LA LUNGA MARCIA
Durante la guerra che fu detta della Rivoluzione Agraria (1), la Prima Armata Rossa degli operai e dei contadini cinesi (2) si ritirò dalle regioni liberate (3) a sud e a nord del Fiume Azzurro (4) e, in due anni di combattimenti, si aprì la strada verso le regioni liberate dello Shǎnxī e del Gănsῡ con un’operazione di ritirata strategica.(5)
Nell’ottobre del 1934, dopo il vano tentativo di resistere alla quinta campagna di “accerchiamento e distruzione” (6) lanciata dal governo nazionalista contro le basi comuniste dello Jiāngxī, la Prima Armata Rossa, che costituiva la principale forza a disposizione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC), fu costretta ad attuare una ritirata strategica per sfuggire all’accerchiamento e all’inseguimento da parte delle truppe del Guómíndǎng , abbandonando l’area in cui aveva il suo quartier generale e intraprendendo una lunga marcia.
La “Lunga Marcia” fu un evento che assunse l’aspetto di un miracolo nell’ambito della storia. La Prima Armata Rossa combattè più di 600 battaglie ed occupò, nel corso dei suoi spostamenti, più di 700 capoluoghi di contea. Essa sacrificò non meno di 430 ufficiali di grado superiore a quello di comandante di battaglione (7), ma riuscì a sconfiggere centinaia di reggimenti dell’esercito nazionalista. Attraversò 14 provincie, valicò 18 montagne, guadò o passò in barca 24 fiumi, avanzò per steppe desolate, scalò montagne coperte di neve. Dopo un viaggio di circa 12.500 chilometri, la Prima Armata Rossa giunse nell’ottobre del 1935 nelle zone liberate che erano sorte nello Shānxī settentrionale e si congiunse con le forze rivoluzionarie che avevano costituito colà le loro basi.
Nell' ottobre 1936, la Seconda (8) e la Quarta Armata (9) dell’Esercito Rosso arrivarono nell'area di Huìníng nella provincia del Gānsῡ e si congiunsero con la Prima Armata. I tre corpi principali dell' esercito rivoluzionario unirono le loro forze, segnando la conclusione positiva della Lunga Marcia.
Contesto Storico
Tra il settembre 1933 e l’estate del 1934, la Prima Armata Rossa si oppose nella zona liberata centrale ( lo Jiāngxī) alla quinta campagna di accerchiamento e di distruzione lanciata dalle truppe nazionaliste.Seguendo le istruzioni del capo del Comitato centrale del PCC Bógǔ (Qín Bāngxiàn) (10) e del consigliere militare Lǐ Dé, noto anche come Huá Fū e in precedenza come Otto, pseudonimi sotto cui si celava l’inviato del Comintern, il comunista tedesco Otto Braun (11), l’Armata tentò dapprima una temeraria offensiva, in cui subì gravi perdite senza conseguire alcuno degli obiettivi prefissati, per poi assumere un atteggiamento puramente difensivo. Queste incertezze strategiche portarono a numerose sconfitte e ad una riduzione dell’area controllata dalle forze rivoluzionarie.
Durante il mese d’ aprile del 1934, l'Armata Rossa del Centro (che era stata ribattezzata Prima Armata Rossa nel mese di gennaio) affrontò l'esercito del Guómíndăng a Guāngchāng nella provincia del Jiāngxī (12) in una battaglia decisiva, in cui subì pesanti perdite e venne a trovarsi in una situazione critica.
Nel mese di luglio, la Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale della Repubblica Sovietica Cinese (denominata Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale) (13) ordinò alla Settima Armata Rossa (14) di inviare un’avanguardia a nord per combattere contro i Giapponesi (15) e di avanzare fino ai confini del Fújián, del Zhéjiāng, dell’Ānhuĭ e del Jiāngxī per stabilire nuove aree sovietiche; ordinò poi alla Sesta Armata Rossa (16) di abbandonare le zone liberate dello Húnán e del Jiāngxī e di muovere verso occidente in direzione dello Húnán centrale, dove avrebbe dovuto condurre una campagna di guerriglia. La Commissione Militare Rivoluzionaria Centrale inviò pertanto due armate rispettivamente verso nord e verso ovest, con l'intenzione di impegnare le truppe di "accerchiamento e repressione" del Guómíndăng così da ridurre la pressione sulla zona liberata centrale, ma il tentativo di diversione non riuscì. (17) All’inizio di ottobre l’esercito del Guómíndăng attaccò la zona centrale della principale area sovietica e occupò rapidamente le linee di Xíngguó, Níngdū e Shīchéng.(18) Il margine di manovra delle forze comuniste si ridusse ancora di più e non fu più possibile interrompere la campagna di "accerchiamento e repressione" dell'esercito del Guómíndăng, per cui l'Esercito Rosso fu costretto a ritirarsi dalla zona liberata e ad effettuare una ritirata strategica (cioè la Lunga Marcia).
(segue)
NOTE
1) Il termine Rivoluzione Agraria (1927-1937) si riferisce al periodo della Seconda Guerra Civile Rivoluzionaria (1927-1937) durante il quale il Partito Comunista Cinese ( in seguito, per brevità, il PCC) condusse, nelle zone del paese da esso controllate, un’azione politica volta a debellare i proprietari terrieri, scorporare le grandi proprietà agricole, abolire lo sfruttamento feudale, annullare i debiti dei contadini e soddisfare il bisogno di terre dei coltivatori.
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2) Sotto il nome di “Lunga Marcia”sono indicate numerose manovre di sganciamento effettuate da corpi dell’armata rivoluzionaria che rischiavano di essere accerchiati e distrutti dall’esercito nazionalista. La più famosa è quella che ebbe per protagonista la Prima Armata Rossa, composta da circa 65.000 uomini agli ordini del segretario del partito Máo Zédōng, la quale, partita il 16 ottobre 1934 dal suo quartier generale nella provincia dello Jiāngxī, marciò per oltre 12.500 chilometri, descrivendo un largo arco in senso orario, che toccò tutte le regioni occidentali del paese e che la condusse infine a Yán’ān 延安 nello Shǎnxī 陕西, dove arrivò il 19 ottobre 1935.
3) Sono indicati con il termine 苏区 (“sῡqῡ”), letteralmente” zone rinate”, “regioni risorte”, che ho tradotto con l’espressione “zone liberate”, i territori controllati dal movimento rivoluzionario, detti anche “zone sovietiche”. Il lessico richiama quello usato nel nostro paese nel XIX° secolo che utilizzava il termine “Risorgimento”per indicare la liberazione del paese e chiamava “Italia Risorta” l’Italia liberata dalla dominazione straniera.
4) Nel 1927 il PCC era stato cacciato dalle città in seguito ad una sanguinosa campagna di sterminio, cominciata con il massacro di Shànghăi 上海, ma era riuscito a prendere il controllo di alcune zone rurali, la più ampia delle quali era situata nello Jiāngxī 江西, che erano tuttavia sottoposte a costanti attacchi da parte delle truppe nazionaliste.
5) Verso la fine del 1934, la situazione divenne così difficile che l’unica via di salvezza apparve quella di una ritirata verso le regioni periferiche della Cina, dove alcune zone erano ancora controllate dalle forze del PCC.
6) Le campagne di accerchiamento e di distruzione furono una serie di attacchi lanciati dalle truppe del governo nazionalista contro le forze del PCC durante la prima fase della guerra civile. Le campagne furono lanciate tra la fine degli anni ‘20 e la metà degli anni’30 con l'obbiettivo di isolare e distruggere l'Armata Rossa Cinese in via di sviluppo, e miravano ad accerchiare le basi comuniste in diverse zone della Cina. Alla fine del 1934, Chang Kaishek lanciò una quinta campagna, che, a differenza delle precedenti non prevedeva un attacco in profondità, bensì la costruzione di una cintura di fortini , alla distanza di circa otto chilometri l‘uno dall’altro, per circondare le aree controllate dai ribelli e tagliare loro rifornimenti e fonti di cibo. Nell'ottobre 1934 il PCC approfittò di alcuni varchi nella cintura dei fortini e ruppe l’accerchiamento. L’iniziativa riuscì sia perché gli eserciti dei signori della guerra, che controllavano ancora vaste zone del paese, erano riluttanti a sfidare le forze comuniste per paura di subire perdite molto elevate, sia perché il nerbo delle forze nazionaliste era impegnato a lottare contro le truppe della Quarta Armata Rossa, che operava nel Sìchuān 四川 sotto il comando di Zhāng Guótāo 张国焘 .
7) Non ho trovato riscontro a questa cifra in altre fonti. Tuttavia, essa appare largamente credibile se si considera che soltanto 8.000 dei quasi 100.000 uomini che parteciparono alla Lunga Marcia giunsero a destinazione.
8) Il 15 novembre 1935, la Seconda Armata Rossa sotto il comando di Hé Lóng 贺龙 abbandonò la regione del Húbĕi 湖北 in cui era stanziata e cominciò la marcia verso Yán’ān.
9) La Quarta Armata Rossa, sconfitta dai Nazionalisti al Passo di Bǎizhàng 百丈关 nel Sìchuān 四川 il 15 novembre 1935, si ritirò anch’essa verso Yán’ān e si congiunse con la Seconda Armata il 9 ottobre 1936 a Huìníng 会宁 nel Gānsῡ 甘肃. L'insuccesso militare tolse a Zhāng Guótāo qualsiasi possibilità di competere con Máo Zédōng per la guida del PCC. Il 22 ottobre 1936, la Seconda Armata entrò in contatto con elementi della Prima Armata a Jiāngtàibăo 将台堡 nel Gānsῡ. Questo avvenimento è considerato ufficialmente come il momento conclusivo della Lunga Marcia.
10) Bógǔ 博古 è lo pseudonimo sotto cui era conosciuto Qín Bāngxiàn 秦邦宪 (1907-1946), che fu Segretario Generale del PCC dal settembre 1931 al gennaio 1935, quando fu esautorato da Máo Zédōng, anche in seguito all’imperizia dimostrata sul piano militare.
11) Otto Braun (1900-1974), comunista tedesco, divenne nel 1932, dopo aver frequentato l’Accademia Militare “Frunze” di Mosca, consulente militare dell’Internazionale Comunista (“Comintern”). In questa veste, fu inviato in Cina, dove, con il nome di Lǐ Dé 李德 , assunse un ruolo di comando nell’Armata Rossa, Le sue capacità strategiche si rivelarono comunque assai limitate.
12) Nelle quattro campagne precedenti l’Armata Rossa aveva lasciato che le truppe del Guómíndăng penetrassero in profondità nelle zone liberate ed era riuscita a logorarle in una serie di combattimenti che ne avevano a poco a poco fiaccato le capacità offensive. Questa strategia però non funzionava più di fronte alla campagna d’accerchiamento posta in essere dai Nazionalisti ed i dirigenti comunisti, che avevano accantonato Máo, decisero di accettare lo scontro frontale, che si risolse in un disastro. Nella battaglia di Guānchāng 广昌 del 27 aprile 1934 i Comunisti persero circa 8.000 uomini.