagna azzurrina.
La luna delle cime accompagna gli uomini che tornano a valle.
Se ci volgiamo indietro, vediamo il sentiero per cui siamo venuti,
minuscolo, verdastro, solcato da striature di un blu intenso. (1)
Tenendoci per mano raggiungiamo una baita in mezzo ai prati.
Un ragazzino ci apre un cancello fatto di branche di sterpi.
Ci inoltriamo in un viottolo nascosto tra verdi alberi di bambù.(2)
Le rampicanti bluastre spazzolano gli abiti di chi cammina.
Mi rallegro a gran voce di aver trovato un posto per riposare.
Chiacchierando tutti insieme tracanniamo del buon vino.
Cantiamo a lungo intonando la melodia del vento che soffia tra i pini
ed il canto si esaurisce solo quando cominciano a svanire le stelle.
Io sono ubriaco fradicio, ma tu sei di nuovo allegro, amico mio.
Così, divertendoci tutti insieme, cogliamo l'occasione per dimenticare.
NOTE
1) Sul grigioverde indistinto della montagna e del sentiero spiccano strisce orizzontali di colore molto più profondo, che il poeta rende con il termine “cáng” 蒼 (blu scuro, verde intenso), ripetuto due volte per meglio esprimerne la frequenza e l’intensità. Si tratta di banchi di nebbia. Si veda in proposito la stampa di Hiroshige, intitolata “Ama no hashidate” (“Il bosco del ponte del cielo), in cui la nebbia che avanza tra gli alberi di una pineta in riva al mare è appunto raffigurata da numerose strisce orizzontali di un colore blu intenso.
2) Il poeta usa qui il termine “lǜ” 綠 che indica un verde intenso ( il verde delle foglie, che, in giapponese è reso con l’aggettivo “midori”), non il verde o l’azzurro pallido le cui diverse sfumature sono designate dai termini “qīng” 青 (in giapponese “aoi”) e “cuì” 翠.
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