Yáng Wànlĭ 楊 萬 里 (1127 d.C-1206 d.C.) nacque a Jíshuí 吉 水 nel Jiāngxī 江 西 ed è ricordato, insieme con Yóu Mào 尤 袤 , Lú Yòu 陸 游 e Fàn Chéngdà 范 成 大 , come uno dei “quattro grandi poeti del ZhōngxÌng durante il periodo dei Sòng Meridionali” (南 宋 中 興 四 大 詩 人 “nán sòng zhōng xìng sì dà shīrén”).
Sostenne l’esame per il titolo di jìnshì 進 士 nel 1154 e ricoprì, in seguito, una serie di piccoli incarichi nella pubblica aministrazione.
Le sue poesie celebrano le bellezze e i misteri della natura, della flora e della fauna.
Quella che segue affronta un tema non particolarmente poetico: la descrizione di una mosca che prende il sole sulle cortine di una finestra.
La precisione con cui sono osservati i movimenti dell’insetto e la nettezza dello stile ci dipingono una scena che richiama alla mente una delle famose nature morte del Seicento olandese.
LA MOSCA ASSOPITA
Sul bordo esterno della finestra
una mosca sta godendo il sole.
Si massaggia con le due zampette,
scherza col tepore del mattino.
Quando s’accorge che l’ombra avanza
prende rapida l’iniziativa
e d’improvviso vola lontano
a ronzare su un’altra finestra.
凍 蠅 dòng yíng
隔 窗 偶 見 負 暄 蠅 gé chuāng oŭ jiàn fù xuān yíng
雙 腳 挼 挲 弄 曉 晴 shuāng jiăo nuò suō nòng xiăo qíng
日 影 欲 移 先 會 得 rí yĭng yù yí xiān huì dé
忽 然 飛 落 別 窗 聲 hū rán fēi luò bié chuāng shēng