Ho inserito in questa rubrica la poesia "Amaro Destino" di Fù Xuán, non perché sia stata scritta da una donna, ma perché descrive con partecipazione e compassione la condizione femminile nell'antica società cinese. FÙ XUÁN Fù Xuán 傅 玄 (217 d.C- 278 d.C.) fu un letterato e uomo politico attivo sotto la dinastia Cáo Wèi 曹 魏 朝 e nei primi anni della successiva dinastia Jìn 晉 朝 . Si distinse ben presto come uno dei maggiori eruditi dell’epoca ed ebbe una parte importante nella redazione di un’opera storica , “Il Libro di Wèi” ( 魏 書”wèi shū” ), che fu poi utilizzata da Chén Shòu 陳 壽 (233 d.C-297 d.C.) per la sua famosa “Cronaca dei Tre Regni” ( 三 國 志 ”sān guó zhì” ).(1) Dedicatosi all’attività politica, ricoprì importanti incarichi. Si racconta che fosse di carattere così impaziente che, quando aveva una pratica da sottoporre al sovrano, si recava al palazzo imperiale anche in piena notte ed attendeva in anticamera fino al mattino per essere subito ricevuto in udienza. Durante una di queste attese notturne al freddo avrebbe preso una polmonite che lo avrebbe condotto alla tomba. Sebbene sia stato un autore molto prolifico, dei suoi libri di storia, conosciuti come “Fùzĭ” ( 傅子 “L‘opera del Maestro Fù”), sono sopravvissuti solo alcuni brani ripresi da Péi Sōngzhī 裴 松 之 (372 d.C.-451 d.C.) nelle sue “Note alla Cronaca dei Tre Regni” ( 三 国 志 札 記 “sān guó zhì zhà jì” ). Della sua opera poetica ci sono invece giunte circa sessanta composizioni. Molte di esse, curiosamente, si occupano della triste sorte delle donne nella società dell’epoca, deplorando lo scarso rispetto che viene dimostrato nei loro confronti ed i maltrattamenti cui sono sottoposte. Questa sensibilità verso la condizione femminile fa di Fù Xuàn un personaggio le cui idee appaiono enormemente in anticipo rispetto ai tempi in cui visse. AMARO DESTINO ( sull’aria “Yù Zhāng Xíng” ) Amaro destino quello d’essere donna. Misera, disprezzata come nessun altro.(2) Un ragazzo strilla sulla porta di casa.(3) Sembra un immortale venuto giù dal cielo. Il suo cuore s’avventura sui quattro mari. Diecimila leghe di vento e di polvere.(4) Quando nasce una bimba , nessuno ne è lieto. Per la famiglia non è nulla di prezioso. Fatta grande, si nasconde in fondo alla casa. A testa bassa. Non osa alzare lo sguardo.(5) Ella piange quando va sposa nel villaggio, come un temporale che scoppia all’improvviso.(6) China la testa e compone il volto a modestia. Morde coi bianchi denti le rosse labbra.(7) S’inchina e s’inginocchia per innumeri volte come se anche serve e concubine fossero da considerarsi ospiti di gran riguardo (8) La passione tiene insieme il Fiume del Cielo,(9) il girasole guarda sempre l’astro del dì, ma i cuori son lontani come l’acqua e il fuoco.(10) Cento sventure s’abbattono sopra di lei. Il bel volto sfiorisce nel corso degli anni, Il marito cerca altrove nuovi piaceri. Vicini un tempo come il corpo e la sua ombra, lontani ora come i barbari dai Cinesi(11), anche se è più facile incontrarsi per Hú e Qín che per due ormai paragonabili a Shēn e Chén (12). yù zhāng xíng kŭ xiāng pián kŭ xiāng tí wéi nǚ bēi lòu nán liáng chén nán ér dāng men hù duò dì zì shēng shén xióng xīn zhì sī hăi wán lĭ wàng fēng chén nǚ yù wú xīn āi bù wéi jiā suŏ zhēn cháng dà féng shēn shì cáng tóu qiăng jiān rén chuí lèi shì tā xiāng rán rú yŭ jué yún dī tóu hé yán sé sù chĭ jì zhū chún guì bài wú fù shù bì qiè rú yán bīn qíng gé tóng yún hàn kuí huò yăng yáng chūn xīn guāi shén shuĭ huò bă chóu jí cí tí yù yán ào nián biàn zhàng fū duò hăo qīn xī wéi xíng yŭ yĭng jĭn wéi hú yŭ qín hú qín shì xiáng jiàn yī jué yú cān chén 豫 章 行 ( 苦 相 篇 ) 苦 相 身 为 女 , 卑 陋 难 再 陈。 男 儿 当 门 户 , 堕 地 自 生 神 。 雄 心 志 四 海 ,万 里 望 风 尘 。 女 育 无 欣 爱, 不 为 家 所 珍 。 长 大 逃 深 室 ,藏 头 羞 见 人。 垂 泪 适 他 乡, 忽 如 雨 绝 云。 低 头 和 颜 色,素 齿 结 朱 唇。 跪 拜 无 复 数, 婢 妾 如 严 宾。 情 合 同 云 汉, 葵 藿 仰 阳 春。 心 乖 甚 水 火, 百 恶 集 其 身。 玉 颜 隨 年 变, 丈 夫 多 好 新。 昔 为 形 与 影, 今 为 胡 与 秦 胡 秦 时 相 见, 一 绝 逾 参 辰。 NOTE 1) Il “libro di Wèi” alla cui redazione partecipò Fù Xuán non va confuso con un altro “Libro di Wèi”, redatto qualche secolo più tardi da Wèi Shōu 魏 收 (506 d.C.-572 d.C.), che riguarda la storia delle dinastie dei Wèi settentrionali (北 魏 ”bĕi wèi”) e dei Wèi Orientali (東 魏 “dōng wèi”) dal 386 d.C. al 550 d.C. 2) Lo schema della poesia richiama le strofe finali dell’ode intitolata Sī Gān 斯 干 , contenuta nel Libro delle Odi (詩 經 “shījīng”), Odi Minori (小 雅 ”xiăo yă”), Decade di Qí Fù ( 祈 父 之 什 “qí fù zhī shì”). Se ne distingue però per la viva commozione dell’autore rispetto alla condizione femminile, commozione che sembra mancare del tutto nell’antica ode . 3) Il termine con cui Fù Xuàn indica gli strilli del neonato (“噹“dāng” “suono di campane”) ricorda la formulazione che troviamo nella già citata ode Sī Gān 斯 干 : 其 泣 喤 喤 (“qí qì huáng huáng” “il suo pianto è uno scampanio”). 4) Le possibilità d’azione del maschio si estendono al mondo intero ( 四 海 “sī hăi” “i quattro mari”, espressione corrispondente a 天 下 “ tiān xià” “sotto il cielo”, “il mondo”,“l’impero”). Viceversa lo spazio lasciato alle donne ci appare spaventosamente ristretto ( 深 室 “shēn shì” “le stanze profonde”, cioè la parte più nascosta della casa in cui le donne sono abitualmente confinate). 5) Letteralmente : 羞 见 人 (qiăng jiān rén) vale a dire “ si vergogna di guardare in faccia un uomo”. 6) Questo verso è stato variamente interpretato. Io tendo a credere che l’espressione 忽 如雨 绝 云 “rán rú yŭ jué yún” cioè “improvviso come la pioggia che squarcia le nuvole” non si riferisca al pianto della sposa, bensì al matrimonio. Conformemente alla tradizione, le unioni erano infatti combinate tra le famiglie, spesso senza che le fanciulle venissero neppure consultate .Poteva perciò accadere che la notizia di essere stata data in moglie a qualcuno fosse per una ragazza un vero fulmine a ciel sereno, un temporale improvviso e inaspettato. 7) È qui descritto il comportamento che deve essere tenuto dalle donne secondo i canoni della società dell’epoca. Il loro atteggiamento deve sempre essere umile e dimesso: testa bassa, occhi che non fissano mai direttamente l’interlocutore. Qualsiasi spontanea manifestazione di sentimenti è considerata inopportuna. I “bianchi denti che mordono le rosse labbra” ci ricordano che non solo un’ aperta risata, ma addirittura un semplice sorriso non si addicono alla modestia femminile. 8) Lo status sociale di una moglie ai tempi di Fù Xuán è così basso che essa deve ingoiare senza reagire anche gli affronti più plateali e dimostrarsi cortese ed affabile non solo con le concubine del marito, ma addirittura con le serve di cui egli si sia momentaneamente invaghito. 9) Il Fiume delle Nuvole (雲 漢 “yún hàn”) è la Via Lattea. Esso è qui ricordato con riferimento al mitico amore tra il Mandriano (牛 郎 “niúláng”) e la Tessitrice Celeste. ( 織 女 zhīnǚ), amore appassionato ed imperituro che non trova purtroppo riscontro nella realtà. 10) L’amore ideale sognato dalla donna è rappresentato metaforicamente dal girasole, il fiore la cui corolla è sempre rivolta verso il sole. Un’altra metafora ci descrive la situazione reale: i sentimenti del marito e della moglie non si incontrano; sono come l’acqua e il fuoco; dove c’è uno non ci può essere l’altro. 11) Hú 胡 e Qín 秦 potrebbero indicare due antichi stati dell’epoca Zhōu 周 朝 , ma sembra più plausibile che questi termini siano qui usati per designare Barbari e Cinesi. Hú 胡 è infatti il nome generico con cui venivano designate le tribù barbare che vivevano ai confini della Cina, specialmente i barbari delle steppe asiatiche, mentre il termine Qín 秦, dopo l’unificazione della Cina per opera di Shĭ Huángdì 始 皇 帝 , sovrano del Regno di Qin 秦 國 , fu spesso usato come metafora dell’Impero Cinese. La menzione di due popoli così diversi esprime molto efficacemente la frattura che nel corso degli anni si crea tra gli sposi. 12) Shēn 參 è il nome con cui gli astronomi cinesi designavano la ventunesima casa stellare (宿 “xiù”) - la settima nel simbolo della Tigre Bianca Occidentale (西 方 白 虎 “xī fáng bái hŭ”) - che corrisponde , secondo la nostra tradizione astronomica, alle tre stelle da cui è formata la Cintura di Orione, nella costellazione di Orione. Chén 辰 (“Stella del Mattino”) dovrebbe indicare il pianeta Venere , sebbene il termine possa riferirsi anche a Mercurio e a Sirio. Shēn e Chén simboleggiano l’impossibilità assoluta di incontrarsi perché la Cintura d’Orione è visibile soltanto a notte fonda mentre la Stella del Mattino appare qualche minuto prima dell’alba. |