韋 應 物 Wéi YÌngwù
Wéi Yìngwù 韋 應 物 nacque nel 737 d.C. a Dùlíng 杜 陵 ( Quartiere Nord-Orientale della città di Cháng’Ān 東 北 長 安 ) in una famiglia di funzionari i cui membri avevano ricoperto alti incarichi sotto la dinastia Táng 唐 朝 . Un suo antenato Wéi Tíng 韋挺 era stato consigliere dell’imperatore Tàizōng 唐 太 宗 . Il bisnonno Wéi Dàijià 韋 待 价 era stato primo ministro al tempo dell’imperatrice Wŭ Zétiān 武 則 天 . Il nonno Wéi Língyì 韋 令 儀 era stato governatore militare ( 都 督 “dūdū”) del Liángzhōu 粱 州 . Durante il regno dell’imperatore Xuánzōng, la famiglia Wéi aveva tuttavia perso, a poco a poco, importanza politica e risorse economiche. Il padre del poeta, Wéi Luán 韋 鑾 , era noto più per essere un buon letterato ed un discreto pittore che per aver svolto funzioni di prestigio nella pubblica amministrazione.
Nel 751 d.C, ancora adolescente, Wéi Yìngwù divenne membro della Guardia Imperiale con il grado di sergente maggiore (倉 曹 “cáng cáo” , grado 8 A b della scala gerarchica)(1).
Negli anni successivi, fu nominato dapprima“magistrato”( 尉 “wèi”) a Gāolíng 高 陵 , un villaggio a nord di Cháng'Ān, e poi “tíngpíng” 廷 評 , funzionario dell’amministrazione giudiziaria il cui grado corrispondeva a quello di “píngshì (“評 事 .”arbitro giudiziario”).(2)
Considerata l’assai giovane età dell’interessato, è lecito domandarsi se si trattasse di veri incarichi o non piuttosto di semplici sinecure destinate a costituire una fonte di reddito per il rampollo di una famiglia aristocratica.
La sua promettente carriera fu tuttavia interrotta dalla rivolta di Ān Lùshān 安 祿 山 , il quale nel 756 d.C. occupò Cháng’Ān, costringendo alla fuga l’imperatore Xuánzōng 玄 宗 e tutti coloro che gli erano rimasti fedeli. La famiglia Wéi , che aveva dei possedimenti nei distretti di Fúfēng 扶 風 e Wŭgōng 武 功, più di un centinaio di chilometri ad ovest della capitale, si rifugiò in quella zona e vi rimase per un anno, finché le forze imperiali non riuscirono a riconquistare Cháng’Ān.
Nell’ottavo mese di quello stesso anno 756 Wéi Yìngwù prese in moglie una fanciulla sedicenne di nome Yuán Píng 元 苹 . La giovane sposa apparteneva alla nobile famiglia Yuán 元 , cognome cinese adottato dai discendenti della stirpe barbara dei Tuòbá 拓 拔 , i cui membri avevano regnato sulla Cina settentrionale dal 386 d.C. al 534 d.C ( Dinastia dei Wéi settentrionali 北 魏 朝 ). Era animata da una profonda fede nel buddhismo ed era perciò stata soprannominata “La forza del Buddha” (佛 力 “fó lì”).
Forse spinto dalle convinzioni della moglie, forse costretto anche dalle scarse disponibilità finanziarie della famiglia in un periodo di torbidi e di carestia, Wéi Yìngwù trascorse i mesi successivi in un tempio buddhista. Vedremo che all’ospitalità dei monasteri egli fece ripetutamente ricorso anche in epoche successive della sua vita.
Quando, nel 757 d. C,. le forze imperiali ripresero l’antica capitale orientale Luòyáng 洛 陽 , Wéi fu nominato assistente amministratore nella vicina città di Héyáng 河 陽 , l’attuale Mèngxiàn 孟 縣 nel Hénán 河 南 , ma le alterne vicende della guerra riportarono , nel 759 d.C., tutta la regione nelle mani dei ribelli ed egli dovette dovette tornare con la moglie a Cháng'Ān.
A Cháng’Ān, Wéi, sebbene già ventitreenne, fu ammesso al prestigioso Collegio Imperiale (太 學 , “tàixué) una specie di École Nationale d’Administration dell’epoca, che preparava i giovani della “élite” alle carriere dell’amministratione statale. (2)
La formazione durava cinque anni, ma Wéi non li completò perché, in seguito alla riconquista di Luòyáng, nel 763 d.C. fu nominato assistente (丞 “chéng”) del governatore della città. Questa nomina, che prescindeva dal superamento dei concorsi per l’ammissione al pubblico impiego, fu probabilmente dovuta al fatto che Wéi apparteneva ad una famiglia nobile e di grande reputazione, legata da lungo tempo alla dinastia. Ciò può anche spiegare perché egli non si sentì mai un vero funzionario, ebbe una carriera irregolare caratterizzata da numerosi contrasti con i superiori e da frequenti interruzioni e non legò mai con i burocrati di professione, giunti ai loro incarichi attraverso la normale trafila degli studi e della selezione per esami.
Fin dall’inizio egli mostrò indipendenza di carattere, opponendosi con decisione ai duri provvedimenti repressivi adottati dalle autorità nei confronti di coloro che avevano sostenuto i ribelli ed ai frequenti abusi di cui erano vittime gli abitanti dei territori che erano stati occupati dagli insorti. Nel 765 d.C. fece bastonare due ufficiali che si erano resi responsabili di vessazioni a danno dei civili. Rimproverato dai suoi superiori, chiese di essere posto in congedo illimitato, gesto che equivaleva alle dimissioni, in quanto l’assenza dal servizio per un periodo superiore a cento giorni comportava la decadenza dall’impiego.
Le ristrettezze economiche in cui venne a trovarsi, in conseguenza di quest’atto, gli impedirono di fare ritorno alla capitale e lo costrinsero a ritirarsi, insieme con la moglie e con una figlia nata nel frattempo, nel monastero buddhista di Tóngdé 同 德 寺 nei pressi di Luòyáng..
Solo nel 769 d.C.la sua situazione migliorò, probabilmente grazie all'aiuto di un amico,e nella primavera del 770 d.C. gli fu possibile compiere alcuni viaggi nella regione dello Yángzĭ e poi ritornare a Cháng’Ān..
Nella primavera del 770 d.C., gli venne finalmente assegnato un nuovo incarico quale capo dell’amministrazione militare ( 兵 曹 “bīngcáo”) nel Hénán 河 南 .
Si dimise, dopo breve tempo, nel 773 d.C., anche da quest'impiego, e si ritirò di nuovo nel monastero di Tóngdé 同 德 寺 con la famiglia ( una seconda figlia gli era nata nel 771 d.C.).
Nel 774 d.C.tornò a Cháng'Ān, dove il prefetto della città, Lĭ Huăn 李 澣 , aveva promesso di trovargli un posto. Lĭ Huăn , che aveva svolto le funzioni di segretario del governatore a Luòyang nel periodo in cui Wéi Yìngwù vi ricopriva la carica di assistente del governatore, aveva infatti stretto col poeta un’amicizia che si era mantenuta viva anche negli anni successivi.
Grazie all’intervento di Lĭ Huăn, Wéi ottenne un incarico nell’Ufficio dei Lavori Pubblici e fu nominato prefetto ( 功 曹 “gŏng cáo”, grado 7 A b della scala gerarchica) di Dōngbĕi 東 北 府.
Nei primi mesi del 776 d.C. la moglie gli diede infine un figlio maschio, ma, nell’autunno , si ammalò gravemente e morì. Fu sepolta nel nono mese dell’anno.
Wéi Yĭngwù fu enormemente afflitto da questa tragedia e dedicò alla moglie, che aveva teneramente amato, numerose elegie. Non si risposò mai più.
Egli accenna alla scomparsa prematura della consorte anche nella poesia intitolata “Alla figlia che va sposa in casa Yáng” (送 楊 氏 女 “sòng Yáng shì nǚ”) , nella quale ricorda di aver dovuto allevare da solo, con l’aiuto di una nutrice, la piccola orfana.
Nell’autunno del 778 d.C. fu nominato governatore della contea di Hùxiàn 戶 縣,una trentina di chilometri a sud-ovest della capitale, ma, nel giugno dell’anno successivo, in seguito alla destituzione ed all’esecuzione di Lĭ Huăn, perse il suo protettore e fu trasferito a Yuèyáng 櫟陽 , (attualmente Yánliángqū 阎 良 区 , distretto della città di Xī’Ān 西 安 市 ), ad est di Cháng’Ān, trasferimento che egli interpretò come una punizione.
Si dimise perciò un’altra volta e, per l’ennesima volta, si ritirò in un monastero.
Fu riammesso in servizio nel 781 d.C. e chiamato a svolgere le funzioni di vicedirettore dell’Ufficio della Revisione Giudiziaria nel Dipartimento degli Affari di Stato.(grado 6 B a della scala gerarchica)
La sua fedeltà alla dinastia, in un periodo caratterizzato da rivolte e da frequenti ribellioni dei governatori e degli alti funzionari regionali, fece sì che gli fossero affidati importanti incarichi in provincia.
Nel 782 d.C. fu nominato ispettore regionale (刺 史 “cìshĭ”, grado 4 A b della scala gerarchica)) a Chúzhōu 滁 州 , e, nel 785 d.C., dopo un anno di riposo, trascorso come al solito in convento, ricevette un incarico analogo a Jiāngzhōu 江 州 .
Scaduto il mandato, fu richiamato a Cháng’Ān, dove gli fu affidata la direzione di un ufficio nell’ambito del Dipartimento degli Affari di Stato.
Nel 788 d.C. fu nominato ispettore regionale superiore ( grado 3B della scala gerarchica) a Sūzhōu 蘇 州 , dove rimase fino al 790 d.C.
Dopo aver lasciato l’incarico,nel 790 d.C., anche per il peggioramento delle condizioni di salute, trascorse l’ultimo periodo della sua vita nel tempio di Yŏngdìng 永 定 , che sorgeva nelle vicinanze di Sūzhōu.
La sua ultima poesia databile con sicurezza risale alla primavera del 791 d.C:
Non si conosce esattamente la data della sua morte, che dovrebbe essere avvenuta pochi mesi dopo.
Risulta infatti dal suo epitaffio che il figlio e la figlia minore riportarono il suo corpo a Cháng’Ān e lo fecero seppellire, in un tumulo provvisorio, nella contea di Wànnián 萬 年 縣 sull’altopiano del Shăolíng 少 陵 原 , zona di origine della famiglia, l’ottavo giorno dell’undicesimo mese dell’anno settimo dell’era Zhēnyuán 貞 元 . (791 d.C.)
Qualche anno più tardi, quando gli auspici furono favorevoli, la famiglia lo fece tumulare solennemente insieme alla moglie il ventisettesimo giorno dell’undicesimo mese dell’anno dodicesimo dell’era Zhēnyuán (796 d.C.).
Per più di un millennio le uniche notizie biografiche dispobili con riferimento a Wéi Yìngwù furono gli scarsi accenni ricavabili dalle sue poesie.
Nell’autunno del 2007 , tuttavia, come racconta Bill Porter (Red Pine) nel suo libro “In such hard times”, che contiene la traduzione in inglese di 175 poesie di Wéi Yìngwù, un “tombarolo” scoprì, in una località imprecisata nei pressi di Xī ’Ān, quattro stele che risultarono essere le pietre tombali del poeta, di sua moglie, del figlio e della nuora. L’epitaffio di Wéi Yìngwù permise finalmente di conoscere maggiori dettagli sulla vita e sulla carriera del poeta. L’epitaffio che il poeta compose per la moglie, scolpito incidendo sulla stele i caratteri scritti da lui stesso, è presumibilmente l’unico documento che ci consente di conoscere la grafia di Wéi Yìngwù.
Le sue poesie furono probabilmente conservate nella cerchia familiare e circolarono in ambiti limitati.
Non risulta che siano state pubblicate per un lungo periodo di tempo, anche se, solo qualche decennio dopo la morte del poeta, Bái Jūyì, allora governatore di Sūzhōu, ne dava un giudizio entusiastico: “ Wéi di Sūzhōu mi lascia senza parole tanto sono puri e sereni i sentimenti espressi nei suoi versi” ed aggiungeva: “Le poesie di cinque sillabe di Wéi vanno considerate come opere di una classe speciale”
La prima edizione manoscritta databile delle opere di Wéi Yìngwù fu curata nel 1056 d.C. da Wáng Qīn Chén 王 欽 臣 , che l’intitolò “Opere di Wéi di Sūzhōu”( 韋 蘇 州 集 序 “Wéi Sūzhōu jí xù”). Nel 1076 d.C.ne apparve la prima edizione a stampa.
L’alto valore poetico dell’opera di Wéi tardò ad essere riconosciuto dal pubblico perché le sue poesie, scritte in un linguaggio semplice ed essenziale, non corrispondevano alla moda del tempo caratterizzata da una grande abbondanza di citazioni colte, di figure retoriche e di artifici stilistici. Mancano, o sono comunque assai scarsi, nelle sue liriche, i riferimenti impliciti ed espliciti a miti, leggende,antiche storie, famose poesie, che erano la delizia dei suoi contemporanei, così come non sono osservate le regole del parallelismo, schema stilistico quasi obbligatorio nelle liriche dell’epoca Táng. È forse questa, del resto, una delle ragioni per cui fu particolarmente apprezzato da Bái Jūjì, poeta che prediligeva uno stile limpido e non involuto.
Wéi Yìngwù soffrì molto per i tempi convulsi in cui dovette vivere e per la decadenza della dinastia a cui la sua famiglia aveva fornito generazioni di fedeli servitori. Nella sua esistenza appare evidente il continuo contrasto tra il desiderio di dedicarsi ad occupazioni letterarie e filosofiche, in casa o nella quieta solitudine di un monastero, ed il dovere di fornire il suo contributo all’amministrazione dell’Impero.
NOTE
(1) Il Sistema dei Nove Gradi( 九品中正制 jiǔ pǐn zhōng zhèng zhī o: 九品官人法jiǔ pǐn guān rén fǎ), su cui si imperniava tutta la struttura amministrativa (civile e militare) dell’impero Táng comportava in realtà trenta gradi. I gradi più elevati (dal 1° al 3°) comprendevano infatti due qualifiche: 正 (“zhèng” “titolare”) e 從 (“cóng” “sostituto”,”aggiunto”,”assistente”). I gradi inferiori (dal 4° al 9°) comprendevano invece quattro qualifiche. 正上 (“zhèng shàng” “titolare di rango superiore”),正下 (“zhèng xià” “titolare di rango inferiore”), 從上(“cóng shàng” “sostituto di rango superiore”), 從下(“cóng xià” ”sostituto di rango inferiore”).
(2) Gli “arbitri giudiziari”( 評 事 “píngshì” detti anche 廷 尉 評 “tíngwèipíng”) erano funzionari addetti all’ufficio del Ministro della Giustizia ( 廷 尉 “tíngwèi”), che venivano inviati dalla capitale nelle diverse unità amministrative territoriali a controllare l’amministrazione della giustizia, rivedendo eventualmente le decisioni prese dalle autorità locali.
(3) Le origini del Collegio Imperiale (太 學 “tàixué”)﹐nel quale i giovani venivano preparati, attraverso lo studio dei classici, all’esercizio di responsabilità politiche ed amministrative risale all’imperatore Wŭ dei Hàn 漢 武 帝 Vi erano ammessi soltanto i figli dei nobili e dei dignitari di rango più elevato..