SŪ SHÌ
Prefazione alle due canzonette composte sull’aria “Il Vino Annacquato” (1)
Un tizio del Jiāoxī (2) noto come zio Zhào Míng (3), uomo di modeste condizioni, uso ad alzare un po’il gomito, soleva ripetere: ”Una coppa di vinello è meglio di una tazza di tè; una moglie brutta è meglio di una casa vuota”.
Questi pensieri, seppur espressi in termini piuttosto rozzi, riflettono un’idea assai ragionevole della vita e, perciò, ne ho tratto ispirazione per comporre alcuni versi da aggiungere alla raccolta della poesia popolare (4) del Dōngzhōu.(5)
Una coppa di vino annacquato (6)
è migliore di una tazza di tè.
Un abito di panno ruvido
è sempre meglio di un culo nudo.
Moglie brutta, concubina odiosa,
son sempre meglio di un letto vuoto.
Star distesi fino a mezzogiorno
godendosi il fresco che penetra
dalla finestra del settentrione (7)
è meglio che guardar la clessidra (8)
attendendo, di primo mattino, (9)
con stivali coperti di brina. (10)
Esporre la schiena al primo sole
senza nessuno che vi sia accanto
sotto una coperta rattoppata (11) (12)
è meglio che essere accompagnati
da una gran folla al monte di Bĕimáng (13)
cinti di perle (14) in bare di giada.(15)
Onore e ricchezza mentre vivi,
fama letteraria dopo morto.
Cent’anni che passano in un lampo
ti dan da fare per l’eternità. (16)
Bóyí, Shῡqí, Zhí, non importa chi,(17)
tutti hanno perso il loro gregge. (18)
Non è meglio ubriacarsi adesso,
scordando nell’attimo che fugge
il bene e il male, gioie ed affanni?
NOTE
1) ”Il Vino Annacquato” (薄薄酒 “bóbójiǔ”) è il titolo di un motivo (詞牌“cípái”) a cui molti poeti dell’epoca Sòng fecero ricorso per comporre delle canzonette.
2) Il Jiāoxī 膠西 è un’area dello Shāndōng 山东 che, sotto la dinastia Sòng, fece parte della prefettura di Mìzhōu 密州.
3) Zio Zhào Míng 趙明叔 era il soprannome di un certo Zhào Găoqīng 趙杲卿.
4) Il termine « yuèfǔ » 樂府, usato per indicare i canti popolari, trae origine dall’Ufficio della Musica (« yuèfǔ » 樂府) che, nel 2° secolo a.C., aveva il compito di raccogliere la musica popolare.
5) Con il termine Dōngzhōu 東州 si designava la prefettura di Mìzhōu 密州.
6) Il termine “bójiǔ ”薄酒 indica una bevanda alcolica scadente, ad es. perché diluita, annacquata. Il carattere “bó” 薄 significa “debole”, ”povero”, ”leggero”, ”scarso”. Con la sua ripetizione( 薄薄酒 “bóbójiǔ”) si intende, evidentemente, mettere in rilievo che si tratta di un vinello di infima qualità.
7) Ho trascurato,per ragioni metriche, la precisazione 三伏日 (“sānfúrì”), vale a dire “nei giorni della canicola”.
8) Nel periodo del massimo calore estivo, dormendo in una stanza volta a settentrione, con la finestra aperta, si può godere di qualche refolo d’aria fresca.
9) La tranquillità di chi poltrisce a letto d’estate, sino a mezzogiorno, è contrapposta all’affanno di chi si sveglia presto d’inverno ed aspetta al freddo, guardando ansiosamente la clessidra (“dài lòu” 待漏), l 'ora dell’udienza imperiale. Il suggerimento implicito del poeta sembra essere che il gioco non vale la candela e che non è consigliabile sacrificare i piaceri della vita alle ambizioni della carriera.
10) L’espressione “gli stivali coperti di brina”( "xuē mǎn shuāng” 靴滿霜) fa riferimento alle conseguenze meno gravi delle lunghe attese nel pieno delle notti invernali in immense sale prive di qualsiasi fonte di calore. Conseguenze ben più preoccupanti erano sovente raffreddori e polmoniti.
11) L’espressione” xuán chún” 懸鶉, significa letteralmente “quaglia appesa”. Il piumaggio di una “quaglia” ( 鶉 “chún”) ricorda, per il suo colore bigio e per i disegni che lo ornano, una vecchia coperta. Quando i cacciatori appendono ( 懸 “xuán”) una quaglia per il becco, l’aspetto e il colore del manto possono dare l’impressione di una figura avvolta in una vecchia coperta rattoppata. La “quaglia” è quindi tradizionalmente usata come metafora del “mendicante”( cfr.”Xúnzi” 荀子, “Dàlüè” 大略, par. 93: ”La famiglia di Zixià è povera ed i suoi abiti sono come una quaglia di campagna (子夏家貧,衣若縣鶉 “zi xià jiā pín, yī ruò xiàn chún”).
12) L’espressione “băi jié” 百結, letteralmente “cento nodi” rende bene l’idea di una vecchia coperta piena di rattoppi.
13) Bĕimáng 北邙 è il nome di una montagna situata a nord di Luòyáng 洛阳 nel Hénán 河南, sulla quale vennero sepolti a partire dall’epoca dei Zhōu Orientali 东周 gli imperatori e gli alti dignitari di numerose dinastie.
14) Il termine 珠襦 ”zhū rú” designava un abito di perle indossato anticamente dagli imperatori e dalle imperatrici.
15) Il termine 玉柙 “yù xiá” designava i sarcofagi, composti di tasselli di giada, in cui venivano deposti i corpi degli alti dignitari defunti. Questi sarcofagi si adattavano alle forme dei corpi come una specie di veri e propri abiti. Erano perciò anche detti “abiti di giada”( 玉衣“yù yī).(cfr. https://zh.wikipedia.org/zh-hant/%E7%8E%89%E8%A1%A3 )
16) Mi sembra che la strofa possa essere interpretata in questo senso: Nel breve periodo della sua esistenza l’uomo si affanna senza riposo per accumulare onori e ricchezze o, se non è attirato dai beni materiali, per guadagnare fama e gloria imperitura come letterato o come filosofo. Quale che sia il fine perseguito, tutti questi sforzi sono ugualmente vani, come dimostrano gli esempi addotti nella strofa successiva.
17) Bóyí e Shῡqí sono morti di stenti nell’ambizione di vivere secondo virtù. Il brigante Zhí è morto ammazzato dopo aver condotto una vita di rapine e di massacri. Tutti quanti, seppure per fini diversi, hanno sprecato la loro vita. Non sarebbe stato meglio per loro morire di una morte naturale, dopo aver condotto una vita ordinaria e serena, anche se mediocre? Non avrebbero fatto meglio, come insegna la dottrina taoista, a conformarsi alle leggi della natura, anziché cercare di coartarla?
18) Il Zhuángzi 莊子, cap. VIII ”I Piedi Palmati” (駢拇 “pián mǔ”), par.9, racconta di due pastori che persero il loro gregge, l’uno perché si era allontanato per giocare con i suoi amici, l’altro perché si era distratto leggendo un libro:” Zāng e Gŭ erano due pastori che persero entrambi il proprio gregge. Se chiederete che cosa stesse facendo Zāng, vi diranno che s’era messo a leggere un libro. Se chiederete che cosa stesse facendo Gŭ, vi diranno che era andato a giocare. Erano due attività ben diverse, ma il risultato fu, in entrambi i casi, la perdita del gregge".