Hán Yù 韓 愈 nacque a Nányáng 南 陽 ( provincia di Hénán 河 南 ), nell’anno 768 d.C., in una famiglia di letterati. Ben presto orfano di padre, fu allevato dal fratello maggiore Hán Huì 韓 會 , ma imparò a leggere e a scrivere praticamente da autodidatta.
Nel 774 d.C. la famiglia si trasferì a Cháng’Ān 長 安 大 ﹐da dove, però, fu bandita nel 777 d.C. a causa dei suoi rapporti con il ministro Yuán Zài 元 載, che era caduto in disgrazia, ed esiliata a Sháozhōu 韶 州 , oggi Sháoguān 韶 关 (provincia di Guăngdōng 广 东 ) nella Cina meridionale..
Nel 792 d.C., dopo quattro tentativi falliti, Hán Yù ottenne il diploma di jìnshì 进 士 . Questo diploma si poteva ottenere superando gli esami imperiali 殿 試 (diànshì), che si svolgevano ogni tre anni subito dopo gli esami nazionali.
Negli anni successivi fu al servizio del governatore militare di Biànzhōu 汴 州 e poi di quello di Xúzhōu 徐 州﹐oggi Kāifēng 开 封, nella provincia di Hénán 河 南.
Nell’802 d.C. ottenne, per la prima volta, un posto presso l’amministrazione centrale, ma fu, dopo breve tempo, mandato in esilio, apparentemente per non aver sostenuto, negli intrighi politici di corte, il partito del principe ereditario, ma forse anche perché aveva criticato gli abusi dei funzionari imperiali o perché aveva proposto la riduzione delle imposte durante un periodo di carestia.
Dall'807 d.C.all'819 d.C. svolse funzioni importanti prima a Luòyáng 洛 陽, poi a Cháng’Ān 長 安, e fu uno strenuo sostenitore della necessità di restaurare il controllo del governo centrale sulle province separatiste del Nord-Est.
La sua carriera pubblica si interruppe bruscamente nell’819 d.C., quando, spinto dalla sua ostilità al Buddhismo, inviò all’imperatore un “Memoriale sulle reliquie del Buddha”( 佛 骨 表 “fó gú biăo) in cui denunciava “ i grandi preparativi messi in atto per ricevere una falange del dito di Buddha...oggetto insignificante...che dovrebbe essere consegnato ai funzionari competenti perché lo brucino o lo gettino in acqua in modo da farlo sparire per sempre”. L’imperatore, che era favorevole al Buddhismo, lo revocò immediatamente dal suo incarico e lo esiliò a Cháozhōu 潮 州 nel Guāndōng 關 東.
Ritornato, dopo alcuni anni, a Cháng’Ān, vi morì nell’824 d.C.
La sua fama si diffuse largamente presso i letterati dei secoli successivi ed il poeta Sū Shì 蘇 軾 della dinastia Sòng 宋 朝 affermò che con Hán Yu “la prosa cinese si era risollevata dalla debolezza che aveva dimostrato durante otto dinastie" (文 起 八 代 之 衰 “wén qĭ bā dài zhī shuāi”), ricollegandolo direttamente al grande scrittore dell’epoca Hàn Sīmă Qiān 司 馬 遷 .
Un giudizio analogo non potè essere espresso con riferimento alla poesia, giacché, sebbene Hán Yù fosse un poeta raffinato, autore di ottimi versi, non fu tuttavia in grado di competere con dei giganti della lirica quali Lĭ Bái e Dù Fŭ.
Hán Yù fu un precursore del Neoconfucianesimo, una corrente filosofica che fece rivivere durante l’epoca Sòng gli antichi valori confuciani, riducendo in modo considerevole l’influenza del Buddhismo. La violenza della sua opposizione al Buddhismo ha tuttavia spesso imbarazzato la critica moderna.