Liú Yuánqīng 劉元卿 (1544-1609)
“Compilazione dell’autore”(賢弈編 ”xiányì biān”)
Il titolo curioso di quest’opera è così spiegato da Liú Yuánqīng:
“ Che cosa si può fare per intrattenere gli ospiti? Si può giocare d’azzardo o disputare una partita a scacchi. Io non amo i giochi d’azzardo e con gli scacchi me la cavo piuttosto male. Non sono bravo neppure nel far ubriacare i miei invitati. Per evitare di annoiarci tutti insieme, ho quindi deciso di compilare una raccolta di aneddoti antichi e moderni, che possano anche fornire un insegnamento morale. Quando arrivano gli ospiti, dopo averli accolti come si deve, prendo un volume di questa raccolta e ne leggo loro un paio di capitoli. Gli invitati apprezzano questo mio modo di intrattenerli e così io salvo la mia reputazione”.
Il modo migliore di indicare un gatto è di chiamarlo semplicemente “gatto”
Qí Yǎn possedeva un gatto che considerava straordinario e che chiamava “il mio gatto-tigre”.
“La tigre è un animale fiero” osservò un amico” ma non è nulla di fronte ad un drago. Se posso darti un suggerimento, faresti meglio a chiamare il tuo gatto “gatto-drago”.
Intervenne un altro: “Di certo il drago è un animale più favoloso della tigre, ma quando si innalza nell’atmosfera ha bisogno delle nubi che vagano nel cielo. (1). Ne consegue che la nube è superiore al drago. Sarebbe quindi meglio chiamare il gatto “gatto-nube”.
Si intromise un terzo:” Il vento è in grado di disperdere tutte le nubi che coprono il cielo, quindi il vento è superiore alle nubi. Propongo il nome di “gatto-vento”.
“Il vento può essere fermato da un muro.”obiettò un quarto” Il nome più adatto è “gatto-muro”.
“Il muro è solido, ma se i topi ci scavano dentro le loro tane, anche un muro può crollare. I muri non hanno alcuna difesa contro i topi. Perciò il nome migliore per esaltare le qualità di un gatto è “gatto-topo”.
A questo punto, un vecchio di Dōnglĭ (2) concluse con ironia:”Ahimè! Perché attribuire tante qualifiche ad un gatto, ignorandone la vera natura? La qualità distintiva del gatto è quella di mangiare i topi. Dunque, chiamiamolo semplicemente “gatto”!.
NOTE
1) Nella mitologia cinese i draghi erano ritenuti portatori di pioggia.Tuttavia, poiché era giocoforza constatare che pioveva soltanto quando il cielo si copriva di nuvole, se ne deduceva che i draghi potevano provocare la pioggia solo con la collaborazione delle nuvole, che erano quindi ancora più importanti di loro.
2) La località che portava anticamente il nome di Dōnglĭ 東里 si trovava nei pressi dell’attuale città di Xīnzhèng 新鄭 nel Hénán 河南. I suoi abitanti avevano fama di saggi perché, nel Periodo delle Primavere e degli Autunni (春秋时期 “chūnqiū shíqí “), vi risiedette Zĭchăn子產 , famoso ministro del regno di Zhéng 鄭國, passato alla storia come un modello di sagacità e di virtù.
齊奄家畜一貓,自奇之,號于人曰虎貓。
.
客說之曰:“虎誠猛,不如龍之神也。請更名曰龍貓。”
又客說之曰:“龍,固神於虎也。龍升天,須浮雲。雲其尚於龍乎。不如名曰雲。”
.”
又客說之曰:“雲靄蔽天,風倏散之,雲故不敵風也。請更名曰風。”
又客說之曰:“大風飆起,維屏以牆,斯足蔽矣。風其如牆,何名之曰牆貓。
”
可又客說之曰:“維牆雖固,維鼠穴之,牆斯圮矣。牆又如鼠何?即名曰鼠貓可也。
”
東里丈人嗤之曰:“噫嘻!捕鼠者,故貓也。貓即貓耳,胡為自失本真哉!”
L’aneddoto che segue è tratto da un racconto di Lǐ Gōngzuǒ 李 公 佐 (778 d.C-848 d.C.) intitolato “ La Storia di Xiè Xiăo’é” (谢小娥傳, “xiè xiăo’é zhuàn”) (1). La vicenda è qui riferita soltanto per sommi capi perché ciò che interessa al narratore è unicamente il modo in cui Lǐ Gōngzuǒ risolve l’enigma che gli è sottoposto e scopre i nomi degli assassini.
La monaca chiamata Miàojì era la figlia di Yè Xùnyáng di Jiāngzhōu. Prima di entrare nella vita religiosa, aveva sposato Rènhuá, un ricco mercante. Un giorno, il padre (e il marito) non fece(ro) più ritorno da un viaggio d’affari a Tánzhōu. Una notte la monaca vide in sogno il padre che le diceva piangendo: “Tuo marito ed io siamo stati derubati ed uccisi sul lago. Il bandito che mi ha ammazzato ha a che fare con la scimmia sul carro e con l’erba ad est della porta. (2) L’assassino di tuo marito cammina in mezzo al riso ed è il marito di un giorno (3)”.
Un uomo di nome Lǐ Gōngzuǒ, che sapeva risolvere gli enigmi, le disse: “L’uomo che ha ucciso tuo padre si chiama Shēn Lán, quello che ha ucciso tuo marito si chiama Shēn Chūněr.”
La monaca si mise in viaggio tra fiumi e laghi (4), trovò il villaggio dove abitavano i fratelli Shēn e (travestita da uomo), si fece assumere come domestico in casa di Shēn Lán, dove lavorò per più di un anno senza che nessuno si accorgesse che non era un uomo. Un giorno che che i due banditi si erano ubriacati, Miàojì corse subito dai gendarmi per denunciarli e farli arrestare.
Così ricevettero, conformemente a ciò che insegna la dottrina buddhista, la retribuzione dei loro delitti. (5)
NOTE
1) Per la traduzione dell’intera storia si cerchi nella rubrica “Prosa Cinese” di questo sito.
2) Tra gli elementi che compongono il carattere 車 (“chē” “carro”) figura il segno 申 (“shēn”) che indica, nel calendario sessagesimale cinese, la nona branca terrestre, corrispondente all’anno della “scimmia” 猴( (”hóu”). L’espressione “ scimmia sul carro”è quindi un modo velato di indicare il cognome “Shēn”.
Il carattere 蘭 (“lán” ”magnolia”) è composto da tre segni: 艹, che è la forma originaria di 菜 (“cài” ”erba”), 門 (“mén” ”porta”) e 東 (“dōng” ”oriente). L’espressione “erba ad est della porta” designa perciò il nome “Lán”.
3) L’espressione “cammina in mezzo al riso” è un altro modo di indicare il cognome “Shēn”. " Cammina in mezzo al riso”( 米 中 走 ”mĭ zhōng zŏu”) equivale infatti a “cammina attraverso le risaie” (田 中 走 ”tián zhōng zŏu”). Ora, il carattere 田 (“tián”) è praticamente identico al carattere 申 (“shēn”). L’associazione di idee è pertanto immediata.
Il senso dell’espressione “marito di un giorno” può essere trovato cercando di immaginare quale carattere si ottenga grazie alla combinazione dei segni: “marito”夫 (“fū”), “uno”一 (“yī”) e “giorno”日 (“rì”). Il carattere che ne risulta è “chūn” 春 (“primavera”).
4) Tenuto conto del contesto, sembra doversi attribuire all’espressione “tra fiumi e laghi ”( 江 湖 間 “jiānghú jiān) un ben preciso significato. Il termine “jiānghú”( 江 湖) può infatti essere usato anche per indicare i “fuorilegge”, che vivono “tra fiumi e laghi”, dove compiono le loro malefatte. Si può quindi pensare che la protagonista frequenti deliberatamente zone caratterizzate da una diffusa criminalità perché sa che, in questi ambienti, ha le migliori probabilità di rintracciare gli assassini di suo padre e di suo marito.
5) Ho interpretato - spero correttamente- l’espressione 得其所喪以歸 (“dé qí suǒ sàng yǐ guī “), vale a dire “ricevere ciò che manca per tornare indietro”, come riferita al concetto di “karma”, secondo cui ogni azione compiuta da un individuo produce , nella sua vita presente o nelle sue vite future, una serie di conseguenze volte a ristabilire il primitivo equilibrio che è stato alterato.
尼妙寂姓葉氏,江州尋陽女,嫁大賈任華,父鈑牖之潭州不複,妙寂忽夢父泣謂曰:吾與汝夫湖中遇盜,殺我者車中猴,門東草,殺爾夫者禾中走,一日夫。有李公佐者能辨隱語,謂妙寂曰:殺汝父者申蘭,殺汝夫者申春耳。猴申生也,車去兩頭,故是申字。門東草。非蘭字耶?禾中走者,穿田過也,此亦申字,一日夫,蓋春字耳。妙寂乃易服泛佣江湖之間,聞有申村。村中有申蘭兄弟,默往求佣。年餘無知其非丈夫者,二盜飲醉,妙寂奔告有司獲之,詞伏就法。得其所喪以歸,竟從釋教云。