Fán Zēngxiáng 樊增祥 (1846-1931)
Il tè di Jiè
Il vecchio Shuàng (1) mi ha regalato del caffè (2) in polvere che io ho scambiato per tabacco da fiuto. (3)
Ha un gusto amaro il caffè che ho preso per tabacco da fiuto
infilandomelo su per il naso, nella dimora di Yǒnglú (4),
proprio come il vecchio della Torre della Candida Neve (5),
il quale non sapeva che nel mondo esistesse il tè di Jiè. (6) (7)
NOTE
1) Il vecchio Shuang 爽翁 è il letterato Yuán Cháng 袁昶 (1846-1900), amico del poeta.
2) Il titolo della poesiola riporta il termine 咖啡 “kāfēi”, con il radicale “bocca”口, mentre nel primo verso figura una variante di scrittura: 茄菲, con il radicale “erba” -I—I-.
3) Il termine 淡巴 “dànbā” è un’abbreviazione di 淡巴菇 “dànbāgῡ”, antica translitterazione fono-semantica, ormai obsoleta, del termine spagnolo “tabaco”.
4) La “casa di Yǒnglú” (勇盧家 “yǒnglú jiā”) è una metafora del naso. Il volume 881 dell’enciclopedia intitolata “Letture dell’era Tàipíng”( 太平御览 “tàipíng yúlăn”), pubblicata nel 983 d.C., riporta nel capitolo 17 che, secondo un’antica opera mitologica intitolata la “Mappa fluviale dei draghi”( 龙鱼河图 “lóng yú hé tú”), “il nome del dio del naso è Yǒnglú”.《太平御览》卷八八一引《龙鱼河图》:“鼻神名勇卢。
5) Lĭ Pānlóng 李攀龍 (1514-1570) fu un famoso scrittore e uomo politico dell’epoca Míng 明 朝. Il suo soprannome deriva dal fatto che fece costruire, nella sua città d’origine, una torre che chiamò la “Torre della Candida Neve”(白雪樓 “báixuĕlóu”).
La torre più famosa che porta questo nome è tuttavia un’altra, molto più antica, che è situata ad ovest della città di Zhōngxiáng 鍾祥. Costruita come osservatorio militare, essa divenne ben presto meta di escursioni turistiche, soprattutto da parte di poeti che salivano in cima per ammirare un paesaggio che si estendeva sino ai limiti dell’orizzonte e per trovare ispirazioni alle loro liriche.
6) Secondo Yuàn Hóngdào 袁宏道 (1568-1610), uno studioso della dinastia Míng 明 朝, il miglior tè del mondo era il "tè di Jiè" 岕茶.
Il termine Jiè deriva dal dialetto del Zhǎngxìng 长兴 nel Zhéjiāng 浙江ed indica una valle che si apre tra due montagne.
Il tè di Jiè era originario di Luōjiè 罗岕 nell’area nord-occidentale del Zhǎngxìng. Si diceva che le foglie dell’arbusto fossero bianche e che anche la bevanda che se ne ricavava fosse bianca come rugiada di giada. Il suo profumo “morbido come quello della carne di un bambino” si accentuava con il passare del tempo.
Come è dunque possibile che un letterato potesse ignorarne le qualità?
La spiegazione va cercata nel fatto che la preparazione del tè di Jiè era assai complicata in quanto le foglie andavano tostate molto a lungo e ad una temperatura molto elevata e la produzione risultava quindi estremamente limitata. Le difficoltà del procedimento fecero sì che la tecnica di preparazione andasse perduta dopo il regno di Yōngzhèng 雍正 della dinastia Qīng 清朝.
7) Un aneddoto racconta che Lĭ Pānlóng 李攀龍 non riconobbe un prezioso pacchetto di tè di Jiè che gli era stato regalato e lo diede ad un domestico come cosa di poco valore.
爽翁惠咖啡余誤為鼻煙
苦說茄菲是淡巴,荳香誤盡勇盧家。
也如白雪樓中叟,不識人間有岕茶。