Abbiamo già avuto modo di menzionare la profonda amicizia che legò i due poeti Yuán Zhĕn 元稹 e Bái Jūyì 白居易. Yuán Zhĕn morì nell’831 d.C. e fu presto dimenticato dalla gente. Bái Jūyì gli sopravvisse fino all’846 d.C. La breve poesia qui sotto riportata, composta nell’840 d.C., descrive la commozione provata da Bái Jūyì quando, per strada, sentì uno sconosciuto canticchiare alcuni versi dell’amico defunto.
Sentendo qualcuno cantare una canzone
Il suo pennello non traccia più rime,
nessuno ormai si ricorda più di lui.
Le sue poesie giacciono nei cassetti,
son nascoste in armadi polverosi.
Oggi, ascoltando qualcuno cantare,
riconobbi all’improvviso un suo verso.
Prima che me ne fossi reso conto,
la pena m’aveva trafitto il cuore. (1)
聞歌者唱微之詩原文
新 詩 絕 筆 聲 名 歇 , 舊 卷 生 塵 篋 笥 深 。
時 向 歌 中 聞 一 句 , 未 容 傾 耳 已 傷 心 。
NOTA
- Troviamo qui un’osservazione psicologica molto precisa: l’emozione opera già a livello dell’inconscio prima ancora che il cervello ne abbia riconosciuto la causa scatenante.