Presento, qui di seguito, la mia traduzione di un articolo relativo alla “Lunga Marcia”.
LA LUNGA MARCIA
Durante la guerra che fu detta della Rivoluzione Agraria (1), il Primo Corpo d'Armata dell' Armata Rossa degli operai e dei contadini cinesi (2) si ritirò dalle regioni liberate (3) a sud e a nord del Fiume Azzurro (4) e, in due anni di combattimenti, si aprì la strada verso le regioni liberate dello Shǎnxī e del Gănsῡ con un’operazione di ritirata strategica.(5)
Nell’ottobre del 1934, dopo il vano tentativo di resistere alla quinta campagna di “accerchiamento e distruzione” (6) lanciata dal governo nazionalista contro le basi comuniste del Jiāngxī, il Primo Corpo dell'Armata Rossa, che costituiva la principale forza a disposizione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC), fu costretto ad attuare una ritirata strategica per sfuggire all’accerchiamento e all’inseguimento da parte delle truppe del Guómíndǎng , abbandonando l’area in cui aveva il suo quartier generale e intraprendendo una lunga marcia.
La “Lunga Marcia” fu un evento che assunse l’aspetto di un miracolo nell’ambito della storia. Il Primo Corpo d'Armata combattè più di 600 battaglie ed occupò, nel corso dei suoi spostamenti, più di 700 capoluoghi di contea. Esso sacrificò non meno di 430 ufficiali di grado superiore a quello di comandante di battaglione (7), ma riuscì a sconfiggere centinaia di reggimenti dell’esercito nazionalista. Attraversò 14 provincie, valicò 18 montagne, guadò o passò in barca 24 fiumi, avanzò per steppe desolate, scalò montagne coperte di neve. Dopo un viaggio di circa 12.500 chilometri, giunse nell’ottobre del 1935 nelle zone liberate che erano sorte nello Shānxī settentrionale e si congiunse con le forze rivoluzionarie che avevano costituito colà le loro basi.
Nell' ottobre 1936, il Secondo (8) e il Quinto Corpo (9) dell’Armata Rossa arrivarono nell'area di Huìníng nella provincia del Gānsῡ e si congiunsero con il Primo Corpo. I tre corpi principali dell' esercito rivoluzionario unirono le loro forze, segnando la conclusione positiva della Lunga Marcia.
Contesto Storico
Tra il settembre 1933 e l’estate del 1934, il Primo Corpo dell' Armata Rossa si oppose nella zona liberata centrale (lo Jiāngxī) alla quinta campagna di accerchiamento e di distruzione lanciata dalle truppe nazionaliste. Seguendo le istruzioni del capo del Comitato centrale del PCC Bógǔ (Qín Bāngxiàn) (10) e del consigliere militare Lǐ Dé, noto anche come Huá Fū e in precedenza come Otto, pseudonimi sotto cui si celava l’inviato del Comintern, il comunista tedesco Otto Braun (11), il Primo Corpo d'Armata tentò dapprima una temeraria offensiva, in cui subì gravi perdite senza conseguire alcuno degli obiettivi prefissati, per poi assumere un atteggiamento puramente difensivo. Queste incertezze strategiche portarono a numerose sconfitte e ad una riduzione dell’area controllata dalle forze rivoluzionarie.
Durante il mese d’ aprile del 1934, il corpo principale delle forze rivoluzionarie (che era stata ribattezzato Primo Corpo dell'Armata Rossa nel mese di gennaio) affrontò l'esercito del Guómíndăng a Guāngchāng nella provincia del Jiāngxī (12) in una battaglia decisiva, in cui subì pesanti perdite e venne a trovarsi in una situazione critica.
Nel mese di luglio, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale della Repubblica Sovietica Cinese (denominata Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale) ordinò al Settimo Corpo dell'Armata Rossa di inviare un’avanguardia a nord per combattere contro i Giapponesi (13) e di avanzare fino ai confini del Fújián, del Zhéjiāng, dell’Ānhuĭ e del Jiāngxī per stabilire nuove aree sovietiche (14); ordinò poi al Sesto Corpo d' Armata (15) di abbandonare le zone liberate dello Húnán e del Jiāngxī e di muovere verso occidente in direzione dello Húnán centrale, dove avrebbe dovuto condurre una campagna di guerriglia. La Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale inviò pertanto due corpi d'armata rispettivamente verso nord e verso ovest, con l'intenzione di impegnare le truppe di "accerchiamento e repressione" del Guómíndăng così da ridurre la pressione sulla zona liberata centrale, ma il tentativo di diversione non riuscì. All’inizio di ottobre l’esercito del Guómíndăng attaccò la zona centrale della principale area sovietica e occupò rapidamente le contee di Xíngguó, Níngdū e Shīchéng. (16) Il margine di manovra delle forze comuniste si ridusse ancora di più e non fu più possibile interrompere la campagna di "accerchiamento e repressione" dell'esercito del Guómíndăng, per cui l'Armata Rossa fu costretta a ritirarsi dalla zona liberata e ad effettuare una ritirata strategica (cioè la Lunga Marcia).
Operazioni del Sesto Corpo dell' Armata Rossa prima della Lunga Marcia
L’8 settembre 1934, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale aveva ordinato al Sesto Corpo d' Armata di condurre azioni di guerriglia sul fronte occidentale nelle aree di Chéngbú, Suíníng e Wǔgāng , per poi spostarsi nel Húnán occidentale e prendere contatto con il Terzo Corpo d'Armata, che agiva nella zona di confine tra il Sìchuān, il Guìzhōu e il Húnán.
Più tardi, quando il grosso delle truppe del Guómíndăng, venendo dal Húnán e dal Guǎngxī (l’odierna regione autonoma del Guǎngxī Zhuàng) , mosse verso le aree di Suíníng e di Jìngxiàn (l’odierna Jìngzhōu) per respingere l’attacco, il Sesto Corpo d' Armata, intorno alla metà di settembre, si diresse a sud e occupò Jiùzhōu nella provincia di Guìzhōu il 1° ottobre 1934.
Il 24 ottobre 1934, il Sesto Corpo d'Armata si congiunse con il Terzo Corpo d' Armata presso Múhuáng, nella contea di Yìnjiāng ( provincia di Guìzhōu). Dopo il congiungimento, il Terzo Corpo d' Armata riprese la sua precedente denominazione di Secondo Corpo d'Armata.
In seguito il Secondo e il Sesto Corpo d' Armata lanciarono un'offensiva nel Húnán occidentale, catturando successivamente Yōngshῡn, Dàyōng (l'odierna Zhăngjiājiè), Sāngzhí e altri luoghi, e crearono la zona liberata Húnán-Húbĕi-Sìchuān-Guìzhōu, dalla quale cooperarono efficacemente alle manovre di sganciamento e di ritirata strategica poste in essere dal Primo Corpo d'Armata.
Inizio della Lunga Marcia
Il 10 ottobre, il Comitato Centrale del PCC e la Commissione Militare Centrale del PCC presero la guida del 1°, del 3°, del 5°, dell’8° e del 9° Corpo d'Armata e più di 86.000 soldati, posti direttamente sotto il loro comando, partirono da Ruìjīn, Gǔchéng e altre località del Jiāngxī, iniziando una manovra strategica che li avrebbe portati a congiungersi con il 2° e il 6° Corpo d’Armata nell'area dello Xiāngxī. (17) Una forza di oltre 16.000 uomini, costituita da elementi della 24a divisione dell'Armata Rossa e da combattenti locali, rimase nell'area sovietica centrale per continuare la lotta. (18)
ll 17 ottobre, il nucleo centrale dell'Armata Rossa Centrale attraversò il fiume Gòngshuì da Yúdōu (oggi Yúdῡ) verso sud. Il 21 ottobre, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale dispose in avanguardia il 1° Corpo d’Armata (sul lato sinistro) e il 3° Corpo d' Armata (sul lato destro), seguiti dal 9° Corpo d'Armata sul fianco sinistro e dall’'8° Corpo sul lato destro. Al centro avanzavano due colonne composte dagli organi del Comitato Centrale e della Commissione Militare Centrale e dalle unità operanti direttamente al loro servizio. Il 5° Corpo d'Armata che marciava alla retroguardia, sfondò un primo blocco dell'esercito del Guómíndăng tra Wángmǔdù e Xīntián e il 25 ottobre riuscì ad attraversare senza perdite il fiume Xìnfēng (Táojiāng).(19)
In seguito, il nucleo principale dell’Armata Rossa continuò ad utilizzare questa formazione “a corridoio”, trasportando con sé una grande quantità di rifornimenti e attrezzature, e marciò lentamente verso ovest lungo strade di montagna. Tra la fine di ottobre e il il 15 novembre superò, uno dopo l’altro, il secondo e il terzo blocco delle truppe nazionaliste (20), scendendo dal monte Tiānmă a sud di Rǔchéng nella provincia di Húnán fino a Chéngkǒu nella provincia del Guǎngdōng ed a Liángtián nella provincia del Húnán ed occupando Línwǔ,Lánshān e Jiāhé. In quel momento, Chang Kaishek lanciò una manovra di "inseguimento e distruzione" con 16 divisioni e 77 reggimenti, ordinando contemporaneamente a 9 divisioni dell'esercito del Guǎngdōng e dell'esercito del Guǎngxī di intercettare il nucleo principale dell'Armata Rossa Centrale nel zona a est del fiume Xiāng per accerchiarlo ed annientarlo. (21) Tuttavia, nella vasta area tra Zhāng e il fiume Xiāng, l'esercito del Guómíndăng era debole e i suoi movimenti non erano coordinati a causa dei conflitti tra le diverse fazioni. che facilitavano la marcia dell'Armata Rossa. Nonostante questo, i capi dell’Armata Rossa, che erano allora Bógǔ e Lĭ Dé, continuarono a ritirarsi e ad evitare gli scontri, scegliendo una strategia caratterizzata da un’assoluta mancanza di iniziativa. (22)
Battaglia del fiume Xiāng
Il 25 novembre, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale decise che l'Armata Rossa Centrale, divisa in quattro colonne, avrebbe attraversato il fiume Xiāng in direzione ovest da Xìng'ān a Quánzhōu, avanzando verso il monte Xíyán al confine tra Húnán e Guăngxī. Il 27, l’avanguardia della 2a Divisione Rossa, costituita da truppe d’élite, sfondò il quarto blocco dell'esercito del Guómíndăng e attraversò il fiume Xiāng, seguita, il giorno successivo, da una parte della 4a Divisione. I vari contigenti del Guómíndăng, avanzando da nord a sud, attaccarono violentemente l'Armata Rossa, con forze superiori e con l'appoggio dell'aviazione. Sanguinosi combattimenti ebbero luogo su su entrambe le sponde del fiume Xiāng. Lottando accanitamente a Xīnwéi, Zhílǐngtóu, Jièshǒu, Jiǎoshānpù e Xiánshuǐ, le forze comuniste respinsero il furibondo attacco dell'esercito del Guómíndăng e consentirono al Comitato Centrale del PCC, alla Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale ed alle unità operanti direttamente al loro servizio, di attraversare il fiume il 1° dicembre 1934. Tuttavia, l'Armata Rossa subì pesanti perdite. La 34a Divisione del 5° Corpo d’Armata e il 18° Reggimento della 6a Divisione dell 3° Corpo d’Armata furono bloccati sulla sponda orientale del fiume Xiāng e persero la maggior parte dei loro comandanti e dei loro soldati. Poco più di 30.000 uomini riuscirono ad attraversare il fiume Xiāng e l’8° Corpo d’Armata cessò di esistere.
Mutamento del piano di marcia
Dopo la battaglia del fiume Xiāng, Chiang Kaishek modificò la propria strategia e trasferì rapidamente le sue truppe nella parte occidentale del Húnán. Il suo obiettivo era di costruire delle fortificazioni nelle aree di Qiányáng e Hóngjiāng per circondare e annientare il nucleo centrale dell’Armata Rossa, che si stava dirigendo a nord, verso il Húnán occidentale. (23) L'11 dicembre, le forze comuniste stavano avanzando verso le aree di passaggio di Xiàxiāng e Cháng'ānbăo al confine tra Húnán e Guăngxī. Se avessero proseguito la loro marcia verso nord, in direzione del Húnán occidentale, per unirsi, come previsto, al 2° e al 6° corpo dell’Armata Rossa, avrebbero necessariamente dovuto affrontare una battaglia decisiva con l'esercito del Guómíndăng, più numeroso e meglio armato, che le stava tranquillamente attendendo ed avrebbero rischiato la distruzione. In quel momento critico, Máo Zédōng , allora Presidente della Repubblica Sovietica Cinese, dopo aver attentamente valutato la situazione militare di fatto, insistette perché fosse abbandonato il piano originale di marcia e ci si dirigesse invece verso il Guìzhōu, dove il Guómíndăng disponeva di poche truppe. In questo modo,le forze comuniste avrebbero potuto sfuggire al nemico e prendere, a loro volta l’iniziativa. (24) Il 15 dicembre, il nucleo centrale dell'Armata Rossa occupò Lípíng, nella provincia del Guìzhōu. Il 18 dicembre, l'Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC si riunì a Liping e, accettando i suggerimenti di Máo Zédōng, decise di continuare ad avanzare verso ovest per creare una zona liberata al confine tra il Sìchuān e il Guìzhōu. Il 20 dicembre, le forze rivoluzionarie avanzarono da due direzioni nell'area di confine tra il Sìchuan e il Guìzhōu puntando su Zῡnyì. Esse conquistarono, l’una dopo l’altra, Jiànhé, Táigǒng (l’odierna Táijiāng), Zhènyuǎn, Shībǐng ed altre località, per poi investire le aree di Yúqìng e Wèng’ăn. Tra il 2 e il 6 gennaio 1935, attraversarono in diversi punti il fiume Wῡjiāng (rispettivamente a Huílóngchǎng, Jiāngjièhé e Cháshānguān) e, la mattina del 7 gennaio 1935, le loro avanguardie occuparono Zῡnyì.
La Conferenza di Zῡnyì
Dal 15 al 17 gennaio 1935, l'Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC tenne a Zῡnyì una riunione allargata, in cui discusse l‘esperienza acquisita nei mesi precedenti e le conseguenze che occorreva trarre dal fallimento delle manovre volte a contrastare la quinta campagna d’”accerchiamento e distruzione". L’Ufficio Politico fece propri i principi fondamentali enunciati da Máo Zédōng per le operazioni dell'Armata Rossa e adottò la "Risoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese sull'opposizione alle cinque campagne di ‘accerchiamento e distruzione’ del nemico" (più conosciuta come la"Risoluzione della Conferenza di Zῡnyì"), in cui erano formulate le successive missioni e le linee guida strategiche dell'Armata Rossa. La Conferenza di Zῡnyì si concluse con la riorganizzazione della leadership centrale del PCC. Máo Zédōng fu eletto membro del Comitato Permanente dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC. Il comando dell’esercito fu affidato a Zhū Dé (25) e a Zhōu Ēnlái, il quale ricevette dal partito il potere di adottare le decisioni definitive in materia militare. Poco tempo dopo, il Comitato Centrale decise che Zhōu Ēnlái avrebbe esercitato il comando militare con l’assistenza di Máo Zédōng. Più tardi ancora, il comando dell’Armata Rossa fu affidato ad un triumvirato composto da Máo Zédōng, Zhōu Ēnlái e Wáng Jiàxián. (26) La Conferenza di Zῡnyì attribuì quindi a Máo Zédōng una posizione di preminenza nel Comitato Centrale del PCC e nell'Armata Rossa, consentendo in questo modo al Comitato Centrale del PCC e all'Armata Rossa di sopravvivere in una situazione estremamente critica. Fu questo il punto di svolta decisivo nella storia del Partito Comunista Cinese e dell’Armata Rossa.(27)
Tentativo di penetrare nel Sìchuăn
Dopo l’occupazione di Zῡnyì da parte del nucleo principale dell’Armata Rossa, Chiang Kaishek fece convergere su Zῡnyì da diverse direzioni parecchie centinaia di migliaia di uomini nel’intento di accerchiare e di annientare le forze rivoluzionarie nella zona di confine tra il Síchuān e il Guìzhōu. Seguendo la strategia fissata dalla Conferenza di Zῡnyì, le forze rivoluzionarie si prepararono ad attraversare il Fiume Azzurro a nord di Lántiánbà, Dàdùkǒu e Jiāng’ ān, località situate ad ovest di Lúzhōu nella provincia del Sìchuān, da dove miravano a penetrare nella parte nordoccidentale della suddetta provincia per crearvi una “zona liberata”. Con la collaborazione del Quarto corpo dell'Armata Rossa (28), avrebbero poi lanciato un contrattacco e avrebbero cercato di prendere il controllo dell’intero Sìchuān. Il 19 gennaio, il nucleo principale dell’Armata Rossa partì dalle aree di Sōngkǎn, Tóngzǐ e Zūnyì e, diviso in tre gruppi, avanzò verso Tǔchéng e Chìshuǐ. Il 29 gennaio attraversò il fiume Chìshuǐ ed entrò nel Sìchuān meridionale. (29) Nel frattempo le truppe del Guómínmdăng avevano preso cammini diversi per inseguire e intercettare l'Armata Rossa ed avevano rafforzato le difese su entrambi i lati del Fiume Azzurro. Di conseguenza, il 7 febbraio la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale decise che il nucleo principale dell’Armata Rossa avrebbe rinunciato temporaneamente ad attraversare il Fiume Azzurro per dirigersi a nord e avrebbe invece condotto operazioni mobili nelle aree di confine delle province di Yúnnán, Guìzhōu e Sìchuān. Il 9 febbraio il nucleo principale dell’Armata Rossa si concentrò nell'area di Zhāxī (ora Wēixìn) , nella provincia dello Yúnnán per riorganizzarsi. (30)
Elusione del tentativo di accerchiamento da parte delle truppe del Guómíndăng
L'11 febbraio 1935, le forze del Primo Corpo d’Armata tornarono indietro marciando verso est, riattraversarono il fiume Chìshuǐ e rientrarono nel Guìzhōu settentrionale, dove ottennero una prima grande vittoria, sconfiggendo e annientando 2 divisioni e 8 reggimenti dell'esercito del Guómíndăng nelle aree di Lóushānguān e Zūnyì.(31) Dopo la battaglia di Zūnyì, l'esercito del Guómíndăng adottò una strategia che combinava la dottrina dei fortini e manovre offensive volte ad accerchiare le truppe rivoluzionarie nelle piccole aree di Zūnyì e Yāxī e ad annientarle.Nel tentativo di sfuggire all’accerchiamento, il Primo Corpo dell'Armata Rossa si spostò verso ovest e, dopo aver attraversato tre volte il fiume Chìshuǐ il 16 marzo, entrò nel Sìchuān meridionale. (32) Chiang Kaishek ordinò subito alle sue truppe di "inseguimento e repressione" di penetrare , a loro volta, nel Sìchuān meridionale. Le forze rivoluzionarie, allora, invertirono improvvisamente la loro direzione di marcia e, muovendosi verso est, nella notte dal 21 al 22 marzo, attraversarono quattro volte il fiume Chìshuǐ e ritornarono di nascosto nel Guìzhōu settentrionale. (33) Il 27 marzo, mentre il Nono Corpo dell'Armata Rossa conteneva l'esercito del Guómíndăng nell'area di Mǎzōnglǐng, il Primo Corpo d’Armata si precipitò verso sud. (34) Il 31 marzo attraversò il fiume Wūjiāng e si avvicinò a Guìyáng, lasciando l'esercito di "inseguimento e repressione". a nord del fiume Wūjiāng. (35)L'8 aprile, il grosso del Primo Corpo d’Armata riuscì a sfondare il blocco dell'esercito del Guómíndăng tra Guìyáng e Lónglǐ, avanzò verso ovest ed entrò nella provincia dello Yúnnán. Il 24 aprile , si avvicinò a Kῡnmíng e poi virò verso nord. (36) Il 29 aprile, il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale diffusero il seguente ordine del giorno: "Gli organi della direzione centrale avevano deciso in passato che la nostra strategia sarebbe consistita nell’occupare con le nostre truppe il Sìchuān occidentale per crearvi delle zone sovietiche. Questa strategia può ora essere realizzata. Occorre approfittare dell’ occasione favorevole per attraversare rapidamente il fiume Jīnshā, penetrare nel Sìchuān occidentale, cacciarne il nemico e dare vita ad una zona liberata." Il 9 maggio, il Primo Corpo d’Armata attraversò il fiume Jīnshā a Jiăopíng. (37) Nello stesso periodo, il Nono Corpo d'Armata, che operava sulla sponda nord del fiume Wūjiāng attraversò anche esso il fiume Jīnshā presso Shùjié e Yánjǐngpíng, ad ovest della capitale della provincia dello Yunnan, e poi si unì alla forza principale. Il nucleo principale dell’Armata Rossa sfuggì in tal modo all’accerchiamento e all’intercettazione tentati da centinaia di migliaia di soldati del Guómíndăng e riuscì a realizzare con pieno successo la sua manovra di ripiegamento strategico. (38)
Errore strategico di Zhāng Guótāo
Dal 28 marzo al 21 aprile 1935 il Quarto Corpo dell’ dell'Armata Rossa (39), agli ordini del comandante in capo Xú Xiàngqián (40) e del commissario politico Chén Chānghào (41), fu impegnato nella battaglia del fiume Jiālíng (42) . La vittoria garantì alle forze rivoluzionarie il controllo di una vasta zona, lunga più di 100 chilometri, compresa tra il fiume Jiālíng a est, Bĕichuān a ovest, Zĭtóng a sud ed il confine tra il Sìchuān e il Gānsῡ a nord. Si crearono così le condizioni favorevoli per consolidare l' “area sovietica ”del Sìchuan-Shānxi e e per ampliarla, liberando la parte meridonale della provincia del Gānsῡ. (43) Tuttavia, in quel momento, Zhāng Guótāo ,principale dirigente dell'area sovietica del Sìchuan-Shănxi e responsabile del Quarto Corpo d'Armata, preoccupandosi soltanto delle difficoltà che incontrava nelle zone liberate e dell'attacco su larga scala che l'esercito del Guómíndăng stava per sferrare, non riuscì a a capire quanto fosse importante difendere ad oltranza le zone liberate e decise di abbandonare l'area sovietica del Sìchuăn-Shănxī, senza l’ autorizzazione del partito. (44) All'inizio del mese di maggio, un totale di circa 100.000 persone tra soldati del Quarto Corpo d’Armata, membri delle milizie locali e dipendenti delle istituzioni create nell'area sovietica, cominciarono a spostarsi verso ovest ed occuparono successivamente , entro la metà dell'anno, vaste aree come Màoxiàn, Wēizhōu, Lǐfān (oggi Lǐxiàn) nella provincia del Sìchuān, dopodiché continuarono a marciare sempre verso occidente.
Attraversamento del fiume Dàdù
Dopo aver attraversato il fiume Jìnshā, il nucleo principale dell’Armata Rossa giunse nella contea di Huìlĭ, da dove, mettendo in atto la strategia delineata dal Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, continuò a marciare verso settentrione per creare un'area sovietica nella parte nord-occidentale del Sìchuān. (45)
Il 15 maggio 1935, Chiang Kaishek ordinò a Xuē Yuè (46), Liú Xiāng (47) ed altri comandanti di eliminare l 'Armata Rossa con una manovra a tenaglia che avrebbe visto una parte delle truppe inseguire i rivoluzionari da sud ed un’altra bloccarne la marcia verso nord. Per fermare i rivoluzionari, le truppe nazionaliste facevano affidamento su ostacoli naturali come il fiume Dàdù. (48)
Applicando con risolutezza le politiche etniche formulate dal Partito Comunista Cinese, i rivoluzionari attraversarono con successo l'area abitata dalla minoranza etnica Yí. (49)
Il 24maggio la loro avanguardia, costituita dal 1° Reggimento della 1a Divisione del1° Corpo d’Armata,conquistò la piana di Ānshùn.sulla riva destra del fiume Dàdù. (50)
Il 25 maggio, 17 soldati della 2a Compagnia del 1°Reggimento guidati dal capitano Xióng Shànglín (51) riuscirono ad attraversare in barca il fiume Dàdù. Tuttavia, in quel punto, la corrente era così impetuosa che era impossibile costruire un ponte.Le truppe disponevano soltanto di quattro piccole imbarcazioni, cosa che rendeva difficile attraversare rapidamente il fiume.
La battaglia del ponte di Lúdìng,
La Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale decise allora che il grosso delle truppe sarebbe avanzato rapidamente lungo la riva destra del fiume Dàdù alla ricerca di un passaggio più agevole, mentre la 1a divisione ed i comandi avrebbero continuato ad attraversare il fiume in corrispondenza della piana di Ānshùn, per poi dirigersi verso nord, seguendo la riva sinistra del fiume. Le truppe rivoluzionarie avanzarono quindi sulle due rive del fiume Dàdù per 160 chilometri dalla piana di Ānshùn fino al ponte di Lúdìng. L’avanguardia che marciava lungo la riva destra, costituita dal 4° reggimento della 2a divisione del 1° Corpo d’Armata si attestò, la mattina del 29 maggio 1935, all’estremità occidentale del ponte di Lúdìng (52). Alle ore 16.00 di quello stesso giorno, il 4° Reggimento lanciò un assalto per impadronirsi del ponte. Un commando composto da 22 soldati della 2a Compagnia sfidò l’intenso fuoco di sbarramento dei difensori, ed aggrappandosi alle catene di ferro (53), riuscì ad attraversare il ponte. La maggior parte del 1° reggimento dell'esercito del Sichuān venne così messa in rotta e fu conquistata la città di Lúdìng. Entro il 2 giugno 1935, tutto il Primo Corpo d’Armata aveva superato il pericoloso ostacolo naturale rappresentato dal fiume Dàdù e aveva ottenuto un'altra delle grandi vittorie che caratterizzarono la Lunga Marcia.
Incontro tra il 1° e il 4° Corpo d’Armata
Il Primo Corpo d’Armata continuò poi ad avanzare verso nord. Il 7 giugno 1935 occupò Tiănquán, l'8 sfondò le linee di difesa apprestate dall’esercito del Guómíndăng dinanzi a Lúshān e Bǎoxìng. (54) In seguito, con perseveranza, superò numerose difficoltà, scalando montagne coperte di neve perenne fino ad altitudini in cui l’aria si rarefaceva: ad es. il monte Jjājīn, alto oltre 4.000 metri. (55) Nel frattempo, il Quarto Corpo d’'Armata avanzava verso ovest. Le sue avanguardie catturarono Màogōng (l'odierna Xiăojīn)(56) e proseguirono in parte verso Dàwéi. (57) Il 12 giugno, l'avanguardia del Primo Corpo d’Armata si congiunse a Dàwéi con la prima divisione del Quarto Corpo d’Armata. Il 18 giugno, il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale giunsero a Màogōng con il grosso delle truppe del Primo Corpo d’Armata. Le due principali unità dell'Armata Rossa unirono così le loro forze, creando condizioni favorevoli per respingere l'attacco dell'esercito del Guómíndăng e dar vita ad una nuova situazione strategica.
La “Zona Libera” del Húbĕi-Hénán-Shănxī
Nell'inverno del 1934, più di 40 reggimenti dell'esercito del Guómíndăng lanciarono un’operazione di "accerchiamento e repressione" e di "pulizia delle campagne" nelle aree sovietiche del Húbĕi, del Hénán e dell’Ānhuī. Seguendo le istruzioni del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, più di 2.900 soldati del 25° Corpo d’Armata dell' Esercito Rosso (58) partirono il 16 novembre 1934 da Héjiāchōng, contea di Luóshān, nella provincia del Hénán e si spostarono ad ovest della linea ferroviaria Pínghàn (l'odierna Pechino-Hànkǒu) (59) per iniziare la Lunga Marcia. Lasciarono indietro alcuni elementi, che rimasero a combattere nella zona e che presto avrebbero formato il 28° Corpo d’Armata. All'inizio di dicembre, il 25° Corpo d’Armata superò i numerosi ostacoli frapposti alla sua marcia dall’esercito del Guómíndăng e penetrò nell'area di Luònán nella provincia dello Shănxī, passando attraverso la contea di LúshÌ nella provincia del Hénán.
Il 10 dicembre, il comitato provinciale del Partito Comunista Cinese nell’area del Húbĕi-Hénán-Ānhuī tenne una riunione del suo comitato permanente a Yǔjiāhé, nella contea di Luònán, e decise di creare un'area sovietica al confine tra il Húbĕi, il Hénán e lo Shănxī e di ribattezzare Comitato provinciale del Húbĕi-Hénán-Shănxī il Comitato provinciale del Húbĕi-Hénán-Ānhuī.
Successivamente, il 25° Corpo d’Armata costituì aree sovietiche nelle zone di Yúnxī, Lúshì, Luònán e Zhèn’ ān (60) al confine tra Húbĕi, Hénán e Shănxī. Nel maggio del 1935, dopo che, con le battaglie di Càiyùyáo, Wéngōnglǐng (61), Jīngzĭguān e Yuánjiāgōukǒu (62) , vennero respinte le due ultime campagne di "accerchiamento e repressione" dell'esercito del Guómíndăng , fu istituita la “zona libera” del Húbĕi-Hénán-Shănxī.
Proseguimento della marcia del 25° Corpo d’Armata
L’obiettivo del 25° Corpo d’Armata consisteva nel coordinare le proprie mosse con quelle del 1° e del 4° Corpo d’Armata, congiungendosi infine alle altre forze dell’Armata Rossa nell'”area sovietica” del Shānxī-Gānsῡ. Partì perciò il 16 luglio 1935 da Fēngyùkǒu a sud di Xī'ān e attraversò le contee di Hù e di Zhōuzhì, poi continuò la sua marcia verso ovest, lasciando la 74a Divisione dell'Armata Rossa a combattere sul posto. Il 3 agosto entrò nel Gānsῡ e conquistò la contea di Liǎngdāng. Proseguendo poi verso nord, attraversò l’11 agosto il fiume Wèi e occupò la contea di Qín'ān. Avvicinandosi a Jìngníng, bloccò l'autostrada Xī-Lán. (63) Il 17 agosto catturò Lóngdé, poi valicò il monte Liúpàn e si diresse verso ovest. Il 21 fu intercettato da un reggimento dell'esercito del Guómíndăng nel villaggio di Sìpō ( contea di Jīngchuān), ma, al termine di una feroce battaglia, in cui morì il commissario politico Wú Huànxiān (64), riuscì ad annientarlo. Il 30 agosto, marciò verso nord attraverso le fornaci di Ānkǒu (65) nella contea di Huátíng e il 15 settembre giunse alla città di Yǒngpíng nel distretto del Shănxi-Gānsῡ. Il giorno successivo si congiunse con il 26° e il 27° Corpo d’Armata, ponendo così fine alla sua Lunga Marcia. Il 18 settembre 1935, il 25°, il 26° e il 27° Corpo d’Armata furono riuniti nel 25° Corpo dell'Armata Rossa. (66)
NOTE
1) Il termine Rivoluzione Agraria (1927-1937) si riferisce al periodo della Seconda Guerra Civile Rivoluzionaria (1927-1937) durante il quale il Partito Comunista Cinese ( in seguito, per brevità, il PCC) condusse, nelle zone del paese da esso controllate, un’azione politica volta a debellare i proprietari terrieri, scorporare le grandi proprietà agricole, abolire lo sfruttamento feudale, annullare i debiti dei contadini e soddisfare il bisogno di terre dei coltivatori.
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2) Sotto il nome di “Lunga Marcia”sono indicate numerose manovre di sganciamento effettuate da corpi dell’esercito rivoluzionario che rischiavano di essere accerchiati e distrutti dalle truppe nazionaliste. La più famosa è quella che ebbe per protagonista il Primo Corpo dell' Armata Rossa, composto da circa 65.000 uomini agli ordini del segretario del partito Máo Zédōng. Il Primo Corpo d'Armata, partito il 16 ottobre 1934 dal suo quartier generale nella provincia del Jiāngxī 江西, marciò per oltre 12.500 chilometri, descrivendo un largo arco in senso orario, che toccò tutte le regioni occidentali del paese e che la condusse infine a Yán’ān 延安 nello Shǎnxī 陕西, dove arrivò il 19 ottobre 1935.
3) Sono indicati con il termine 苏区 (“sῡqῡ”), letteralmente” zone rinate”, “regioni risorte”, che ho tradotto con l’espressione “zone liberate”, i territori controllati dal movimento rivoluzionario, detti anche “zone sovietiche”. Il lessico richiama quello usato nel nostro paese nel XIX° secolo che utilizzava il termine “Risorgimento”per indicare la liberazione del paese e chiamava “Italia Risorta” l’Italia liberata dalla dominazione straniera.
4) Nel 1927 il PCC era stato cacciato dalle città in seguito ad una sanguinosa campagna di sterminio, cominciata con il massacro di Shànghăi 上海, ma era riuscito a prendere il controllo di alcune zone rurali, la più ampia delle quali era situata nello Jiāngxī 江西, che erano tuttavia sottoposte a costanti attacchi da parte delle truppe nazionaliste.
5) Verso la fine del 1934, la situazione divenne così difficile che l’unica via di salvezza apparve quella di una ritirata verso le regioni periferiche della Cina, dove alcune zone erano ancora controllate dalle forze del PCC.
6) Le campagne di accerchiamento e di distruzione furono una serie di attacchi lanciati dalle truppe del governo nazionalista contro le forze del PCC durante la prima fase della guerra civile. Le campagne furono lanciate tra la fine degli anni ‘20 e la metà degli anni’30 con l'obbiettivo di isolare e distruggere l'Armata Rossa Cinese in via di sviluppo, e miravano ad accerchiare le basi comuniste in diverse zone della Cina. Alla fine del 1934, Chiang Kaishek lanciò una quinta campagna, che, a differenza delle precedenti non prevedeva un attacco in profondità, bensì la costruzione di una cintura di fortini , alla distanza di circa otto chilometri l‘uno dall’altro, per circondare le aree controllate dai ribelli e tagliare loro rifornimenti e fonti di cibo. Nell'ottobre 1934 il PCC approfittò di alcuni varchi nella cintura dei fortini e ruppe l’accerchiamento. L’iniziativa riuscì sia perché gli eserciti dei signori della guerra, che controllavano ancora vaste zone del paese, erano riluttanti a sfidare le forze comuniste per paura di subire perdite molto elevate, sia perché il nerbo delle forze nazionaliste era impegnato a lottare contro le truppe del Quarto Corpo dell' Armata Rossa, che operava nel Sìchuān 四川 sotto il comando di Zhāng Guótāo 张国焘 .
7) Non ho trovato riscontro a questa cifra in altre fonti. Tuttavia, essa appare largamente credibile se si considera che soltanto 8.000 dei quasi 100.000 uomini che parteciparono alla Lunga Marcia giunsero a destinazione.
8) Il 15 novembre 1935, il Secondo Corpo dell' Armata Rossa sotto il comando di Hé Lóng 贺龙 abbandonò la regione del Húbĕi 湖北 in cui era stanziato e cominciò la marcia verso Yán’ān.
9) Il Quarto Corpo dell' Armata Rossa, sconfitto dai Nazionalisti al Passo di Bǎizhàng 百丈关 nel Sìchuān 四川 il 15 novembre 1935, si ritirò anch’esso verso Yán’ān e si congiunse con il secondo Corpo d' Armata il 9 ottobre 1936 a Huìníng 会宁 nel Gānsῡ 甘肃. L'insuccesso militare tolse a Zhāng Guótāo qualsiasi possibilità di competere con Máo Zédōng per la guida del PCC. Il 22 ottobre 1936, il Secondo Corpo d' Armata entrò in contatto con elementi del Primo Corpo d'Armata a Jiāngtàibăo 将台堡 nel Gānsῡ. Questo avvenimento è considerato ufficialmente come il momento conclusivo della Lunga Marcia.
10) Bógǔ 博古 è lo pseudonimo sotto cui era conosciuto Qín Bāngxiàn 秦邦宪 (1907-1946), che fu Segretario Generale del PCC dal settembre 1931 al gennaio 1935, quando fu esautorato da Máo Zédōng, anche in seguito all’imperizia dimostrata sul piano militare.
11) Otto Braun (1900-1974), comunista tedesco, divenne nel 1932, dopo aver frequentato l’Accademia Militare “Frunze” di Mosca, consulente militare dell’Internazionale Comunista (“Comintern”). In questa veste, fu inviato in Cina, dove, con il nome di Lǐ Dé 李德 , assunse un ruolo di comando nell’Armata Rossa. Le sue capacità strategiche si rivelarono comunque assai limitate.
12) Nelle quattro campagne precedenti l’Armata Rossa aveva lasciato che le truppe del Guómíndăng penetrassero in profondità nelle zone liberate ed era riuscita a logorarle in una serie di combattimenti che ne avevano a poco a poco fiaccato le capacità offensive. Questa strategia però non funzionava più di fronte alla campagna d’accerchiamento posta in essere dai Nazionalisti ed i dirigenti comunisti, che avevano accantonato Máo, decisero di accettare lo scontro frontale, che si risolse in un disastro. Nella battaglia di Guānchāng 广昌 del 27 aprile 1934 i Comunisti persero circa 8.000 uomini.
13) La situazione politica e militare estremamente complicata che esisteva in Cina nel 1935 rende particolarmente difficile capire che cosa si intenda dire con questa frase. I Giapponesi controllavano in effetti tutta la Cina settentrionale, ma si trovavano generalmente, salvo forse in alcune zone, di fronte alle truppe del Guómíndăng e non alle forze rivoluzionarie. Poiché i Giapponesi erano ostili tanto ai Nazionalisti cinesi quanto ai Comunisti, non si può pensare che collaborassero con i primi per combattere i secondi. Senza escludere la possibilità di combattimenti nelle zone in cui le due parti si trovassero eventualmente in contatto diretto, un’offensiva del Settimo Corpo dell'Armata Rossa contro i Giapponesi appare quindi improbabile e priva di senso.
14) Per alleggerire la situazione del Primo Corpo d' Armata, accerchiato nel Jiāngxī, fu ordinato al Settimo Corpo d'Armata, che occupava parte del Fújián, di compiere un’azione diversiva attaccando da oriente le truppe nemiche nel Jiāngxī e muovendo contemporaneamente una parte dei suoi uomini verso Nord per minacciare il resto del Fújián, il Zhéjiāng e l’Ānhuĭ. La manovra avrebbe dovuto attirare fuori del Jiāngxī una parte delle truppe nazionaliste che circondavano le forze rivoluzionarie.
15) Alla fine del mese di luglio 1934, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale ordinò al Sesto Corpo d'Armata, che occupava talune aree del Jiāngxī e del Húnán orientale, di abbandonare tali zone per muovere ad occidente verso il Húnán centrale, dove avrebbe dovuto condurre operazioni di guerriglia. Questa manovra mirava ad alleggerire la pressione delle truppe nazionaliste sul fianco occidentale del Primo Corpo d'Armata.
16) La contea di Xīngguó 兴国 nella parte centro-meridionale del Jiāngxī e le contee di Níngdū 宁都 e di Shíchéng 石城 nella parte sud-est del Jiāngxī costituivano il nucleo della zona controllata dalle forze rivoluzionarie. La loro perdita riduceva al minimo le possibilità del Primo Corpo d' Armata di mantenere il controllo della provincia.
17) Lo Xiāngxī 湘西, in cui operavano il 2° e il 6° corpo dell'Armata Rossa, è una regione situata nella parte nord-occidentale del Húnán.
18) I combattenti rimasti nel Jiāngxī furono attaccati dalle truppe nazionaliste. Dopo la caduta di Ruìjīn 瑞金 nel novembre del 1934, essi si dispersero nelle campagne, ma numerosi alti funzionari del PCC furono catturati e giustiziati.
19) Gli agenti del servizio di informazioni del PCC, agli ordini di Zhōu Ēnlái 周恩来, avendo scoperto che parecchi fortini della linea d’accerchiamento erano controllati dalle truppe di Chén Jítáng 陳濟棠, un signore della guerra alleato con i Nazionalisti, che tuttavia non intendeva rischiare la vita dei suoi soldati in uno scontro frontale con l’Armata Rossa, riuscirono a negoziare un passaggio pacifico delle forze comuniste. Ciò spiega perché l’Armata Rossa potè attraversare il fiume Xìnfēng 信丰河 senza perdite.
20) Il fatto che non siano menzionate, nelle prime settimane della marcia, grandi battaglie lascia presumere che anche il passaggio del secondo e del terzo blocco fosse stato facilitato da accordi con i signori della guerra che controllavano quelle zone.
21) Nella zona del fiume Xiāng 湘江 , le forze comuniste furono infine intercettate dalle truppe nazionaliste agli ordini diretti di Chiang Kaishek 蔣介石. In due giorni di combattimenti, dal 30 novembre al 1° dicembre 1934, esse subirono gravissime perdite. Soltanto 36.000 degli 86.000 uomini che erano partiti da Ruìjīn riuscirono a rompere l’accerchiamento e a proseguire la marcia.Non è tuttavia possibile stabilire quale fosse la proporzione dei caduti e quale quella dei disertori, che furono molto numerosi.
22) L’indecisione e l’imperizia dimostrate da Bógǔ e da Otto Braun nella prima fase della Lunga Marcia fecero sì che essi fossero in seguito esautorati a vantaggio di Máo Zédōng e di Zhōu Ēnlái.
23) Secondo il piano di ritirata originario, le forze rivoluzionarie, dopo essere scese dal Jiăngxī nel Guăngdōng e nel Guăngxī, avrebbero dovuto risalire verso settentrione per ricongiungersi con i corpi dell’Armata Rossa che operavano nel Húnán nord-occidentale.
Le truppe nazionaliste, che avevano cercato invano di accerchiare i rivoluzionari nel Jiăngxī, si spostarono allora nel Húnán meridionale e centrale per bloccare il cammino dell’Armata Rossa.
24) Avanzando verso occidente, anziché verso settentrione, le forze rivoluzionarie poterono evitare lo scontro con il grosso delle truppe nazionaliste e riuscirono a penetrare nel Guìzhōu, regione in cui il Guómíndăng disponeva di pochi soldati.
25) Zhῡ Dé 朱德 (1886-1976) fu uno dei fondatori del PCC. Durante la Seconda Guerra Sino-Giapponese comandò l’8° Armata dell’Esercito Cinese. In seguito fu anche presidente della Repubblica Popolare Cinese.
26) Wáng Jiàxián 王稼祥 (1906-1974) fu eletto nel 1934 membro del Comitato Centrale e poi dell’Ufficio Politico del PCC. Durante la Lunga Marcia fu uno dei membri del triumvirato militare del Comitato Centrale. Fu poi Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese.
27) A prescindere dalle espressioni enfatiche contenute nell’articolo, non si può negare che l’ascesa di Máo Zédōng alla guida incontrastata del PCC, di cui la Conferenza di Zῡnyì costituì primo passo, influì in modo decisivo sulle vicende del partito e, di riflesso, su tutta la storia della Cina.
28) Il Quarto Corpo dell’Armata Rossa aveva creato, a quell ’epoca, una “zona liberata" al confine tra lo Shănxī e il Sìchuān. Secondo i piani della Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale, il primo corpo dell’Armata Rossa, avanzando da sud, avrebbe dovuto raggiungere la zona nordoccidentale del Sìchuān e, con l’aiuto del Quarto Corpo d’Armata, lanciare un contrattacco che gli avrebbe permesso di liberare tutta la provincia.
29) Il Primo Corpo dell’Armata Rossa penetrò effettivamente nel Sìchuān, ma non riuscì a progredire verso settentrione perché le forze nazionaliste si erano saldamente attestate sulle due rive del Fiume Azzurro, che attraversava la regione, e ne impedivano l’attraversamento. L’offensiva condotta, nello stesso periodo, dal Quarto Corpo d’Armata risultò pertanto inutile.
30) Fallito il tentativo di avanzare nel Sìchuān, il Primo Corpo d’Armata ripiegò verso sud in direzione dello Yúnnán 云南, dove sostò per riorganizzarsi.
31) Era opinione generale che dallo Yúnnán il Primo Corpo d’Armata avrebbe tentato di dirigersi verso nord per occupare il Sìchuān 四川. Máo Zédōng ritornò invece nel Guìzhōu 贵州 e riprese il controllo dell’area di Zūnyì 遵义, motivando la sua mossa con il fatto che, secondo le informazioni in suo possesso, il governo del Guómíndăng stava inviando una grande quantità di truppe nelle zone del Sìchuān che le forze rivoluzionarie avrebbero voluto invadere.
32) Mentre Mào riprendeva il controllo delle zone di Zūnyì e di Yāxī 鸭溪, Chiang Kaishek, che aveva posto il suo quartier generale a Guìyáng 贵阳, capoluogo della provincia del Guìzhǒu, lanciò una manovra di accerchiamento bloccando le vie del nord con l’ Armata del Sìchuān e parte dell’Armata del Guìzhōu, schierate sulle rive del Fiume Azzurro, e le vie del sud con l’Armata dello Yúnnán e con il resto dell’Armata del Guìzhōu. Per sfuggire all’accerchiamento,Mào attraversò più volte il fiume Chìshuĭ 赤水 e il 16 marzo 1935 ritornò nel Sìchuān meridionale.
33) Mentre i Nazionalisti penetravano, a loro volta, nel Sìchuān meridionale, le forze rivoluzionarie, nella notte dal 21 al 22 marzo 1935, riattraversarono di nascosto il fiume Chìshuĭ e rientrarono nel Guìzhōu settentrionale.
34) Questo susseguirsi di fughe e di inseguimenti diventava sempre più pericoloso per i rivoluzionari perché il cerchio delle forze nazionaliste intorno al Primo Corpo d’Armata si stringeva sempre di più. Mào finse allora fuggire ad est verso il Húnán 湖南 nell’unica direzione che sembrava rimanere libera. Per dare più credibilità alla manovra, diede ordine al Nono Corpo dell’Armata Rossa, che operava nel Húnán, di attaccare le forze nazionaliste come se cercasse di aprire una strada ale truppe che tentavano di fuggire dal Guìzhōu. Chiang cadde nel tranello ed inviò il grosso delle sue truppe verso il Húnán, permettendo così a Mào di lanciare il 27 marzo 1935 un attacco di sorpresa in direzione sud, verso Guìyáng.
35) Il 31 marzo 1935, il Primo Corpo dell’Armata Rossa attraversò il fiume Wῡjiāng 乌江 e marciò su Guìyáng, che i Nazionalisti avevano lasciato quasi sguarnita.
36) L’8 aprile 1935, le forze rivoluzionarie riuscirono a sfondare le linee nazionaliste e si diressero verso Kῡnmíng 昆明, il capoluogo dello Yúnnán 云南, dove giunsero il 24 aprile, marciando poi verso nord.
37) Jīnshājiāng 金沙江 (letteralmente : “il fiume dalle sabbie dorate”) è il nome con cui è conosciuto l’alto corso del Fiume Azzurro (Yángzĭjiāng 扬子江 ) nelle regioni del Sīchuān e dello Yúnnán. Il 9 maggio 1935, le forze rivoluzionarie attraversarono il fiume a Jiăopíng 皎平, penetrando nel Sìchuān.
38) Il testo dell’articolo qui tradotto presenta il passaggio dell’Armata Rossa nello Yúnnán, dopo una serie piuttosto caotica di manovre, come un esempio delle brillanti qualità militari di Mào Zédōng, il quale sarebbe riuscito a disorientare le forze del Guómíndăng che cercavano di raggiungerlo, costringendole a desistere dall’inseguimento. Jung Chang 張戎 ( Zhāng Róng) , autrice con Jon Halliday di una biografia di Mào Zédōng intitolata “ Mao: The Unknown Story”, pubblicata nel 2005, ritiene invece che Mào avesse deciso di puntare verso lo Yúnnán anziché verso il Sìchuān, per evitare di congiungere le sue forze con quelle di Zhāng Guótāo, che aveva ai propri ordini un numero di soldati assai superiore a quello degli uomini di cui disponeva il Primo Corpo d’Armata e che avrebbe quindi assunto una posizione di preminenza.In ogni caso, il ricongiungimento con le forze di Zhāng Guótāo, avvenne āpiù tardi, ma non ebbe seguito, perché ben presto Mào riprese da solo il suo cammino. Zhāng Guótāo rimase nel Sìchuān, ma fu in seguito duramente sconfitto dai Nazionalisti e perse, di conseguenza, qualsiasi possibilità di continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel PCC.
39) Il Quarto Corpo d’Armata operava, verso la fine del 1934, nelle aree di confine tra il Sìchuān, lo Shānxī e il Gānsῡ, dove cercava di creare una “zona liberata”.
40) Xú Xiàngqián 徐向前 (1901-1990) è stato un generale e uomo politico cinese, Maresciallo della Repubblica Popolare Cinese e Ministro della Difesa Nazionale dal 1978 al 1981. Comandante del Quarto Corpo d’Armata, che operava nell’”area sovietica” controllata da Zhāng Guótāo, vinse parecchie battaglie contro le forze dei signori della guerra e contro le truppe nazionaliste. Nel 1935 non aderì alla proposta di Zhāng Guótāo di attaccare le forze agli ordini di Mào e fu perciò perdonato quando Mào ed i suoi sostenitori assunsero il pieno controllo del PCC, anche se fu relegato ad incarichi meno importanti. In seguito, riprese con successo la carriera politica e militare.
41) Nell’agosto del 1935 Chén Chānghào 陈昌浩 (1906-1967), obbedendo agli ordini di Zhāng Guótāo, condusse il Quarto ed il Tredicesimo Corpo d’Armata verso sud, lasciando che il Primo Corpo d’Armata, agli ordini di Mào, proseguisse da solo la Lunga Marcia. Nel 1936, dopo la sconfitta del Quarto Corpo d’Armata ad opera dei Nazionalisti, convinse Zhāng a ripiegare verso nord, finché il Quarto Corpo d’Armata non si ricongiunse con il grosso dell’Armata Rossa a Huìníng nel Gānsῡ. Svolse in seguito numerosi incarichi, non di primo piano. Perseguitato nel corso della Rivolluzione Culturale, si suicidò.
42) Nel marzo del 1935, il Quarto Corpo d’Armata, forte di circa 80.000 uomini, attraversò il fiume Jiālíng 嘉陵江 e lanciò un’offensiva verso occidente.
43) Al termine della battaglia del fiume Jiālíng, il Quarto Corpo d’Armata aveva conquistato una fascia lunga circa 100 chilometri, delimitata ad est dal fiume Jiálíng 嘉陵江, ad ovest da Bĕichuān 北川, a sud dalla contea di Zĭtóng 梓潼 nella parte nordorientale del Sìchuān e a nord dalla zona di confine tra il Sìchuān e il Gānsῡ. Ciò gli avrebbe permesso di penetrare nella parte meridionale del Gānsῡ, estendendo così la zona controllata dalle forze rivoluzionarie.
44) Zhāng disponeva , in quel periodo, di circa 80.000 uomini e si trovava quindi in posizione di forza rispetto a Mào che aveva ai suoi ordini meno di 30.000 uomini.
45) Huìlĭ 会理 è una delle contee situate all’estremità meridionale del Sìchuān in un’area abitata in prevalenza da persone appartenenti al gruppo etnico Yízú 彝族 (detto anche Nuòsǔ 诺苏). Per raggiungere il Sìchuān nord-occidentale, in cui le forze rivoluzionarie intendevano creare una “zona libera”, occorre coprire una distanza di molte centinaia di chilometri.
46) Xuē Yuè 薛岳 (1896-1998) fu un famoso generale dell’Esercito Nazionalista, soprannominato “il Patton asiatico” per le sue qualità militari. Svolse un ruolo di primo piano nella lotta contro l’Armata Rossa e poi nella guerra contro i Giapponesi. Dopo la sconfitta del Guómíndăng, segui Chiang Kaishek a Táiwăn.
47) Liú Xiāng 劉湘 (1890-1938), uno dei “signori della guerra” che controllavano il Sìchuān, esercitava il suo potere nella regione di Chóngqìng 重庆. Alleato dei Nazionalisti, collaborò con loro nella lotta contro l’Armata Rossa. Nel 1938 guidò contro i Giapponesi un esercito di oltre 100.000 uomini, ma, nel corso dello stesso anno, morì di un cancro allo stomaco. Corse tuttavia la voce che fosse stato fatto avvelenare da Chiang Kaishek, ai cui danni avrebbe cospirato.
48) Il fiume Dàdù 大渡河, lungo 1150 chilometri, è un affluente del fiume Mín 岷江, che a sua volta confluisce nello Yángzĭ 扬子江, il Fiume Azzurro. Esso scorre da occidente verso oriente attraverso gran parte del Sìchuān, costituendo così un importante ostacolo naturale per chiunque intenda risalire dal sud verso il nord.
49) Non risulta dall’articolo quale fosse esattamente la politica propugnata dal PCC nei confronti delle minoranze etniche. Si deve però presumere che fosse favorevole a tali minoranze se permise all’Armata Rossa di attraversare senza subire atti di ostilità le zone abitate dall’etnia Yízú 彝族. Queste zone costituiscono oggi la Prefettura Autonoma Yí di Liángshān 凉山彝族自治州 (“liángshān yízú zìzhìzhōu).
50) La Piana di Ānshùn 安顺场, è situata sulla riva destra del fiume Dàdù, a circa 11 chilometri dalla contea di Shímián 石棉 nella parte sud-occidentale del Sìchuān. Vi fu annientato, nel 1863 , l’esercito del famoso generale Shí Dákāi 石达开, uno dei più importanti capi militari del Regno Celeste della Pace Suprema 太平天国 (“tàipíng tiānguó”).
51) Il capitano Xióng Shànglín 熊尚林 (1913-1942) divenne famoso per questa impresa alla quale la propaganda comunista attribuì in seguito un enorme valore simbolico.
52) Il ponte di Lúdìng 泸定桥 era situato in una zona nella quale il fiume Dàdù scorreva da nord a sud, ragion per cui le forze che avanzavano lungo la riva destra vennero a trovarsi ad ovest e quelle che avanzavano lungo la riva sinistra ad est del fiume.
53) L’attraversamento del ponte di Lúdìng è un altro di quegli episodi bellici a cui la propaganda successiva ha conferito un carattere quasi mitico. Per bloccare l’avanzata dei rivoluzionari, i soldati nazionalisti avevano asportato le tavole di legno che costituivano il pavimento del ponte, lungo 103 metri. I piloni del ponte rimanevano dunque collegati tra di loro soltanto dalle catene di ferro su cui avevano poggiato
le tavole del pavimento. Ventidue soldati del 4° reggimento si aggrapparono alle catene e, sotto un intenso fuoco nemico, riuscirono,a forza di braccia, a raggiungere l’altra riva, occupando l’altra estremità del ponte.
54) La contea di Tiānquán 天全 appartiene alla prefettura di Yă’ān 雅安 ed è situata nella parte centrale del Sìchuăn. La contea di Lúshān 庐山 e la contea di Băoxíng 宝兴 sono situate anch’esse anch’esse nella prefettura di Yă’ān, un po’ più a nord di Tiānqián.
55) Il Monte Jiājīn 夹金山, alto 4.124 metri, sorge nella contea di Băoxíng, circa 250 chilometri ad ovest di Chéngdǔ 成都, il capoluogo del Sìchuān. Esso fa parte della catena montagnosa del Qiónglái 邛崃山, che separa il bacino del fiume Dàdù ad ovest dal bacino del fiume Mín ad est.
56) La contea di Xiăojīn 小金, separata dalla contea di Băoxíng dalla catena dei Monti Qiónglài, appartiene alla Prefettura Autonoma Tibetana e Qiāng di Ābà 阿坝藏族羌族自治州 (“Ābà Zàngzú Qiāngzú Zìzhìzhōu”). Il Quarto Corpo d’Armata la occupò proveniendo dalla parte nord-orientale del Sìchuān e proseguì in seguito per Dàwéi, dove si congiunse con le forze del Primo Corpo d’Armata.
57) Dàwéi 大為 è una città situata nella Prefettura Autonoma Tibetana e Qiáng di Ābà. Il Primo Corpo dell’Armata Rossa vi giunse dal sud, attraversando le contee di Tiānquán 天全, Lúshān 庐山 e Băoxíng 宝兴 e valicando, successivamente, il Monte Jiājīn 夹金山.
58) Quando le forze del Quarto Corpo dell’Armata Rossa 红四方面军 si spostarono ad ovest nel 1932, alcuni contingenti di giovani reclute furono lasciati nella provincia del Hénán 河南. Questi contingenti, che presero in seguito il nome di 25° Corpo d’Armata, continuarono a combattere nel Hénán fino al tardo 1934.
Nel maggio del 1934, Zhōu Ēnlái 周恩来 incaricò Chéng Zǐhuá 程子华 , un commissario politico dell'Armata Rossa, di prendere il comando di queste truppe e di condurle in un’altra zona di combattimento. Dopo essere arrivato nella provincia del Hénán, Chéng riunì le forze del 25° Corpo d'Armata nel villaggio di Héjiāchōng 何家冲, nel sud della contea di Luòshān, e ne ordinò la partenza il 26 novembre 1934. Circa 2.900 ufficiali e soldati. parteciparono a questa marcia, che si concluse diversi mesi dopo nella provincia del Shănxĭ 陕西.
59) Con l’abbreviazione Pínghàn Tiĕlu 平漢鐵路 si designava negli Anni Trenta la linea ferroviaria, costruita tra il 1899 e il 1906, che univa Pechino, allora chiamata Bĕipíng 北平 , a Hànkǒu 漢口, il grande porto fluviale del Húbĕi.
60) Yúnxī 郧西 è una contea della prefettura di Shíyàn 十堰, nella parte nord-occidentale dell’Húbĕi.
Lúshì 卢氏 è una contea della prefettura di Sānménxiá 三门峡 nella parte occidentale del Hénán.
Luònán 雒南 è una contea della prefettura di Shāngluò 商洛 nella parte orientale dello Shănxī,
Zhèn’ān 镇安 è una contea della prefettura di Shāngluò 商洛 e confina con la contea di Yúnxī nel Húbĕi.
Le “aree sovietiche” non costituivano territorialmente un tutto unico perché alcune di esse erano separate da zone sotto controllo dei Nazionalisti.
61) Alla fine del mese di gennaio 1935, le truppe nazionaliste, forti di oltre 5000 soldati, occuparono le zone situate a est e a sud della contea di Zhèn'ān e lanciarono una campagna di accerchiamento contro il 25° Corpo dell’Armata Rossa. Quest’ultimo, che poteva contare soltanto su circa 2.500 uomini, decise di ingannare il nemico con uno stratagemma inteso a fargli disperdere le sue forze. Perciò, dopo aver concentrato le proprie truppe a Yuánjiāgōukǒu 袁家沟口, marciò da Shānyáng 山阳 e Yúnxī 郧西 verso nord, spostandosi poi a Fènghuángzuǐ 凤凰嘴 e riapparendo improvvisamente alle spalle dei nemici.
Il 31 gennaio 1935, la città di Zuoshuī 柞水 cadde in mano ai rivoluzionari, costringendo importanti forze nazionaliste a spostarsi verso ovest per respingere l’attacco. Le forze nemiche si disunirono e il 252 ° reggimento della 116a brigata nazionalista, rimasto isolato, cadde in un'imboscata presso Càiyùyáo 蔡玉窑. Un battaglione fu completamente annientato, mentre gli altri due subirono gravi perdite. Dopo la battaglia, le forze rivoluzionarie si ritirarono a Gépái 葛牌.
Il 5 febbraio 1935, il 251° reggimento e il 248° reggimento della 116a brigata nazionalista attaccarono la città di Gépái, ma furono bloccati a Wéngōnglǐng 文公岭. Dopo che due battaglioni furono completamente annientati dal contrattacco comunista, il morale delle truppe crollò e i Nazionalisti si diedero alla fuga. Questa sconfitta segnò la fine della prima campagna di accerchiamento delle “aree sovietiche” create nel Húbĕi-Hénán-Shănxī.
62) All’approssimarsi dell’estate del 1935, Chiang Kaishek lanciò una seconda”campagna d’accerchiamento e di distruzione” contro le “aree sovietiche” create nel Húbĕi-Hénán-Shănxī.
Il 16 giugno 1935, le forze rivoluzionarie, portatesi di sorpresa dietro le linee nemiche, presero d'assalto il Passo di Jīngzǐ 荆紫关 e si impadronirono di una grande quantità di materiale militare, poi, per evitare l’accerchiamento, si ritirarono verso ovest fino a Yuánjiāgōukǒu 袁家沟口, località ideale per tendere imboscate a causa del terreno boscoso e dirupato, dove, il 2 luglio, attaccarono improvvisamente le truppe nazionaliste, che lasciarono sul campo più di 300 caduti e più di 1400 prigionieri.
La battaglia di Yuánjiāgōukǒu pose fine alla seconda “campagna d’accerchiamento e di distruzione” lanciata dai Nazionalisti.
63) È designata con la denominazione Autostrada Xī-Lán 西兰公路, l’autostrada che collega Xī’ăn 西安 a Lánzhōu 兰州, per una lunghezza totale di 719 chilometri. Fu costruita nel 1934 e completata nel 1935.
64) Wú Huànxiān 吴焕先 (28 luglio 1907 - 21 agosto 1935), originario della contea di Xīn nella provincia del Hénán, fu uno dei creatori dell’area sovietica Húbĕi-Hénán-Shănxī e uno dei migliori comandanti dell’Armata Rossa. Aderì al Partito Comunista Cinese nel 1925. In seguito, partecipò alla creazione dell’area sovietica Húbĕi-Hénán-Ānhuĭ e del 25° Corpo d’Armata. È considerato una figura modello della Rivoluzione.
65) Ānkǒu 安口 è un'antica città situata nella parte orientale della contea di Huátíng 华亭, nella provincia del Gānsῡ, precedentemente conosciuta come Le Fornaci di Ānkǒu 安口窑 in quanto famosa per la produzione di ceramiche e porcellane.
66) L’articolo si conclude con una cartina della Lunga Marcia accompagnata da un sintetico riassunto degli avvenimenti.
Link: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fd/Map_of_the_Long_March_1934-1935-en.svg
Partenza da Ruìjīn → Sfondamento delle quattro linee di difesa nemiche→ Attraversamento del fiume Wūjiāng → Occupazione di Zῡnyì → Ripetuto attraversamento del fiume Chìshuǐ (quattro volte) → Attraversamento del fiume Jīnshā → Attraversamento del fiume Dàdù → Audace cattura del ponte di Lúdìng → Passaggio delle montagne innevate → Attraversamento della steppa → Congiungimento con Wú Qǐ nel nord dello Shănxī (ottobre 1935) → Riunione delle forze a Huìníng, Gānsù (9 ottobre 1936) → Riunione di tutte le forze a Jiāngtáibǎo, contea di Xījí, nel Níngxià (22 ottobre 1936)